martedì 24 aprile 2018

Un giro molto Generoso m 1.704 – 24 Aprile 2018



Davvero generoso questo giro e non solo perchè abbiamo salito il monte omonimo. Di avventure ne abbiamo avute di ogni genere a partire dal cercare di arrivare a Erbonne, il punto che ho scelto come partenza per poter effettuare un anello.
Stavolta la sosta caffè la facciamo lungo la strada che attraversa la splendida Val d'Intelvi … ma quanto è bello questo posto?
Il primo intoppo lo trovo a 2,8 km da Erbonne. Vedo un cartello di divieto con la solita scritta: strada agro-silvo-pastorale. Parcheggio e mi guardo intorno. Il nulla. C'è un'area pic nic e basta. Neanche un cartello sentieristico. Penso che 2,8 km prima di arrivare alla partenza sono troppi. Mi viene il dubbio che il divieto non sia per la strada asfaltata per cui risalgo in macchina, con Kyra che non capisce perchè, e proseguo. Strada piccola piccola a curve continue fino ad arrivare ad uno splendido parcheggio, peccato solo molto assolato. Li il cartello lo vedo: Erbonne a 150 m. Divieto di accesso tranne che per i residenti. Qui mi suona meglio per cui mi cambio le scarpe e iniziamo il nostro giro.
Troverò il sentiero una volta arrivata in paese? Alla prima casa vedo due signore che chiacchierano e chiedo: vai alla chiesa, sulla destra c'è il sentiero per l'alpe di Orimento, prendi sempre a destra. Bene, ovviamente io prendo sempre a destra e mi ritrovo si davanti a dei cartelli ma non solo il mio alpe. Ok, cerchiamo la chiesa e cosi intanto mi guardo questo splendido paesino che è Erbonne. Alla chiesa non solo trovo il mio cartello ma vedo anche quello che porta a Scudellate, che è il paese da cui devo rientrare. OTTIMO! Ho poche possibilità di perdermi!
Inizio la mia dolce salita. Bellissimo sentiero. Nel bosco, calmo e solitario.
A Orimento trovo l'Alpeggio delle Coccole che recupera animali in difficoltà (sequestrati e salvati dai maltrattamenti) e li accudisce. Non so d'inverno dove li accudisce visto che è tutto chiuso. Inoltre offre ospitalità a famiglie con bambini, coppie e ragazzi. Ecco, io non sarei bene accetta visto che non rientro in nessuna di queste categorie …
Proseguendo trovo il cartello per il Monte Crocione. Faccio due conti e decido che posso salire anche al Crocione. L'altra volta che sono stata qui era il 2013, un anno molto particolare per me. Ci avevano invitato degli amici di Giuliano e avevamo fatto il giro sentiero alto – sentiero basso fermandoci poi a mangiare all'arrivo dello skilift, non siamo arrivati in cima al Crocione.
Qui inizio a trovare gente. Il primo è un ciclista che ci spaventa, ma è simpatico e non se la prende se Kyra gli abbaia addosso anzi, ci chiede scusa. Allo Skilift vuole abbandonare la salita visto che si fa fatica a portare su la bici a mano. A volte davvero la soluzione più banale non la si vede: perchè non la lasci qui? Accetta la mia proposta e saliamo insieme gli ultimi metri. In cima riesco a farmi fare una foto mentre lui continua a guardarsi intorno estasiato dal panorama,
Lui scende, noi ci fermiamo un momento (sosta banana) e poi scendiamo per andare a prendere il sentiero alto che sale al Generoso.
A Orimento incontro un ragazzo che parla strano, è straniero, direi americano dall'accento (poi me lo confermerà) e lo accompagno all'inizio del sentiero. Chiacchieriamo un po', mi racconta che lui accompagna in giro gli americani non solo in Italia ma anche nel mondo. Americani ricchi, hotel a 5 stelle … e ogni tanto li porta anche in giro per i monti. Mi dice che i suoi genitori erano in affari con una coppia di Erba cosi l'hanno mandato qui a fare la terza media. In questo modo ha imparato a parlare benissimo italiano anche se l'accento americano rimarrà sempre.
Ma lui è giovane e io voglio fotografare i fiori per cui lo lascio andare “ci vediamo in cima”.
Ma.
Bivio.
Lui prende a sinistra. Io lo seguo ma non sono convinta. Lo chiamo: sai che secondo me si va di la? Torniamo indietro ed effettivamente avevo ragione io. Mi ringrazia ma nel frattempo arriviamo ad un altro bivio. Lui sale, secondo me però si sta giù cosi chiedo ad un signore che è li sdraiato a prendere il sole: vai giù di li, poi attraversi la pineta e sei in cresta.
Con il ragazzo americano ci ridiamo su e ci salutiamo nei pressi della pineta con un: ci vediamo in cima … oppure al prossimo bivio!”
Torniamo alla solitudine. La cresta è molto ampia con qualche chiazza di neve ma si riesce ad aggirare perfettamente. Quando iniziamo ad avvicinarci alla meta iniziano le persone. Incontriamo un paio di gruppetti italiani, poi uno tedesco. Poi siamo in cima. Lego Kyra, c'è tanta gente in giro e …. il ragazzo americano è li che mi aspetta per mangiare insieme! Carinissimo!
