martedì 31 dicembre 2019

Monte Resegone – m 1.875 – 31 Dicembre 2019



Mentre guido verso Ballabio mi sento Felice. Felice si, con la effe maiuscola. Sarà che ho rimandato un sacco di volte sta gita, sarà che anche se faccio fatica ad uscire di casa quando poi ci sono e ci sono per andare a camminare mi sento bene. Non lo so ma oggi sono davvero contenta.
Sosta caffè a Ballabio, tanti cani al bar.
Arrivo a Morterone. Tante macchine. E anche un cane.
Saliamo. Un po' di ghiaccio ma aggirabile. Niente neve fino a che non si incontra il bivio con Brumano. Fino ad ora ho incontrato bella gente che ha accettato il modo di comportarsi di Kyra di questi ultimi mesi e non ne hanno fatto un problema. Chi ha proseguito con un “nessun problema, buon anno” e chi invece si è fermato a chiacchierare con me per poi riprendere velocemente la sua salita.
Ci sono tanti cani oggi e tutte femmine.
Punto molto l'argomento cani, vero? Beh, perchè è successa una cosa poco piacevole: Kyra è stata attaccata. Da un pastore tedesco femmina di 4 anni. Il padrone stava scendendo, eravamo fuori dal bosco e poco sotto la sella. Era ripido e con neve davvero dura. Non è il caso di mettersi a correre, sia che si abbiamo i ramponi o meno. E' successo tutto cosi in fretta che non ho capito la dinamica ma mi sono ritrovata Kyra in mezzo alle gambe con il pastore tedesco che l'aveva azzannata al garrese. Io non perdo la freddezza in questi momenti per cui ho cercato di difendere Kyra con il mio corpo cercando al contempo di allontanare il pastore tedesco tirandolo dalla pettorina. Visto che non ci riuscivo ho preso il collare ad anelli e qui ho raggiunto qualche risultato. Solo che nel frattempo eravamo scivolati giù. Immagino quello che hanno pensato chi ci ha visto: due cani e un umano che scivolano giù. Freddamente ho pensato che era meglio fermarsi. Per fortuna ci siamo riusciti e credo che il pastore tedesco sia stata quella che ha contribuito meglio all'arresto. E' quindi arrivato il padrone e ha allontanato il suo cane. Quanto è durato? Pochi secondi. Io ho vissuto tutto al rallentatore ma davvero non è durato più di pochi secondi. Io ero senza fiato e mi sono seduta con Kyra a fianco. Il padrone dell'altro cane si è allontanato quei 10 metri che ci hanno messo in sicurezza e finalmente abbiamo potuto parlare.
Lui era mortificato. Non sapeva cosa dire. D'altra parte io ero d'accordo con lui: dove lasciare il cani liberi se non in montagna? Purtroppo può succedere, ne eravamo entrambi consapevoli. Ho controllato Kyra ma sembrava stare bene. Poi … dopo …. mi sono accorta del mio dito che non smetteva di sanguinare. Il padrone del pastore tedesco mi ha tirato dei fazzoletti di carta (meglio non far avvicinare i cani … ) ed è stato li con me fino a che non mi sono ripresa. A parlare. Si è comportato benissimo. Ha preteso che controllassi mille volte Kyra per vedere che non avesse avuto danni, si scusava e mi chiedeva come stava il mio dito. Se accetti che i cani vadano liberi può succedere.
Ci siamo salutati e lui è sceso mentre noi abbiamo proseguito la salita.
La mattina dopo, con calma, valutavo l'accaduto e ho pensato che forse il pastore tedesco voleva solo dare un avvertimento a Kyra. Se voleva farle del male lo avrebbe fatto e ne avrebbe fatto anche a me. Probabilmente era un po' permalosa anche lei e quando Kyra le ha detto non troppo gentilmente che non doveva annusarla lei l'ha rimessa al suo posto.
Legata la Kyra in cresta siamo arrivate in cima. Poca gente, mi aspettavo di più. E un solo cane già incontrato al parcheggio. Dopo la recente avventura ne sono stata contenta.
Il tempo di capire che sono in vetta e la maggior parte della gente scende. Compresa la cana. E io rimango con due signori molto simpatici. Di Milano con casa a Mandello. Laura e Roberto. Ad un certo punto lei mi chiede se può farmi una domanda personale. Certo, dimmi. Ma tu sei quella che telefona ogni tanto a Radio Popolare? Sorrisone. Non per altro ma incontrare un altro ascoltatore della mia radio mi rende felice. Il fatto poi che mi abbia riconosciuto vuol dire solo una cosa: telefono troppo spesso :D :D :D
Purtroppo le nostre chiacchiere sono interrotte dall'elicottero giallo del soccorso. Io inizio ad agitarmi. Dopo quello che ho passato mi agito sempre. Non riusciamo a capire se è una esercitazione o c'è un ferito.
Per farla breve: due ragazzi (con 3 picozze … ) decidono di scendere dal pendio direttamente sotto il rifugio ma uno inciampa nei ramponi e cade. Crack. Gamba rotta. Come so tutto? Ho incontrato l'amico dell'infortunato che stava scendendo e mi sono fatta raccontare. Mi sono tranquillizzata. Una gamba rotta non è piacevole ma si aggiusta. L'amico sembrava anche tranquillo e sereno.
La discesa l'abbiamo fatta con gli amici di Radio Pop fino al parcheggio.
Poi alla ricerca di un negozio per prendermi qualcosa di nuovo per domani. E' una abitudine: devi avere qualcosa di nuovo.
Poi a casa. Doccia, bestie, cena, divano.
Solita ora a nanna.
Mi sono svegliata nel cuore della notte, ho fatto i conti delle bestie: tutte qui. Ho solo un pensiero per le galline ma ho visto la mattina dopo che è andato tutto bene.

