sabato 16 dicembre 2017

Alpe Misanco – m 1.907 – 16 Dicembre 2017


La meteo oggi qui non ci ha azzeccato, invece di migliorare il tempo è peggiorato e cosi arrivati all'Alpe Misanco decidiamo di tornare indietro.
Il Monte Cazzola è una tra le più tranquille ciaspolate e ve la consiglierei … se non fosse che si trova all'Alpe Devero.
Caro Devero cosi non si fa.
Troppo "caro".
Parcheggio 5 €. Ti aspetti di trovare parcheggio e i bagni. Niente parcheggio, dei bagni parliamo dopo. Costretti a prendere il silos, altri 2 €. Ti Ri-Aspetti di trovare i bagni.
I bagni ci sono ma a 50 cent.
E no CARO Devero, cosi non si fa!
Altro discorso invece per il rifugio Castiglioni dove ci siamo rifugiati per liberarci dal vento, nessun problema per i cani, nessun problema per mangiare il mio panino. Poi ho preso una magnifica sbrisolona con mele speziate e il caffè perchè credo che il lavoro del rifugista sia un lavoro duro e che vada ripagato e se mi permette di mangiare il mio panino al calduccio devo contraccambiare in qualche modo. No, non c'entra nulla il fatto che sto diventando golosa :D
Qualche chiacchiera sui cani in montagna mi ha poi fatto riflettere. Il rifugista dice che li stanno andando sempre più cani; in un gruppo di 10 persone ci sono almeno 2 cani e il guardia parco possono tollerare il cane libero ma solo se rimane vicino a te e se torna al tuo richiamo (e come dargli torto?) Però siamo a rischio pure li di divieto. E non contano che se ci sono sempre più cani e tu me li vieti non verranno neppure le persone che camminano insieme ai cani.
Occorre trovare una soluzione che secondo me va principalmente nella direzione di educare i padroni.
Kyra è stata stracoccolata da tutti, compreso da un signore che, dopo averla riconosciuta, mi ha salutato con il mio nome: potenza degli amici virtuali di FB ^_^

Desi, Giuseppe, heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 1.621
Quota arrivo massima: m 1.932
Dislivello: m 402 circa
Tempo totale: 4 h 36 m compresa di tutto
Km percorsi: 7,7 circa
Percorso canabile: Si
Acqua sul percorso: Si, tanta neve


martedì 21 novembre 2017

Casera La Pioda – m 1.559 – 21 Novembre 2017


Voglia di Val di Mello. Non è la stagione migliore per visitarla. Beh, dipende dai gusti. In estate c'è troppa gente e d'inverno è molto fredda visto che non prende mai sole. Noi vogliamo andare a correre per i boschi e guardare l'autunno che avanza.
L'idea è di andare in fondo valle. Ci sono rifugi per tutta il percorso, ovviamente neanche uno aperto, o meglio, uno dove però il rifugista deve scendere: “se non dovevo andare a valle ti facevo la polenta!” Vero o meno a me ha fatto piacere anche perchè sono stata le uniche parole che ho scambiato oggi, e non perchè sono un orso ma perchè non abbiamo incontrato nessuno.
Lo so, il dislivello non è tanto ma i km si. E se teniamo conto che 300 m sono stati fatti tutti insieme alla fine, ripido mannaggia a lui e io che penso e non vedo il sentiero e cosi mi ritrovo con il piede che affonda nel fango e il mio urlo NOOOOOOOO Niente da fare, ormai è li e posso solo limitare i danni cercando di non entrare con l'altro piede. Per fortuna avevo le calze di ricambio ma se penso che io non vado MAI con le scarpe da montagna ai piedi ma le cambio sempre mentre oggi no, non ho cambio in macchina … guardo sconsolata le scarpe, i pantaloni, i guanti e il fazzoletto. Non so più come pulirmi, il fango è maledetto! Mi porterò le mani sporche fino a casa dove, sotto la doccia, sono andata di brutto con lo spazzolino e ancora non erano pulite.
La Pioda cmq è un bel posto. Non c'ero mai stata, è stato recuperato dall'ERSAF per cui è tutto nuovo. D'estate immagino sia gestito e magari ci scappa anche qualcosa da mangiare (come se in tutto il percorso uno può morire di fame).
Un piccolo raggio di sole ci raggiunge sul ritorno, ormai alla fine della valle (inizio per chi sale).
A noi è piaciuta, una gita senza troppo impegno, per pensare e camminare in libertà.
heliSLaLenta & Kyra
I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 919
Quota arrivo massima: m 1.579
Dislivello: m 700 circa
Tempo totale: 5 h 30 m compresa di tutto
Km percorsi: 14,5 circa
Percorso canabile: Si
Acqua sul percorso: Si, torrenti e fontane

