domenica 26 aprile 2009

Pointe de la Pierre – m 2.653 – 25 aprile 2009

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Guarda te cosa mi tocca fare per portare Andrea sulla Pierre … ingolosirlo con la Calabre per poi girare su di li :)
Scherzi a parte, doveva essere la Calabre. Il meteo dava buono per sabato mattina, quello che serviva a noi per salirla. Non ci pensiamo molto e partiamo. Non con la mia macchina, non riesco a trovare le catene e Andrea si offre per andare con la sua. Pero’ le catene le cerchiamo, in valle dovrebbe essere un pochino piu’ semplice.
Nuvolo. Man mano che andiamo avanti il meteo non migliora. E’ vero che venerdì non doveva essere bello, ma non mi aspettavo neppure cosi brutto. Arrivati a Rhemes siamo perplessi. E’ davvero brutto brutto. Ci fermiamo ad un internet point per verificare ancora il meteo. Conferma la previsione in miglioramento per sabato.
Saliamo fino alla fine della strada e decidiamo di tentare. Mentre ci prepariamo ci viene incontro una guardia del Parco del Gran Paradiso che si informa sulle nostre intenzioni. Ci guarda un po’ perplesso: il rischio valanghe è 3. Lo so, rispondo, ma dal rifugio mi dicono che non c’è problema a salire li, basta fare il sentiero estivo. Lui si raccomanda di non fare la strada, ci saluta e gira i tacchi. Torna poco dopo, con un sorriso. Ci dice che ha chiamato l’ufficio valanghe e ci conferma che possiamo salire, solo stiamo attenti vicino al ponte, è l’unico punto pericoloso.
Sulla scelta di salire la Calabre invece pare perplesso. Ci continua a dire che il giorno prima faceva davvero tanto caldo.
Cmq ci saluta, si continua a scusare se ci ha interpellato ma siamo noi a doverlo ringraziare per i consigli, per la telefonata … ad averne di gente cosi all’inizio dei sentieri!
Io intanto ragionavo. Di macchine non ce ne sono. Sta iniziando a nevicare. Non salirà nessuno oggi al rifugio. Anche se domani fosse bello va a finire che saremmo i soli a salire. Conosco Andrea.
“Ok, credo sia meglio lasciare perdere. Scendiamo a valle e dormiamo li, poi decidiamo cosa fare.”
Andrea, che non è solito a queste manifestazioni, mi abbraccia …! Era ben preoccupato pure lui :)
Deviazione a fotografare un paio di camoscetti (e dalle foto si vede bene che nevica!) e poi ad Aosta, a cercare la cartina. Si, perché Pointe de la Pierre non ce la leva nessuno domani!
Troviamo da dormire ad un prezzo decente, troviamo la cartina, troviamo le patatine fritte per consolarci della giornata e quindi ci portiamo in albergo.
Meno male che nel corridoio c’è un bel cartello “Silenzio per favore” perché c’è stato un gran baccano per tutta la sera :( noi abituati ad avere il silenzio alle 22!
E poi la nostra sveglia suonava presto.
In effetti riusciamo ad essere in macchina per le 6,15
Con il malumore pero’ perché il tempo non è per nulla buono. Avvicinandoci ad Aosta cerchiamo di decidere se è il caso di andare su mete alternative e ad Andrea viene in mente un cimotto in Val di Rhemes a 2.200 m. Va bene, accetto la proposta. Non mi va di fargli toppare la cima.
