mercoledì 14 aprile 2010

heliSito sta per chiudere

E' un momento davvero difficile. Sono cambiate e cambieranno tante cose e cosi sto meditando di chiudere questo sito. Non credo che ci sia molta gente che ne trae beneficio per cui credo sia venuto il momento di porre fine a questa avventura.





heliSito sta per chiudere

E' un momento davvero difficile. Sono cambiate e cambieranno tante cose e cosi sto meditando di chiudere questo sito. Non credo che ci sia molta gente che ne trae beneficio per cui credo sia venuto il momento di porre fine a questa avventura.





mercoledì 7 aprile 2010

Rifugio Pialeral m 1.400– 7 Aprile 2010


E’ con il cuore gonfio di tristezza pensando a Rino e a Giuliano che mi avvio verso il Pialeral.
Prendo sempre spunto dal sito di Diska salgo in macchina fino alla cappelletta.
Quanti accidenti ho mandato a chi mi ha detto di salirci in macchina! La strada non è molto bella, molto sconnessa e io non ci sono mica abituata. Per fortuna non è lunghissima e arrivo alla cappelletta. Parcheggio, leggo la relazione e prendo la strada a sinistra.
Poi scopriro’ che giuliano mi invitava ad andare dritto cosi facevo la strada e non il sentiero ma non me lo sono ricordato :( Poco male, perché è cmq andato bene.
Ogni primula che vedevo pensavo a Rino e ho l’impressione che questo splendido fiore per me sarà sempre collegato a lui.
Trovo un po’ di gente che scende, la giornata meravigliosa ha invogliato quelli che avevano la possibilità a salire al Grignone.
Al Pialeral mi fermo un po’ a crogiolarmi al sole. Le Grigne sono uno spettacolo eccezionale che apprezzo anche con il morale a terra.
Torno con calma alla macchina. Il bello di abitare qui è che posso permettermi queste splendide “toccate e fughe” alle 2 del pomeriggio.


Quota partenza: m 833
Quota arrivo: m 1.400
Dislivello, secondo il mio altimetro: m 557
Tempo totale di marcia comprensiva di soste e foto: 3 ore





venerdì 2 aprile 2010

Ciao, Rino!

Quando ho iniziato a leggere quella mail ho sperato fino all’ultimo, nonostante la parola “tragedia” fosse una delle prime.
No, non è stata la “montagna assassina” anche se Rino è morto in montagna. E’ stata la natura a fare il suo corso. Una natura spietata che ha lasciato sola una moglie con 3 bambini piccoli.
Era con lui il suo compagno storico, andavano in montagna insieme da 20 anni e se l’è visto morire li, tra un tentativo di rianimazione e uno sprono ai ragazzi della Rega perché non si arrendessero.
Niente da fare. Rino non c’è piu’.