lunedì 27 giugno 2011

Becca Traversière – m 3.337 – 27 Giugno 2011


Ho fatto un po' di conti ieri e visto che dobbiamo anche tornare a casa penso che partire alle 5 sia la scelta giusta.
andrea62 non è contento anche perché si deve alzare qualche minuto prima di me, ma una volta fatti i conti capitola ed accetta.
Non ho sentito la sua sveglia … ma i suoi sacchetti di plastica si :( CHE CASINO!!!
Esce dalla stanza con tutta la sua roba con il bel risultato di avermi cmq svegliato. Tanto valeva che andava in bagno con calma e poi tornava, come del resto facciamo di solito. Poi facciamo colazione insieme se in stanza non c'è nessun altro e prepariamo gli zaini.
Invece mi ritrovo da sola. Mi preparo e scendo.
Giù trovo il mio socio che sta facendo colazione in una sala iper-calda con la frontale accesa.
Non dico nulla, prendo la mia dose di acqua calda e risalgo al fresco della cameretta (con la luce funzionante) e faccio colazione sola soletta.
Riscendo. andrea62 è quasi pronto. Il tempo di mettere gli scarponi e chiudere lo zaino.
Sono le 5 e 16 quando iniziamo la salita. Non fa freddo, e questo non è bello, ma procediamo con calma in una giornata che si preannuncia da urlo.
Man mano che saliamo il sentiero si delinea e vediamo dove si passa nel punto che ieri preoccupava il mio socio: tutto escursionistico! Qualche nevaio ancora da attraversare, neve dura ma non necessitano i ramponi visto che non è ripido e nemmeno esposto.
Saliamo tranquilli godendoci panorama, silenzio, neve, ambiente …
Siamo soli, ma questo lo sapevamo. Una piccola sosta ad un ometto enorme per fare il punto della situazione. Ora vedo che la cresta è pestata per cui, anche la mia piccola preoccupazione si attenua.
Riprendiamo a salire cercandoci la traccia nel nevaio che ci piace di più.
Cerco di lasciare davanti andrea62 che è meno allenato di me, ma a volte non ci riesco e lo supero.
Al Colle mega sosta. Il panorama è già grandioso … andrea62 mi racconta tutte le cime che stiamo vedendo … mai mettere in discussione le cime da lui identificate … ho sicuramente torto io :)
Riprendiamo. Ora ci aspettano gli ultimi 300 m su cresta. Poca neve all'inizio, poi tornano i nevai. La cresta è sempre molto ampia. Prima fa caldo, tanto che mi metto le maniche corte, ma appena arrivata in vetta il vento mi avvolge gelido :) Torno in maniche lunghe prima di darmi da fare con la ormai solita cerimonia delle bandiere tibetane.
andrea62 ha una pazienza infinita per la foto di vetta; io voglio capire una funzione della mia macchina e alla fine l'ho vinta!
Lascio parlare le foto, ma soprattutto il mio socio, per raccontare tutto quello che si vede in questa giornata spaziale.
Devo dire che, salendo, l'emozione di rivedere il “mio” Monte Bianco mi ha lasciato senza fiato … come mi manca la mia Vallèe!!!
Ci fermiamo circa 40 minuti ma poi è freddo e la discesa ancora lunga. Ci incamminiamo, ancora senza ramponi.
Arrivo al colle facendo un pochino di nevai alternativi e poi giù, per la lunga e interminabile morena.
Incontreremo solo altri 2 arditi escursionisti (lei senza zaino … meditate machietti … meditate!) che non si aspettavano ancora cosi tanta neve.
L'attraversamento dei nevai ora risulta faticoso, inizia a far caldo, la neve molla e si sprofonda.
Mi metto i pantaloni corti e le cose, almeno per me, migliorano un pochino.
All'ultimo torrentello ci fermiamo per un pediluvio e poi gli ultimi metri per il rifugio.
Qui devo aprire una parentesi sul rifugio.
E' la seconda volta quest'anno che pernotto in capanna e devo anche qui mettere la stellina verde. Però c'è da tenere conto che il rifugio non è più del CAI da qualche anno (anche se all'interno compare il prezziario del CAI … con i prezzi da privato, però!) anche se a noi soci applicano dei prezzi di favore. Il pernottamento costa 15 € invece dei 10 – 11 che mi aspettavo, ma la doccia calda è compresa, i letti sono comodi, le stanze e i bagni ristrutturati, la gentilezza e cortesia è garantita e non ti fanno storie se non fai la mezza pensione.
E' ora di scendere. Fa caldo … tanto caldo … troppo caldo per essere la fine di giugno e a 2.200 m slm …
Soffro tanto a scendere, ma come ogni supplizio, vediamo la fine poco dopo un'oretta. Per fortuna la macchina è in ombra.
Cambio vestiti, gelato a St. Pierre, fontina poco dopo Arnad.
Ora dobbiamo lasciare la mia splendida valle … la nostalgia mi prende … va bene, ci torno … mi dedicherò una settimana di vacanza da passare qui …
Grazie andrea62 … sei sempre uno splendido compagno di avventura!
  