Ognuno il suo panino chiacchierando del più e del meno. Poi gli spiego come scendere dal sentiero basso e gli racconto della grotta dell'orso che però è chiusa. Dovrebbe aprire a giugno ma c'è un biglietto da prendere a non so quale parcheggio.
Intanto la cima si è svuotata e rimaniamo noi e due ragazzi che si avvicinano timidamente a Kyra, uno per volta. Amore a prima vista. Allora rifornisco le loro mani di croccantini ed è divertimento per tutti.
Il motivo per cui siamo qui è il fiore di pietra, il nuovo ristorante costruito visto che quello vecchio era pericolante. Me lo aspettavo diverso, forse più grande, non so … ammetto che come costruzione mi è piaciuta, anche dentro è tutto bello per quello che ho potuto vedere. Ci sono 2 ristoranti, una terrazza panoramica e due sale conferenze. I ristoranti sono self service e nella terrazza coperta da ombrelloni ti ci puoi sedere tranquillamente. C'è pure un mini parco giochi per i bambini che se fossimo in Italia qualche genitore avrebbe già denunciato per la pericolosità … qui salivano e scendevano piccolo alpinisti senza che nessuno avesse nulla da obiettare.
Quindi, salutiamo i due ragazzi in vacanza e scendiamo a fare un po' di foto. Gira di qui e gira di la, fotografa qui e fotografa la … vorrei andare in bagno ma con Kyra … essendo in Svizzera scommetto che nessuno avrebbe da ridire e mi sento anche di scommettere sulla pulizia dei bagni. Quello su cui non mi sento di scommettere invece è se sono gratuiti e io i franchi svizzeri li ho ovviamente lasciati a casa.
E qui rincontriamo i due ragazzi della cima, sono seduti su una panchina che aspettano il trenino con cui hanno deciso di scendere. Alla fine si offrono di tenermi zaino e Kyra per il tempo di andare in bagno (a proposito, non è a pagamento). Lo so che per Kyra non sarà il massimo ma li ha già visti in cima e poi lascio li anche il mio zaino. Le do il comando “RESTA” e scappo via. Quando torno i ragazzi sono li che se la ridono perchè Kyra non si è mai mossa … guardando sempre la porta da cui sono entrata! Li risaluto e mi avvio con Kyra che mi tira. Non voleva stare li un minuto di più per paura che i ragazzi la portassero via immagino …
E' ora di pensare alla discesa, oggi me la voglio prendere comoda e non pensare al fatto che potrei tornare tardi. Per fortuna trovo i cartelli con il paese dove devo scendere perchè il sentiero porta dall'altra parte della valle e iniziavo un po' a preoccuparmi … e poi bivio: Scudellate di qui e Scudellate di la. Mi sembra il sentiero dello spirito del bosco. Qualche prendo? Tiro la moneteae ho l'impressione che ho scelto il più ripido. E a gradini. Niente di che, sia ben detto, ma penso al mio ginocchio che in questi giorni non è messo benissimo.
Ci siamo quasi quando mi trovo davanti una costruzione con un cancello. Orpo. Mi avvicino e leggo: chiudere il cancello. Ok, allora si dovrebbe aprire. Dovrebbe. Un po' di olio non sarebbe male ma con qualche accidenti riesco ad aprirlo. Per la cronaca siamo in un roccolo ristrutturato. Per continuare il sentiero devo aprire un altro cancello, sempre un po' duretto. Discesa spettacolare e arriviamo su una carrareccia. Scudellate la danno a 10 minuti. Mi fermo a riflettere: che ci vado a fare? Deciso, torno a Erbonne e mi vado a visitare meglio il paese. C'è un ponte che collega le due zone (non so prima come si collegavano) e i cartelli dicono che i confini li non li hanno mai capiti. I due paesi si sono sempre scambiati, la gente andava di qui e di la senza problemi … poi è arrivato il confine. Noi uomini siamo proprio perfetti per dividere la gente, purtroppo.
Mi faccio il mio giretto a Erbonne e poi torno alla macchina. Mentre mi cambio arriva un ciclista che studia ben bene la cartina che c'è sul cartello esplicativo. Poi, con una scusa, si mette a chiacchierare con me e mi chiede se c'è il ponte che passa questa forra perchè nelle sue cartine non è segnato. Mi racconta un po' di fatti suoi, gli chiedo dove è diretto e mi dice che torna in Svizzera. Ok, sei in bici, prima o poi a casa ci arrivi.
Cosi come ci arriviamo noi, neanche tanto tardi. Stanche. Non so perchè ma questa volta sono stanca. Piacevolmente stanca. E' stata una gita bella. Bella per la gente che abbiamo incontrato, per i boschi, i luoghi e i sentieri.
Ve lo consiglio il giro, magari non proprio in estate, ma ve lo consiglio proprio.

