lunedì 30 maggio 2011

Sodadura – m 2.010 da Culmine San Pietro – 30 Maggio 2011


Giornata fantastica! Sole, venticello, tantissimi fiori, solitudine e incontri: ingredienti che mischiati insieme fanno di una escursione iniziata cosi cosi una giornata eccezionale.
Salendo ho incontrato (e conosciuto) un fotografo naturalista piuttosto noto. 4 chiacchiere, un aiuto per fare delle foto che con l'autoscatto sarebbero state complicate, e poi ognuno per la sua strada.
Per salire scelgo il percorso alto. A dire il vero non mi sono neanche accorta di essere passata dallo Zucco di Maesimo ma quando ho visto l'area di sosta ho capito che dovevo averlo già passato.
Il percorso è ben segnalato tranne in un punto (dove ho visto pure un capriolo!) ma guardandosi un attimo intorno si ritrova ben presto il sentiero.
Arrivati alla Casera Maesimo, purtroppo si scende sulla strada che si segue fino ad Artavaggio.
Qui volevo salire la cresta che avevo lumato d'inverno, ma l'attacco non è cosi visibile allora ho proseguito per il sentiero che porta al Rifugio Gherardi fino all'Alpeggio e da qui ho tirato su in cresta dove mi ricordavo avrei dovuto incontrare il sentiero per salire in cima.
In vetta mi aspettano 2 bergamaschi che anche loro non hanno trovato l'imbocco della cresta.
Mangio, metto le mie bandierine in ricordo di Floriano e poi vado a vedere la cresta.
Carina, con solo un passaggino ma non più di un I grado.
Ritorno ad Artavaggio, lunghissima la strada per arrivare all'area di sosta di Maesimo dove mi fermo a meditare e a godere di questa splendida giornata.
Decido di rientrare e torno sui miei passi per prendere il sentiero basso.
A metterci d'accordo non ci saremo incontrati ma proprio al bivio arriva il fotografo. Con gran piacere ci salutiamo e chiacchierando scendiamo insieme.
All'altezza di un cascinale incontriamo 2 ragazze con 3 cani che si sono perse: ci pensiamo noi!
He he he … effettivamente li il sentiero non è ben visibile, ma con l'occhio allenato di Mauro (il fotografo) scendiamo un po' per bricchi fino a rincontrare il sentiero.
A conti fatti secondo me non è più corto di quello alto e mi sembra anche meno bello, ma le chiacchiere scambiate tra canini e umani ci hanno rallegrato la discesa.
Grazie Mauro, Grazie ragazze e bauuuuuuuu ai 3 splendidi cani!
Giornata davvero bella, panorami splendidi, ottime chiacchiere.
Quota partenza: m 1.300
Quota arrivo: m 2.010
Dislivello secondo Gipsy: m 1.180
Tempo totale, comprese le soste: 8 h
Km percorsi: 19 km
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sabato 28 maggio 2011