Quota partenza: m 2.298
Quota arrivo: m 3.337 – 1.790
Dislivello secondo Gipsy: m 1.263 in salita – 1.682 in discesa
Tempo totale, comprese le soste: 11 h
Km percorsi: 18,5 km

  
heliSLaLenta

domenica 26 giugno 2011

Rifugio Bezzi m 2.298 – Lac Vert – m 2.619 – 26 Giugno 2011


E' esplosa l'estate nella mia splendida Vallèe! Ci manco ormai da mesi e sentivo davvero la necessità di tornare alle “origini” per cui, quando andrea62 mi propone la gita non posso che accettare.
I prati fioriti, il verde dei larici, il bianco dei ghiacciai … come amo questa valle!
Oltretutto in Valgrisange non ci vado spesso e anche se sono già salita al Rifugio Bezzi è una zona che conosco poco.
Purtroppo accetto tutta l'organizzazione del mio socio, compreso il fatto di partire tardi e il risultato è che siamo sotto un solleone pazzesco a salire dalla strada.
Oggi fa veramente tanto caldo e io, che sono più allenata di andrea62, lo sprono a salire in fretta per terminare prima il supplizio.
Riusciamo ad essere su dopo un'ora e mezza.
Il tempo di asciugare il sudore e reintegrare i liquidi, prendiamo posto in camera.
andrea62 ha già letto almeno 10 volte le 3 relazioni della cimetta che vogliamo salire domani … e ha portato le fotocopie anche per me … ehm … io l'ho letta prima di accettare, il percorso mi sembrava logico e tranquillo per cui ho terminato li la lettura.
“Mica vorrai stare qui a riposare, vero???”
“No … no … ma se andiamo al Lac Vert vediamo il percorso di domani.”
Capitolo … con andrea62 non c'è niente da fare :)
Senza zaino saliamo. Il lago è incantevole, una conca nella morena a balcone sulla valle.
E vediamo il percorso di domani.
Io penso solo ad una cosa: se la cresta non è tracciata mi tocca tracciarla a me … uff …
Mi guardo bene dal mettere il mio socio a conoscenza di tal pensiero, altrimenti non mi dorme più :)
C'è da dire che fino al colle la strada è quella dell'Alta Via per cui sarà sicuramente pestata e tranquilla.
C'è una foto che dimostra le remore del mio amico … ma non è finita qui!
Scendiamo sempre in sentiero che attraversa prati dove si fa fatica a vedere il verde dell'erba da tanti e colorati sono i fiori.
Ora è il tempo di rilassarci e mi accomodo su una panca fuori dal rifugio.
I gitanti giornalieri se ne stanno andando, pian piano scende la calma e ora si sente solo il rumore del torrente e di qualche uccellino. Fantastica tranquillità …
Arriva dal “nostro” colle una coppia, ghette bagnate, piedi bagnati, stanchi e assetati.
Andrea62 non si perde d'animo: li lascio riposare e poi chiedo info sul percorso di domani :)
E non è finita qui! Dopo cena tocca al rifugista.
La risposta di tutti è unanime: segnalatissimo, poi ometti. Non ti puoi perdere.
Nanna. Alle 21 sono già in branda. Notte tranquilla … almeno per me :)
Quota partenza: m 1.790
Quota arrivo: Rifugio Bezzi m 2.298 – Lac Vert m 2.619
Dislivello secondo Gipsy: m 923 in salita – 484 in discesa
Tempo totale, comprese le soste (ma non la sostona in rifugio): 3 h 20 m
Km percorsi: 9 km

