martedì 31 dicembre 2013

Monte Moregallo m 1.276 – 31 Dicembre 2013

 
Dopo i soliti rocamboleschi messaggi la meta è scelta: Moregallo, per il sentiero Paolo-Eliana (chissà chi erano e perché è stato dedicato a loro?)
La meta è mia mentre il sentiero lo sceglia Flavio.
Ma andiamo da Preguda che è bellissimo!
No, Paolo-Eliana.
Vabbeh, andiamo al Corno Birone …
Mi hai detto che vuoi andare al Moregallo e Moregallo sia, dal sentiero Paolo-Eliana …
A dire il vero io volevo andare in Grigna e lui a Muggio ma poi si sa come vanno le cose … ci ritroviamo vicini a casa, niente neve e una montagna che io adoro.
Siamo entrambi reduci da malanni stagionali, saliamo piano … io … Flavio piano no, non si può proprio dire che vada piano …
Dimenticavo che siamo partiti al buio … si si, per andare al Moregallo! Ma Flavio ha ragione, ci siamo goduti una bellissima alba e abbiamo fatto la nostra ultima uscita del 2013 con taaaaaaaaaaanta calma ;)
Nota di colore: suona il citofono, rispondo “arrivo!” e apro il cancelletto.
Prendo le mie cose, chiudo casa e cerco Kyra … non è nei dintorni … strano … porto le cose a Flavio e vado a cercarla (mi rompe mettermi ad urlare … la gente dorme … ) e dove te la vedo? Già bella piazzata in macchina :) che tipetta!!!
Partenza fredda, poi si scalda al sole e alla fatica di questo sentiero piuttosto ripido.
Compatibilmente al fiato si chiacchiera, ci si ferma, si chiama Kyra e si ammira il panorama. Non c'è molta gente in giro, in un giorno normale di we avremmo trovato la fila con un tempo cosi, ma oggi è anche un giorno lavorativo e il veglione ha lasciato sicuramente a casa qualcuno … magari a chiedersi se ne valeva la pena …
In vetta abbiamo diviso con i pochi escursionisti presenti il panettone che Flavio ha pensato di portare (GRAZIEEEE !) e poi siamo scesi dalla bocchetta di Sambrosera, un altro bel sentiero spacca ginocchia ma che ci regala degli scorci incredibili.
Gli ellebori la fanno finalmente da padroni, anche se ci scappa qualche pervinca un po' forse fuori stagione. Le soste per fotografarli non si contano.
Insomma, unica nota negativa della giornata … Kyra … ebbene si … mi tradisce … si è innamorata di Flavio … se si allontana e lei è al guinzaglio non c'è verso di tenerla e mi tocca andare a cercarlo, se non è al guinzaglio e lui la chiama, se ne va scodinzolando con lui … per non parlare di stamani …
Si, sono gelosa …. gelosissima!!! :)
Ma mi basta aprire le braccia e guardarla … che mi corre incontro senza neanche pensarci un attimo! E' davvero una grande cagnolina! Sono contenta che vada d'accordo con i miei amici … evitasse di abbaiare a pinzare alcuni sconosciuti sarebbe perfetta … ma la perfezione non esiste e io la amo anche cosi.

Oggi ho avuto il piacere di camminare con Flavio e Kyra

heliSLaLenta

Quota partenza: m 236
Quota arrivo: m 1.276
Dislivello secondo Gipsy: m 1.055 circa
Tempo totale: 7 h comprese le soste
Km percorsi secondo Gipsy: 7,9 circa

venerdì 27 dicembre 2013

Anello Monte Bolettone m 1.317 / Capanna Mara - 27 Dicembre 2013


In Natale mi ha portato anche un regalo non propio gradito: il ritorno del mal di schiena propio nell'unica giornata bella.
No, non mi faccio scoraggiare e anche per far felice la mia Kyra decido di andare lo stesso.
Parto tardi perchè con il sole ci sono tante cose fuori da sistemare, arrivo all'Alpe del Vicerè e rischio di non parcheggiare :(
Poi si va, passeggiata tranquilla, solare, allegra ... tante chiacchiere con amanti di animali, qualche problema con chi non li ama (Kyra ha ripreso a pinzare ... ) ma nel complesso direi giornata all'insegna della calma e della serenità.
Grazie Kyra, ancora una volta grazie, di essere entrata nella mia vita e di accompagnarmi in queste scorribane ♥