sabato 11 novembre 2017

Cima di Piazzo – m 2.057 – 11 Novembre 2017

Ha nevicato e questa volta non voglio lasciarmi perdere l'opportunità di portare Kyra sulla neve.
Si, lo so, è il solito Artavaggio ma a parte il fatto che la funivia ora è chiusa per cui non c'è la solita folla compresa di motoslitte che vanno all'impazzata, Artavaggio offre sempre percorsi che valgono la pena.
Al parcheggio è stato divertente. Un signore con due cani mi si avvicina e si mette a chiacchierare con me sul fatto che i cani debbano stare liberi. La coppia che deve far scendere dalla macchina il cane lupo mi chiede invece di legare Kyra. 100 teste 100 capre dice un detto (non so scriverlo in dialetto).
Per i miei gusti c'era troppa gente ma non mi devo lamentare, è sabato, me ne aspettavo anche di più. Un gruppo di 4 ragazzi, con microzaini e mini bacchette che si ripiegano infinite volte per stare nei microzaini, urlano al parcheggio. Forse urlo pure io quando trovo qualcuno con cui scambiare 4 chiacchiere ma il loro parlare mi urta. Meno male che loro corrono e se va bene li incontrerò che scendono quando sarò a mala pena a metà della mia salita.
Alla casa mi fermo per bere, è ora di portare il thermos e devo ammettere che qualcosa di caldo ci sta bene.
E poi la sorpresa di vedere che il mio sentiero è stato finalmente segnalato e anche bene! D'estate faccio sempre fatica a trovarlo mentre d'inverno le peste sulla neve lo rendono subito individuabile. La mia gioia viene smorzata dalla baruffa che Kyra ingaggia con un cane simil border collie. Io inizio a correre da una parte chiamando Kyra, lei tenta di venire verso di me ma l'altro cane non la lascia stare e il padrone dell'altro cane, invece di richiamarlo e andare dalla parte opposta, si ostina a stare li a cercare di dividere i cani. Ma porca l'oca … era una baruffa e non è successo nulla ma è possibile che almeno non ci provi?
Controllo Kyra, è spaventata ma non ha segni per cui riprendiamo il nostro sentiero.
Arrivati alla strada la neve inizia a essere importante e lo spettacolo è meraviglioso.
Pian piano saliamo al rifugio Cazzaniga che purtroppo non accetta i cani per cui ci fermiamo fuori a mangiare il mio panino con Kyra che mi ammira con occhi languidi …
Arriva una coppia con cui avevo chiacchierato salendo e scopro che vogliono scendere con la funivia. Allora: per prima cosa vi consiglio di informarvi SEMPRE se la funivia funziona e poi ricordatevi che a novembre la maggior parte delle funivie è chiusa. Più tardi scoprirò che è vero, è chiusa, saranno costretti a fare anche la discesa nonostante un ginocchio messo un po' male.
Loro entrano a mangiare mentre io mi guardo intorno. Il Sodadura è li davanti a me ma so già che non ci salirò. I bastoni sono in macchina e la neve sulle rocce della salita è infida. Giro lo sguardo sulla cima che in questo momento non ricordo come si chiama e mi sembra lontanissima. Però è presto, potrei anche farcela, soprattutto dopo essermi mangiata uno spettacolare panino con il salame.
Partiamo, io un un po' indecisa ma poi seguo due ragazzi con un cane che stanno prendendo la via che passa bassa e risale la montagna in mezzo. I ragazzi si fermano e mi aspettano, vogliono sapere dove si prende la strada per tornare al rifugio Lecco, hanno fatto gli Stradini e vogliono fare l'anello. Ecco … ma se non conosci la zona e c'è la neve, perchè rischiare? Io non ricordo bene ma non vorrei che debbano fare il canale dei camosci per scendere … come sarà messo? Mah, io sono iper fifona ma con la neve, soprattutto quando è poca, non si scherza. Cmq li indirizzo, pochi metri prima c'era il cartello e non capisco come mai non l'hanno considerato. Forse la traccia che sale in cima era più appetibile.
Continuo. La neve inizia a farsi seria, a volte mi arriva al ginocchio, ci sono i buchi e stare in piedi non è sempre semplice (ma perchè ho lasciato i bastoni in macchina???) ma arriviamo in cima indenni. E sole. Poco prima della cima c'è l'immancabile madonna … 3 targhe e nessuna che porta il nome e l'altezza della cima. Ma perchè??? Ma teneteli in chiesa i vostri simboli sacri se oltretutto non danno informazioni utili!
Per scendere decido per la cresta e tra scivolamenti e sbandamenti arriviamo, indenni anche qui, al pianoro.
La strada per andare a prendere il sentiero di ritorno è piuttosto noiosa ma mi ha permesso di fare luce sulla situazione che ho ancora aperta con la padrona della casa precedente. Lunedi telefonerò all'avvocato proponendo le mie soluzioni.
Al Sassi Castelli una sosta torta e caffè, qui gli animali sono ammessi e il rifugio è accogliente, i gestori simpatici e mi fermo a chiacchierare un po' con loro. Poi decido di rischiare, lego Kyra alla sedia, le do il comando di RESTA e chiedo alla ragazza di darle un'occhiata … e vado in bagno.
DI ritorno trovo Kyra esattamente come l'avevo l'asciata e la ragazza mi dice che è stata bravissima … la mia Kyretta! E' ora che impari a fermarsi al RESTA e ci stiamo lavorando.
Due ore, dice il cartello, per la discesa. Non so se ci abbiamo messo davvero due ore ma non è stato pesante. Avevamo davvero voglia di sentiero, boschi, montagna … e neve.
A proposito, abbiamo provato la crema della TRIXIE, Kyra continuava a leccarsi i polpastrelli. Sembra funzionare, vedremo più avanti, L'unica cosa è che si è un po' leccata e poi la vedevi a pulirsi il muso nella neve! Speriamo che abbia capito che non è da mangiare e la prossima volta lasci stare.
Siamo tornate a casa stanche, anche la signorina si vedeva che non era tanto fresca … si sarà divertita?
heliSLaLenta & Kyra
I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 874
Quota arrivo massima: m 2.067
Dislivello: m 1.240 circa
Tempo totale: 7 h 00 m compresa di tutto
Km percorsi: 14,2 circa
Percorso canabile: Si
Acqua sul percorso: No

giovedì 12 ottobre 2017

Lago inferiore di Deleguaccio - m 2.090 - 12 ottobre 2017


Doveva essere Pizzo Meriggio ma quando ho guardato bene la cartina mi sono resa conto che è una strada fino a 2.000 m e me ne è passata la voglia.
Mi sono poi ricordata che è da un po' di tempo che avevo voglia di questa meta e cosi sia: laghi di Deleguaccio. Laghi al plurale perchè c'è anche quello superiore. Non ci siamo salite per due motivi: non siamo allenate e anche se non eravamo stanche era meglio non strafare e poi non mi ricordo ma mi sembra, vedendo il sentiero da giù, che la parte con la catena sia proprio li e Kyra non ha l'imbraco. Meglio non rischiare.
Kyra me ne ha combinata una delle sue ma credo non l'abbia fatta apposta: si è fiondata in una buca … piena piena di fango e ne è uscita che sembrava la tribù dei piedi neri :(
Spazzolata di ritorno all'alpe, la mia splendida tata ha deciso autonomamente di fare un bel bagno prima di arrivare alla macchina ^_^ Grande Kyra!
La gita è stata azzeccata: io volevo i colori dell'autunno e Kyra i boschi. Li abbiamo trovati entrambi. Dopo l'alpe mi sono messa i guanti perchè le mani iniziavano a non muoversi più, la temperatura era perfetta!
Arrivate al lago il vento. Me lo ricordavo già dall'altra volta ma sono riuscita a trovare un angolo tranquillo mentre Kyra si è messa in pieno vento … a controllare che nessuno mi portasse via la pappa!
In salita abbiamo incontrato solo un signore con un cane e piuttosto all'inizio del sentiero mentre in discesa solo le capre all'alpe.
Giornata meravigliosa, vero Kyra?

heliSLaLenta & Kyra
I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 925
Quota arrivo massima: m 2.104
Dislivello: m 1.260 circa
Tempo totale: 6 h 44 m compresa di tutto
Km percorsi: 12,7 circa
Percorso canabile: Si
Acqua sul percorso: Torrenti e fontane

venerdì 22 settembre 2017

Rif. Riella con anello – 22 Settembre 2017


G: lo sai vero cosa ha detto l'ortopedico?
T: Si, mi ricordo, ma tu lo sai in che condizioni è la casa?
G: E allora devo crollare io? Per una giornata non ti costa molto ... cosa sono, 2 mesi che non andiamo a camminare?
T: Ehhh ... cercherò di fare il possibile ma non ti prometto niente.
G: Pensa che anche la Kyretta ne trae beneficio
T: Hai ragione ... e passeggiata sia!