heliSLaLenta

sabato 25 giugno 2011

Passo d'Avero m 2.350 – Pizzo Alto – m 2.479 – 25 Giugno 2011


Avevo un conto in sospeso con questa gita ma soprattutto una scommessa con un “tipaccio” di cui non faccio né nomi né cognomi (Nano) che mi ha detto e ridetto che non era alla mia “altezza” questa gita, troppo lunga per me, non ce l'avrei mai fatta …
Ma il morale di oggi è strano. Ieri mi è arrivata una lettera con una notizia che mi ha sconvolto. Lo so, quello che c'era scritto già lo sapevo, ma quando vedi il tutto nero su bianco è come se fosse ormai certo, se prima avevi la speranza che non fosse vero ora è tutto definitivo. E la cosa non mi piace.
Sono molto triste.
Sono sola oggi.
La giornata è molto bella.
Domani e dopo sono in Vallèe ma come faccio a stare a casa oggi con tutte queste premesse?
Ecco che esce dal cassetto la Val d'Avero. Si parte dal basso ma non è caldissimo oggi, non dovrei soffrire troppo.
In un'oretta sono alla croce e poi via per il traverso.
Arrivata a costeggiare il primo torrente mi rendo subito conto che l'acqua è davvero tanta. Non ricordo se c'è il ponte … a dire il vero ricordo benissimo: NON C'E' … ma la testa crede sia meglio non ricordare.
Il primo torrente non lo passo indenne: scivolo all'ultimo sasso e sto in piedi per miracolo, ma lo scarpone, leggero, è dentro il ruscello. Va bene, tanto fa caldo.
Arrivo al secondo torrente. No, di qui non passo neanche a morire. Non ci penso poi neanche troppo, tolgo scarpe e calze e una volta legati gli scarponcini l'un l'altro e messi al collo, a piedi nudi guado. Pensavo fosse più fredda! Ricompongo le calzature e proseguo. So che da qui manca poco al paese ed in effetti eccomi scollinare.
Ora non sono sola, ci sono le mucche al pascolo :)
Arrivo alla fontana, vorrei solo una sostina banana ma … ci sono 2 ragazze che si stanno lavando via il sonno della notte e iniziamo a chiacchierare. Sono simpaticissime, una di loro ha una baita qui e ovviamente mi invitano a visitarla e a bere un caffè con loro: come dire di no?
La baita è stata ristrutturata mantenendo inalterata la funzione/struttura quindi: niente finestre, niente acqua corrente né corrente elettrica (neanche con i pannelli solari!). Un bagnetto ricavato all'esterno e la doccia con le sacche nere. Gente fantastica! Sarei rimasta li a chiacchierare con loro tutto il giorno ma il paese ha iniziato ad animarsi. Dalla strada che parte da Fraciscio (a pagamento) c'è solo un'oretta piuttosto in piano per giungere li. A proposito, parlando con le ragazze ho “protestato” per il ponte. Ma c'è il ponte! Neanche 2 metri sopra! Ora, va bene essere tonte, ma io proprio non l'ho visto!
