lunedì 12 febbraio 2007

Saint Barthélemy - Sci di fonfo al 10 febbraio 2007

Torniamo su quella pista, ci manca il giro completo.
Siamo un po’ titubanti a causa del meteo che non è proprio propizio, ma per andare a sciare va bene anche se non è bellissimo ….. basta che non piova!
Appuntamento alle 8 e per le 9 abbiamo gli sci ai piedi. C’è poca gente, ma arriveranno.
Prima il prologo però.
L’altra volta, una giornata di sole davvero meraviglioso, Marco lascia gli occhiali a casa; molto stoicamente, tenendo un po’ si e un po’ no gli occhi chiusi, riesce a darmi la birra lo stesso :)
Stavolta gli occhiali li ha portati …. ma nel sole nutriamo poca speranza.
Scendo dalla macchina, non fa caldo, ma neppure freddo e sono molto indecisa: lo porto il pile? Alla fine lo porto e Marco mi prende un po’ in giro
Il collegamento non è bellissimo, i primi 300 m li faccio a piedi, poi si parte. Arrivati alla pista è in condizioni superbe! Alle salite inizio ad avere caldo e, nonostante la giornata nuvolosa, io inforco gli occhiali ….. e Marco mi guarda, stavolta lui con la coda tra le gambe: tanto è nuvolo non li porto! Non ci posso credere!!! Certo che ci costava poi tanto scambiarsi le opinioni alla macchina invece che qui :D magari si ragionava entrambi diversamente!
Vabbè, Marco non vuole tornare indietro a prenderli (mi ero offerta di ….. aspettarlo!!!) per cui si continua. Io salto il pezzo della “piana”, non voglio sfiancarmi, voglio finire il giro che l’altra volta non abbiamo potuto (voluto) finire.
Arrivo al bivio, aspetto un po’, torno indietro un pezzetto, ma poi ho paura di raffreddarmi troppo e ….. arriva! Allora, i casi sono 2: o il pezzo è davvero corto o Marco è molto veloce, e, chissà perché, propendo per questa seconda ipotesi :)
La pista è in condizioni ottimali, neve perfetta, temperatura che finalmente è vicina allo zero, siamo partiti un po’ sotto, insomma: si scia BENISSIMO!!!
Io arranco come al solito sulle salite (via il pile ovviamente) e freno come non mai nelle discese, ma mi diverto troppo. Finalmente arriviamo al fondo della valle: non riesco a capire dove veniva tracciata la piste che avevo fatto io, ne riconosco dei tratti ma non riesco a collocarla esattamente su questo itinerario.
Ci fermiamo un pochino alle casette, il sole pian piano sta uscendo e il nuvolo lascia il posto al cielo non proprio blu, ma può andare. Ovviamente noi siamo all’ombra, ma accaldati dall’ultima salita non ci facciamo troppo caso.
Io rinfilo il pile e chiacchieriamo guardandoci intorno.
Mi sono dimenticata prima di dire che, anche se so che non ci crederete mai, non ho portato la macchina fotografica! Marco invece, con la piccolina, fotografa tantissimo! E meno male, cosi lui si ferma a fotografare e io ho il tempo di raggiungerlo: organizzazione perfetta mi vien da dire :)
Ora il freddo si fa sentire, il sole rimane comunque velato e proviamo a sederci un po’ più in giù, ma non ci si scalda; oltretutto ora dovrebbe esserci la discesa! No, Marco mi promette la salita poco dopo la partenza :) ci vorrà per scaldarci un po’.
Partiamo. Frrrrrrrrrreddddddddoooooooooooo!!!!!!!!!!!! Ora Marco invidia tantissimo il mio pile ed io sono strafelicissima di averlo ….. già cosi gelo ….. ma che freddooooo!!!!
La pista è sempre più bella, tra saliscendi torniamo verso casa, ultimo pezzo lassù, dove la valle si apre davanti a noi e poi rientro.
5 ore, spese stupendamente direi!
Pausa pappa giù vicino all’osservatorio, sosta fontina prima di arrivare alla macchina, saluti, baci, ringraziamenti …. Alla prossima!!! Anche se dubito che sarà sugli sci ….anche se manca ancora Riale: a buon intenditor ….. !!!