Solo che avvicinandoci il tempo sembra migliorare. Mannaggia all’indecisione!
Andrea percepisce la mia indecisione e decide lui per tutti e due: Pointe de la Pierre!
E vai!!! Grande Andrea!
Siamo consapevoli che potremmo toppare ma non importa.
Ci mettiamo un pochino a trovare l’inizio del sentiero ma la cartina comprata il giorno precedente è precisa per cui, alle 7:30 partiamo scarponi ai piedi e ciaspole in mano.
Per quasi metà della strada saremo sull’interpoderale. Pero’ è bellissima. Gli uccellini cinguettano, il cuculo inizia a farsi sentire. Per il resto è silenzio. Siamo soli. Il giorno prima ha messo giu’ un pochino di neve che ora scende dagli alberi che, con questo manto bianco, sembrano spettrali.
Finalmente arriva la neve. Non so fino a dove arriveremo ma non importa. Il tempo è sempre brutto ma le nuvole sono alte e vediamo delle tracce anche se vecchie. E siamo sempre soli.
Siamo sempre soli fino a quota 2.200 quando uno sci alpinista ci raggiunge. Ci chiede se andiamo alla Pointe de la Pierre e ci rincuora dicendoci che se non scende la nebbia ce la facciamo.
Giriamo l’angolo ed ecco li la cima che ci guarda. Il ragazzo ci dice di tenere cmq la cresta alla sinistra e si incammina. Sempre con uno sguardo dietro per vedere se ci siamo.
Andrea, che cavallerescamente ha battuto traccia fino ad ora, mi lascia il passo. Come al solito mi vien da dire. Io parto. Finalmente mi tolgo il pile ed inizio a sudare :) Ora si sale davvero ed io mi sento un leone. Tengo d’occhio sia il ragazzo davanti che Andrea che, purtroppo, sto staccando.
Passo dalla convinzione di raggiungere la cima alla convinzione che non ce la faremo mai.
Ma la cima ormai è li. Andrea arriva con il suo passo tranquillo, per cui salgo.
Arrivo in cima. Neppure troppo lontano dal tempo che pensavo di impiegarci e mi metto a chiacchierare con il ragazzo, che ringrazio ancora tantissimo per la traccia che ci ha fatto.
Arriva pure Andrea :) si lamenta sempre ma alla fine ha fatto pure lui i suoi 1.200 m con le ciaspole!!!! Guai a lui se osa ancora dirmi che non ce la farà :)
Ogni tanto le nubi si aprono e riusciamo a vedere uno scorcio di Bianco ma poco importa il panorama, lo conosciamo bene e la salita ci è piaciuta moltissimo per l’ambiente in cui si è svolta.
Scendiamo un pochino prima di fermarci a mangiare e poi giu’, la discesa sempre infinita e faticosa.
Mi fa male la schiena, ancora postumi dell’incidente. Speriamo non mi rimangano danni permanenti. E’ pur vero che oggi è stata abbastanza lunga come gita e non siamo tantissimo allenati.
Arriva la macchina come un miraggio, un po’ di mal di testa accompagna gli ultimi metri.
Siamo completamente soddisfatti, tanto che ci fermiamo pure a vedere il ponte (acquedotto) romano che non avevo mai neppure individuato.
Niente Calabre, per il momento, ma una cimetta che rincorrevo da un paio d’anni, quale modo migliore di girare una gita che rischiava di naufragare nel maltempo?