Anello al Pizzo Vogorno – m 2.442– 28 Maggio 2011


Prologo:
Ebbene si, abbiamo duplicato in toto la gita di Francesco & Co … e spero che non se ne abbiamo a male …
Ma.
Non abbiamo fatto bene i compitini … e cosi, per non aver letto attentamente quanto scritto dal gruppo ideatore, ci siamo fatti più di un'ora di percorso che potevamo evitare … e si che continuavamo a dircelo: ma perché il sentiero non è andato subito giù a destra? Eppure secondo noi si faceva benissimo … eppure l'alpe è giù di li … e borbottando abbiamo aggirato la valle una volta scesi dal canale :) Va bene anche cosi, dopo tutto per me è “solo” un allenamento in più!
L'organizzazione:
Una volta lasciate perdere mete più alte (siamo un po' preoccupati per la neve caduta venerdì … sabato mattina c'era di nuovo il Pizzo dei 3 Signori imbiancato!) ci troviamo a Como con 2 relazioni in tasca: Bombogn e Vogorno.
Luca_P vedo che è più attratto dalla seconda, e Vogorno sia!
La gita:
Ovviamente ci mettiamo un po' a trovare l'attacco del sentiero perché gli svizzeri ti mettono il cartello di strada senza uscita quando poi va avanti ancora per chilometri! Ma alla fine abbiamo indovinato il parcheggio e in effetti siamo scesi proprio lì alla fine del magico giro.
Al solito, la relazione tecnica la lascio a Luca_P (si sa ormai che io non sono buona!). Dirò solo che la prima parte del sentiero, quella che porta all'alpe Bardughè l'abbiamo fatta chiacchierando. Poi la pendenza si è fatta sentire e la mia lingua si è placata :)
Bella la cresta, ormai di neve non ce n'è più, ma bellissimo anche tutto il percorso, ormai pieno di fiori.
Un'oretta di sosta in cima, a mangiucchiare (no … niente a che vedere con le gozzoviglie di Francesco & Co: pizza, wafer, plume cake, ciliege e caffè), sistemazione della bandiera tibetana che il vento di venerdì aveva fatto svolazzare via e poi discesa.
Solo in macchina, verso la dogana, ci siamo resi conto che non avevamo fatto la foto di vetta :(
Della discesa ho già in parte parlato, bellissimo il cambiamento continuo del bosco man mano che si scende; superlative le pozze dove anche noi non ci siamo fatti mancare il pediluvio.
Conclusione:
1900 m in poco più di 9 ore comprese le soste … beh, inizio ad essere soddisfatta del mio allenamento … lo so, secondo qualcuno si può fare di meglio, ma credo difficile per me migliorare la velocità!
Grazie a Luca_P che mi ha regalato questa splendida giornata dopo una settimana davvero di cacca (che novità … eh?) e grazie alla montagna … che esiste!
Quota partenza: m 570
Quota arrivo: m 2.442
Dislivello secondo Gipsy: m 1.900
Tempo totale, comprese le soste: 9 h 20 m
Km percorsi: 17,1 km

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venerdì 27 maggio 2011

Pizzo d'Erna per la Ferrata Gamma 1 – m 1.350 – 18 Maggio 2011


La luna questa volta non bussò nel senso che sorse quando ormai eravamo in cima.
Siamo partiti che era ancora chiaro, la salita all'attacco mi ha fatto sudare abbondantemente anche perché, visto che a casa mia faceva freschino, ho avuto la brillante idea di mettere la maglia con le maniche lunghe :( A metà ferrata mi sono dovuta fermare a cambiarla perché lasciavo la scia di goccioloni di sudore … MA CHE CALDO FA????
La ferrata in se non mi è piaciuta gran che se non in alcuni passaggi (la parte centrale direi). Non è bella perché davvero troppo piena di scale.
Il ponte tibetano invece è stato davvero divertente, con le luci di Lecco sotto di me, anche se l'uscita non è per nulla banale.
C'è inoltre una cengia che fa riflettere e alcuni passaggi piuttosto verticali divertenti.
Per il resto, molta la si può fare arrampicando senza neppure considerare la catena.
In cima, da un paio di zaini sono sbucate le vettovaglie: birra e plume cake che il fotografo ha sbaffato … senza per altro contraccambiare … vabbeh, perdonato perché, appunto, era il fotografo!
La discesa è stata per fortuna abbastanza veloce e non troppo spaccagambe.
I compagni di salita sono stati ottimi … come ai vecchi tempi … ad averne ancora di uscite cosi!
Grazie ragazzi, alla prossima!
 