Il dialogo tra Ginocchio e Testa è seguitissimo da Kyra che anela una passeggiata come si deve ormai da due mesi.
Faccio fatica a decidermi perchè la casa è ancora in disordine, c'è tanto da fare … ma il ginocchio ha iniziato a farmi male. É già stato bravo a pazientare due mesi ma ora ha bisogno che i muscoli tornino ad allenarsi.
Alle 15 ho ancora gente qui che mi deve sistemare il riscaldamento per cui si parte da casa.
Ora la montagna di casa mia è il Palanzone ma io ho avuto la grande idea di passare da San Salvatore allungando quindi il giro mica male. Ovviamente ho toppato San Salvatore ma una cima l'abbiamo messa dentro: Monte Crocione, quello che guarda Erba.
E li mi sono resa conto che ho lasciato a casa l'acqua per Kyra :( la mia ha dentro delle schifezze che lei non beve. Per fortuna non fa tanto caldo (ho lasciato a casa anche l'asciugamano … devo prendere mano alla nuova organizzazione) e spero nella capanna Mara. Niente da fare, oltretutto siamo salite nella più perfetta solitudine. In cima 2 ciclisti. Per trovare la “ressa” dobbiamo arrivare al Riella. Non ho tanto tempo per fermarmi qui ma la polenta con il brasato è davvero invitante e me la concedo chiacchierando con le persone che ci sono li ai tavoli esterni.
Scendiamo poi con un po' di ansia verso l'Alpe Prina; l'ansia è per l'orario, sono al pelo e mi piacerebbe fare una doccia prima che arrivino i tecnici.
Scendendo sono abbastanza sicura di aver incontrato un cinghiale. L'ho intravisto, la mole mi ha fatto propendere per il cinghiale. Ho subito cercato Kyra che era bella tranquilla dietro di me, l'ho legata ma lei non ha dato alcun segno di aver annusato qualcosa. Siamo passate via indenni da quella zona, la bestia stava salendo in tranquillità. Ora ci saranno urla e strepiti perchè io lascio libera Kyra di vagare per i boschi anche se so che il cinghiale c'è ... sarò una mamma degenere. Questa volta è andata bene. In 4 anni è la prima volta che ho un incontro ravvicinato. E Kyra manco se n'è accorta.
La stanchezza si è fatta sentire, purtroppo lo so che le prime passeggiate mi porteranno stanchezza fino a che non tornerò ad essere allenata. Ma … SIAMO TORNATE !

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 364
Quota arrivo massima: m 1.287
Dislivello: m 1.050 circa
Tempo totale: 5 h 33 m compresa di tutto
Km percorsi: 14,5 circa
Percorso canabile: Si
Acqua sul percorso: Torrentelli pochi, ai rifugi se aperti

mercoledì 12 luglio 2017

Rif. Santa Rita da Alpe Paglio – 12 Luglio 2017


Questa volta sono dall'altra parte, o meglio, l'arrivo sarà dall'altra parte rispetto alla Val Gerola. 
Al Santa Rita ci vado spesso ma la Val Biandino è davvero noiosa. Qui invece abbiamo una via semplice, una cresta grande ed erbosa che si snoda tra i 1.800 e i 2.000 m 
Unico inconveniente: lunga! Lo so per cui non mi preoccupo. Quando vedo i cartelli che mi dicono 3:30h rimango un po' cosi: lunga per tre ore e mezza? Aggiungi mezz'ora dall'alpe Paglio alle Betulle e fanno 4 ore. Che sarà mai! 
All'andata incontro solo una ragazza che scenderà però in Val Biandino … Val Biandino? Ma dai? Mi si accendono un po' di lampadine … e sulla cresta trovo diverse possibilità di salire dalla Val Biandino evitando il pezzo di strada dai rifugi fino all'imbocco del “solito” sentiero. 
Arrivata ad un certo punto mi rendo conto che sono stanca. Con la storia che è vero che è lunga e sono preparata e che non sarà mica chissà quale dislivello non mi sono mai fermata cosi ne approfitto in una piccola radure. Beviamo, mangiamo qualcosa e ci riprendiamo. 
Poco prima del rifugio incontro una ragazza olandese, peccato il suo scarso italiano e il mio scarso inglese ma siamo riuscite cmq a fare 4 chiacchiere. 
Al rifugio invece ho fatto amicizia con la gestora … o la mamma della gestora non ho ben capito ma abbiamo chiacchierato tutto il tempo tanto che mi spiaceva andare via. 
Fatto il sentiero meno impegnativo per tornare (solo un pezzetto, poi si ricongiunge). Stavolta la gente che incontro è tanta. Ci sono perfino una ventina di ragazzini accompagnati da “adolescenti” (li hanno chiamati cosi i ragazzini!) che sono partiti da dove sono partita io!!! Chapeau! Mentre altri di loro si sono fermati un po' prima e li incontrerò vicino alle Betulle. 
Sono arrivata stanca, è vero, ma non eccessivamente. 
Se guardiamo il tempo sono stata in giro più a lungo in altre gite. 
A me è piaciuta molto e la consiglio davvero, senza contare poi l'ottima ospitalità del Santa Rita che fa entrare i cani, mette la ciotola dell'acqua e li fa dormire con te! 

heliSLaLenta & Kyra 
I dati secondo Gipsy: 
Quota partenza: m 1.364 
Quota arrivo massima: m 2.014 
Dislivello: m 1.184 circa 
Tempo totale: 8 h 59 m compresa di tutto 
Km percorsi: 25,8 circa 
Percorso canabile: Si 
Acqua sul percorso: Torrentelli pochi

venerdì 7 luglio 2017

Val Gerola – 7 Luglio 2017


Adoro questa valle, nonostante tutto l'adoro. 
E poi devo comprare la rivista “Montagne divertenti” che la trovi solo da queste parti! 
Non mi interessa andare in cima al Pizzo, tanto meno al Trona. Voglio andare al rifugio Trona Solivi per chiedere un favore. 
Anticipo che è andata malissimo, la signora mi ha trattato davvero in malo modo, scortese e maleducata. 
Me ne sono andata senza prendere la tanto agognata torta con una bella bibita fresca, non ha meritato i miei soldi nonostante i cani possano entrare anche nella piccolissima area pranzo dell'entrata (immagino che ne abbiano un'altra più grande ma non mi sono avventurata li). 
Andare da sole vuol dire che la gita la si può costruire man mano e siccome non ho trovato il sentiero che mi portava al colletto del Trona ma dall'altra parte di dove si sale di solito (mi hanno poi detto che il sentiero non esiste, noi eravamo saliti a occhio) mi sono accodata a 2 ragazzi che avevano dei problemi ad arrivare al Falc. 
Ora, hai dei problemi sul sentiero normale e vieni su per il sentiero EE. Bravissima Barbara che nonostante tutte le sue paure ce l'ha fatta … però non sapere cercare il sentiero tramite le bandierine, non avere dietro una cartina (che poi la devi anche sapere leggere) e non sapere neppure orientarsi in un posto cosi facile come la Val Gerola mi fa riflettere. 
Aveva ragione la fanciulla, loro sono gente da Val Badia dove prendi gli impianti di risalita e poi cazzeggi per sentieri autostrade. 
Al ritorno non hanno voluto venire sull'altro sentiero, sono tornati da dove siamo venuti. Preoccupata ho chiesto se volevano che li accompagnassi ma mi hanno detto di no, non importa, va a finire che non fai più il tuo sentiero. A quel punto ho deciso di non accompagnarli e sono andata per la mia strada. 
Io purtroppo tante cose non me le ricordo e devo dire che alla fine è stato meglio che non siano venuti con me. Qualche masso, due passi di arrampicata … 
Da questa parte della montagna ci sono molti più fiori che dall'altra, chissà perchè … ho però fotografato poco, un po' di vento e a dire il vero ero anche un po' preoccupata per i ragazzi. 
Di quanto è successo al Trona Solivi ho già raccontato. Da li ho visto un cartello di un sentiero che porta al Lago di Trona in 30 minuti. Mi sembra un sogno non dover tornare al Lago dell'Inferno per cui mi infilo nel sentiero. Bello. Un saliscendi tranquillo in mezzo a pini mughi che porta all'imbocco della diga di Trona. Al di la c'è una fontanella fantastica, acqua fresca dove mi sono lavata e ho potuto fare rifornimento di acqua (il mio litro e mezzo era finito). Purtroppo solo acqua e non mi disseta e in effetti alla fine ho bevuto poco, mi era venuta anche la nausea da acqua. Non è una bella sensazione. 
Non avevo nessuna voglia di tornare a casa con il caldo e ho meditato l'ipotesi di fermarmi in loco a mangiare per cui sono scesa al lago per bagnare le zampine (mie … Kyra si è sbagliata e ha bagnato coda e sederino :D ) Purtroppo c'era odore di marcio cosi ci siamo asciugate al sole e poi abbiamo ripreso la via di discesa. 
Qui ho incontrato un “giovanotto” che continuava a guardarsi indietro per vedere se arrivavano moglie e figlio. E' stato normale per me chiacchierare con lui scendendo insieme, arrivati moglie figlio le chiacchiere sono passate alla signore. 
Il primo torrente Kyra si è fiondata e io mi sono fermata a rinfrescarmi. Li ho ri-incontrati più giù e siamo arrivati alla macchina insieme. 
Mi sono sentita un po' crocerossina oggi ma io sono fatta cosi, se posso dare una mano la do più che volentieri, senza aspettarmi nulla in cambio. Lo so che quando ho bisogno io si defilano tutti ma con l'età ho imparato a non prendermela, sono fatta cosi e sono contenta di essere fatta cosi. 
Io e Kyra ci siamo concesse una piadina bresaola e bitto, io ho aggiunto un pacchetto di patatine per reintegrare i sali e poi siamo tornate a casa. 
Tardi. 
E i mici non c'erano. 
Giulietta è arrivata subito, Romeo ho dovuto chiamarlo … hanno caldo pure loro poveri tati …