domenica 19 aprile 2009

Da San Tommaso all’acqua del Fo – 18 Aprile 2009

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Stefano è tornato, abbastanza pazzo da accompagnarmi ancora in montagna :)
Sentiero delle vasche. Accetta. Pazzo :) Non per altro ma perché il meteo non è dei migliori e cercare di fare un sentiero che risale un torrente quando piove … beh, non è da persone troppo intelligenti.
Pero’ pazzi fino in fondo non lo siamo, cosi è sottinteso che se le condizioni meteo non sono buone a San Tommaso ci arriviamo con il sentiero “normale”.
E in effetti a Calolziocorte piove.
A Lecco piove.
A Valmadrera piove.
Pazienza, non me la prendo. Intanto andiamo a vedere l’inizio del sentiero.
Che inizia subito con un bel guado, le rocce del sentiero bagnate e i nostri scarponi che scivolano parecchio. Ok, si prende il sentiero normale. Intanto il sole fa capolino tra le nubi, ha smesso di piovere e le nubi si stanno diradando.
Questo versante non lo conosco bene, ho fatto solo poco e passando da Sambrosera. Il bosco è bello, la gente inesistente. Arrivare a San Tommaso è un attimo. Sosta. Decidiamo quale strada seguire e pensiamo che l’Acqua del Fo possa essere un buon compromesso.
Ripartiamo tranquilli. L’umidità si sente. Siamo soli, ci sono un sacco di fiori. Saliamo in tranquillità. Ecco, la protagonista della giornata è la tranquillità.
All’Acqua del Fo ci fermiamo a mangiare. Ora fa freddo. Vado al sole a fare un po’ di foto ai fiori. Poi discesa verso Terz’Alpe e altra sosta.
Decidiamo di evitare di infangarci ulteriormente e scendiamo dalla strada.
A Prim’Alpe metto via la macchina fotografica e … tiriamo fuori l’ombrello. Ci sono pure dei chicchi, anche se piccoli, di grandine. La pioggia torrenziale ci accompagna fino a Gajum.
Alla fine ci è andata bene, poca acqua e nei punti meno problematici.
Il sentiero delle vasche è li che ci aspetta, ci torneremo presto.