lunedì 23 dicembre 2013

Fiaccolata al Cornizzolo - 23 Dicembre 2013

Ieri sera si è svolta la classicissima fiaccolata al Cornizzolo con tanto di vin brulè, trippa e messa finale.
Gli amici hanno inisistito per portarmici, nonostante la pioggia ... e non finirò mai di ringraziarli. Ci siamo divertiti e bagnati, c'era buio e nebbia ma la serata mi ha dato una grandissima carica.
Le fiaccole le abbiamo solo intraviste (purtroppo l'organizzazione di Eupilio lascia piuttosto a desiderare) ma la gente era davvero tanta .... tantissima!!!!
C'erano 3 corni delle alpi suonati da 3 musicisti di Lecco .... bravissimi!
Nonostante l'umido e la pioggia il clima era davvero festoso.
Un solo bicchiere di Vin Brulè da dividerci (troppa coda per prenderne due) e niente trippa (non si riusciva quasi ad entrare nel rifugio!) e poi di nuovo giù.
Il mio angelo custode mi ha portato un panino visto che sono rientrata da MI giusto in tempo per cambiarmi, ma evidentemente non mi è bastato e un potente calo di zuccheri mi ha colto (mi sono sentita come Frodo nella foresta di Mordor ... ) ma la mia frutta disidratata mi ha salvato!
Come giustamente dice Giuliano, LUI ha portato 2 ombrelli, LUI ha portato lo zaino, LUI ha portato il thermos .... io e Mario nulla di nulla
Grazie ragazzi, grazie davvero! Per me ieri è stata la vigilia di Natale, una splendida vigilia.
Auguri di serenità a tutti!

sabato 14 dicembre 2013

Due cime e tante creste - 14 Dicembre 2013


Bel giro in compagnia di due simpatici soci ... oddio ... uno un po' rompiscatole ... lo devo ammettere ... ma ormai ci sono cosi affezionata che non posso più farne a meno ... parlo di Kyra!!!
Un inaspettato incontro ha allietato la nostra giornata (un saluto a Mauro, alias Number) peccato per il caffè!
Alla prossima!

giovedì 28 novembre 2013

Anello Valmadrera - Sambrosera 28 Novembre 2013



Ebbene si, oggi la Nano Adventures ha fatto la sua prima uscita dopo l'incidente .... Avventura perchè la meta era San Tommaso, non ne abbiamo imbroccata una ... ma ci siamo divertiti molto e Kyra è stata felice di tenerci compagnia.
Partiti con una temperatura "polare" alla fine si stava benone.
Avevamo solo una mattinata scarsa per stare in giro e ce la siamo goduti alla grande ... serenamente ....

domenica 24 novembre 2013

Monte Palanzone e Pizzo dell'Asino - 24 Novembre 2013



Vediamo se riuscite a vedere le foto ... qualcuno me lo fa sapere per favore?
Flavio oggi mi ha chiesto perchè non metto sul mio blog le gite che sto facendo.
Ha ragione, anche se non ho molta voglia di scrivere, non mi va di andare lontano, non mi voglio incasinare in gite impegnative, sto tornando un pochino a camminare ... e allora perchè non scriverlo anche qui?
Per cui ecco, la prima uscita sulla neve, con due grandi compagni di viaggio ... giornata allietata dalla sorpresa di incontrare Atomo (Maurizio) e il suo amico Fabrizio ... poi è uscito il sole ... cosa puoi volere di più???

domenica 17 novembre 2013

E poi succede a te ... - 17 Novembre 2012, un anno dopo

Lo sai nel profondo del tuo cuore.
Lo sai in quella parte li, in fondo al tuo cervello.
Ma siccome non puoi prevedere tutte le casistiche lasci stare, lasci che rimangano li, i pensieri, in un angolo; sempre ben presenti ma non ti fai condizionare la vita.
E poi succede a te …
3 famiglie sconvolte nell'arco di un minuto:
Pinuccio, lascia la moglie, i figli, la mamma ….
Giuliano, con la sua famiglia a fargli da scudo ancora adesso
Io, sola soletta ad affrontare un cambiamento cosi radicale nella nostra vita.
E poi succede a te …
E a distanza di un anno è ancora cosi tutto vivo, presente … e ancora incredibile a credersi, difficile da superare.
Oggi siamo andati a ricordare Pinuccio con la moglie, Giuliano (che era li insieme a me), Mario (l'amico di sempre) e 3 splendidi pelosi … una passeggiata tranquilla, serena …

A me piace ricordarci cosi, come forse è giusto che sia …




giovedì 14 novembre 2013

Monte Rolla - m 2.277 - 14 Novembre 2013


Speravamo almeno nella mattina, invece abbiamo trovato subito nuvolo, neve in vetta e pioggia al ritorno ... ma le chiacchiere, la simpatia e l'ospitalità di Eliana, per non dimenticale la bellezza di quei boschi, hanno reso la giornata magica ... e serena .... Grazie Eliana!!!

domenica 20 ottobre 2013

Kyra è scappata ....