heliSLaLenta & Kyra 
I dati secondo Gipsy: 
Quota partenza: m 1.452 
Quota arrivo massima: m 2.134 
Dislivello: m 1.020 circa 
Tempo totale: 9 h 37 m compresa di tutto 
Km percorsi: 17 circa 
Percorso canabile: Si 
Acqua sul percorso: Torrenti e laghi, poche fontane

mercoledì 5 luglio 2017

Piani d'Erna – 1.375 m – 5 Luglio 2017


Di certo non è la meta ideale visto il caldo ma non ho voglia di fare km in macchina. 
La cima per questa volta sta li, troppo caldo. 
Ai piani d'Erna si sta bene. Siamo salite dal sentiero del passo del Cammello (sentiero dei carbonai per i più) praticamente sempre nel bosco e sempre da sole. 
Arrivate ai piani ci siamo fatte prendere la mano e abbiamo seguito il sentiero che porta ai Piani d'Erna e a Lecco. Beh, ma non eravate già arrivate, direte voi? Questo non so se è il sentiero natura ma sta di fatto che fa una bellissima passeggiata nel bosco … fresco … e Kyra ha pure trovato l'acqua di un torrentello dove rinfrescarsi. Abbiamo pure trovato una fontana e Kyra è salita sul bordo … e come un gattino ha puciato la zampetta … poi ha deciso che era troppo profonda ed è scesa mentre io morivo dal ridere … il ricordo dell'ultima fonata non è sbiadito! 
Arrivati a mezzogiorno al borgo ci siamo guardate in faccia e abbiamo deciso di mangiare li. 
4 chiacchiere con una simpatica mamma e i suoi due simpatici e bravi bimbi e poi sul sentiero del ritorno, passati dal sentiero classico che fanno tutti. Scendendo ho incontrato Pierdavide, se non ricordo male, un novantenne … si si, lui afferma di essere del '27 ma io non ci ho creduto … scendeva dal Magnodeno dove era andato a mangiare il risotto (lo fanno tutti i mercoledi!) Abbiamo fatto l'ultimo pezzetto insieme e poi l'ho salutato. Aveva la macchina proprio dietro alla mia e cosi mi ha invitato a bere qualcosa. Come dire di no a un novantenne che aveva la maglia dei Ragni di Lecco? Mentre scelgo il gelato lui trova amici: ho trovato compagnia, la saluto il gelato lo pago io … e se ne è andato :D 
Quindi mi sono trovata da sola con Kyra a mangiare il gelato e sono entrata nel gabbiotto della funivia. I prezzi: a/r 9 € - solo una corsa 6 € - passaggio cane 6 € che però non ho capito se per quella cifra puo' fare su e giù. E' la prima volta che mi capita per cui lo segnalo: siccome è obbligatorio avere la museruola dietro, le vendono! Quelle di stoffa regolabili e di diverse misure a 6 € 
Il perchè in funivia il cane è obbligato ad avere la museruola al seguito me lo avevano spiegato anni fa a Gressoney: se la funivia si ferma e devono evacuare dall'alto e il cane si spaventa non deve poter mordere i soccorritori per cui la museruola deve essere messa solo in caso di bisogno. 
E' una bella passeggiata adatta a tutti, ve la raccomando e poi i piani d'Erna sono incantevoli! 

heliSLaLenta & Kyra 

I dati secondo Gipsy: 
Quota partenza: m 574 
Quota arrivo massima: m 1.299 
Dislivello: m 860 circa 
Tempo totale: 7 h 42 m compresa di tutto 
Km percorsi: 11,9 circa 
Percorso canabile: Si 
Acqua sul percorso: Torrenti e fontane