Quota partenza: m 625
Quota arrivo: m 1.350
Dislivello secondo Gipsy: m 800
Tempo totale, comprese le soste: 4 h 45 m
Km percorsi: 6,5 km
 
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Non credere, piccolo uomo, di essere chi sa chi, perché prima che tu nascessi io già c'ero e quando tu non esisterai più io ancora ci sarò (La Montagna)

giovedì 26 maggio 2011

Grignetta dalla Cresta Cermenati – m 2.184 – 26 Aprile 2011


Vista da heliS

Oggi è un mese che Flò ci ha lasciato e Chiara aveva il piacere di salire una cima in suo ricordo.
La scelta cade sulla Grignetta che lui avrebbe tanto voluto salire. Non abbiamo voglia di incasinarci con eventuali residui di neve per cui decidiamo per la Cermenati, noiosa ma tranquilla.
All'ultimo momento si aggrega anche Ludovico e partiamo da casa mia alle 8:30 verso i Resinelli convinti di non incontrare nessuno.
E in effetti incontriamo solo 3 personaggi che scendono.
Chiara è davanti a noi, Ludovico ed io procediamo tranquilli chiacchierando tutta la salita e nonostante ciò siamo in vetta in meno di 2 ore.
Il tempo non è gran che … un po' come il nostro umore.
Mentre mangiucchiamo qualcosa inizia ad arrivare qualcuno … non me lo aspettavo, ma non si può pretendere la Grignetta tutta per noi :)
Mettiamo le bandierine alla croce … un pensiero per Flò mentre a me si stringe il cuore …
Scendiamo.
Non c'è molto da raccontare in questa giornata.
Chiara è stata mia ospite per 4 gg e ne sono stata felice. Abbiamo camminato tanto, parlato tanto, ci siamo tenute compagnia con momenti intensi pieni di silenzio …
Grazie Chiara … un forte abbraccio!
Quota partenza: m 1.400
Quota arrivo: m 2.184
Dislivello secondo Gipsy: m 780 circa
Tempo totale, comprese le soste: 4 h 45 m
Km percorsi: 4 circa
Non credere, piccolo uomo, di essere chi sa chi, perché prima che tu nascessi io già c'ero e quando tu non esisterai più io ancora ci sarò (La Montagna)

martedì 24 maggio 2011

Rifugio Carlo Emilio – m 2.140– 24 Maggio 2011


Piacerebbe anche a me avere una vita “normale”, fatta di cose “normali”, con vita sociale “normale” …
Ma cosi non è per cui, chi mi vede da fuori andare in montagna quando mi pare “senza grilli per la testa” (tanto per citare Francesco) prova un po' di sana ( o meno sana) invidia.
Non invidiatemi, pago cara questa possibilità …
E cosi oggi, per non passare a casa un'altra giornata di cacca come quella di ieri, decido di andare a camminare anche se la logica direbbe di riposare dopo il we.
Il lago del Truzzo l'avevo in mente già dall'anno scorso e non avendo voglia ancora di salire troppo di quota (causa neve … anche il piccolo nevaio ora mi rompe!) la meta è ideale.
Ho trovato un ambiente meraviglioso, una mulattiera che tenuta meglio di cosi è impossibile. Difficile descriverla, spero riescano meglio le foto. La pendenza è sempre costante cosi che neanche ti rendi conto di salire.
I laghi sono risultati piuttosto vuoti e non me ne spiego il motivo …
La discesa, invece, noiosa come tutte le discese dei giri non ad anello (caro Sky non sempre si può!)
Cmq il giro mi è piaciuto, doveva essere una escursione tranquilla, con la mia macchina fotografica grande, a passeggiare e non a correre e cosi è stato.
Pensavo di essere sola invece al rifugio mi hanno raggiunto 2 ragazzi con cui ho scambiato 4 chiacchiere.
Se non ci fosse stata neve magari sarei anche salita ulteriormente … mannaggia alla pigrizia … :)
Quota partenza: m 1.160
Quota arrivo: m 2.140
Dislivello secondo Gipsy: m 1.200
Tempo totale, comprese le soste: 6 h 50 m
Km percorsi: 15,5 km
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domenica 22 maggio 2011