Poi si svela l'arcano: erano convinte che fossi salita da Fraciscio e non da Cimaganda :)
Bene, è passata già più di mezz'ora ed il passo mi attende. Saluto le mie nuove amiche e riprendo la salita.
Come avevo immaginato a maggio, qui ora è meraviglioso. I rododendri colorano a sprazzi di rosso intenso, il verde del prato, le rocce, i torrenti … una favola!
Quello che non avevo calcolato è che essendoci quella strada che porta qui senza troppi problemi, un pochetto di gente oggi c'è. Ma ovviamente si fermano tutti qui.
Mi superano solo 2 ragazzi. Il primo passa. Ciao. Ciao.
Il secondo si gira: ciao heliS, dove vai?
:)
Ecco un altro mio lettore su Hikr, che mi “controlla” e segue costantemente. Cosi, chiacchierando un pochino in salita, mi racconta delle due possibilità da fare al colle: il Bivacco Chiara e Walter (ma loro hanno una macchina a Piuro e fanno il giro ad anello, per me sarebbe troppo lungo andare e tornare) o il Pizzo Alto.
Lo ringrazio e qui lo saluto … andato bene il giro? Il suo socio è molto veloce ed in effetti li vedo che arrivano al colle un pochetto prima di me. Li raggiungo per salutarli e poi mi dirigo verso il Pizzo Alto.
Niente di che la cima, proprio per dire che ho fatto una cima. Ho perfino preso una strada alternativa all'andata che mi è costata un po' di roccette e un bel sentierino esposto, cosa che in discesa invece non ho trovato.
In cima tira un bel venticello (a proposito … ci sono arrivata in ben meno di 4 ore … alla faccia di non essere in grado di farcela!!!) mi copro e mangiucchio qualcosa.
Anche se la cima non mi entusiasma, il percorso nel suo complesso lo trovo meraviglioso.
Mi godo il fresco e poi inizio la discesa. Tranquilla. Non passo dalle mie nuove amiche perché ora il paese è troppo abitato per i miei gusti.
Guadi scalzi e al secondo mi concedo anche la pausa pediluvio.
Non fa caldissimo a scendere. Purtroppo il sentiero non è stato pulito, l'erba è molto alta e non si vede sotto. La mia testa è terrorizzata dal fatto che il ginocchio si possa far male per cui, dalla croce in poi, ci metto poco meno del tempo di salita … sob ...
Quota partenza: m 930
Quota arrivo: m 2.479
Dislivello secondo Gipsy: m 1.700
Tempo totale, comprese le soste: 8 h 20 m
Km percorsi: 16 km
heliSLaLenta

