lunedì 26 dicembre 2011

Zuc di Valbona m 1546, I Canti m 1563, 3 Faggi 1.399 - 26 Dicembre 2011

Si, ricordate bene, qualcuno c'è stato qualche giorno fa ma facendo il giro al contrario.
Mi aveva entusiasmato il luogo magico dei 3 faggi e vedendo sulla cartina che si poteva fare mi son detta: perchè no?
Si sono accodati immediatamente Grandemago, anche se l'aveva appena fatta ma mancava proprio la parte da Morterone, e Stefano58
Abbiamo avuto inoltre la piacevole sorpresa di vederci arrivare anche Nano, Mariomario e Pinuccio con Kira che però ci accompagneranno solo per metà itinerario in quanto devono mettere le gambe sotto al tavolo … evidentemente ieri non hanno mangiato a sufficienza :)
Appuntamento da me alle 7:30 Chi è arrivato in anticipo si prende pure il caffè casalingo, per gli altri occorre “accontentarsi” del bar e poi via, verso la lunga strada che porta a Morterone.
Da qui il giro risulterà più lungo e la mia idea è quella di seguire tutta la dorsale godendoci un panorama che solo l'inverno è capace di regalare.
Partiamo leggermente in ritardo alla mia tabella di marcia ma non sono abituata a muoverci in 6 per cui non ci faccio neanche caso.
Si chiacchiera allegramente, si mettono i ramponi (solo chi li ha … indovinate chi non li ha portati???) e si arriva in cresta.
Non fa freddo per nulla, la neve è davvero pochina e i ramponi li mettiamo solo perchè alcuni tratti sono ghiacciati.
Si prosegue sempre su crestone e si arriva alla prima cima, lo Zuc di Valbona dove tentiamo di fare una foto di gruppo … che fa abbastanza pena.
Qui ci lascia metà del gruppo + Kira perchè, appunto, la tavola chiama.
Noi proseguiamo tranquillamente chiacchierando del più e del meno fino a I Canti.
Foto di rito, poi si scende per i 3 Faggi. E' implicito che sosteremo la per il pranzo.
Scivolo. Batto la gamba e il gomito. No … non su ghiaccio … troppo ovvio :( Sono scivolata su fango … UN MALE!!!!
Cmq niente di rotto, si può proseguire.
Il posto è davvero magico. Dopo le mille foto di rito ognuno di noi trova un posticino per mangiare ma nonostante la bocca sia impegnata le chiacchiere non mancano mai … ma che avremo ancora da dirci? :)
Si torna. Ora dobbiamo salire. Si. Ma …
Per evitare lo stesso percorso potremmo andare a prendere la strada … anzi, magari tagliamo un pochino cosi da non scendere fino in fondo …
Ragazzi …. CHE RAVANATA !!! :)
Aldo era peroccupatissimo … ciccio … io di solito vado con la NanoAdventure … che ti credi :)
Quando arriviamo finalmente sulla strada inizia la salita. Si perchè fino ad ora siamo solo scesi. Ecco spiegato come abbiamo fatto, nonostante tutto, a fare 1000 m di dislivello.
Evitiamo i ramponi per tutta la cresta. Decidiamo di scendere sulla strada un pochino prima rispetto alla salita e allora ci ramponiamo.
Tranquillamente torniamo alla tana. Ora fa freddo. Tanto freddo. La luce è stupenda. Scendiamo ammaliati dalla luce che solo l'inverno sa regalare. Il fatto che non ci sia neve colora tutto con tonalità di marrone a cui non siamo abituati.
Birretta
Saluti
Alla prox

Hanno camminato con me: Stefano58, Grandemago, Mariomario, Nano, Pinuccio, Kira
heliSLaLenta
  
Quota partenza: 900
Quota arrivo: 1.546
Dislivello secondo Gipsy: m 1.053 circa
Tempo totale: 7 h 30 m
Km percorsi secondo Gipsy: 16

