sabato 2 marzo 2013

Il Monte Tabor non mi vuole – 2 Marzo 2013





Regione: Mondo »  Italia » Lombardia
Data della gita: 2 marzo 2013
Difficoltà escursionismo: T4 - Itinerario alpino
Waypoints:
Tempo: 6:45
Salita: 910 m
Discesa: 910 m
Percorso:Km 13,1 fino a dove siamo arrivati noi. Ho messo T4 perchè il sentiero non c'è, devi andare a naso
Possibilità di alloggio:Nessuna





L’idea di salire al Tabor c’era anche in questa gita, ma li non abbiamo trovato il sentiero.
E neanche oggi …
So che Andrea vuole salire al Tabor e viste le situazioni meteo e valanghe oggi mi sembra la giornata giusta.
Arrivati al paese dobbiamo fare un po’ di avanti e indietro per trovare il parcheggio (alla fine lo troviamo proprio all’imbocco della Via Panoramica senza dover cosi scendere al parcheggio comunale più in basso).
Mentre ci prepariamo mi rendo conto che i miei bastoni sono rimasti a casa :( Cavolo, questa non ci voleva … oggi non mi sento troppo in forma … ovviamente Andrea mi propone di fare un bastone per uno dei suoi, non è la stessa cosa ma ringrazio caldamente il mio amico e cosi attrezzati iniziamo la passeggiata.
Tagliamo per il paese e raggiungiamo la strada che porta a Oggia.
Io di questa gita non ne so nulla, non mi sono informata né ho guardato la cartina: tanto sa tutto Andrea! Gli chiedo solo se è lunga come sviluppo e lui mi risponde che è diretta, si va su per cresta … sud. Il fatto che si salga dal versante sud ci fa lasciare in macchina tutta l’attrezzatura da neve, tranne i ramponi ovviamente.
La strada è ghiacciata, perfino Kyra ogni tanto slitta. Due palle!!! Inizia a farsi strada un brutto pensiero nella mia mente e allora chiedo ad Andrea a che altezza è il paese: 1300 m mi sento rispondere … mi cadono le braccia … siamo partiti da 900 …
Inizio a dirmene dietro di ogni, ovviamente sottovoce, il mio amico che c’entra? E’ colpa mia che non ho controllato.
Per fortuna l’indicazione di Andrea non era corretta e a circa 1100 m arriviamo a Oggia. Purtroppo, tra saliscendi e ghiaccio sulla strada, ci impieghiamo un’ora e 20 con un dislivello positivo di circa 300 m e negativo di circa 100.
Ora inizia il bello. Andrea estrae dalla tasca la relazione e sentenzia: andiamo di qui!
Saliamo oltre il paese e troviamo l’acquedotto. Poi ci inoltriamo nel bosco, su sentieri da camosci.
No, non ci siamo. Il mio socio propone di salire su quel crinale li a sinistra per capire dove siamo.
Saliamo facendo tanta … ma tanta fatica tra la ripidità del sentiero e la neve pesante anche se non profonda.
Troviamo delle tracce di animali che vanno a destra. Secondo me è giusto andare di li, vado a naso, ma Andrea sentenzia: no, dobbiamo aggirare quella cima di 1.700 m sulla sinistra …
Andrea, guarda che siamo a 1.400, quella non può essere a 1.700, è troppo vicina …
Ma quando il mio socio ha in testa una idea non c’è niente e nessuno che gliela fa cambiare. E allora via, per una traccia coperta dalla neve, a sinistra.
Dopo un po’ mi rendo conto che anche Andrea è stanco, la neve si fa a tratti molto alta e tiene a malapena Kyra, per cui passo io a battere traccia.
Maledico me stessa per i bastoni lasciati a casa e propongo al socio che chi sta davanti utilizzi entrambi i bastoni.
Arranco nella neve, sono stanca ma tengo duro. Arriviamo alla curva … e no, non ci siamo.
Proprio non ci siamo, non c’è quello che ci aspettavamo. Proviamo a salire quel montagnotto che ci toglie la visuale ma la neve è oltre il ginocchio.
Desistiamo, sono quasi 4 ore che camminiamo e siamo ancora a 1.500 m, ormai la cima è sfumata.
Torniamo sui nostri passi e io propongo di seguire le tracce che andavano a destra.
Troviamo le baite che dovevamo trovare, troviamo il crinale che dovevamo salire e in cima al cimotto che decido di salire nonostante ormai sia alla frutta, vedo la cima di 1.700 m che era da aggirare sulla sinistra e la cima del Monte Tabor, non lontanissima ma ormai abbiamo deciso che lasciamo stare.
Ci fermiamo in un silenzio irreale, quanto tempo che non lo ascoltavo! Kyra fa la matta tra me e Andrea per avere un po’ di cibo. Si prende un paio di fette di speck e due dei suoi biscotti ma poi basta, c’è ancora tutta la discesa.
Si sta benone e io non andrei mai via da qui, ma è ora di scendere. Cerchiamo di capire da dove passare per la volta prossima e in un battibaleno siamo a Oggia … ma come abbiamo fatto a impiegarci cosi tanto tempo a salire???
Altra piacevole sosta al sole e poi giù per la noiosissima strada, dove ora passa anche qualche macchina.
E qui, la mia Kyra mi ha fatto prendere uno spavento ... era su un terrapieno alto più di due metri ... ha pensato bene di buttarsi giù ... non ho fatto in tempo a prenderla in braccio ed è caduta sulla strada di schiena ... mamma mia che spavento!!! Si è rialzata come niente fosse e si è presa una splendida sgridata ... sono ancora adesso in apprensione ma cammina, bene e ieri sera ha mangiato tutto di gusto ... CHE SPAVENTO !!!
Al parcheggio sono li che asciugo le zampotte a Kyra quando si ferma una macchina. Penso che voglia il nostro parcheggio ma non ho voglia di fare le cose di corsa per cui non guado neanche il tizio che scende dalla macchina, ci penserà Andrea …
Invece mi si avvicina e mi chiede: è lei Kyra?
Lo guardo … un viso conosciuto … medita Silvia … medita … ma non sono fisionomista e ho poco tempo per riflettere perché Daniele capisce il mio dilemma e mi svela la sua identità! E’ una persona che anche non conoscendomi di persona mi ha offerto il suo aiuto quando dovevo superare il trauma della tragedia di novembre, ma di persona l’ho visto solo una volta. Mi ha fatto immensamente piacere che si sia fermato a salutarci … grazie Daniele!
Rientro a casa con mega gelato ad Argegno, quello da ora in poi non potrà mancare ;)
Il Tabor è li, la terza volta sarà quella giusta.

Salendo in macchina, ho notato un cartello che indicava “Un fatto storico”. Non sapevo a cosa si riferisse ma mi ha incuriosito la scritta.
Tornando, Andrea gira per andarlo a vedere, manco mi avesse letto nel pensiero … in fondo ci sono le foto di questo fatto storico … la memoria non andrebbe dimenticata …

Oggi ho avuto il piacere di camminare con Andrea, Kyra e Priscilla

heliSLaLenta

Quota partenza: m 830
Quota arrivo: m 1.520
Dislivello secondo Gipsy: m 910 circa
Tempo totale: 6 h 39 m
Km percorsi secondo Gipsy: 13,4 circa