domenica 19 giugno 2011

Pizzo Cassandra - m 3.226 – 19 Giugno 2011


Lo so lo so lo so almeno 2.500 volte che sono i metri di dislivello che mi sono fatta in settimana di cui 1.000 sabato in un'ora e mezza (mannaggia a quelli che mi ci hanno portato!).
Lo so, dicevo, che se voglio fare qualcosa di tosto domenica dovrei anche riposarmi un pochino … ma no, non è da me. Se mi suonano il campanello alle 8 di sabato mattina per andare a fare 4 passi come fare a dire di no? Anche se domenica si sta pensando al Cassandra …
Da fare in giornata, partendo da Milano (Luca_P) non è uno scherzo. Oltre ad avere il ghiacciaio e la cresta impegnativa è anche piuttosto lunghetta.
Che Luca_P ce la potesse fare non avevo alcun dubbio, io invece solo un anno fa non avrei mai pensato di essere in grado di fare una roba del genere.
Ma andiamo con ordine. Sabato i “ragazzi” mi prendono in giro: sprofonderete nella neve, piove la mattina, arriverà la tromba d'aria … ovviamente l'ultima è una presa per i fondelli, ma le prime 2 mi fanno pensare. Ne parlo con Luca_P alla sera e alla fine decidiamo, ebbene si, di portare le ciaspole … sgrunt …
Levataccia, alle 5 a Bione e alle 7 abbiamo gli scarponi ai piedi … e le ciaspole sullo zaino.
Saliamo di buona lena e in 50 minuti siamo al rifugio.
Prendiamo un altro caffè (oggi proprio non c'è verso di svegliarmi!) e parliamo con un signore del rifugio che ci consola dicendoci che no, oggi la neve non molla. OTTIMO! Lasciamo le ciaspole al rifugio :)
Mentre ci stiamo preparando sentiamo rumori di elicotteri, ma non ci facciamo troppo caso. Ci sono un sacco di persone, un gruppone è già partito alla volta del Cassandra e un altro si sta preparando per salire al ghiacciaio: sono scuole del CAI.
Mi avvicina Luca_P e mi dice che c'è stato un incidente e gli elicotteri sono quelli del soccorso.
E' scemo, lo so, ma la prima battuta che mi viene in mente è stata: Di già? Cosi presto???
Poco dopo il Ventina troviamo degli uomini del soccorso e chiedo: sono caduti sulla morena, ancora prima del ghiacciaio.
O cavolo … questa notizia mi agita, ma credo agiti un pochino anche Luca_P perché i primi massi che attraversiamo, e che sono scivolosi, mi avvisa in continuazione: attenta, si scivola, fai attenzione … quasi quasi mi fermo qui … ma no dai … si, sono agitata. Questa storia che una scuola del CAI ha chiesto il soccorso prima del ghiacciaio e in prima mattinata non mi piace.
Tanto per chiudere qui la storia, sapremo poi, già sulla via del ritorno, che era un CAI dell'Alto Lario che ha tenuto troppo a sinistra sulla morena e un istruttore con un allievo sono franati giù insieme ad un pezzo della montagna volando per aria mica male; insieme a loro è volato un masso di grosse dimensioni … sono arrivati 2 elicotteri ed il soccorso è stato piuttosto lungo. Un braccio rotto e una testa si spera solo ammaccata. Altro non so. Non so come mai una scuola del CAI abbia fatto un itinerario non consueto ma credo non sia da giudicare soprattutto senza sapere la motivazione che li ha portati li e la dinamica dell'incidente da chi l'ha subito.
Ora torniamo a noi.
Per fortuna conosco la zona, fino al ghiacciaio ci sono stata solo 2 o 3 anni fa per cui, almeno fino a li sono tranquilla.
Ci imbraghiamo, ghettizziamo e ramponiamo e io mi metto anche la maglia con le maniche lunghe. Vediamo la in fondo qualcuno ma non si può proprio dire che c'è ressa.
La salita va via tranquilla, la neve tiene benissimo. Iniziano i 2 tratti ripidi, poi la crepaccia terminale per fortuna completamente chiusa.