venerdì 16 giugno 2017

Giro dei laghi da Carona – 16 Giugno 2017


Doveva essere Pizzo del Becco poi un'amica mi dice che la vede dura per Kyra. Allora mi informo, leggo altre relazioni e tutte dicono la stessa cosa: c'è un pezzo, piccolo, ma verticale e Kyra andrebbe parancata. 
La ferratina è corta, circa 70 m di dislivello in totale ma quel pezzo rischia di vanificare la cima. 
Ho letto che c'è un percorso più lungo (e sembra anche affascinante) senza catene ma con neve fino a stagione inoltrata. 
Che fare? Metto l'imbrago di Kyra e vado a vedere, la deciderò. 
La gita ai Laghi Gemelli l'aveva proposta un amico qualche settimana fa, poi saltata per mille motivi ed è da li che mi è tornato in mente il Pizzo del Becco. 
Ovviamente la giornata che decido io cade proprio in coincidenza di uno sciopero dei mezzi, ma io vado in controcorrente, speriamo! 
L'arrivo a Carona va bene, nessun intoppo se non qualche discussione con il mio navigatore che a volte ha delle idee un po' troppo naif ma a Carona inizia il problema: dove diavolo è il parcheggio? Ci sono stata anni fa, mi ricordo benissimo … e allora perchè non lo trovo adesso? Prima finisco alla casa dell'ENEL e visto che non mi hanno offerto il caffè torno indietro e chiedo. 
Spiegazioni un po' sui generis e riparto … e arrivo dall'altra parte del paese senza aver visto come fare per passare il lago. 
A dire il vero un idea l'avevo ma c'era il cartello di strada interrotta a 150 m e allora? Chiedo di nuovo. Prima di dicono di prendere quella strada che finiva a 150 m poi si ravvedono e mi mandano avanti dicendomi di seguire il carello “al lago” che io stupidamente avevo tralasciato perchè pensavo pedonale. 
Eccomi al parcheggio! Lo riconosco. C'è un bar dove poter fare il biglietto (2 €, non lamentatevi!) e finalmente si parte. 
Pochissime persone in giro … e scendono … di già? 
Per il resto Kyra si gode il bosco scorrazzando di qui e di la e non facendosi scappare neanche un torrentello. 
Io salgo tranquilla, una piccola pausa albicocche e in meno di 3 ore sono al rifugio. 
Le persiane sono aperte, ci sono persone dentro e mi sto facendo accarezzare dall'idea di mangiare un primo ma poi i miei panini? 
Ok, dai, una torta e il caffè. 
E invece è chiuso, non possono farci neppure il caffè perchè non hanno nulla di acceso e anche loro a mangiare vanno a una baita da un amico. 
Che peccato. 
E aprono domani per la stagione. 
Torniamo a noi che è meglio. 
Ci sono ancora tracce di neve e medito cosa fare guardando la cartina. 
Potrei salire al passo di Aviasco e tornare dal sentiero delle Orobie. Ne parlo con due ragazzi bergamaschi che sono li e mi sconsigliano: è lungo. Ma lungo quanto? Almeno 3 ore. Vabbeh, lungo per modo di dire. E se poi piove? … su questo non commento. 
Finita la mia pausa e riposata per bene (un'oretta) riparto. 
Solo che appena il sentiero inizia a salire mi rendo conto che sono stanca. Lo stress di questi giorni si fa sentire per cui decido che il giro dei laghi va benissimo. 
E' lo stesso giro che ho fatto anni fa ma all'ora c'era neve e avevamo tentato il passo. 
Ora è estate, il posto è meraviglioso e solitario. 
Ci fermiamo a un laghetto artificiale e metto i piedi a bagno. Finalmente anche io le zampette fresche. E mentre sono li immobile a godermi il fresco i pesciolini si avvicinano. Si vede che sono curiosi. Attendo con calma e alla fine decidono che non sono un pericolo allora arrivano, mi fanno il solletico, cercano di assaggiarmi … è stato emozionante, a me non era mai capitato che un branco di pesciolini venisse a farmi il solletico! 
Dopo essermi goduta questo spettacolo riprendiamo il sentiero che si ricongiunge con quello dell'andata. 
Una sosta per bere ma più che altro per asciugare il sudore ed eccoci arrivati a Carona. 
Sosta gelato sulla strada, sosta GPL con un signore egiziano simpaticissimo con cui condivido il problema del caldo e per le 7 siamo a casa. 
Pappa alle bestioline, io ho l'insalata di riso pronta, fresca e pronta … una goduria. 
La giornata non è andata esattamente come pensavo ma devo dire che il posto è davvero meraviglioso e il giro lo consiglio davvero a tutti. 

heliSLaLenta & Kyra 

I dati secondo Gipsy: 
Quota partenza: m 1.127 
Quota arrivo massima: m 2.052 
Dislivello: m 1.003 circa 
Tempo totale: 7 h 37 m compresa di tutto 
Km percorsi: 15,8 circa 
Percorso canabile: Si 
Acqua sul percorso: Torrenti e laghi

sabato 3 giugno 2017

Capanna Grassi dalla Val Bona – 3 Giugno 2017


Avevo visto il cartello … il masso indicativo quando sono stata in Val Biandino poco tempo fa ma mi incuriosiva capire dove fosse la salita. Avevo il dubbio che fosse quella valle dove sono stata con Giuliano nella mia vita precedente. Mi ricordo di quella gita una fatica immane e un bel tratto a ravanare. Invece oggi è andato tutto benissimo. Percorso che attraversa la valle opposto al “solito” e soprattutto in ombra (tenetelo presente se lo volete fare d'estate). E poi si entra nella Val Bona. Mamma mia che bella! Selvaggia e solitaria … e faticosa! Lo ammetto, ho fatto fatica perchè è davvero ripida ma vi assicuro che ne vale la pena.
Per i cani il primo tratto difficile è quando si attraversa il torrente. Ci sono le catene e un chiodo nella roccia per i piedi ma per i cani c'è da tenere conto che è umido. Nel dubbio ho legato Kyra me se l'è cavata alla grande.
Poi si incontra un bivio che permette di scendere in Biandino all'altezza della Baita degli Alpini.
Quando poi si è entrati in Val Bona c'è un punto in cui il sentiero è franato e li Kyra, che si fa sempre prendere dall'entusiasmo, è salita sul masso liscio e inclinato e ha iniziato a scivolare … mentre ho allungato la zampa … pardon, la mano, per prenderla si è fermata ma era proprio sull'orlo! Ecco, a volte bisognerebbe avere un po' di paura! L'ho legata e ho cercato il modo secondo me migliore per passare e tutto è andato bene.
La Bochetta di Valbona mi è apparsa all'improvviso e che respiro di sollievo che ho tirato!
Oggi era molto afoso e ho sudato 10 volte più del solito. Il sole si è fatto vedere poco e non so se è stato un bene, magari mi asciugava! Dalla Bocchetta al rifugio non c'è molto e li finalmente il meritato riposo.
Siamo poi scese dal solito percorso del Passo del Camisolo per la Val Biandino e poi per strada fino alla Fonte di San Carlo, io ero troppo stanca per prendere il sentiero. L'ho preso solo in quell'ultimo pezzo. E poi ancora per la cascata.
Siamo arrivate alla macchina accaldate e stanche ma appagate. Si, questa è una gita che davvero appaga corpo e spirito.
Ve la consiglio davvero!


heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 663
Quota arrivo massima: m 2.054
Dislivello: m 1.418 circa
Tempo totale: 8 h 28 m compresa di tutto
Km percorsi: 19,1 circa
Percorso canabile: Si con un paio di passaggi a cui fare attenzione
Acqua sul percorso: Torrenti e fontana al rifugio

lunedì 29 maggio 2017

Basta croci sulle cime!