Pizzo Zerna 2.572 - 22 Maggio 2011


Quando leggo la mail mi viene un colpo: “porta le ghette …. e le ciaspole ...”
Le ciaspole????
LE CIASPOLE????
MA SIAMO AL 22 DI MAGGIO E ANDIAMO AL MASSIMO A 2600 M !!!
Rispondo con un sms: le ciaspole le porto, ma rimangono in macchina!
Immagino la faccia di Luca_P quando legge la mia risposta :)
Ci si trova a Bione con i 2 Luca e alla fine si decide per la cima che segue il versante sud per la salita … per cui le ciaspole rimangono in macchina :)
La zona è davvero stupenda, io conosco molo poco la bergamasca ma è ora di colmare questa lacuna.
Il sentiero, almeno fino al Passo di Publino è di quelli con la E anche minuscola, tranquillissimo, non troppo pendente e quindi con uno sviluppo piuttosto lungo; il sentiero che pare una autostrada e i cartelli ad ogni bivio. Insomma, non mi sono neppure resa conto di essere in montagna (in senso positivo!) vista la tranquillità del sentiero. Tanto tranquillo che saliamo chiacchierando le prime 2 ore.
Quando facciamo la sosta banana ci sembra di essere lenti … l'unico problema è il previsto temporale pomeridiano ma penso che la cosa principale sia essere fuori dalla cresta; poi, anche se piove, il sentiero è cosi tranquillo che non ci potrà creare problemi.
Da qui inizia ad aumentare la pendenza. Al Passo guardo con gusto la cresta … peccato che inizia a sentire la stanchezza. Però la cresta ci impegna un attimo ad attraversare i tratti di neve e le 2 roccette, poi ci fermiamo spesso ad ammirare il panorama verso la Valtellina … insomma, arrivo in vetta (nelle canoniche 3 ore e mezzo) che neanche me ne rendo conto.
Metto le bandierine, facciamo la foto, mangiucchiamo e poi è meglio scendere, le nubi si avvicinano.
In verità prendiamo poca acqua solo dalla baita fino al bosco, poi smette e ci lascia terminare la gita in tranquillità.
Il parcheggio è ora davvero stracolmo. Ci sono persone con picca e casco: Diavolo di Tenda? Un filo di invidia mi sale … di sana invidia … :)
Grazie ai 2 Luca che hanno avuto la pazienza di sopportarmi :) Alla prossima!

Quota partenza: m 1.230
Quota arrivo: m 2.512
Dislivello secondo Gipsy: m 1.340
Tempo totale, comprese le soste: 7 h 5 m
Km percorsi: 15,8 km
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sabato 21 maggio 2011

Via delle Creste (sud e nord) integrale (quasi) al Monte Resegone – m 1.875 – 21 Maggio 2011

Uffi.
Vado da sola e non mi perdo.
Vado con altri ed è la seconda volta che non trovo La Passata. Questa volta stavamo chiacchierando e cosi ho perso il primo bivio. Riprendiamo il sentiero giusto grazie ad un signore gentilissimo che ci ha spiegato come fare … e toppo il successivo …
E nessuna delle due con la cartina nello zaino! Gipsy non basta, guardando su li ci sembrava che entrambi i sentieri portassero a La Passata invece siamo sbucate in cresta, dopo un sentiero ripidissimo e umidissimo (quanto ho sudato anche oggi!) a ben un'ora e 10 dalla passata.
Pazienza, abbiamo già trovato quale itinerario faremo ad ottobre :)
Salendo incontriamo Ambrogio ... un simpatico signore che mi ferma e mi chiede se sono heliS ... :) Grazie Ambrogio, mi ha fatto davvero piacere conoscerti e sapere che ci leggi qui :)
Per il resto come da programma, Chiara non aveva mai fatto il giro integrale delle creste e oggi sembra la giornata giusta.
Arrivate in vetta c'era parecchia gente, ma le nostre bandierine messe l'ultima volta che siamo state qui ci hanno salutato e scaldato il cuore.
Ci siamo fermate a mangiare e poi via verso le creste nord. C'è una doppia segnaletica che vi ... segnalo: in giallo il percorso un pelino più difficile, con la classica bandiera bianco-rosso-bianco il percorso più escursionistico. I 2 sentieri si intersecano in continuazione e i tratti in giallo sono pochi, a dir la verità ... ma anche i più divertenti :)
Di fianco a noi tuonava ma, come richiesto dalla mia compagna di avventura, ha piovuto solo quando ormai eravamo in vicinanza del bosco.
A me piace sempre questo itinerario; se preso giusto è piuttosto lungo e faticoso (ovviamente senza funivia!) ma ne vale davvero la pena.
Alla prossima Chiara