Poi la parte finale verso il colle. Ripida. Non gradinata. Neve dura dura … Luca_P è già su ma io inizio ad avere dei timori: una picca sola, il bastone che non serve a niente e mi devo fidare solo della punta dei ramponi. Luca_P gentilissimo mi viene incontro … il mio angelo custode!
Al passo ci leghiamo. Iniziamo la cresta.
Quel pezzetto mi ha agitato ma ora lo so che mi devo tranquillizzare se no col cavolo che salgo!
All'inizio ci sono 2 tratti ostici. Luca_P li supera senza problemi, io fantozzescamente ma siamo fuori dai pasticci.
Incontriamo perfino un mio lettore (che saluto cordialmente) che mi centellina tutte le mie gite recenti :)
Ci hanno detto che ci vorrà ancora un'ora per la cima … Un'ora??? UN'ORAAAAAAAAAAA?????
Occavolo … ormai siamo in ballo davvero da tanto. Non sono stanca, certo il fiato in quota è quello che è (chi è che voleva fare il GranPa in giornata?!?!?!?) ma procediamo. Ora la cresta è molto più facile, in gran parte nevosa e nemmeno troppo esposta.
Il panorama intorno una favola … in vetta ci aspetta la croce ancora semisepolta e la solitudine che a noi piace tanto.
Siamo stanchi ma felici. Ci sediamo a contemplare il panorama, a magiucchiare qualcosina e a riposarci. Ci raggiungono i 4 che abbiamo superato prima della crepaccia terminale ma se ne stanno molto sulle loro.
Facciamo un po' di foto e poi pensiamo di scendere.
Io sono preoccupata per i 2 passaggini anche se so che con Luca_P problemi non ce ne sono. Mi preoccupa soprattutto quello del traverso … uffi …
Mentre siamo li che ci stiamo preparando sento delle voci dove non dovrebbero essere … ne arrivano 2 (Fabrizio e Renata) che hanno fatto una bella vietta di roccia e di ghiaccio con passaggi a 60°
Lui è un aspirante istruttore di alpinismo del CAI … e io tiro un respiro di sollievo. Mi sento più tranquilla a sapere che c'è qualcun altro oltre a noi.
I ragazzi sono molto simpatici, ci scambiamo le foto di vetta e chiacchieriamo. Racconto loro del perché metto le bandierine tibetane e poi salutiamo iniziando la discesa.
Tutto bene fino alla prima difficoltà.
Il destino vuole che in quel punto di raggiungono Fabrizio e Renata. Lui ha tutto l'occorrente attaccato all'imbraco.
E allora capitolo: mi agito anche perché non siamo soli e allora chiedo a Fabrizio se mi cala, cosi facciamo prima. Lui, gentilissimo, alla fine cala tutti sia qui che sull'altro passaggio :) SuperFabrizio!
Poi li lasciamo passare, perchè io a scendere dal colle sono lenta.
Il primo tratto lo faccio faccia a monte, con Luca_P che mi fa sicura.
Poi mi giro e, con il mio angelo custode al fianco, scendo faccia a valle.
Ci sleghiamo dopo la crepaccia. La neve non è pesantissima ma ora la stanchezza si fa sentire.
Scendiamo silenziosi. Non siamo velocissimi ma neanche delle lumachine.
Altra sosta alla morena, dove incontriamo dei gruppetti del CAI che sono andati a fare esercitazione sul ghiacciaio.
Il rientro al rifugio è silenzioso. Man mano che mi avvicino il mio passo rallenta. Sono stanca … ora sono davvero stanca.
Anche oggi poco cibo, poche soste, poca acqua :) sto imparando!
Al rifugio sostona, bibita e biscotti, ricomponiamo lo zaino con le ciaspole e poi iniziamo la discesa.
Ora siamo più rilassati. Non fa caldo, abbiamo beccato ancora una volta una giornata giusta per una salita su ghiacciaio.
Luca_P ha davvero l'occhio per queste gite … grazie, ancora una volta grazie!
E grazie anche alla montagna!
Quota partenza: m 1.597
Quota arrivo: m 3.226
Dislivello secondo Gipsy: m 1.700
Tempo totale, comprese le soste: 11 h 15 m
Km percorsi: 17,5 km