Chi mi conosce sa come la penso, ma a scriverlo ci riesce molto meglio Luca Rota:
https://lucarota.com/2017/04/13/basta-col-piazzare-croci-sui-monti/

sabato 13 maggio 2017

Alpe Megna m 659 – 13 Maggio 2017


Rapido giro per portare Kyra a spasso, tanto per cambiare itinerario siamo andate all'Alpe Megna da Visino (Valbrona) e poi fino alla chiesetta sopra Lasnigo e ritorno. Volevano trovare un sentiero asciutto invece la prima parte della carrozzabile era un fiume in piena e Kyra ha poi pensato, andando verso la Chiesetta, di farsi un bel bagno nell'acqua fangosa! Tornando dalla chiesetta abbiamo incontrato un arzillo vecchietto con una bella cagnolona e abbiamo raggiungo l'alpe di Megna chiacchierando amabilmente. La montagna mette quasi sempre di buon umore e il vecchietto era un vero SIGNORE di altri tempi. Rientrando non ci siamo fatte mancare il gelato.

venerdì 28 aprile 2017

San Tomaso - 28 Aprile 2017


Dopo le recenti nevicate (non è uno scherzo!) arriva finalmente una giornata di bel tempo. Devo scendere a Valmadrera e con Kyra decidiamo di salire a San Tomaso. Beccatevi le nostre montagne imbiancate a fine aprile!

venerdì 21 aprile 2017

Monte Bregagno da Gallio – m 2.107 – 21 Aprile 2017


E' tempo di Bregagno, è tanto che non torno da queste parti e il mio mentore mi consiglia da Gallio, via che di solito si percorre in inverno. Da li ci sono stata un paio di volte ma la neve cambia completamente le cose per cui per me è come se fosse una gita nuova.
Iniziamo l'avventura con la macchina. Sempre con la paura di sbagliare strada. Arrivata al parcheggio stranamente me lo ricordo per cui parcheggio. Vado a leggere i cartelli ma nessuno che indica la mia meta … eppure si sale da qui! Un ciclista che avevo superato arriva e chiedo anche a lui: continuando a pedalare mi dice che lo spera. Essendo in due a sperarlo ci sono buone possibilità che sia davvero da qui ^_^
La salita su asfalto dura 20 minuti, circa 100 m di dislivello che al momento non mi preoccupano, poi ne riparleremo in discesa :(
Ri incontro il ciclista e ci fermiamo a fare 4 chiacchiere. Arriva da Plesio e vorrebbe salire in cima al Bregagno ma credo che non abbia portato a termine il progetto perché io non l'ho più incontrato. In ogni caso si è fatto un gran bel giro.
Ora parte la strada sterrata. Non ho portato la cartina perché pensavo di conoscere la zona: sono tonta ancora dopo cosi tanti anni di montagna :(
Arrivo alla cascina e da li parte il bivio che mi dovrebbe portare al Bregagnino. La spiegazione invernale dice di prendere su senza sentiero … beh, anche l'estiva sarà cosi. Solo che nell'invernale fai delle belle serpentine e cosi ammazzi la ripidità mentre essendo pulito si tende ad andare dritto … una fatica immane! Gocciolo di sudore nonostante non faccia troppo caldo! Vedo una cresta e decido di salire da li, non è rocciosa e mi sembra più abbordabile. Cosi pian piano, e un po' maledicendomi, arrivo in cima al Bregagnino. E il freddo mi attende. Mi copro, respiro un attimo e poi via lungo al larga cresta che mi porterà al Bregagno. Fino ad ora ho incontrato solo il ciclista e visto da lontano due persone.
Arrivo in cima accompagnata da un freddo pungente. Mi devo mettere il piumino e fatta la foto di vetta il pensiero corre a Floriano. Il giorno che l'hanno cremato siamo saliti quassù a salutarlo per cui per me questa è la sua montagna. Non metto più le bandiere tibetane perché sono diventate una moda. Ne vedi a decine sulle croci e mi sa che molte delle persone che le mettono manco sanno il loro significato. Qui invece la croce è pulita, strano! Vuoi dire che finalmente è finita la moda?
Un saluto ancora a Flo e poi scendo per trovare un punto dove l'aria pungente non c'è e vedo lontano in gregge … cavolaccio se lo vede Kyra! Cosi la lego e mangio con lei legata. Non che cambi molto, lei sta sempre molto vicina a me quando mangio :D
Non mi fermo mai molto per cui scendiamo dopo poco e finalmente Kyra vede il gregge: uff … tira da morire! Per fortuna giriamo dopo poco e non vedendolo più se ne dimentica, la slego e va ad annusare a destra e a manca rimanendo sempre vicino.
Meta Sant'Amate per scendere poi dalla strada. So che sotto, verso il lago, c'è un rifugio di cui non farò il nome perché sono arrabbiatissima con chi lo gestisce ma non so se oggi ho voglia di andare … abbiamo già camminato tanto … Alla chiesetta sosta lunga e riposata la curiosità prende il sopravvento anche perché abbiamo incontrato il cartello che indica il sentiero. Ok, andiamo, E si inizia ad attraversare una valle, poi un'altra, attraversiamo anche la valle da cui siamo saliti al Bregagnino e poi ancora. Lungo, il cartello diceva 45 minuti ma non ho controllato. So solo che la quota non c'è, siamo poco più di 100 m sopra e li manterremo fino alla fine, Quando si inizia a vedere il rifugio vedo le bandiere issate (sono ben 3!) e penso che sia molto strano che sia aperto di venerdì, ma forse sono saliti per prepararsi al we. E cosi scendo anche perché vorrei evitare questo traverso al ritorno e siccome c'è il cartello anche alla partenza magari si può fare un anello.
Arrivo giù e l'amara sorpresa: chiuso. E non c'è un cartello manco a pagarlo a peso d'oro. E non c'è una cartina manco a pagarla a peso d'oro. E fuori dalla porta ti accoglie un bel divieto: cane tu qui non entri.
Ma vai in mona! (per essere gentili!) Sono incazzata nera. Scendo per vedere se trovo una strada che mi porta giù ma niente. Mentre risalgo arrabbiata come non mai vedo un bellissimo sentiero che parte per il traverso. Ovviamente nessun cartello. La direzione è quella e lo prendo e alla fine mi trovo esattamente al sentierino che avevo preso dalla cascina e da qui sono vicina al canale da cui si scende d'inverno e provo a vedere se da li si scende anche d'estate perché la strada è lunga e inizio ad essere stanca.
C'è un sentiero che seguo per un po' e cosi mi viene in mente che l'avevo già provata con un amico, il sentiero tira troppo a sinistra e la cartina del mio GPS non lo segna. Quella volta abbiamo ravanato non poco per ritrovare la strada per cui decido di risalire e tornare indietro (ecco come si fa ad accumulare dislivello :( )
Scendo dalla strada e guardando il panorama intorno mi calmo.
In vista del parcheggio vedo mucche al pascolo. Lego Kyra ma credo che non sarebbe cambiato nulla, è stanca anche lei.
Deviazione al rifugio a parte, è un giro che vi consiglio e se non volete salire al Bregagno, che è davvero lontanuccio, si può sempre andare al Grona, salita facile e appagante.