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 923
Quota arrivo massima: m 1.707
Dislivello: m 1.122 circa
Tempo totale: 6 h 59 m compresa di tutto
Km percorsi: 17 circa
Percorso canabile: Si
Acqua sul percorso: No


giovedì 19 aprile 2018

Dal Cornizzolo ai Corni - 19/4/18


In attesa che passino le ora più calde della giornata vi preparo l'album della gita in oggetto. Le foto sono tante, ho fatto il sentiero dello Spirito del Bosco a scendere e mi sono fotografata quasi tutte le sculture ... 

heliSLaLenta & Kyra 

I dati secondo Gipsy: 
Quota partenza: m 481 
Quota arrivo massima: m 1.277 
Dislivello: m 1.082 circa 
Tempo totale: 7 h 15 m compresa di tutto 
Km percorsi: 13,8 circa 
Percorso canabile: Si 
Acqua sul percorso: Si, Torrenti e qualche fontana

lunedì 2 aprile 2018

Anello Sentee di sort – Rifugio Bugone m 1.119 – 2 Aprile 2018



Percorso nuovo, copiato da Roberto: ho visto le sue foto e ho pensato che fosse un sentiero fantastico!
Il Sentee di Sort collega Casarico con Rovenna e offre lungo tutto il suo sviluppo dei bellissimi scorci panoramici sul lago, sulle montagne del triangolo lariano e sui paesi sottostanti. Il sentiero è stato riaperto nel 1993 dai volontari dell’Associazione Pro Rovenna con la collaborazione della sezione di Moltrasio del Club Alpino Italiano. Oltre che attraversare boschi e costeggiare vecchi terrazzamenti, testimonianza dell’attività agricola del passato, passa anche per la località Niasc, dove si trovano vecchie cave della famosa "pietra di Moltrasio". "
La descrizione che trovo sul blog “malatidimontagna.blogspot.it” è esattamente quello che volevo scrivere io ma manca una informazione che ho letto in internet ma ora non trovo più il sito e cioè che si chiamava cosi perchè i proprietari dei piccoli appezzamenti sorteggiavano i contadini che per quell'anno li avrebbero coltivati.