P.S. Il giorno dopo il dito fa un male cane … l'ho strusciato sul ghiaccio quando siamo scivolati, non sono stati i cani a farmi male. Però credo proprio che sia un miracolo se non si è rotto!

P.P.S. Quando hanno prenotato il capodanno all'Azzoni secondo me hanno chiesto gli anni: tutti quelli che salivano avevano meno di 30 anni!!!

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 1.085
Quota arrivo massima: m 1.879
Dislivello: m 790
Tempo totale: 4 h 54 m compresa di tutto
Km percorsi: 7,6 circa
Percorso canabile: Si
Acqua sul percorso: Nel bosco in basso

martedì 10 dicembre 2019

Monte San Primo – m 1.682 – 10 Dicembre 2019




Ormai sono potentemente disallenata … non si dice? Però rende l'idea.
Finalmente una giornata di silenzio venatorio, con il sole e io libera. Una congiuntura che non capitava da circa due mesi. Come non approfittarne?
E' caduta la neve anche se non recentemente per cui San Primo sia.
Lo so, dal Rifugio Martina è un delirio, l'ultimo pezzo tira da morire. Ma io mi devo ri-allenare e il dislivello totale non è molto.
Mi concedo la colazione al Citterio, poi vado nella mia panetteria preferita a prendere il pranzo (prima o poi torno a farmi la focaccia … sarà la volta buona che mi viene bene?. Sosta caffè al Ghisallo e su a Pian Rancio. C'è una sola macchina parcheggiata. Metto la mia vicina tanto per non sentirmi sola. Cambio scarpe e mi viene in mente che si, ho preso le ghette. Che si, ho preso i ramponi … ma se avessi messo gli scarponi pesanti forse era meglio.
I bastoni non li porto, devo allenare le gambe (con il mio ginocchio bionico è essenziale) e i bastoni scaricano troppo il peso.
Arrivati al parcheggio per salire al Martina trovo un paio di ragazzotti con un signore. A mala pena mi salutano. Boh, tranto mi supereranno e farò la mia salita sola.
E invece … si, mi hanno superato ma poi si sono fermati. E io supero. Poi mi hanno superato ma si sono fermati … e io supero. Fino a che non parliamo e scopro che vanno in grotta. Pensano di uscire intorno alle 5 – 5,30 Rimango stupita perchè non sapevo che ci fossero delle grotte sul San Primo.
Saliamo un po' insieme ma loro fanno un pezzetto e poi si fermano e io la salita a fisarmonica non la sopporto. Dopo una mezz'ora circa li saluto e proseguo con Kyra. Abbiamo superato il Martina e tra un po' troverò il calvario. La neve è sempre presente ma per il momento niente ramponi, si riesce a salire tranquillamente.
Poi inizia il ripido. E giuro che Kyra sembrava davvero preoccupata: continuava a scendere (di corsa cosi rischiava di buttarmi a terra …) e controllava che stessi bene. Poi risaliva, si guardava indietro e vedendo che facevo fatica tornava indietro per vedere se andava tutto bene e spronarmi nella salita. Che ve lo dico a fare che ho un cane fantastico? E qui ho capito che era troppo ripido per proseguire sulla neve dura senza ramponi cosi mi sono fermata e li ho messi. Stavo facendo davvero una fatica immane (lo so, mancavo di allenamento … e lo so, me la sono cercata :D ).
Con i ramponi le cose sono andate meglio, Ogni tanto alzavo la testa e vedevo sempre la mia Kyretta che mi guardava preoccupata … ma vedevo anche la cresta avvicinarsi.
Nonostante non fossi allenata siamo salite senza una sosta. Sono stata bravissima!
In cima ho avuto la bella sorpresa di trovare dei blocchi a moh di panchina. Ho trovato persone gentili e simpatiche con cui chiacchierare … Kyra ha tirato fuori tutto il suo fascino e ha racimolato una merenda da regine :D
Ci siamo fermate un bel po', era piacevole e non era freddo. E poi avevamo tempo. Ovviamente la foto alla croce con dietro le Grigne è stata impossibile, qualcuno c'era sempre li sotto a mangiare, a cambiarsi, a dare da bene al cane …
La discesa è stata tranquilla, solitaria. Poco solo ma andava bene cosi.
Kyra ha corso tanto, la neve per una volta non le si attaccava alle zampe e mi sembra si sia proprio divertita.
Foto poche. Per due motivi: è un posto che frequento spesso e la delusione dello zoom che avevo comprato mi ha fatto davvero passare la poesia.
Ma non è detta l'ultima parola. Ho una ideuccia su cosa comprare per sostituirlo.

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 1.116
Quota arrivo massima: m 1.690
Dislivello: m 655
Tempo totale: 5 h 210 m compresa di tutto
Km percorsi: 7,8 circa
Percorso canabile: Si
Acqua sul percorso: No