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 993
Quota arrivo massima: m 2.108
Dislivello: m 1.350 circa
Tempo totale: 7 h 18 m compresa di tutto
Km percorsi: 17,9 circa
Percorso canabile: Si
Acqua sul percorso: Pochi e scarsi ruscelli

venerdì 7 aprile 2017

Cornizzolo – m 1.241 – 7 Aprile 2017


La via più ripida per salire al Cornizzolo.
Ed è passato troppo tempo per raccontare come è andata la gita per cui godetevi i fiori.
I nomi? Ci provo ma non vi prometto nulla.


heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 296
Quota arrivo massima: m 1.245
Dislivello: m 1.035 circa
Tempo totale: 5 h 27 m compresa di tutto
Km percorsi: 9,7 circa
Percorso canabile: Si
Acqua sul percorso: No

mercoledì 29 marzo 2017

Levanto – Punta Mesco – Monterosso – 29 Marzo 2017



Minivacanzina - giorno 2

Come abbiamo passato la prima notte lo trovate alla fine delle foto (relazione scritta a mano e scansionata) qui un rapido racconto della gita.
I cartelli partono fuori dal campeggio, spero di essere da sola ma figuriamoci: siamo in Liguria! Un gruppo di francesi mi superano e poi si fermano … poi mi superano e si fermano … alla fine faccio amicizia con la guida che parla benissimo italiano e rallentiamo il gruppo per andare alla mia velocità, fino a che non si stufano e cosi mi tocca salutare la simpatica ragazza. Poi mi affianca un ragazzo di Parma e con lui farò tutta la gita fino a Monterosso.
La salita e discesa la conosco, anche se sono davvero tanti anni che non la faccio più. Il panorama mi lascia sempre senza fiato, lo stesso che trovo a Camogli: mare blu, scogliere, bosco … Liguria, la amo ma solo per una o due gite all'anno.
A Monterosso lascio il mio nuovo amico che deve rientrare in treno mentre io e Kyra scendiamo in spiaggia a mangiare.
Poi riprendiamo la via del ritorno, mi fermo a chiacchierare con una simpaticissima ottuagenaria insegnante in pensione che almeno una volta al mese fa la traversata, poi torna in treno.
E poi, dopo aver toppato il bivio ed essere tornata indietro, prendo un sentiero un po' interno, che non fa nessuno. Ma che bello!
Qui trovo l'unica persona che fa il sentiero che mi racconta del perchè le piante sono cosi “morte” in basso e vive in alto: è una malattia che le fa morire tutte, arrivano ad una certa altezza e poi si ammalano, perdono tutta la resina (pericolosissimo in caso in incendio) e poi muoiono.
Scopro anche un altro modo di arrivare a Monterosso, sarà per il prossimo anno.
La discesa a Levanto mi porta alla torre dell'orologio convincendomi che qui di cose da vedere ce ne sono tantissime.

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 0
Quota arrivo massima: m 380
Dislivello: m 880 circa
Tempo totale: 3 h 33 m compresa di tutto
Km percorsi: 15,8 circa
Percorso canabile: Si
Acqua sul percorso: No

martedì 28 marzo 2017

Minivacanzina giorno 1 - 28 marzo 2017


Partenza, sosta a Recco e Camogli e poi passeggiaa tra Levanto e Bonassola. Il racconto lo trovate nelle ultime due foto.

sabato 11 marzo 2017

Bivacco Riva Girani m 1.850 – 12 Marzo 2017



Voglia di neve, necessità di mettere un po' di dislivello nelle gambe. Lo so, non devo andare nel we ma che ci devo fare? In settimana non sono riuscita.
Mi armo di infinita pazienza e parto. Già al distributore mi rendo conto della massa di gente: è pieno di macchine parcheggiate.
Riesco miracolosamente a parcheggiare alla chiesetta e partiamo. La salita non ci da problemi, faccio l'anello nel bosco dove so già che non troveremo nessuno e poi si sale. Dopo il Pialeral iniziamo a vedere la gente che scende e qualche salitore ci sorpassa. Immancabili chiacchiere con una ragazza molto simpatica e arriviamo il 3 ore secche al bivacco. Bene, ho fatto fatica ma non più di tanto ma il muro del pianto grazie, anche no .. soprattutto a quest'ora con la neve molle non è il caso. Neve molle si perchè il sole picchia di brutto. Giornata meravigliosa ma il sole è quello di maggio :(
Chiacchiere in cima, Kyra fa capire a un cane che non è cosa e io sono seduta più bassa della neve su una panchina e vedo la scena in primo piano: i ringhi e i denti che si sono mostrati in tutto il loro splendore … e il cane che se ne va per altri lidi, tutto torna tranquillo. Il cane, avvisato che non è cosa, non si è più avvicinato.
Decidiamo di scendere anche perchè ho paura una bella scottata (ma cosa fai, scendi con questa bella giornata? Si, preferisco un gelato che la faccia e il collo che mi bruciano domani ;) )
Tutto a posto fino alla strada.
Ri-incontriamo il cane con cui non si sono piaciuti e nella compagnia era presente anche un border collie con il padrone che continuava a chiamarlo (fastidioso come non mai, il padrone). Il border voleva giocare con Kyra mentre l'altro cane si faceva i fatti suoi, visto che già si erano chiariti in cima. Il padrone prima titubante lo lascia poi giocare e qui succede una cosa che ho capito solo dopo, ripensandoci. Gli umani erano un bel po', 4 o5 e ci hanno chiuso a semicerchio, montagna dall'altra parte e i 3 cani in mezzo. E' partito il caos. Io sempre molto tranquilla mi sono spostata e ho invitato gli altri ad andarsene perchè cosi sicuramente i cani li avrebbero seguiti. Cosi è stato ma la Kyra è risaluta il cane cattivo. Io non so chi abbia iniziato ma se avessero avuto la possibilità di andarsene l'avrebbero fatto cosi come è accaduto il cima. In due contro Kyra e la cattiva era la mia.
Incontriamo di nuovo il border collie stavolta con solo in padrone che è occupato a parlare al telefono. Lui vuole ancora giocare, Kyra no. Ma chissà come mai non è successo niente. Hanno proseguito per un po' affiancati poi la telefonata è terminata e cane e padrone sono corsi giù.
Siamo alla macchina, mi sto cambiando le scarpe e Kyra è a un paio di metri dietro la macchina. Vedo due ragazzi con un cagnolino al guinzaglio che arrivano. Lei, che ha il cane, si ferma: è legato? Intendendo il mio cane. No, rispondo io, ma te lo metto in macchina (visto che non avevo voglia di litigare). La tipa era lapalissiano che aveva una paura blu.
“No, sai la mia è buona e la tua?” Le rispondo che è lei che ha paura e che i cani lo sentono, preferisco mettere in macchia Kyra solo che nel frattempo Kyra ha visto il cane e vuole andare a conoscerlo. La tipa accetta ma io non sono tranquilla, l'altro cane è al guinzaglio anche se è un guinzaglio lungo per cui mi avvicino. Sembra che vogliano giocare ma la tipa, non appena vede Kyra che le mette le zampe addosso, alza di peso la sua. Poi Kyra tenta di montarla … apriti cielo … ancora la cagnolina è stata alzata di peso e da qui, ovviamente, sono partite le ringhiate. Prendo Kyra e me la porto in macchina e nel frattempo suggerisco alla ragazza, visto che mi ha detto che vanno da una educatrice e serve anche a lei perchè lei ha paura, di dire alla educatrice quello che è successo e cosa comporta il fatto di prendere e alzare di peso il cane.
“Ehhh ma se non lo alzavo chissà cosa succedeva!”
No comment.
Quello che pago per andare in giro di sabato.
A certa gente dovrebbero vietare di prendere un cane.
Mi sono poi consolata con un mega gelato, aiutata da Kyra ovviamente.