Eravamo a fare castagne sopra Morbegno, in un posto che prometteva castagni ancora sani e tante belle castagne. L'abbiamo lasciata libera nel bosco, tenendola sempre sotto controllo; messa al guinzaglio quando siamo arrivati nei pressi di un recinto con asini e un animale di cui non mi viene il nome e poi rilasciata libera, sempre tenedola vicino a noi e chiamandola spesso. Il recinto era eletrizzato e ci abbiamo girato intorno, Kyra ha preso un paio di scosse con relativi CAIIII ma niente di più.
Quando siamo tornati nei pressi degli asini, la mia Kyretta è stata buona buona ... ma non cosi l'asino che questa volta le è corso dietro: Kyra si è spaventata e si è fiondata sui fili con la piccola scarica elettrica ... e li è scappata ... l'abbiamo chiamata ... chiamata ... chiamata ... poi mi sono incamminata, l'istruttore dice che quando scappano non dobbiamo fermarci ad aspettarli ma lei non è tornata.
Mi è preso un pochino di panico .... ho concordato con il mio amico di andarla a cercare io da una parte e lui dall'altra. Ho fatto tutto il giro (bello lungo) del recinto chiamandola a squarciagola ma niente ... di Kyra nessuna traccia.
Tornata al punto in cui è sparita sono scoppiata a piangere ... telefono al mio socio: "vieni qui che facciamo un piano" e intanto penso che è sabato, trovo un internet point e stampo la foto di Kyra per lasciare qualche foglio in giro anche se non serve a molto, Kyra ha il microcip e la targhetta con il nome, chi la trova o mi chiama o la porta dai vigili ma mettere i cartelli mi fa sentire che ho fatto anche l'impossibile.
Intanto arriva il mio compagno: lui è già stato alla macchina e non c'è.
Si decide che io torno alla macchina e faccio un chilometro su e uno in giù per vedere che non sia approdata sulla strada mentre lui la continua a cercare qui nel bosco.
Risalgo, con il cuore affranto e penso alla mia Kyretta tutta sola a passare la notte tra i boschi ...
La chiamo ... la chiamo in continuazione ... sento una voce dall'alto: "Signora, venga che il suo cane è qui ..." a me pare di capire queste parole ma è talmente tanta la voglia di sentirle che penso di avere male interpretato.
"Cosa dice?"
"Venga su, presto!"
Arrivo a portata visiva, siamo vicino alla strada, il signore mi indica dove andare, gli chiedo com'era la cagnolina "tipo barboncino, bionda .... "
E' LEIIIIIIIIIIIIIIIIIII KYRAAAAAAAAAAAAAAAAAAA KYRAAAAAAAAAAAAAAAAAAA KYRAAAAAAAAAAAAAAAAAAA ....
e finalmente la vedo, sulla strada che sta tornado probabilmente alla macchina ... come mi vede mi corre incontro ... me l'abbraccio tutta ... me la prendo in braccio chiamando a gran voce il mio compagno ....
Kyra non ha più voluto entrare nel bosco, almeno per oggi ... io credo di aver perso 5 anni di vita ...