sabato 24 dicembre 2011

Anello Corno Birone - Cornizzolo - 24 Dicembre 2011

Ecco cosa succede quando si fa passare troppo tempo tra la gita e la stesura della relazione … passa il momento e i ricordi si fanno flebili, già pieni delle gite successive. Almeno a me succede cosi.
Però i ragazzi sono iper-impegnati con le gite (he he he … ) e cosi tocca a me relazionare.
Più che altro abbiamo deciso di relazionare per il mitico sentiero “Dario e William” che Cristina e Marco stanno cercando da un po'. É un sentiero piuttosto in piedi che risale la cresta del Corno Birone che parte da Valmadrera.
Ci si incontra davanti alla banca, con le “solite” fantozziane telefonate:
heliS: ciao, qual'era la banca?
Cristina: la tal dei tali
heliS: ah … allora sono arrivata
Cristina: anche noi
E via cosi :) Caffè e poi andiamo a parcheggiare sopra al cimitero. Il dubbio di dove parte il sentiero ci fa decidere di telefonare a Nano per chiedere lumi. Ecco, Nano è bravissimo, ma dopo 5 minuti di spiegazioni al telefono con Marco capisco che non si capiscono :) Facciamo da noi, dai! che è meglio!
Cosi iniziamo ad incamminarci … e per prima cosa vediamo il cartello … che non avrebbe dovuto esserci :)
Pensiamo che poi il sentiero si perda e invece è proprio quello giusto.
Si fa presto ripido. Ma molto bello e ovviamente molto panoramico. Ciacoliamo in continuazione fino a che non arriva il primo vento. Iniziamo a vestirci. Quando siamo in cresta le raffiche diventano potenti. Le chiacchiere affievoliscono e le nostre fatiche non sono solo per salire, ma anche per rimanere in piedi.
Arrivati in cima mi decido: meglio mettere la giacca a vento e scendo un momento per cercare un riparo dal vento. Quando risalgo, mi devo sdraiare per terra se voglio fare la foto alla croce senza che venga mossa. Non ci fermiamo, è impossibile, proseguiamo vero il Monte Rai con Cristina ed io che ogni tanto siamo costrette a fermarci per non essere spazzate via dal vento; Marco invece, pesando quei pochi grammi di più (o portando i siluri nello zaino) è un filino più stabile.
Anche sul Monte Rai non ci si ferma. Giù verso il Marisa Consiglieri che ha uno splendido locale sempre aperto.
Entriamo. Ci rifocilliamo. Io sto meditando che posso anche fare a meno di salire il Cornizzolo ma quando vedo la faccia delusa di Cristina cambio subito idea.
Ci rituffiamo nel vento. É davvero potente. In cima non ci si può fermare. Torniamo al rifugio a mangiare e inizia ad arrivare un po' di gente: anche oggi, che è a vigilia di Natale, il Cornizzolo chiama i suoi adepti :)
Facciamo una sosta piuttosto lunga, e non so ancora che il rientro è luuuuuuuuuuungoooooo!
Scendiamo a San Pietro, incontrando un po' di ghiaccio sul sentiero. Speravano che da qui il vento fosse meno ma è una vana speranza. Dobbiamo prendere il sentiero Luisin per iniziare a stare meglio. Ora sono raffiche e non troppo fredde.
Il Luisin, per chi non lo sapesse, è un bellissimo sentiero … che passa sul costone … con AMPI saliscendi … e non finisce mai :)
Non ricordo più a qualche bivio vedo il cartello Valmadrera: bene! Comunico la mia gioia ai miei compagni di viaggio che mi guardano … eh no … si sale ancora … non è questo il sentiero che dobbiamo prendere per scendere :)
Lo ammetto, sono stanca. Ma ho la testa dura. Mi incammino e tra una raffica e l'altra arriviamo al bivio giusto.
Scesi alle macchine, con Marco confrontiamo gli altimetri. Il modello è identico, cosi come sono identici i dati: oltre 2000 m di dislivello. All'inizio non ci facciamo un gran caso. Ci salutiamo scambiandoci gli auguri e poi via, verso casa.
E medito.
Conto le ore: non ci siamo. E' impossibile. Arrivo a casa e scarico i dati: sul computer i metri diventano poco più di 1400 … che cavolo è successo ai nostri altimetri? Il vento?
Mah, mi confronto con Cristina e Marco e giungiamo alla decisione che 1400 sono più veritieri. A voi è mai successo un errore cosi enorme?
E' stato un bellissimo giro, i ragazzi sono davvero molto allenati e spero di poterli raggiungere a presto, come allenamento. Mi piace il loro modo di andare in montagna e di vivere la montagna, andando a cercare itinerari insoliti e non facendosi spaventare dal dislivello.
Grazie ragazzi, è stata davvero una gran bella vigilia!
heliSLaLenta