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 853
Quota arrivo massima: m 1.859
Dislivello: m 1,030 circa
Tempo totale: 6 h 16 m compresa di tutto
Km percorsi: 10,7 circa
Percorso canabile: Si
Acqua sul percorso: si

mercoledì 1 marzo 2017

Anello al Palanzone m 1.436 – 1 Marzo 2017



E' primavera. Cosi ci insegnano i meteorologici e come per loro per me inizia oggi.
Inoltre la giornata è spettacolare.
Solo che.
Primo: ieri con l'ottico … non ho parole, meno male che è venuto un amico con me. Basti solo dire che lei si è messa ad urlare e non mi ha lasciato parlare. Sono riuscita a farmi restituire i soldini. In 5 giorni non erano ancora riusciti a trovarmi una montatura e quella che abbiamo scelto (su tre modelli … uno peggio dell'altro ma non ce n'era nessun altro che potesse adattarsi alle mie lenti) quell'unica montatura dicevo era difettata. Insomma, dovevo lasciargli li gli occhiali un'altra ora perchè doveva sistemarli bene. Sono entrata da un altro ottico, in mezz'ora (dicasi 30 minuti non di più) sono uscita con una splendida montatura, perfetta, con le stanghette belle morbide altro che le altre di legno e ho pagato di meno.
Ma queste cose a me lasciano il segno e io mi agito. Inoltre il pomeriggio ho avuto di nuovo l'ennesima discussione con i miei agenti immobiliari … io non ne posso più.
E cosi stamattina mi sono svegliata tardi e con un bel mal di testa.
Dopo queste premesse la vedevo dura passare una bella giornata invece mi è venuto in mente questo anello di cui mi aveva parlato un signore e l'ho messo in atto.
Si parte dal Santuario della Madonna di Campoè (commenti nelle foto) e mi aspettavo di salire diretta al Palanzone invece, dopo essermi bagnata i piedi ad un guado dove non era possibile fare altro, mi ritrovo sulla strada che faccio spesso per la cima.
In basso tutto bene ma man mano che sali incontri in sacco di fango e il sentiero è impraticabile, devi arrancare su erba.
In cima non siamo in tanti ma Kyra fa la prima donna riuscendo a farsi allungare qualcosa da mangiare. Non ci fosse stato li il suo boccone da rosicchiare!
Scendendo mi accordo che il vento è veramente gelido e le scarpe basse che ho non sono proprio il massimo e cosi mi ritrovo a scivolare sulla neve dura e ghiacciata. Ok, si mettono i ramponcini.
Finisco la cresta e … a me sembra proprio di ricordare che scendevo dritta, anche dalla cartina sembra cosi ma non è vero. Ad un certo punto ci ritroviamo in un bosco di betulle senza più traccia di sentiero, il GPS conferma e allora si torna. Incontro un signore che è la prima volta che viene qui, controlliamo la cartina e anche lui non sa che fare. Siamo al bivio per cui io aspetto i signori che scendono e ci vuole poco a capire che avevo sbagliato strada e dovevo poggiare a destra. Il signore invece, che deve andare a Pian del Tivano e poi a Nesso prosegue sulla strada che io ho abbandonato … mi piacerebbe sapere se è arrivato o
Con i signori arrivo quasi alla Colma di Sormano e li mi fermo per bere e incontro un gruppo a cui chiedo e si, il sentiero lo posso prendere anche da li. Sentiero? Una splendida carrozzabile ci porta alla strada asfaltata. Un'occhiata al GPS per capire come arrivare alla macchina ed ecco che il mio anello si è completato.
Una sosta da Beppe il gelataio prima di arrivare a casa completa la nostra bella giornata.
E cmq prima o poi mi dovrai spiegare Kyra come diavolo fai ad arrivare alla macchina sempre pulita … io sono tutta infangata!!!


heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 834
Quota arrivo massima: m 1.449
Dislivello: m 850 circa
Tempo totale: 5 h 26 m compresa di tutto
Km percorsi: 14,1 circa

mercoledì 15 febbraio 2017

San Primo m 1.682 – 15 Febbraio 2017


Doveva essere tutta un'altra storia: altro monte, altra zona, altra compagnia. Poi il fato ci ha messo lo zampino ed è cambiato tutto. Mi spiace solo che la gita al San Primo è davvero veloce mentre con una giornata cosi bella era da stare fuori tutto il giorno. Pazienza, ci rifaremo.
Non sono neanche le 8:30 quando partiamo dal parcheggio e fa freddo. Ma non quel freddo da inverno che ti entra nelle ossa, è quel freddo da primavera che ti piace, te lo godi perchè sai che poi arriverà il caldo.
Saliamo in solitudine e all'ombra fino al colle. Kyra corre come una matta e siccome la neve è poca e gelata non si formano i ghiaccioli tra i cuscinetti. Se la sta godendo proprio!
Arrivata al colle arriviamo al sole. Siamo in 4 gatti in giro a quest'ora e mi godo la solitudine.
Mi piace pensare, meditare quando vado in montagna. Il camminare lo provoca … sarà per quello che a volte mi perdo? Non guardo dove vado ^_^
Arriviamo in cima e altro che caldo! C'è un vento freddo e fastidioso che non invoglia a fermarsi e guardando l'ora mi rendo conto che sono solo le 10:30 … che facciamo ora? Mangiare mi sembra un po' presto per cui scendiamo e cerchiamo un posto riparato, voglio stare li a non fare nulla e godermi il sole.
Scendo dalla strada. Pessima decisione. Hanno aperto le gabbie e sale una marea di gente: buon giorno, giorno, ciao … un saluto dietro l'altro e a me scappa la pipì. Sono tutti saliti dalla colma di Sormano e sinceramente mi piacerebbe sapere se hanno pagato il parcheggio.
Cmq il mio posticino lo trovo. Purtroppo ho una raffica di messaggi con l'agenzia che mi dovrebbe vendere la casa che mi stressano non poco (e che l'ho presa a fare l'agenzia, mi chiedo ormai troppo spesso) e mi rovinano un po' la giornata ma poi cerco di fare la foto alle Grigne con Priscilla e Kyra mi salta addosso! Non posso abbassarmi o sdraiarmi che è subito li a fare coccole e giocare … amore mio … non essere gelosa di Priscilla, è un orsacchiotto di peluche!
Finalmente riesco a fare la foto e poi … altro che stare qui stravaccata … io mi annoio … e allora rifaccio lo zaino e riprendiamo la discesa.
Mi incuriosisce un sentiero che ho visto spesso ma non ho mai preso e siccome è pestato lo seguo. Penso che finisca arrivati allo skilift e mi fermo quindi ancora un po'. Quando penso di scendere mi rendo invece conto che continua. E allora continuano pure noi. Ora siamo sulla pista delle bici ma in questa stagione di bici non ce ne sono (salgono con lo skilift per poi scendere come dei matti sui percorsi a loro dedicati) e vedo che continua in discesa. E inizio a pensare che se le bici scendono … forse possiamo scendere pure noi! E allora avanti. Che bel sentiero abbiamo trovato invece del solito noioso percorso! Nel bosco, una bella discesa e Kyra che si diverte un mondo.
Si ricongiunge che siamo quasi alla macchina. Li ho le chiacchiere che mi aspettano … andando avanti cosi non tornerò mai al mio peso forma.
E tra poco arrivano le colombe …

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 1.122
Quota arrivo massima: m 1.689
Dislivello: m 680 circa
Tempo totale: 4 h 48 m compresa di tutto
Km percorsi: 9,5 circa
Percorso canabile: Si
Acqua sul percorso: no