lunedì 13 aprile 2009

La "prima" della piccolina ... - Sci fondo a St. Barthelemy - 13 Aprile 2009

- Niente foto questa volta, ormai la macchina non la porto piu' sulle piste! -


“Non vorrai mica portarla subito in montagna?!?!?!?”
“Devi prima abituarti a lei, la devi saper gestire …”
Proprio per evitare un’ennesima volta di sentirmi dire queste cose non dico niente a nessuno, domenica sera ho preparato gli scietti e tutta la mia roba e lunedi mattina, per la prima volta, porto la piccola in montagna.
Sono un po’ agitata perché è vero che non la conosco ancora bene, ma c’è stato buon feeling fin dall’inizio e sono speranzosa che vada tutto bene.
Certo, il problema sono gli altri, visto quello che mi è successo circa un mese fa, ma se penso cosi in negativo non vado da nessuna parte.
Parto presto, la neve molla subito visto che siamo a metà aprile.
La piccolina si comporta benissimo, sono cosi coinvolta nel vedere come vanno le cose che nemmeno mi viene il solito colpo di sonno :) Prendo cmq un caffè al solito autogrill … vuotissimo come l’autostrada, del resto, e in meno di 3 ore sono al parcheggio.
A salire ho fatto un po’ di fatica. Con la micra avevo sicuramente piu’ ripresa ma alla fine devo dire che la piccolina si è comportata egregiamente. Oltretutto è comoda, spaziosa, silenziosa … insomma: MI PIACE!!!
Al Parcheggio ci sono 3 macchine in croce. Inizio a pensare che la pista sia chiusa. Se vuoi sciare di questa stagione non puoi arrivare tardi.
Ma penso positivo, mi preparo, decido di non portare nulla da mettere sopra la maglia e nemmeno i sottoguanti e salgo.
Non sono la prima, sul pattinato immagino di essere la seconda della giornata a vedere le tracce.
Vado molto meglio della mia prima volta sugli sci quest’anno, che è stata proprio qui. La neve è bella, la temperatura abbastanza bassa per cui si sale agevolmente.
Nel bosco fa addirittura freddo! No, non mi sono pentita di non aver portato qualcosa per coprirmi, il freddo è durato poco, poi di nuovo al sole.
Giornata super, come ne capitano poche. Sono stata sola sulla pista per tutto il tempo … fantastico!
Unico neo, qualche persona con le racchette da neve sulla pista, rigorosamente in contromano :( E si che ci sono anche le segnalazioni per i percorsi ciaspolatori!!!
Sgrunt!
Ecco, non mi devo far rovinare la giornata.
E’ presto, ma 24 km fatti in poco piu’ di 2 ore mi bastano. Scendo, prendo l’acqua, mi fermo a Nus a mangiucchiare qualcosa e poi a casa, visto che oggi si prevede il rientro dalle vacanze pasquali e non ho nessuna voglia di fare code.
Viaggio di rientro tranquillo, ascoltando CD preparati qualche anno fa e che non ascoltavo da tempo.
Direi che è andato tutto benissimo, la piccolina si è comportata molto bene … e pure io ;)