Quota partenza: m 1.100
Quota arrivo: m 1.875
Dislivello secondo Gipsy: m 1.380
Tempo totale, comprese le soste: 7 h 20 m
Km percorsi: 13 km
heliSLaLenta

martedì 17 maggio 2011

Sentiero delle Vasche – Itinerario attrezzato 30° OSA – Corno Orientale m 1.239 – Moregallo 1.276 - 17 maggio 2011


Allenamento … la parola d'ordine che dovrebbe imperare ora nelle mie gite.
Solo che alla fine ho fatto “solo” 1.200 m di dislivello … Qui fa veramente già caldo, mi tocca alzare il tiro da ora in poi.
La meta era il Sentiero delle Vasche per vedere se trovavo finalmente il mio raponzolo ma niente da fare :( solo il raponzolo “normale” Va beh, la ricerca continua! In compenso c'era molta più acqua delle volte precedenti ed è stato abbastanza divertente.
Sulla scia dell'allenamento, decido di scendere dal Moregallo e mi viene in mente che tempo fa feci una parte di sentiero attrezzato che saliva (o arrivava?) al Corno Rat ed è ora di colmare la lacuna di non sapere niente al riguardo.
Allora: la ferrata porta al Corno Rat e non è indicata per le mie braccine; da li parte poi l'Itinerario Attrezzato 30° OSA che porta al Corno Orientale. Praticamente un sentiero porta in cresta e poi, per facili roccette protette da una catena (che si può tranquillamente fare a meno di toccare in condizioni ottimali) si arriva in cima.
Ecco, su questo itinerario ho dato tutto quello che potevo in termini di sudore … un caldo … il sentiero è davvero ripido ma … non ce l'ho fatta ad arrivare in cima senza fare una mezz'oretta di sosta :( causa caldo …
In cima poi si stava meglio. Ancora un po' di sudore per salire al Moregallo ma li il sentiero è più aperto e quindi più arieggiato.
Scesa poi dalla Bocchetta Sambrosera che praticamente affianca la Cresta OSA fatta qualche settimana fa.
Mi sono concessa delle belle soste oggi, il tempo c'era e alla mattina era veramente bello.
Poche foto, nonostante la macchina grossa … è che ormai questi luoghi li ho iper-fotografati e se non trovo qualcosa di veramente appariscente non mi viene neanche l'ispirazione.
Per evitarmi di camminare sull'asfalto al ritorno, ho lasciato la macchia nei pressi del sentiero di discesa … dimenticandomi di accendere Gipsy fino a quasi al torrente … uffi ...
Quota partenza: m 280
Quota arrivo: m 1.239 - 1-276
Dislivello secondo Gipsy: m 1.200
Tempo totale, comprese le soste: 7 h
Km percorsi: 9,5 km
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Non credere, piccolo uomo, di essere chi sa chi, perché prima che tu nascessi io già c'ero e quando tu non esisterai più io ancora ci sarò (La Montagna)