heliSLaLenta

giovedì 16 giugno 2011

Fiori sulla strada del Passo del Fò - 16 Giugno 2011

Che non sono troppo giusta ormai lo sanno anche i sassi, ma che mi sarei presa la briga di andare, alle 3 del pomeriggio con la meteo che promette pioggia, a cercare il raponzolo ... no, non pensavo di arrivare a questo.
E invece l'ho fatto.

titti e pizzo1954 (che ringrazio ancora) mi hanno detto dove lo potevo trovare. Il giorno dopo la meteo sembra ancora peggiore … aspettare? Con il rischio che qualche imbecille li strappi via?
No, è troppo tempo che lo cerco questo splendore, per cui vado.
Sudata fradicia arrivo li … dove dovrebbe essere … non lo vedo … lo cerco ancora … sorrisone … ECCOLO !
Perdonatemi la quantità di foto ma cercate di capire la mia felicità nel vederlo finalmente dal vivo!
Scendendo, mi sono concessa altre foto ad altri splendidi fiori, alcuni so come si chiamano, altri sto ancora cercandone il nome (se lo sapete … )
Buona colorata visione :)
Quota partenza: m 580
Quota arrivo: m 1284
Dislivello secondo Gipsy: m 780
Tempo totale, comprese le soste: 3 h 45 m
Km percorsi: 9 km
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giovedì 2 giugno 2011

Cresta Ongania – Zuccone Campelli – Ferrata Minonzio – 2 Giugno 2011


Purtroppo Mario non è potuto venire e devo dire che ci è mancato davvero tanto … guarisci presto!
Noi ci siamo incamminati poco dopo le 7 verso i piani di Bobbio. Per la strada. Noiosa ma tanto siamo in salita e abbiamo la giornata davanti. Si è scelta questa via per diversi motivi: se piove è meglio scendere dalla strada e inoltre c'è la possibilità della funivia se le cose si mettono male.
Arriviamo all'attacco in tempi ottimi per i miei std e superiamo 3 ragazzi che arrivano da Valtorta. Non c'è nessun altro.
Partiamo prima noi, Giuliano è bravo per cui, oltre a non cadere (grazie!!!) va su veloce. Io d'altra parte non sono troppo lenta. Ho gli scarponi e all'inizio sono un pochino in difficoltà ma la via non è difficilissima e riesco a salire abbastanza spedita. Ci sono solo 2 punti in cui sono in braghe di tela: una placca con passaggi di IV+ e un camino piuttosto bastardo. Giuliano mi da una mano e sono fuori cmq abbastanza velocemente.
Non è lunghissima la via e in un paio di orette siamo in cima allo Zucco di Pesciola. Sosta banana, rimettiamo via tutta l'attrezzatura e ci avviamo verso lo Zuccone Campelli dove troviamo una compagnia di ragazzotti.
Mettiamo le ormai solite bandierine, una piccola sosta e poi via verso la ferrata.
Qui ho sofferto. Innanzi tutto mi aspettavo che scendesse nel canale e invece prima del canale c'è un traverso lunghissimo quanto bello. Però, fatta in discesa, le mie braccia hanno sofferto tantissimo. Un paio di passaggini non troppo semplici e poi le braccia brasate :(
Ogni catena che incontravamo mi sentivo incoraggiare: questa è l'ultima! E poi ancora … Questo è l'ultimo tratto ostico! E poi scendeva ancora con le catene … Alla fine ho smesso di contare le volte che le catene dovevano essere finite e cantando “La montanara” a squarciagola sono scesa prendendo in giro il mio socio.
Quando incontriamo il canalino ci confrontiamo: finiamo la ferrata o proseguiamo per cresta? Per me la risposta è ovvia per due motivi: BASTA CATENE !!!! e poi mi piace l'idea di fare tutta la cresta. Giuliano per fortuna concorda e proseguiamo nella discesa.
Perdiamo il sentiero solo all'ultimo tratto dove andiamo a sentimento e ci ritroviamo nel prato a fianco delle marmotte che si sono fatte avvicinare tantissimo … che dolci!!!
Arrivati alla funivia sentiamo un baccano che più che radio sembra un concerto … ed in effetti un gruppo di ragazzi sta suonando. Poveri … non c'è quasi nessuno ad ascoltarli … ci fermiamo un pochino noi e poi, siccome sono stata brava, ho vinto il premio della discesa in funivia … il ginocchio ringrazia!
Quota partenza: m 720
Quota arrivo: Zucco Pesciola m 2.092 – Zuccone Campelli 2.161 – Funivia Piani Bobbio m 1.662
Dislivello secondo Gipsy: salita m 1.567 – discesa m 650
Tempo totale, comprese le soste: 7 h 50 m
Km percorsi: 13,2 km
heliSLaLenta