martedì 6 febbraio 2007

Punta Leretta m 1.997 - 4 Febbraio 2007

Quando a suo tempo me la propose tra le papabili Andrea l’avevo bocciata: troppo poco dislivello.
Poi mi viene sotto mano una foto …. con la neve …. ecco che la tiro fuori io allora!
Dopo una prima lavata di capo da parte dell’amico, si guarda la fattibilità.
Si può allungare fino alla Punta Figlieu quota 2.193.
Si può fare un anello e scendere al Lago Vargno.
Va bene, c’è neve e in questo anomalo inverno tanto basta per farci decidere.
Sappiamo che saremo soli, come al solito, a goderci quella che sembrerà una splendida giornata di sole.
Partenza 6:30. Nebbia. Sosta all’autogrill: cribbio …. non si riusciva neppure ad entrare …. Il caffè lo berremo a Pont St. Martin.
In quella zona c’ero già stata la scorsa estate per andare al Rifugio Coda e alla Punta Sella, il parcheggio è lo stesso. Arriviamo intorno alle 9, poche macchine parcheggiate.
Ci prepariamo (io in macchina al calduccio, Andrea giù al freddo e al gelo ….) quando nel giro di 2 o 3 minuti il parcheggio si riempie.
Occavolo! Molti gli ciaspolatori, ma anche tanti scialpinisti.
Chiediamo info sulla salita a 2 ragazze con le ciaspole e poi ci avviamo.
Sbagliamo subito strada, cosi non c’è più da farlo nell’arco della giornata, e ci immettiamo sulla retta via.
Apro qui una parente (Frassica docet) copiando quanto scritto su Ski-Nordik:

New entry in vallèe .... in attesa della neve ...
aprono una nuova pistaaaaaaaaa!!!!
avete presente la valle di Gressoney? A Fontaneimore c'è la deviazione che porta al Parco del Monte Mars. Poco dopo il villaggio di Goy si lascia la macchina.
Inforchiamo le ciaposle cercando di lasciare indietro gli sciaplinisti (e miracolosamente ci siamo riusciti :) :) :) ) quand'ecco che ti vedo cosa?
2 BINARIETTI !!!
Incredula dico subito al mio amico di stare a lato pista (meglio mettere tutti daccordo subito!) e sono salita sulle 2 cimette con la domanda: che ci facevano li 2 binari ed una pista che, vista la penuria di neve, sembrava anche ben tracciata?
Al rientro svelato l'arcano, grazie ad una proda fondista che alle 16 passate sciolinava per provare la NUOVA pista.
Si è nuova, non ancora ben tracciata, non ancora ben organizzata ma sembra che ce la metteranno tutta per renderla splendida.