domenica 12 aprile 2009

Monte Campioncino – m 2.069 – 11 aprile 2009

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Si si, andiamo! Sceglie Andrea la meta. Non siamo sicuri del meteo per cui scegliamo una gita bassa … in barba alla neve molle :)
Andare a BG è davvero veloce, un po’ piu’ lungo arrivare fino a Schilpario e poi alle miniere, punto di partenza della gita. Ora mi rendo conto che questa zona la conosco: ho già salito il Monte Gardena qui! Solo che questa volta andiamo in fondo alla valle. Bella. Davvero bella. La neve tiene abbastanza e abbiamo le ciaspole ai piedi praticamente dalla partenza.
La nostra meta era il Monte Campione, ma salendo chiediamo un po’ in giro e ci rendiamo conto che non è poi cosi facile e sicuro. Alla fine decidiamo per il Campioncino, in vetta ci sono un po’ di persone mentre sul Campione, effettivamente, non vediamo nessuno.
La gita è lunga ma tranquilla, solo la parte finale un pochino ripida. In cima il sole, che ci ha accompagnato per la maggior parte della gita, ci abbandona. Fa freddo, la neve è bagnata e la cima piccolina; non riusciamo nemmeno a sederci ma tra foto, firme sul libro di vetta e mangiucchiare qualcosa è gia’ ora di scendere.
Abbiamo chiacchierato tanto in salita ma in discesa ognuno è preso dai suoi pensieri.
Ci disturbano da tempo delle motoslitte, stamattina era solo una che faceva avanti/indietro, ora aumentano … fino a diventare insistenti e molto fastidiose. Ne incrociamo perfino qualcuna sul “sentiero” … :(
Non ho parole.
Non posso consigliarvi questa gita. La gita è bella, rovinata dalla presenza di inutili quanto dannose motoslitte.
Nonostante tutto sono stata felicissima di questo ritorno in montagna dopo l’incidente. Abbiamo reagito bene, siamo sempre lenti ma ce la facciamo ancora :)
E la prossima?







mercoledì 8 aprile 2009

Monte Rai – m 1.259 – 5 aprile 2009

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Sabato ero a casa presto, ho fatto in tempo a riposarmi per cui domenica, pioggia o non pioggia, devo provare una salitina con lo zaino.
Senza macchina gioco forza andare a Canzo ma invece del “solito” Cornizzolo opto per il Monte Rai. Salgo da San Miro e scendo dal n. 7
Dovrei trovare fiori e, almeno sugli itinerari, poca gente. Per me rimane sempre un mistero capire come mai su questi splendidi sentieri non incontro mai nessuno. Tutti per la strada piu’ battuta … mah!
Parto cmq tardi, devo anche fare la tessera del tram: esperienza unica alle macchinette :) Se non era per il controllore che è stato gentilissimo, è venuto li ad aiutare una imbranata come me, non sarei riuscita a caricare la tessera. Questo pero’ significa che le istruzioni sono proprio scritte con i piedi. O meglio: NON sono proprio scritte :(
Fa niente. La metro’ è piena di gente che si sta radunando per la Stramilano, anche la stazione di Cadorna è piuttosto affollata.
E’ presto, devo aspettare un po’ il treno ma non importa, metto le cuffiette e ascolto RadioPop.
Uscendo di casa ci sono state 4 gocce, il tempo minaccia acqua. Vorrà dire che andro’ almeno a Prim’Alpe e poi vedro’ se proprio piove.
Invece arrivo a Canzo con un tempo decente, non troppo caldo ma nemmeno freddo.
Un po’ di gente sulla strada ma appena salgo da San Miro sono sola. Mi fermo a mettere il pantalone corto (quasi corto, cmq estivo) e poi salgo. Piano. Tranquilla. Fotografando i fiori. Sono ancora iper-rilassata dal we e serena. I fiori tornano con il loro fascino, ognuno ha qualcosa di particolare, di bello, di magico. Non è ancora piena fioritura e meno male perché anche cosi ho fatto circa 100 foto. Mi sono fermata ad ogni punto che mi interessava, senza badare al tempo, alla schiena o all’allenamento. Volevo una giornata tranquilla e fotografica e cosi è stata.
Quando arrivo nei pressi della strada inizio a sentire delle voci.
Il “mio” Cornizzolo mi appare con la solita gente in cima. Io pero’ giro la schiena e salgo verso il Monte Rai. Davvero bello questo sentiero! A dirla tutta è piu’ bello dell’ultimo pezzo che sale al Cornizzolo. Peccato che anche qui in cima ci sia un poo’ di gente. Per fortuna pero’ ci sono angolini dove posso mettermi tranquilla e sola a godermi il sole che nel frattempo è uscito, mangiucchiare qualcosa e pensare ai fatti miei.
Arriva un gruppotto di signorotti/e di cui una in particolare ha una voce oltremodo squillante e fastidiosa. Ma non si rende conto che la sentono fin giu’ a Lecco?
Per fortuna dopo un po’ la smette di cinguettare ma intanto è giunta l’ora del riento.
Lettore MP3 (le discese sono sempre noiose) e riparto.
Devo cercare il sentiero perché non ricordo mai da dove sbuca.
Sono convinta che è li, dalle parti della cappella a sinistra e a furia di dai e dai alla fine lo trovo.
Fiori, fiori e ancora fiori. Sole da tenere su gli occhiali anche nel bosco.
Fa niente se arrivata in paese mi prendo l’acquazzone. Giornata come doveva essere, uno splendido ritorno :)