martedì 10 maggio 2011

Bivacco Bottani - Cornaggia – m 2.327 – 10 Maggio 2011


Innanzi tutto un ringraziamento ad Andrea62 che mi ha dato l'idea di questa gita.
In realtà dovevamo farla domenica ma tornata dalla mazzata dei Forni il mio ginocchio si è messo in sciopero e mi fatto capire che se non gli davo almeno un paio di giorni di riposo si sarebbe rifiutato di continuare a vivere con me :(
E cosi mi ritrovo oggi, dopo essermi persa un paio di volte, al parcheggio di Poira di Civo per scoprire che avevo lasciato a casa Gipsy … mannaggia!
Per fortuna avevo una relazione precisa e dettagliata tale per cui sono salita tranquilla.
In realtà volevo andare alla Croce GAM e di quella avevo la relazione ma arrivata all'Alpe Visogno la cresta è rimasta immersa nella nebbia. A quel punto ho preferito optare per il bivacco dove immaginavo il sentiero più segnalato mentre per la croce (e la successiva cima) non era cosi facile individuarlo.
Qualche peripezia per salire il costone ma poi ecco lassù il bivacco. 3 ore esatte dalla macchina. Non male.
Il tempo non è gran che, la nebbia avvolge tutto e sono contenta di aver preso la decisione di non salire alla croce.
Per fortuna è quella nebbia che si alza e si abbassa e riesco a fare un filmino della cresta: ma quanto è lunga? Ci vedremo cmq presto!
La zona non è male, il panorama grandioso. Solo un appunto sul sentiero: è probabile che ci stiano lavorando e in alcuni punti diventa una larga mulattiera non troppo estetica.
Il bivacco invece è tenuto molto bene: lago sotto per l'acqua, taniche per portarla, fornello con bombole, piatti bicchieri e posate, cibo a volontà.
Quota partenza: m 1.077
Quota arrivo: m 2.327
Dislivello calcolato: m 1.250
Tempo totale, comprese le soste: 6 h 45 m

Non credere, piccolo uomo, di essere chi sa chi, perché prima che tu nascessi io già c'ero e quando tu non esisterai più io ancora ci sarò (La Montagna)

lunedì 9 maggio 2011

Pizzo di Gino - 17 Aprile 2011

La relazione è di Andrea ... e la trovate qui

Surettahorn (Punta Nera) 3027m - 16 Aprile 2011

Il Suretta … era da un po' che ne stavo meditando la salita e non mi sono lasciata scappare la prima occasione per provarci.
Luca è stato davvero un signore a raccontare la gita, ha omesso che ho brontolato parecchio quando ho capito che ci eravamo spostati troppo a destra dovendo poi tornare verso il colle.
Ha omesso di dire che in salita, sulla parete che ci ha condotto alla vetta, lo spronavo … si, ma ad aspettarmi!
Ha omesso di dire che io non ero proprio per nulla convinta di scendere dal lato sud, ma lui ci teneva cosi tanto …
Ha omesso di dire che io volevo scendere faccia a monte e lui continuava a dirmi di non farlo fino a che non ho fatto di testa mia.
Ha omesso di dire che mi ha proposto di farmi sicura in discesa … se no non so quanto tempo ci avremmo impiegato! Già cosi è stata infinita!
Alla fine ne è uscita una signora gita, direi la migliore, per adesso, di quest'anno …
Grazie Luca, e non sono per esserti offerto (ed aver insistito) per andare tu a prendere la macchina!
Non credere, piccolo uomo, di essere chi sa chi, perché prima che tu nascessi io già c'ero e quando tu non esisterai più io ancora ci sarò (La Montagna)

Zucco Orscellera (1856 m) passando dallo Zuccone Campelli (2161 m) e dal Canale dei Camosci - 10 Aprile 2011