E rientro ora nel mio racconto.
Da dietro sento gli scialpinisti che ciciarano a più non posso: deve essere una gita sociale, solo cosi si spiega il casino!
Dai, Andrea, muoviamoci che li lasciamo indietro!
Già, vien da ridere io che lascio indietro gli scialpinisti ma non solo ci riesco, riprendo anche quelli che sono partiti prima di noi :-)
All’Alpe Leretta però noi facciamo una sosta e li lasciamo andare tutti avanti, preferiamo goderci un po’ di pace, visto che in vetta ci sarà un caos da mercato.
Riprendiamo, intanto fa capolino laggiù la visione dei Liskamm con il contorno di tutto il Monte Rosa, Cervino completo.
Ora si sale nel bosco, finalmente ritrovo l’autostrada che mi porta, senza faticare più di tanto, in cima alla Leretta.
C’è una bella comitiva di signorotti e consorti che cianciano allegramente. Ci fermiamo il tempo di sgranocchiare qualcosa e poi via, verso la seconda meta. Si vede una processione di gente che sale e io inizio ad essere …. come si può dire …. con il motore caldo.
Parlo, saliscendi per la valletta e poi su.
Passo uno scialpinista (:oooo), poi un altro, poi 2 con le racchette …. insomma: non mi tiene più nessuno!!!
Non dirò che le lumache erano loro, a volte capita di trovare qualcuno più lento di te, ma ieri mi sentivo proprio bene in quell’ultima salita.
E per placar l’animo a chi sbraita di non entrare nelle tracce dello scialpinista dirò solo che il primo che ho salutato mi ha invidiato allegramente per la “birra” che avevo in corpo, nonché uno incontrato scendendo (io sulle tracce e lui pure) mi sono fatta di lato per farlo passare (ha SEMPRE la precedenza chi sale) invece che inveire contro mi me mi ha sorriso …. devo dire, per fortuna, che su per i monti non incontro mai nessuno che rompe :-)
Andrea è un po’ indietro, allora cerco di capire perché tutti si sono fermati qui, su questi spuntoni invece che salire in cima.
Chi ha un certtto?
Mah, abbiamo un dottore.
Si, ma il cerotto?
Certo il capo gita di domenica scorsa….
Qua però il vice è in gamba.
CHI HA UN CEROTTO?????
Ma ditemi un po’: quanti di voi vanno ancora in giro senza cerotti nello zaino?
Stendo un velo pietoso, cerco di farmi strada tra racchette sci guanti e zaini e torno sui miei passi.
Intanto arriva Andrea, gli spiego la situazione e proviamo a vedere se si passa da un’altra parte.
Manca poco alla vetta, un piccolo ma ripidissimo (per me, ovvio!) pendio. Con le ciaspole non me la senta, a piedi si. Lo dico ad Andrea intanto che medito sulla fattibilità di togliersi le ciaspole proprio qui, che non è comodissimo.
Intanto sento Andrea: “Ah …. nono….. non salgo!” Si era tolto le ciaspole affondando abbondantemente nella neve fresca.
Ok, quota 2170, si girano i tacchi e ci si ferma a mangiare alle baite laggiù.
Anche da li si sentono le voci sia della gita sociale che del gruppetto di signorotti. Che ci vuoi fare, oggi va cosi, si vede proprio che non c’è neve da nessuna altra parte.
Mangiamo sotto questo sole splendido. Io intanto mi asciugo, ho sudato quasi come se fossimo d’estate.
Per scendere scegliamo il versante nord che, se da una parte ci offre una splendida neve polverosa, dall’altra ci inganna con l’idea che fosse più corta.
Lunga discesa, dopo il ripido pendio iniziale siamo sulla strada che a volte risale pure (come sempre, una via di discesa ….. va in salita!!!) e quando smette di salire ha una pendenza davvero minima.
Mi viene in mente che qui, a Fontainemore, c’è un orrido. Propongo ad Andrea di andarlo a vedere, peccato che stiamo ristrutturando il magnifico ponte che si affaccia sull’orrido. Pazienza, ci consoliamo con le foto dalla strada.
Nebbia anche al ritorno, ma meno del mattino. Poco dislivello, tanto sviluppo, giornata favolosa, ottimo amico.