sabato 10 agosto 2013

Alpe del Prina m 589 – Monte Palanzone m 1.436 - 10 Agosto 2013




Giuro …. l’ho fatto davvero … sono stata al Palanzone d’agosto :(
La meta doveva essere ben altro ma quando mi sono alzata alle 5 ho visto che c’era vento e la mia testa era un vortice pure lei … rimessa la sveglia sono tornata a letto.
Drinnnnnnnnnnnnnn !!!!!!!!!!
Che ci fai a casa???
Sto male, ho mal di testa!
Esci lo stesso che è una bellissima giornata, vai all’alpe di Caslino!
Va bene … come fare a dire di no ad un ordine cosi perentorio?
Lo zaino è già pronto, prendo Kyra e ci avviamo. Effettivamente fa fresco, salgo piano, mi godo il bosco e lascio scorrazzare la mia pulcina che tanto non c’è nessun bipede qui.
Arrivate alla Mara un po’ di gente la troviamo, ma poca cosa (continuo a dimenticare che non è domenica … oggi è sabato … oggi è sabato … oggi è sabato … )
Mi fermo a fare 4 chiacchiere con dei ragazzi che hanno un cucciolo (gioca con Kyra). Spiego loro un po’ di itinerari in zona, parliamo dei nostri cucciolotti e poi via, ognuno per la sua strada.
Oggi incontrerò parecchie persone con cui è molto piacevole chiacchierare di cani.
Peccato solo che sulla cima non ci si può fermare a lungo, non per il caldo, ma per gli insetti … bastardi …
Il sentiero di discesa è ancora deserto, se lasciamo perdere una famiglia che mi è piaciuta un sacco:
davanti il papà con il cane lupo (ha litigato con Kyra … ), poi la mamma con il bimbo che si lamenta; dietro il nonno che è senz’acqua ed è preoccupato per quanto manca (meta il Riella) e mi dice che dietro c’è la moglie con la consuocera. Le incontro, due signore simpaticissime che chiacchierano volentieri … fin troppo … devono andare su a mangiare “e sa, con il caldo di mezzogiorno” … medito: secondo i miei conti sono passate le due … ma a che ora sono partiti questi??? Chissà a che ora sono arrivati … mi immagino comunque l’abbuffata! Al Riella si mangia davvero bene.
Scendendo prendiamo un po’ di caldo, Kyra fa miracolosamente il bagno nella fontana di San Francesco e poi andiamo ad Asso per il gelato.
Va bene anche cosi, ormai va sempre bene anche cosi. Sono stata con la mia Kyra, immersa nella natura, non faceva troppo caldo e ho incontrato e parlato con gente simpatica.
Grazie a chi mi ha “costretto” ad uscire comunque di casa, il mal di testa è in effetti passato ;)

Oggi ho avuto il piacere di camminare con Kyra

heliSLaLenta

Quota partenza: m 589
Quota arrivo: m 1.436
Dislivello secondo Gipsy: m 990 circa
Tempo totale: 5 h 56 m comprese le soste
Km percorsi secondo Gipsy: 12,8 circa

domenica 4 agosto 2013

Pizzo di Coca – (m 3.050) noi respinti a Q 2.863 – 3 Agosto 2013

Le mie motivazioni possono essere tante:
-          non ci sono ancora con la testa
-          non ho ancora recuperato dal gitone dell’altro giorno
-          fa troppo … davvero troppo caldo per me … (4 litri di liquido ingerito lo dimostrano!)
-          non sono allenata ad una fatica del genere
sta di fatto che a 200 m dalla cima tutti e tre abbiamo deciso che non era più cosa. Era tardi ed eravamo davvero tanto stanchi.
La sconfitta brucia, ovviamente, ma la scelta è stata saggia: se non ce la fai è meglio tornare che rischiare di farti male.