Quota partenza: m 270 circa
Quota arrivo: m 1.241
Dislivello secondo Gipsy: m 1.475 circa
Tempo totale: 7 h 15 m
Km percorsi secondo Gipsy: 14

martedì 20 dicembre 2011

Zucco di Desio m 1.655 / Monte Due Mani m 1.657 - 20 Dicembre 2011


Dopo il we andato un po' cosi ho bisogno di un piccolo allenamento. La salita da questo versante l'avevo tentata tempo fa, pur senza saperlo, ma mi ero piacevolmente persa fino ad arrivare al cartello che indicava appunto le due cime.
Ora so da dove partire e dove andare per cui parto serena … non come la meteo purtroppo ma oggi ho a disposizione.
Ho con me i ramponcini perchè la mia imbranataggine è ormai proverbiale e anche perchè, vista la stagione e il freddo (non credo che la temperatura oggi sia mai salita oltre lo zero) è sempre meglio averli dietro.
All'inizio della salita suona il telefono. Tyco non ce l'ha fatta …
Continuo la mia salita triste ma per non rattristare chi legge (non dimentichiamo che per la maggior parte della gente questo è un periodo di feste!) lascio alla dida della foto il mio dolore.
La salita prosegue solitaria. Lascio la strada per il bosco che mi porta alle cascine. Da qui, ci vuole circa un'oretta di bosco prima e cresta poi. Dallo Zucco di Desio si deve scendere alla sella per risalire al Due Mani. La neve è poca ma ghiacciata. Sono salita tranquilla ma in discesa, visto che ero sola ed alcuni passaggi sono piuttosto esposti (d'estate manco li noti) ho preferito calzare i ramponcini.
Sono quai 1000 metri di allenamento, solitario, tranquillo, al cospetto delle Grigne.
Secondo me si può fare :)
heliSLaLenta

Quota partenza: m 800
Quota arrivo: m 1.655 - m 1657
Dislivello secondo Gipsy: m 986 circa
Tempo totale: 4 h 30 m
Km percorsi secondo Gipsy: 12

martedì 6 dicembre 2011

Trittico ferrato al Resegone - 6 Dicembre 2011

Non amo le ferrate, e allora cosa ci faccio qui?
La domanda mi sorge spontanea quando, con le braccia ormai rasate (IO HO PROBLEMI CON LE BRACCIA !!!) mi sono appesa alla catena incapace di tirarmi su.
Arriva la mail: andiamo a rifare la ferrata del Grona?
Ma si, se ne parlava ormai da qualche giorno …
La sera prima la svolta: visto che siamo solo noi, inutile andare “lontano” andiamo sul Resegone a fare la ferrata del centenario e la De Franco Silvano.
La seconda la volevo vedere perchè mi avevano detto che si poteva usare come sentiero di discesa per cui accetto.
Salendo mi sento dire che si può fare la Gamma1.
Anche no, grazie.
Io non l'ho mai fatta.
Ti piacerebbe?
Si.
Se vuoi saliamo alla Stoppani e cosi saltiamo il pezzo delle scale.
Ovviamente non abbiamo fatto la Gamma1/2 ma intera. Rispetto alla prima volta che l'ho fatta in notturna è andata meglio. I due passaggi che mi avevano fatto riflettere li ho fatti tranquilla, con la solita cagarella al ponte tibetano.
Bene, ci abbiamo impiegato una vita ma va bene cosi. Via verso la seconda ferrata.
Visto che caldo non fa scendiamo a passo spedito e risaliamo fino al Baitello. Da li, prima sbagliamo strada poi, per ripidissimo sentiero, arriviamo all'attacco della ferrata.
Questa si che è una ferrata! Non ci sono scale, non ci sono staffe se non una nel passaggio chiave ed è arrampicabile.
Purtroppo ci sono alcuni passaggi che devi fare per forza a braccia. Quelli facoltativi cerco di arrampicare ma non sono poi tanto brava e cosi, quando arriva un punto dove per qualche metro devi salire a braccia … non cado, per carità … ma mi areno. Ne discuto con Nano cercando un modo di salire e poi via … parto e passo.
Al secondo passaggio però le braccia cedono. Gli altri non capiscono ma le mie braccia si rifiutano di tenere il mio corpo. Giuliano mi aiuta a passare. Uffi … mi deve aiutare in un terzo punto. Poi finalmente torna tutto più umano. Si arrampica su roccia con la catena solo come sicurezza e questo alle mia braccia (e anche alla mano che ora inizia a dolere veramente) fa molto meno male che la catena.
Arrivo in cima stracotta.
Li inizio la mia solita sceneggiata e coinvolgiamo Gaetano, un ragazzo che avevamo visto salire sul Comera.
Quanto tempo credete mi ha lasciato il mio negriero per riposare?
Si scende! Se scendi in fretta facciamo il caminetto, se no dobbiamo andare a Erna e scendere con la funivia.
Con la funivia?
CON LA FUNIVIA???
Non sia mai detto! Anche se Gaetano con la funivia ci è salito a me, si sa, non piace prendere gli impianti.
Scendiamo chiacchierando e raccontando le angherie a cui il mio negriero mi costringe :) E cosi non mi rendo neanche conto. Arrivati al bivio proseguiamo tutti e 4 per il caminetto che faremo in discesa (3° ferrata anche se in realtà è un sentiero attrezzato). L'avevo fatto in salita ed è sempre davvero molto bello.
Solo che … ahi … la mia maninaaaaaa !!!
Non ne può più … ora fa davvero tanto, ma tanto male.
Non credo di averla combinata grossa. Anzi, la devo usare perchè riprenda solo che ora ho paura che la mano non regga la catena per cui scendo facendo molta attenzione.
Ora è solo sentiero, ma il negriero non molla: niente soste! Cosi, quando devo espletare un bisogno fisiologico, lo prego … poi, mentre l'acqua esce da una parte, ne approfitto della sostina e ne incamero dall'altra … ma cosa mi tocca fare per farmi portare un po' a zonzo?
Un caro saluto a Gaetano
Con me hanno camminato: Pinuccio, Nano,Gaetano
heliSLaLenta
Quota partenza: m 590
Quota arrivo: m 1.875
Dislivello secondo Gipsy: m 1.800 circa
Tempo totale: 9 h
Km percorsi secondo Gipsy: 13

