Giuliano
è stato trasferito in reparto.
Questo
non vuol dire che è tutto a posto, vuol dire che è stabilizzato, respira da
solo e ha iniziato a mangiare … ed è uscito dal coma. Il percorso è ancora molto
lungo (si parla di mesi) e ancora non si sanno gli eventuali danni riportati.
Ma
io sono strafelice. Almeno per il momento.
In
queste 2 settimane ne ho viste di ogni.
A
qualcuno ho risposto male, e qui pubblicamente chiedo scusa.
Ma.
Ho
visto morire un amico, per ore ho temuto che anche Giuliano non fosse più tra
noi. Questi traumi non sono semplici da superare.
Ogni
momento della giornata rintrona nella mia testa l’urlo infinito di quel giorno
per allontanare i pensieri negativi e cercare di organizzare i soccorsi.
Davanti
a me continua il volo di Pinuccio … e l’espressione di Giuliano …
Lo
so che chi non c’è passato, difficilmente può capire cosa stiamo provando
Andrea e io in questi giorni.
Però
… beh … sentirmi dire che non si veniva più a trovarmi perché stanchi di una
gita oppure offrirmi compagnia ma alle loro condizioni (se ti sta bene
altrimenti pace) … non sono mai stata diplomatica, figuratevi ora. Neanche
avessi chiesto io qualcosa.
Non
sono proprio delle scuse, sono convinta di aver ragione nella sostanza ma un
po’ meno nel mio modo di fare ed è di questo che chiedo scusa; le persone
interessate si riconosceranno.
Cosi
come si riconosceranno le persone a cui devo un ringraziamento particolare per
un enorme abbraccio da chilometri di distanza o per un’offerta che qui copio e
incollo:
"Abbiamo
tutti la nostra vita e i nostri impegni, ma possiamo trovarci: basta volere. Tu
parli e io ti ascolto. Se fai domande rispondo."
Qualcun
altro mi ha fatto notare quanti amici avessi in particolare su Hikr.
Amici.
In
quel sito questa parola ha assunto dei connotati che sono ben diversi dal mio
modo di pensare.
Li
ho avuto molte manifestazioni di affetto e solidarietà, ma l’amicizia è ben
altra cosa.
Non
so ancora come evolverà la mia situazione futura ma in questa tragedia ho visto
coinvolti i miei 2 unici e veri Amici.
Uno
è in ospedale … l’altro sta elaborando questa tragedia da solo … non posso qui
spiegare cosa è successo perché lui non vorrebbe ma l’Amico che avevo prima ora
non c’è più. Queste tragedie tirano fuori il meglio che c’è in noi … ma anche
il peggio di chi dovrebbe esserci vicino.
La
sofferenza si aggiunge alla sofferenza.