sabato 26 marzo 2016

Tra cime e falesie – 26 Marzo 2016

E' la giornata più bella del lungo we pasquale e ci siamo già perse lo splendido giovedì causa guasto macchina per cui si va. Non dove volevamo andare giovedì, ci sarebbe troppa gente, troppo lontano per fare il viaggio di sabato, oltretutto un sabato di partenze.
Niente, dai, si sta vicino a casa, ti fa niente Tata? Immaginate la risposta …
Decidiamo per un anello fatto da me tanti anni fa, senza darci molte regole, senza un itinerario preciso: solo che saliamo da Caslino d'Erba e scendiamo dal Foro Francescano.
Un po' di storia la racconteranno le foto e le relative didascalie ma in soldoni: abbiamo incontrato un simpatico signore con un simpaticissimo cane che ci ha guidato nei primi bivi. Poi io prendo l'iniziativa: ma si, andiamo al sasso giallo! E all'eremo di San Salvatore non ci siamo andate. Spero che il signore non si sia preoccupato non vedendoci arrivare anche se, ovviamente, ci siamo andate a infognare in fondo a un sentiero che finisce nel nulla. Nel nulla ma non siamo le uniche a finire li visto che ci abbiamo trovato un rifiuto umano :(
Poco prima c'era un bivio, torniamo e prendendolo arriviamo al sasso giallo. Beh … la falesia più facile è un 6b …
Proseguiamo. Sentieri nuovi, non credo di essere mai neanche venuta a vedere questa falesia e oggi va bene cosi, andiamo alla scoperta.
Bivio. Arriva un falesiardo, lo si riconosce dalle scarpette appese fuori da uno zaino enorme. Si ferma e mi aspetta. “C'è gente?” No, solo una corda appesa. “Cioè?” … ehm … una corda che penzola dalla parete. “Ma non c'è nessuno?” No. “ Ah, va bene” Si gira e se ne va. Lo fermo: da dove arrivi? “Da giù” … ok, me la sono cercata. Va bene, ma se vengo di li dove vado? “Torni al sentiero” E se salgo da qui? “Al sentiero”.
Ok, grazie. Meglio non parlare con gente che ha solo la catena alla fine della via nei suoi obiettivi, tanta esperienza me l'ha insegnato.
Decidiamo per il sentiero che sale.
Ci ritroviamo sulla strada (altro che sentiero!) che si prende normalmente. Poco dopo trovo un altro bivio: dai che è al giornata! Saliamo. Urka se è ripido! Ma dove mi porta? Io pensavo alla Crus Pissina ma … boh! Arranco e alla fine, alzando lo sguardo, vedo l'immensa croce “piccina” che mi guarda.
Prima sosta della giornata, con Kyra facciamo un po' di esercizio di ricerca, fotografiamo un escursionista arrivato dal sentiero canonico e poi scendiamo. Arranco fino al Monte Puscio e poi mi prende la fame. E a Kyra prende male un ragazzo che è sdraiato li a prendere il sole. Niente da fare, un panino mandato giù di fretta e poi via verso la capanna Mara. Li tanta gente, coccole a mille per Kyra e ce ne andiamo. Da qui in poi sarà dura non trovare gente.
Chiacchiero con un simpaticissimo signore che mi da per più volte della male educata e lo fa con tanta affabilità che non posso che mettermi a ridere. Nonostante la sua simpatia, decido di fermarmi prima del rifugio a finire il mio pranzo, con Kyra che mi fa la guardia. Oggi girano davvero tante bici, Kyra è bravina e i ciclisti sono simpatici, nessun danno!
Al rifugio ci sono due cose che ci impensieriscono: la fontana non ha acqua e la strada che volevamo proseguire per poi salire al Palanzone è piena di ghiaccio, con tanto di ordinanza di chiusura per pericolo frane. Kyra se la cava in ogni caso, io no. Ho i ramponcini, ma ho davvero voglia di incasinarmi la vita? Ci guardiamo io e Kyra: no, anche se non saliamo in cima va bene lo stesso.
Torta e caffè in rifugio. Se dovessi fare una lista dei rifugi che più mi piacciono il Riva sarebbe in cima! Kyra è bene accolta, la torta e il caffè abbondanti e, udite udite, non accettano prenotazioni, neanche per Pasqua! Li adoro!
Tornando indietro un pezzetto, troviamo il traverso che ci porta al colletto che avremmo preso se salivamo e scendevamo dal Palanzone. Caldo. E stanca. Io. Trovo una sdraio stupenda tra rocce e zaino e mi addormento. Kyra mi fa la guardia.
Arriva una bici e: tranquilla, passo di la … con la bici si arrampica dalla parte meno agevole pur di non farmi alzare dalla mia pennichella … l'ho adorato!
“Mamma, ma lo prendiamo il gelato per merenda?” Cavolo si, ma è meglio se andiamo perché è ancora lunga.
E qui sono io la tonta che non ha tenuto conto che è vero, non è il versante al ghiaccio … ma è cmq in ombra e un po' di neve la incontriamo. E l'ha incontrata anche il ragazzo in bici, ne vedo le tracce. Kyra è contenta, ovviamente, io sospiro e scendo cercando di non scivolare. Per fortuna dura poco, poi tutto asciutto.
Arriviamo al bivio per il foro francescano. Ormai è quasi finita la nostra gita … e anche la mia acqua ma non bevo, l'idea di non averne ancora un po' nello zaino non mi piace.
Beh, voi non ci crederete ma quando arriviamo alla fontanella Kyra si mette li, vicino a dove esce l'acqua fino a che non arrivo con la bottiglia e la riempio, poi si allontana con calma. Ma come ha fatto a capirlo???
Arriviamo alla strada asfaltata e qui la nota negativa della giornata: una musica assordante! Ma da dove arriva! Ne abbiamo percorsa di strada prima di trovare la casa incriminata, una festa tra ragazzi. Ora, per carità, tutto il diritto di festeggiare, ma cosi alta la musica? Stride enormemente in mezzo alla natura! Lo so, in città non lo puoi fare … ma neanche qui! Divertirsi, musica alta … ma fino a un certo punto. Bacchettona? Vecchia? Va bene, sono entrambi ^_^
Il gelato non ce lo siamo fatti mancare a coronamento di una splendida giornata.