La proposta di salire al Coca (pizzo, non rifugio!) è di Fulvio ed essendo un mio tormentone (mi manca solo quello dei 3 giganti orobici) la faccio subito mia.
L’idea di farla di sabato, fermarsi a dormire in rifugio e scendere domenica l’avevo in mente già da tempo e ancora adesso penso che sia una buona idea; certo, il primo giorno sono poco più di 2.100 m di dislivello in salita, mica paglia!
Qualcuno ce la fa in giornata, noi invece che non siamo mostri ma essere umani normali abbiamo qualche dubbio.
Prenotato il rifugio, constatato che le previsioni sono buone decidiamo l’orario di partenza che consta nell’alzarsi intorno alle 4, sia che si parta da Sondrio che da Erba.
Ritrovo a Lecco, ci fermiamo per un orrido caffè e riusciamo a mettere gli scarponi ai piedi con una bella mezz’ora di anticipo sul previsto.
Le cose si fanno subito dure, lo sento. Che il sentiero fosse ripido lo sapevo, che fosse caldo me lo aspettavo, ma di metterci addirittura 10 minuti in più del cartello quello no.
Pazienza, mi dico mentre riposo al rifugio riempiendo la bottiglia d’acqua ormai quasi vuota, tanto stasera dormiamo qui!
Al Lago di Coca Eliana ci aspetta dritta su un sasso … non è solo un diesel, ma anche una Ferrari quella ragazza!
Ora inizia il vero tormento, pietraia, sotto il sole e ripida.
Salgo piano, cerco di parlare poco altrimenti il fiato non c’è, ma vado piano lo stesso.
Quando vedo lo scollinamento la in fondo quasi quasi spero che sia la Bocchetta dei camosci ma no, ce ne vuole ancora un bel po’ prima di arrivarci :(
L’unica veramente in forma è Eliana mentre Fulvio ed io andiamo avanti perché ne siamo proprio convinti.
Alla bocchetta dei camosci ormai sono scesi quasi tutti dalla cima: che bello, penso, saremo soli lassù!
Mi scappa l’occhio sull’ora: è tardi … a quest’ora dovevamo essere in cima!
E questo inizia a demotivarmi. E’ molto radicato dentro di me il senso del tempo e se faccio troppo tardi in montagna so che rischio, per cui anche se inconsapevolmente, mi metto in allarme.
Eliana ed io decidiamo di legarci, ci imbrachiamo e leghiamo il cordino; Fulvio avanti iniziamo la parte più divertente della gita.
Cerchiamo i bolli, gli ometti ma siamo lenti. La fatica e un po’ di apprensione ci fanno rallentare e quando giro un angolo e vedo ancora le roccette da salire mi viene quello che si chiama “lo sciopone” e mi demoralizzo.
”Eliana, vieni a vedere: te la senti?”
Fulvio mi guarda con occhi da cane bastonato.
Alla fine decidiamo di comune accordo che è troppo tardi, siamo troppo lenti e per questa volta ci accontentiamo cosi.
Ci fermiamo un attimo a riposare, lago del Barbellino davanti (quello delle cascate del Serio tanto per capirci) e poi iniziamo la lunga e penosa discesa.
Ci raggiunge Tancredi, un simpatico locals che non doveva salire in cima … e ora ha la moglie a casa preoccupata … mettiamo insieme tutti i cellulari ma nessuno prende. Tancredi si offre discendere con noi (lui è da solo) e io ne sono contenta.
La discesa va benissimo, siamo tutti molto bravi e non ci impantaniamo mai (la parte più ostica è difficile è all’inizio per cui l’avevamo fatta … ) La corda rimane quindi nello zaino e quella tra Eliana e me rimane solo per sicurezza psicologica.
Alla bocchetta dei camosci prendiamo fiato, poi riprendiamo la discesa. Tancredi ha individuato una fonte, acqua di fusione ma sempre acqua è e noi abbiamo i sali!
E qui veniamo raggiunti da due ragazzi che ci apostrofano subito: “Ciao, scusate, avete dell’acqua? Ve la paghiamo quello che volete!”
Ecco … a dirla tutta, l’acqua in quella situazione vale di più di qualsiasi cifra possano darmi … ma per fortuna siamo alla fonte e gli offriamo una bustina di sali. Mentre chiacchieriamo scopriamo che sono saliti in giornata dal Curò, hanno fatto la cresta est e ora devono tornare a Valbondione, ora che hanno trovato l’acqua ce la possono fare. E cosi, per contraccambiare i sali di Fulvio, Alessandra mi offre un panino … ma non un panino qualsiasi: integrale, con formaggio e prosciutto crudo … altro che barrette! L’ho divorato e penso proprio che sia grazie a quello che riesco a tornare al rifugio!
Riprendiamo la penosa discesa, al lago Eliana ed io ci fermiamo per il pediluvio e poi ricompattiamo il gruppo al rifugio. Arriviamo poco dopo le 18, un’oretta prima del massimo che avevo previsto … no, ero troppo stanca, da sola in cima non me la sarei comunque sentita di salire.
Ci riposiamo, prendiamo posto nella camera, ci cambiamo, chiacchieriamo … insomma, aspettiamo l’ora di cena.
Io lo so come funziona nei rifugi per cui mi metto il cuore in pace e mi appresto, quando entro nella sala da pranzo, a morire di caldo e di rumore … e cosi sarà. Per fortuna abbiamo dei compagni di tavola fantastici, chiacchiere e risate a non finire, è stata davvero una cena piacevolissima!
La notte passa come in tutti i rifugi, tra dormiveglia e tromboni.
“Dai che andiamo a fare colazione che sono le 6 e 30!”
Ma non dovevamo svegliarci alle 7 e colazione alle 7:30? Penso … guardo l’orologio: le 5 e 24 …
LE CINQUE E VENTIQUATTROOOOO????????????
FULVIOOOOOOOOOOOOOOO !!!!!!!!!!!!!!!!!
Povero, non riesce a dormire … per lui è lungo arrivare a mattino ma noi stiamo a letto ancora un’oretta poi ci tocca.
Sei e trenta siamo pronti per la colazione … un po’ scarsina …
Del rifugio non ho dire, né pro ma nemmeno contro.
Cibo decente anche se non abbondante, letti buoni ma bagni scarsi (avrei anche preferito un bagno femminile per cambiarmi e lavarmi meglio ma siamo in rifugio … ), personale simpatico e disponibile.
Scendiamo. Tancredi viene con noi. Ci mettiamo lo stesso tempo di salita ma il perché è ben diverso: la fiumana di gente che sale per passare una giornata tra lago e rifugio, sfuggendo la calura della pianura.
Noi ci concediamo un bagnetto al torrente prima di andare a fare la vera colazione al bar.
Salutiamo Tancredi e poi via verso casa che ci sono un sacco di pelosetti che ci aspettano.
Contiamo circa una quarantina di chilometri di coda dal lato opposto, non vorrei proprio essere nei loro panni!
Niente cima conquistata, ma è stato un we bellissimo, rilassante e stancante, pieno di chiacchiere, piacevoli incontri e con splendidi amici … beh, scusate se è poco!