Vista da heliS
Ottimo il resoconto di Sky (che trovi qui). Ha solo cavallerescamente omesso la mia “dimenticanza”.
Arriviamo a Moggio, andiamo a bere il caffè e mi rendo conto che ho lasciato le ghette a casa. Ovviamente ho i pantaloni corti e con i ramponi … uffi, va bene, vediamo la.
Quando decidiamo di mettere i ramponi non mi sento a mio agio ma parto lo stesso. Inciampo subito con il rampone nella stringa dello scarpone … meno male che sono caduta a monte e non a valle …. grrrrrrrrrrrrrrrrr!!!!
Quando abbiamo rimesso i ramponi Luca_P mi offre MOLTO gentilmente le sue ghette, lui ha i pantaloni invernali e può anche farne a meno … GRAZIE SOCIO!
E' tutto andato come ha detto Sky che ha però omesso di raccontare del personaggio che ha tentato in tutti i modi di aggregarsi a noi … un tipetto di quelli che capisci subito perché nessuno vuole andare con loro :)
Per fortuna la mia lentezza questa volta ci ha salvato; quando ci ha chiesto di scendere con noi e di dargli un passaggio alla sua macchina gli ho fatto presente che io sono lenta … e cosi ha rifiutato la “sua” gentile offerta :)
Dopo la mega sosta al Rifugio Lecco la seconda cima e poi la discesa. Il cartello per il sentiero da fare in discesa l'avevamo già visto in salita e si sa che a Luca_P e a me non piace ripercorrere lo stesso sentiero. Sky si è adattato senza proferire verbo :)
Molto bella questa variante, anche se le foglie a terra sono tantissime (manco fossimo in autunno) e il percorso risulta un pochino più lungo: d'altra parte, non eravamo venuti per camminare?
Ottima giornata, per fortuna meno calda di ieri.
Grazie ai miei due Luca, splendidi accompagnatori … a parte il fatto che si sono (giustamente) rifiutati di prendermi in spagoletta!
Quota partenza: m 900
Quota arrivo: m 2.161
Dislivello secondo Gipsy: m 1.400 circa
Tempo totale, comprese le soste: 9 h 30 m comprese le megasoste
Km percorsi: 15 circa
Non credere, piccolo uomo, di essere chi sa chi, perché prima che tu nascessi io già c'ero e quando tu non esisterai più io ancora ci sarò (La Montagna)

Ferrata Corni di Canzo – Corno Occidentale – m 1.373 – 9 Aprile 2011


Ho visto che qualcuno era interessato alla Ferrata dei Corni di Canzo (venticinquennale)  e siccome l'ho fatta di recente con Chiara e un suo amico (sorry … non ricordo il nome … tipico di me!) vi metto qualche foto.
Le mie impressioni?
Premesso che non amo le ferrate, ci sono 2 considerazioni da fare:
1 – la parte iniziale e finale non ha il cavo ma solo una catena con degli anelli talmente grossi che si fa una gran fatica a moschettonare e a far scorrere il moschettone.
2 – c'è un traverso, assicurato ovviamente, MOLTO esposto e piuttosto lungo … per chi soffre l'esposiozione ci pensi bene!
Per il resto non l'ho trovata troppo difficile, è continua e arrampicabile (anche se io mi sono tenuta spesso alla catena … è troppo tempo che non arrampico più!).
Tornando, abbiamo fatto il sentiero degli gnomi (credo si chiami cosi) e vi metto anche qualche foto.
Quota partenza: m 480
Quota arrivo: m 1.373
Dislivello secondo Gipsy: m 920 circa
Tempo totale, comprese le soste: 7 h comprese megasoste!
Km percorsi: 13 km … credo … ho incasinato la traccia ...
Non credere, piccolo uomo, di essere chi sa chi, perché prima che tu nascessi io già c'ero e quando tu non esisterai più io ancora ci sarò (La Montagna)