Cernobbio. Ricordi di zii e cugino. Abitavano li. Cerco di fermarmi per il caffè ma anche a pagarlo i parcheggi sono tutti pieni. E poi m i scoccia un po' pagare 1 € per bere un caffè. Cosi mi ritrovo sulla strada stretta stretta tutta a tornanti che sale a Rovenna. Penso che anche qui berranno il caffè, no? Invece nulla. Arrivo al cimitero (ampio parcheggio) e neppure un bar. Oramai convinta a rinunciare al caffè mi cambio e come esco dal parcheggio lo vedo. Non il bar ma il cartello che me lo indica. E io dietro allora. Non è proprio vicino ma non importa, ora spero soltanto che non sia il suo giorno di chiusura perchè altrimenti suono un campanello e chiedo se me lo fanno sto caffè.
Aperto! Entro, bel bar, gente simpatica … e hanno ancora due brioche … una pure vuota … come lasciarla li? Kyra ed io ce la godiamo, è davvero buona. Un buon caffè, 4 chiacchiere con le altre avventrici, visitina al bagno e poi usciamo, torniamo sui nostri passi e torniamo al parcheggio.
Ora cerchiamo l'inizio del sentiero. Anche senza la traccia GPS di Roberto non avrei potuto perdermi vista la quantità di cartelli. Il sentiero inizia proprio dietro al cimitero, un piccolo vialetto quasi nascosto ma ben segnalato.
E qui inizia lo spettacolo. Panorama sul lago stupendo, immersi nel verde, manufatti umani che hanno saputo domare questa terra ripida creando camminamenti e appezzamenti coltivabili.
Rimango sempre a bocca aperta quando vedo quanto lavoro per poter sopravvivere hanno fatto i nostri avi.
Il sentiero non è lunghissimo e ha un dislivello contenuto. Qui incontriamo un pensionato ENEL con cui mi fermo a chiacchierare. A lui hanno detto che c'è un sentiero più in alto per tornare a Montrasio, ci si incontrerà poi.
Arrivati all'abitato risaliamo per una splendida carrareccia e ri-incontriamo il pensionato ENEL. Ottimo, penso, lo farò anche io quel sentiero!
Intanto proseguiamo. Si succedono “monti” che in realtà sono paesi tenuti benissimo e sentieri tra il bosco fino a che non arrivo al tratto fatto un paio di anni fa. Questa carrareccia porta al Bugone. Anche quest'anno spero nel caffè invece nulla, è pure chiuso per ferie (riapre il 14/4) per cui mi accomodo ad un tavolino vista lago per il pranzo. Kyra mangia come una porcella … lo so, la vizio, ma che te lo prendi a fare un animale da affezione se poi non lo vizi?
La traccia di Roberto prosegue verso l'altro rifugio fino alla cima del Colmegnone, tratto che ho già fatto l'altra volta. Oltretutto il percorso è lungo e aggiunge almeno 400 m di dislivello in più e circa 6 km … ho paura che sia troppo per me ancora non troppo allenata.
Giracchio intorno fino a che non trovo il cartello che mi porta indietro. Qui la carrareccia non è bellissima, ci sono sassi grossi che rendono faticoso il cammino ma dura poco.
Arrivata al bivio con i Monti di Lenno cerco il bivio da fare per evitare il Sentee di Sort ma niente, non lo trovo. Incontro tre ragazzotti, mi fermo per parlare ma vedo che nessuno dei tre ne ha voglia per cui scendo al paese e torno per il sentiero del mattino. Non che mi dispiaccia, ma fare l'anello era meglio.
Ci fermiamo un attimo all'area pic nic, tolgo le scarpe e mi godo il panorama. Ora passano un po' di persone che si fermano a fare 4 chiacchiere. Che bello trovare gente rilassata che ha tempo di salutarti!
Riprendiamo il cammino e ritrovo i 3 ragazzotti e stavolta hanno voglia di parlare e allora chiedo loro del sentiero. Mi spiegano come prenderlo ma mi dicono che è anche un po' nascosto e non segnalato … meglio non averlo preso. Se torno da queste parti lo faccio all'andata.
Rieccoci alla macchina. Ero indecisa se tornare al bar per un gelato (confezionato) ma poi decido che non me lo sono meritato e torno verso casa. L'ingresso a Como è sempre trafficato ma poi prendo la strada alta e qui incontro quasi nessuno.
Giro lungo o giro corto ve lo consiglio, non in estate ovviamente!


heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 375
Quota arrivo massima: m 1.133
Dislivello: m 965 circa
Tempo totale: 6 h 47 m compresa di tutto
Km percorsi: 13,7 circa
Percorso canabile: Si
Acqua sul percorso: Si, tante e fontane e torrentelli


San Tomaso – San Martino – 2 Aprile 2018



Ormai mi sembra di fare solo gite diventate una tradizione. Ma va bene cosi.
Pasquetta si va a fare un giretto “da pensionati” di mezza giornata e San Tomaso è proprio bella. Inoltre dovrebbero essere fioriti anche i mandorli e sono uno spettacolo imperdibili.
Oggi siamo in 4 + 2, niente Gipsy ma la bambina si (dovrò anche trovare un nome alla mia bambina) ed ecco perchè questa piccola relazione: per presentare le foto.
La giornata ha una luce eccezionale, limpida e luminosa come non mai e le foto, anche se non esteticamente valide, lo dimostrano.
Dopo il caffè a San Tomaso decidiamo di proseguire e fare un piccolo anello per scendere a San Martino.
Facile, tranquillo, acqua per i cani e possibilità di farli scorrazzare a volontà.

Giuliano, Mario, Lorenzo & Otter, heliSLaLenta & Kyra