Le foto sono gentilmente concesse dalla NanoAdventure
Metto qui le difficoltà delle 3 ferrate:
- Gamma1: Moderatamente difficile eccetto alcuni metri difficili prima del ponte a fune.
- De FrancoSilvano: Moderatamente difficile
- Caminetto (Bus della Carlotta): facile

sabato 3 dicembre 2011

Anello al Rifugio Grassi - 3 Dicembre 2011

Da quando un pochino di umidità o il pericolo di pioggia mi ferma? Cosi quando arriva la proposta di Cristina non ci penso neanche. E poi passo a trovare Anna :)
Siamo 5 pazzi al parcheggio di Introbio che si infilano nel bar. Ci sono altre persone vestite da montagna ma non sono poi tanto sicura che andranno a camminare.
Ci avviamo chiacchierando amabilmente sulla mulattiera che presto diventa sentiero.
Chiacchiera … chiacchiera … chiacchiera … non mi rendo neanche conto di dove sono. Quando alzo la testa e fermo la lingua mi rendo conto che siamo immerse nella nebbia … Cristina ed io … mentre gli altri non li vediamo più … cavolo che passo che hanno!
Ogni tanto mi aspettano, Cristina gentilissima sta con me e chiacchieriamo a più non posso.
Io sono bagnata fradicia, un po' per l'umidità ma soprattutto per il sudore. Arriva l'ultima salita, Cristina mi parla e non sente risposte. Devo farmi forza e dirle “appena la salita finisce ….. puff …. puff …. ti rispondo … “ Non ce la faccio più, sono stanca e faccio davvero tanta fatica. Non ho sudato cosi tanto in tutta l'estate come sto sudando questo autunno …
Sul versante nord incontriamo un pochino di ghiaccio e la temperatura si abbassa notevolmente. Ci fermiamo per mettere i guanti e tirare fuori i miei bastoni e vediamo Marco che torna indietro a cercarci: cosa è successo? … Che carino …
Arriviamo al rifugio. Un caloroso benvenuto da parte di Anna che ci invita ad entrare nella sala riscaldata. Ci sono solo 2 persone … e uno splendido labrador … non so se mi ha adottato lui o l'ho adottato io, so solo che neanche mi sono tolta lo zaino e abbiamo iniziato a coccolarci … che bello … che amore … non mi sarei più staccata da lui!
Poi chiacchiere, torta, the e/o tisane mentre fuori la nebbia persiste.
Quando è ora di scendere ci alziamo di malavoglia, oggi va cosi ma fuori ci attende una sorpresa: la nebbia si è alzata e scendendo vedremo perfino un raggio di sole!
Un po' di ghiaccio nella prima parte della discesa e poi giù, dando priorità ai sentieri … e alla lingua :) Ho bevuto un sacco e non credo sia solo per quanto ho sudato :)
Sono rimasta un pochino demoralizzata invece dalle mie performance che mi sembrano peggiorare invece di migliorare … però poi, quando ho scaricato i dati a casa, mi sono resa conto che abbiamo salito i 1.600 m di dislivello in meno di 4 ore … per gli altri magari il tempo è stato troppo … io invece mi sono consolata :)
E' stata davvero una gran bella giornata … grazie ragazzi, alla prossima!

heliSLaLenta



Quota partenza: m 586
Quota arrivo: m 1.987
Dislivello secondo Gipsy: m 1.600 circa
Tempo totale, compresa la mega sosta in rifugio: 8 h 10 m
Km percorsi secondo Gipsy: 18


Ho avuto il piacere di camminare con: Cristina, Betty, Andrea (Il Poggi), Marco27