sabato 7 maggio 2011

Gran Zebrù … ci piaci tu! – m 3.851 – 6-7 Maggio 2011


Si, lo so, è una battutaccia ma da quando Luca_P mi ha proposto questa meta la frase mi ritorna in testa continuamente.
E si lo so, Luca_P, che non dovevo andare in Val d'Avero a farmi 1300 m di dislivello il giorno prima sapendo che c'era la possibilità di questa impegnativa salita … diciamo che l'ho fatto per scaramanzia e quando mi è arrivata la telefonata che confermava la gita sono stata contenta di non essermi avventurata sul al passo.
Lo so … sono “crollata” poi tornando ai Forni dal Pizzini, ma i tempi di salita alla cima sono stati buoni, no?
Quando è arrivata la proposta non ci credevo: una cima molto impegnativa per me, non solo PD ma con anche il +!
E poi ne ho sentite di ogni su questa montagna e quando siamo andati in avanscoperta abbiamo pure trovato una croce di una diciannovenne morta sul Gran Zebrù 30 anni prima … Non c'è che dire, ero agitata :)
Ma Luca_P era fiducioso ed effettivamente è andato tutto meravigliosamente bene.
Siamo arrivati in cima tra i primi (gulp!) anticipando gli sci-alpinisti che arrivavano sia da Solda che dal Pizzini.
La salita è impegnativa sia per la quota che per la pendenza che non molla mai, a volte più ripida, a volte meno ma sempre molto sostenuta.
Una salita che mi ha lasciato a bocca aperta. Fantastica! Fatta in questa stagione è davvero l'ideale perché non c'è ghiaccio vivo, i crepacci sono chiusi e trovi neve fino al Rifugio. Neve che abbiamo avuto la fortuna di trovare ancora consistente cosi che non si affondava poi tanto.
La parte tecnica la lascio raccontare a Luca_P, io non posso che ringraziarlo per la gita e la pazienza che trova sempre nel venire con me.
Devo inoltre spezzare una lancia a favore del Pizzini. Tempo fa l'avevo fortemente criticato, ora devo ricredermi: ospitali, gentili, non hanno fatto alcuna obiezione al fatto che io pernottassi e basta. Qualche rimostranza sul nostro orario di partenza ma poi ci hanno fatto trovare il thermos per la colazione. La cena poi (di Luca_P) era ottima e abbondante. Sono ripassati più volte sia con la pasta e le verdure, ma anche con la carne. Insomma … gran bel rifugio! E quando ho chiesto se potevo sedermi a tavola con il mio amico a mangiare le mie cose il rifugista mi ha risposto: perché, dove volevi andare? :)
Parcheggio Forni - Pizzini
Quota partenza: m 2.145
Quota arrivo: m 2.701
Dislivello secondo Gipsy: m 554 (solo salita, 2 m discesa)
Tempo totale, comprese le soste: 1 h 59 m
Km percorsi: 5,1 km
Pizzini – Gran Zebrù
Quota partenza: m 2.701
Quota arrivo: m 3.851
Dislivello secondo Gipsy: m 1.150
Tempo totale, comprese le soste: 7 h 21 m
Km percorsi: 7,8 km
Pizzini - Parcheggio Forni
Quota partenza: m 2.701
Quota arrivo: m 2.145
Dislivello secondo Gipsy: m 542 (solo discesa, 2 m salita)
Tempo totale, comprese le soste: 1 h 31 m
Km percorsi: 4,9 km
Non credere, piccolo uomo, di essere chi sa chi, perché prima che tu nascessi io già c'ero e quando tu non esisterai più io ancora ci sarò (La Montagna)

giovedì 5 maggio 2011

Val d'Avero Q 2.000 - 5 maggio 2011


No, non ho ancora voglia di scrivere i racconti che scrivevo un tempo. I dispiaceri e le delusioni di questi mesi non sono terminati … anzi …
Ma questa escursione ve la volevo far conoscere, la valle è molto bella e merita davvero. Non sono andata fino al passo non perché non me la sentissi (oltretutto, con uno sbaglio di sentiero mi sono fatta 100 m in più e ho perso circa 3/4 d'ora!) ma non volevo infognarmi nella neve … se tutto andava secondo i piani ne avrei vista fin troppa nei due giorni seguenti!
Sono andata li lo stesso anche se sapevo che la neve sarebbe stata intorno a Q2000 e cosi è stato. Mi sono fermata con una cascata e un sacco di marmotte che mi facevano compagnia, spaparanzata al sole a godermi il fresco, la solitudine e il suono della natura.
Ci torno in questa valle, tra un mesetto, quando ci saranno i rododendri in fiore.
Per ora lascio parlare le mie foto.
Quota partenza: m 920
Quota arrivo: m 2.000
Dislivello secondo Gipsy: m 1.220
Tempo totale, comprese le soste: 6 h
Km percorsi: 12,4 km

Non credere, piccolo uomo, di essere chi sa chi, perché prima che tu nascessi io già c'ero e quando tu non esisterai più io ancora ci sarò (La Montagna)