lunedì 5 febbraio 2007

Moregallo: la prima gita di primavera 3 Febbraio 2007

Oggi niente sci, troppa nebbia e non me la sento di andare da sola a Ivrea, dove avrei incontrato il mio compagno di sciate; mi tocca invece una passeggiata solitaria …… ai soliti Corni ovviamente :-).
L’idea è di andare sul Corno Occidentale dalla forcella, quindi scendere e risalire al Moregallo.
In treno si fa strada un dubbio: non è che diventa troppo lunga? Ma si, dai, la meta è il Moregallo, vado prima li passando da Terz’Alpe e dall’Acqua del Fo, tornando vedo se è il caso di salire sul Corno.
Non c’è in giro quasi nessuno, ma mi accoglie una sorpresa che non so se dire piacevole: i fiori.
Si, i fiori che sarebbero dovuti uscire tra più di un mese ora sono li che mi aspettano con la macchina fotografica. Sono stupita, amareggiata da questo strano inverno ma inizio a fotografare, e ovviamente mi torna il buonumore (se non fosse che le prime foto le ho sbagliate tutte …. MANNAGGIA!!!)
All’Acqua del Fo bevo ed inizio la vera e propria salita. Sono contenta di salire, solo che sta facendo un caldo porco.
Arrancando e sudando come non mai arrivo alla bocchetta …. e li mi aspetta il vento.
Marco mi aveva avvisato che era una giornata da Fhone, ma non credevo cosi freddo e forte.
Arrivo al rifugio SEV ed inizio la discesa. Su questo versante spira il vento dal lago e la neve è ancora li, a volte ghiacciata, a volte più morbida.
Scendo alla forcella scivolando solo una volta sul fango e inizio l’ultimo tratto di salita.
Ovviamente prendo il percorso di cresta, ti pareva che andavo a pensare al vento? Da una finestra arriva una raffica che mi butta la, mi devo abbassare e cercare di andarmene da qui velocemente. E l’erica.
Si, l’Erica tutta fiorita è uno spettacolo strafavoloso, anche se non è stagione!
E sono stanca. Faccio una fatica bestia a salire, e la cima la vedo sempre più lontana, ma sono testarda e proseguo. Mi do come limite le 13:30 poi torno indietro.
Per fortuna un quarto d’ora prima arrivo :-)
Arrivo in cima al Moregallo, il vento mi ha stancato forse troppo, la sulla cresta mi portava via. Comunque sono stanca e non vedo l’ora di sedermi, bere un caffè caldo e godermi la splendida giornata.
“Ciao, benvenuta! Io sono Gino” cosi, con la mano tesa, mi apostrofa un signore che mi aspettava li alla madonnina. Sorride.
Sorrido a mia volta: “Grazie, sono Silvia” e ricambio la stretta di mano.
2 chiacchiere e mi ritrovo a raccontare un qualcosa di quello che è la mia vita ora, ma sono stanca e devo trovare un posto al riparo del vento. Detto fatto, me lo indica lui. Saluto con un sorriso e un grande grazie e mi avvio.
Il posto effettivamente è riparato, di fronte la pianura ed il Resegone: perfetto!
Mangiucchio, non ho molta fame. Faccio 2 conti e non posso fermarmi per più di mezz’ora, massimo 3/4 d’ora.
“Ciao Silvia” …. Mi ha lasciato il tempo di mangiare ed è ancora qui, con il suo sorriso; è davvero piacevole scambiare 4 chiacchiere con lui, molto cortese ed educato, è salito da Valmadrera e mi sa che è stato tutto il tempo li con lo zaino sulle spalle ad aspettare che finisse il mio pasto
“Devo andare, la strada è lunga e fa buio pesto”.
“Stai tranquilla, c’è luce fin oltre le 18. Buona discesa ….”
Ecco, come un incontro qualsiasi ha dato alla giornata qualcosa di ….. mah …. eccezionale mi vien da dire ….. Grazie Gino, per la tua cordialità ed il tuo sorriso :-)
Inizio la discesa, stavolta senza cresta, e ritorno a sudare: da questo versante, dove non tira il vento, il caldo è porco per essere ai primi di febbraio.
Ovviamente il sentiero che scelgo per scendere è ancora innevato: mica vorrai scendere da quello pulito, vero?
Pochissime persone e un brutto incontro: 2 moto, da cross o da trial (non so nemmeno la differenza) guidate da ragazzini di 14 – 15 anni.
Evito lo scontro e mi sposto dal sentiero.
Il primo mi saluta: quasi come se non stesse facendo una bestialità.
Il secondo si ferma, mi saluta e mi chiede com’è il sentiero per i corni.
??? Sono basita …. 2 ragazzi cosi cortesi ed educato che fanno una bestialità come andare per sentieri con una motocicletta!!!
Non sono capace di stare zitta e li apostrofo che, visto che sono in moto, non voglio neppure parlare con loro. Però ho sbagliato, era meglio se mi fermavo e con calma chiedevo come mai erano li con un motore. Mah, la prossima volta lo faccio, vediamo che mi rispondono.
La discesa prosegue tranquilla, tranne una caduta causata da distrazione (inciampo in un masso) che però non mi crea troppi problemi.
E’ stata lunga questa gita, pensavo di metterci di meno, ma sono contenta, mi è piaciuta e torno a casa stanca ma soddisfatta, solo i piedi doloranti …. Devo decidermi a prendere gli scarponcini leggeri!!!