Oggi ho avuto il piacere di camminare con Eliana e Fulvio … e Tancredi!

heliSLaLenta

Quota partenza: m 940
Quota arrivo: m 2.863
Dislivello secondo Gipsy: m 1.950 circa
Tempo totale: 13 h 20 m comprese le soste ma non il pernottamento in rifugio!
Km percorsi secondo Gipsy: 17 circa

mercoledì 31 luglio 2013

Pizzo Larec - m 2.162, Cima Cassera – m 2.322, Pizzo Mellasc – m 2.465 – 31 Luglio 2013

Uno dei miei difetti maggiori è la sincerità per cui lo ammetto, la meta era il Pizzo Rotondo ma poi le cose vanno un po’ come vogliono :)

La meta è lontana, 5 h e 30 m, mica paglia! Per cui cerco di partire presto ma nonostante tutto metto gli scarponi ai piedi che sono già le 8:20
Partiamo di buona lena con meta Alpe Caprecolo e visto che ci siamo state sabato non abbiamo problemi a trovare il bivio. Per adesso non fa caldo e in circa un’oretta siamo alla meta.
Io so che la Bocchetta di Stavello è sulla sinistra ma il sentiero mi fa scendere comunque all’Alpe Fraina. Uff … mi scoccia perché c’è gente e io oggi mi sento più orsa del solito.
Pazienza, arrivo ai cartelli ma … non è che siano segnati benissimo … ci sono anche 2 cartelli per la medesima destinazione, una scritta in dialetto e una in italiano, che hanno due tempi diversi ma la stessa direzione: misteri!
Comunque io vado a sinistra, convinta! Ma arrivata poco sopra ci sono le mucche al pascolo, il sentiero non si vede più e Kyra sta facendo la matta.
Ok, torno sui miei passi. Non so cosa c’è da questa parte della valle che non va ma una vocina dentro di me mi dice di andare a destra, alla Bocchetta di Larec.
Torno e prendo la traccia ben segnalata, è anche stato il percorso della gara di domenica (Giir di mont) per cui è pulitissimo. Non nego che ancora spero di trovare un bivio che mi porti a Stavello e tutti i torti non li ho: guardando poi dall’alto vedo un sentiero che porta alla Bocchetta di Colombana e che parte proprio da Fraina!
Finalmente vedo il colle e sono curiosa di vedere dall’altra parte della valle anche se so benissimo cosa mi aspetta; in effetti, sbucando rimango senza fiato: Trona, Pizzo 3 Signori, le Grigne … riconosco (incredibile!) il Falc, la Grassi … una giornata meravigliosa e temperatura accettabile completano il mio quadretto bucolico. Decido di fare almeno una cimetta e mi sposto sul Pizzo di Larec che credo nessuno salga mai.
Non appena arrivo al panettone che è la mia cima mi vedo un’aquila spiccare il volo a circa 2 metri da me … che emozione … la guardo volare via mentre prendo la macchina fotografica ma ora che l’ho centrata è lontana … difficilmente scorderò questo momento, cosi vicina non mi era capitato mai … è semplicemente bellissima! E per fortuna Kyra non si è accorta di nulla ;)
Sono al Pizzo Larec e ho davanti a me un panorama stupendo … il sentiero di salita era stracolmo di gentiana purpurea con la presenza di qualche gentiana punctata, oltre a mille altri fiori. Me lo sono goduto tantissimo e ora, appollaiata su questa cima senza croce, mi godo una pace infinita.
Ecco, in questo momento so che cosa è la serenità, sono rari i momenti in cui la sento per cui me la godo tutta, lasciando spaziare lo sguardo a 360°  … non sempre serve andare in alto per avere queste emozioni!
Vedo il sentiero che percorrerò per scendere, dall’altra parte riconosco il traverso che porta alla Bocchetta di Colombana e poi a quella di Stavello … mi viene una mezza idea … ma è tardi … no, oggi non è da Bocchetta di Stavello … certo che quel traverso … ecco, appunto un traverso e tutto assolato …
Decido di andare a vedere, salire ancora un po’ non mi costa nulla.
Salgo lentamente, se mi lasciano i miei tempi, con il mio passo lento lento arrivo in capo al mondo e cosi arrivo al bivio: ci sono perfino delle catene sul sentiero! Va beh, sarà per un’altra passeggiata! Dalla cima del Larec avevo visto che il Cassera aveva una croce e mi sa tanto che la cima più avanti è il Mellasc … dai che andiamo al Cassera! E piano piano, sempre in cresta, con Kyra bravissima che non si fa spaventare dal versante leggermente esposto, arriviamo in cima.