lunedì 6 aprile 2009

Il ritorno, tra sci e ciaspole – 3/4 aprile 2009

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La proposta arriva inaspettata: 2 gg sugli sci.
Pronti! Come fare a dire di no? Propongo Arpy che viene subito accettata ma ad una condizione: una scappata alle terme.
Ad Arpy, per chi non lo sapesse, oltre ad una splendida pista di sci (anche se piccolina, sono 7,5 km) c’è anche un ostello che permette costi tutto sommato contenuti.
Si parte giovedi pomeriggio. Il tempo non è dei migliori ma non ci facciamo spaventare da nulla (per fortuna il mio ospite la pensa come me!).
Arrivati ad Arpy, pero’, una brutta sorpresa ci aspetta: siamo dentro nella nuvola, il tempo è infame e maledettamente caldo.
Fa niente, ceniamo (bene, direi) e domani vediamo.
La camera è carina, la finestra da sull’ingresso delle piste. La pecca piu’ grossa è che è senza tende (!) e piena di mosche che stanno uscendo dal rincoglionimento invernale. Nonostante ne abbiamo messe “alla porta” parecchie, continuano a sbucare da chissà dove e una delle nostre maggiori occupazioni in camera è proprio quella di ridare libertà a quelle bestiole.
La mattina ci alziamo ancora immersi nella nuvola, come testimonia la prima foto.
Scendiamo per la colazione, concordata con i ragazzi per le 8, ma loro non si fanno vedere prima delle 8:30 :( Pessima idea. Io sono molto Irritata, Mauro è molto piu’ accondiscendente.
La colazione è pietosa, pane e marmellata, niente burro, niente caffè a volonta’, solo un tovagliolo senza nemmeno un piattino … è vero che sono abituata a ben altro, ma qui si fregiano del trattamento di mezza pensione stile alberghetto …
Fa niente, siamo qui per sciare e rilassarci e cosi lasciamo perdere. Avvisiamo che pranziamo ma non ceniamo. Visto che le terme sono aperte fino alle 23 preferiamo passare la serata la fuori, nelle piscine calde con il vapore che si alza nella fredda notte valdostana.
Piste. Calda la neve. Davvero pesante. Lasciamo dei solchi giganteschi, le salita sono faticosissime e le discese piene di neve molliccia. Il tutto nonostante abbiamo iniziato a sciare alle 9.
Un paio di giri cosi poi desistiamo.
Doccia, pranzo e poi via, verso il Colle San Carlo per provare le ciaspole (quelle di Mauro, ciaspole nuove nuove e lui alla sua prima uscita con gli attrezzi).
Fatico un po’ a trovare l’inizio del percorso ma poi la traccia si vede, sotto lo straterello di neve fresca messa giu’ in questi giorni.
Si chiacchiera visto che siamo quasi in piano. Qualche consiglio da “esperta” (chi … io ? Hihihi ….) e si prosegue nel lungo traverso.
Prime slavine. Mi fermo. Le slavine sono vecchie, la neve nuova si è depositata sopra.
“Vado avanti a vedere, aspettami qui.”
Ma si che si puo’ proseguire. Passiamo un altro paio di punti in queste condizioni e poi arriva un traverso che non mi piace tanto. Le tracce sotto si vedono appena appena ed è un po’ troppo ripido per i miei gusti. Anche qui vado avanti a vedere. In realtà le ciaspole affondano bene creando un gradino orizzontale, si puo’ fare.
Proseguiamo.
I traversi continuano fino a che mi rendo conto che da li in poi sarà tutta un traverso piuttosto ripido. E qui inizio ad avere i primi dubbi sul fatto se sia o meno saggio continuare.
“Se solo ti è venuto il dubbio ok, si torna. Il mio obiettivo di provare le ciaspole raggiunto, per la meta non c’è problema; vuol dire che sarà un buon motivo per tornare.”
Parole sagge, che sono poi quelle che di solito ci diciamo quando non ci convince la strada.
Si girano i tacchi e si torna. Ma voglio far provare a Mauro la vera salita, per cui gli propongo 4 passi su per il bosco (rado) mentre lo aspetto. Non se lo fa ripetere 2 volte e parte :) Ok, le ciaspole fanno proprio per lui, non ha sbagliato acquisto e forse io ho acquistato un compagno di ciaspolate.
Rientrati in albergo ci mangiamo un pezzetto di Plume Cake e poi si scende a Pre St. Didier.
Le terme.
Ecco, se non ci siete mai stati non posso che consigliarvi le terme di Pre St. Didier.
Sono davvero eccezionali.
Vasca calda con vari impianti di massaggi all’esterno.
Vasche interne con altri massaggi, saune a volontà, zone relax dove non puoi proprio fare a meno di rilassarti. Nelle zone relax trovi mele, biscotti, coperte, sdraio, poltroncine, riviste, qualche libro …
E poi il buffet. Yogurt alla vaniglia, frutta, grissini alle noci (come fanno a mancare qui?), ancora biscotti, succhi di frutta, tisane …
E poi ancora il getto di acqua per le mia spalle e poi ancora fuori.
Ormai è buio, hanno acceso i lumini tutto intorno alle vasche. E’ semplicemente meraviglioso. Acqua calda, luna a metà che illumina le cime innevate, pochissima gente in vasca … che meraviglia!
Quando spengono i lumini ci rendiamo conto che sono le 22 passate. A malincuore lasciamo la piscina, doccia e poi si torna ad Arpy.
Non fa freddo, mannaggia. Domani mi sa che andremo a St. Barthelemy. Ho telefonato e le piste sembrano in discrete condizioni.
“A che ora metto la sveglia?”
“Ma no, non metterla, tanto ci svegliamo …”
Ora, per essere a St. Barthelemy verso le 8 – 8:30 dovremmo partire da qui intorno alle 7.
Apriamo gli occhi alle 7,15 :)
Le terme ci hanno davvero rilassato!
La sorpresa è che la giornata è bellissima e … ha ghiacciato nella notte!!!
Facciamo colazione con il mio Plume Cake e poi via sulle piste.
Che neve! Che pista! L’hanno battuta ieri pomeriggio, splendidamente. E’ veloce, bella …
Ci divertiamo come matti facendo un po’ di rossa e un po’ di nera per un 3 giretti, io poi getto la spugna mentre Mauro si fa l’ultimo giro.
Doccia e poi rientro a casa.
Ancora iper-rilassati dalle terme di ieri sera il viaggio procede tranquillo.
Un po’ di malessere avvicinandomi a Milano. Dopo 2 gg cosi la città sembra davvero brutta …