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 422
Quota arrivo: m 1.290
Dislivello: m 1.125 circa
Tempo totale: 7 h 15 m compresa di soste
Km percorsi: 16,9 circa

sabato 19 marzo 2016

Cima d'Olino– m 1.768 – 19 Marzo 2016


Era da settimane che aspettavo questa uscita e l'attesa ha ripagato alla grande. Una di quelle giornate da urlo. D'altra parte, quando Giuliano promette, mantiene e la giornata giusta è arrivata.
Partenza Alpe Paglio, le ciaspole non necessitano a meno di voler salire e scendere in attraversata il Cimone di Margno, cosa che noi non abbiamo fatto. La strada che arriva a Pian delle Betulle è tutta perfettamente innevata, non servono ciaspole e anche i ramponi sono rimasti nello zaino.
Pian delle Betulle mi è piaciuto, solo due piste di discesa, pochi sciatori e tante famiglie. Non una folla, tutto davvero molto vivibile.
Il panorama che si gode salendo alla Cima d'Olino è magnifico, a 360° su tutte le nostre montagne.
Mettici la neve, la giornata blu e la coppia Giuliano Silvia e ti chiedi davvero cosa puoi volere di più dalla vita.
Non mi aspettavo di trovare escursionisti, invece ce n'erano per tutti i gusti: sci alpinisti, uno con gli sci di fondo, ciaspolatori e quelli come noi senza nulla ai piedi. Non una ressa ma il giusto.
Perché sono cosi felice per questa giornata? Lo sa solo chi mi segue da più di 3 anni!

P.S. Tornando, ci siamo fermati a vedere la Casa Rossa di Cortenova, un mistero ridotto ormai un rudere irrecuperabile.

heliSLaLenta & Kyra con Giuliano

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 1.360
Quota arrivo: m 1.790
Dislivello: m 490 circa
Tempo totale: 5 h 3 m compresa di soste
Km percorsi: 11,5 circa