Croce nuova nuova, messa l’anno scorso :( ma perché devono riempire le cime di croci? C’è anche il libro di vetta e ci sono anche i resti dei lavori per la croce : badile, secchi, sacchi di cemento … non è ora di portarli via?
Foto di rito e poi … ma si, dai, che andiamo anche al Mellaccio!
Scendono due persone, gli unici escursionisti della giornata e salutandoci scambiamo 4 chiacchiere … Rino era un mio vicino di casa, nel senso che anni fa abitava nella mia zona e conosce benissimo i miei vicini di casa … davvero piccolo il mondo!
Con il loro aiuto ho la conferma di aver riconosciuto le cime del Colombana e del Rotondo e di aver individuato correttamente la Bocchetta di Stavello e quella di Colombana … e che la mia meta è davvero il Mellaccio!
Li saluto  e proseguo fino in cima.
Oggi ho deciso che voglio tornare a casa tardi e di questo mi devo convincere quando vedo che sono già le due. Non importa, Silvia, riposati lo stesso e goditi ancora un po’ questa giornata!   
E poi inizia la discesa; siamo stanche per cui cerco di non risalire ma non conviene perché poi il traverso rischia di essere peggio e comunque bisogna risalire. Pazienza, le gambe tengono ancora e Kyra non si lamenta (santa cagnolina!)
Prendiamo quindi il sentiero che ci porterà sulla strada della Val Varrone; mi sa che sono stata fortunata ad andarci poco dopo la gara perché era stato risistemato di fresco e a proposito di fresco, siamo a corto di acqua, oggi i 2 litri non ci sono bastati. Sento il torrente non lontano ma sembra che il mio sentiero non lo intersechi mai. Per fortuna arriva qualche albero perché adesso il caldo lo iniziamo a soffrire.
Quando finalmente arriviamo al torrente non ce la faccio più, mi tolgo le scarpe e sia io che Kyra facciamo un bel pediluvio nell’acqua fresca. Kyra è accaldata e stanca e si mette all’ombra a riposare; le bagno la testa ogni volta che posso anche se a lei non piace, ma dopo il colpo di calore che ha già preso meglio non rischiare.
Rinfilo gli scarponi di malavoglia e riprendiamo a scendere. Finalmente il ponte che ci porta sulla strada! Ora, penso, mi metto i sandali … e si, i ditoni fanno male … le scarpe sono pesanti … d’altra parte dovevo abituare i piedi alla gitona di sabato e non potevo di certo mettere le scarpe basse con tutto il dislivello che dovevo fare!
Scendiamo sotto un sole implacabile ma il terreno non è poi cosi piatto da consigliarmi i sandali.
Ho mangiato poco in cima e ora ho un po’ di fame ma di fermarmi dove c’è il sole non se ne parla e poi vorrei arrivare alle fontane cosi da poter bene con più tranquillità.
Lo so che la Val Varrone è lunga e ci sono preparata. Come ho già detto non ho neanche fretta di arrivare a casa per cui mi fermo ogni volta che mi viene la voglia: vicino ad un torrente dove c’è un tavolo con panche parzialmente all’ombra, alla fontana a fare un altro pediluvio e a mettere i sandali, ad ogni fontana per far bere Kyra e bagnarle la testa.
Purtroppo, man mano che mi avvicino alla civiltà, arrivano anche i mezzi (jeep, moto, quad … ) e alla fine sono un vero tormento: Kyra da tenere vicina al guinzaglio, trovare qualche centimetro dove poterci mettere per non essere investite …
Alla fine ho pure il timore di avere già passato il bivio che mi riporta in Val Fraina e sto pensando a come fare … ma guardo Gipsy! No, manca ancora un pochino per fortuna.
Giriamo sul sentiero, per la felicità delle centinaia di insetti che cercano di mangiarmi e qualche decina ci riesce pure :( che nervi …
Arriviamo in Val Fraina, purtroppo la macchina è ancora lontana; non sono stanca se devo dirla tutta, un po’ stufa ma soprattutto preoccupata, dolorante e pruriginosa per quei bastardi di insetti!
Parlando con la gente a volte si hanno buone informazioni … peccato in ritardo: c’era un sentiero ripido ripido che mi riportava in Val Fraina ben prima e mi evitava di tornare indietro come invece ha fatto il mio sentiero! Bene, lo terrò presente dovesse ricapitarmi.
Arriviamo alle 19 stanche e accaldate alla macchina.
Introbio: la pasticceria Valsecchi si è evoluta e ora ha un bar con delle splendide brioscine per la colazione … e un gelato buono … ma buono … ma buono!!! Chiedete anche a Kyra!


Oggi ho avuto il piacere di camminare con Kyra

heliSLaLenta

Quota partenza: m 1.000 (quota minima 900)
Quota arrivo: m 2.465
Dislivello secondo Gipsy: m 1.840 circa
Tempo totale: 10 h 38 m comprese le soste
Km percorsi secondo Gipsy: 23,3 circa

sabato 27 luglio 2013

Alpe Fraina, alla ricerca del fresco - 27 Luglio 2013


Lunga e facile gita, Kyra contenta, tanta acqua lungo il percorso che è una carrozzabile e questo fa si che i numerosi villeggianti delle case passino con moto e quad ... peccato, meglio non andarci nei fine settimana.
Anche se caldo, bello fresco lassù!
Oggi, sabato, c'è la preparazione della competizione Giir di mont che si terrà domenica 28 luglio per cui quasi tutti i parcheggi vanno lasciati liberi entro le 13, ecco perchè parto dall'inizio del paese.


Quota partenza: m860
Quota arrivo: m1.400
Dislivello secondo Gipsy: m 700 circa
Tempo totale: 5 h 43 m comprese le soste
Km percorsi secondo Gipsy: 16,4 circa

giovedì 25 luglio 2013

Piz Ot - m 3.246 – 25 Luglio 2013

O Pizzott, come lo chiama Giuliano :)
Questa cima faceva parte di una rivincita che però, dopo novembre, non ha più senso; è rimasta però la voglia della cima.
Quest’anno sarebbe da salire in quota, ghiacciai coperti, buone temperature in quota, condizioni ottimali di itinerari e creste … e io, come al solito, sono senza compagno di salita … ormai dovrei essermene fatta una ragione ma ogni anno ci rimango male.
Pazienza, mi consolo con quello che posso fare da sola.
Sono agitata per questa gita, non certo per la meta a piedi, ma per quella in macchina si e in effetti devo fare 3 soste prima di arrivare a Samedan … questo significa che in ogni caso i miei viaggi non potranno essere molti, se sto cosi male a guidare la mattina presto non mi posso permettere di rischiare un incidente o di stare in ballo ore (questa volta ho impiegato quasi un terzo del tempo in più di quello indicato :( )
Non vi dico dove parcheggiare perché non sono sicura di aver parcheggiato tanto bene, ma vi posso dare una info: a San Peter c’è un bagno chimico (profumato e pulitissimo) e dell’acqua potabile.
Sono sola con la mia Kyretta e senza cartina, cmq ho in tasca la relazione e la controllo.
In realtà non si può proprio sbagliare, non ci sono poi molte altre mete nella zona, e dal terzo cartello che incontro trovo anche la mia meta segnalata.
Arrivate nei pressi dell’Alp Muntatsch lego Kyra perché sento le mucche al pascolo … e ho fatto bene … che sia un cane pastore? O ne ha paura anche se sono lontane?
Mi fermo un attimo per prendere acqua (in realtà c’è una fontana anche un poco più avanti). L’Alpe è anche un posto di ristoro e una signora gentile viene a chiedermi se voglio qualcosa … in tedesco … le chiedo solo se la direzione per il Piz Ot è giusta e gentilmente mi conferma.
Ripartiamo. Poco dopo trovo la fontana che dicevo prima. Piccolo inciso: non è che non c’è acqua nella valle, non ci sono più fontane ma dei ruscelli li si incontra, e questo è quello che mi interessava per la mia Kyretta.
Salendo per arrivare al pianoro dove la relazione promette che vedrò la mia cima, vedo una coppia che sale: bene, non sono sola! Magari mi aiutano con la Kyra (un amico mi ha detto che dovrò aiutarla in alcuni passaggi e questo mi preoccupa … se non ce la faccio, Kyra starà buona buona ad aspettarmi?)
Scollino, altre mucche, Kyra di nuovo legata che tira come un torello per  andare dalle mucche.
Vedo una cima: sarà quella, penso, ma non mi convince.
I due che avevo davanti tornano e vedo che hanno con loro un barboncino gigante … devo ammettere che mi fa senso, ma saluto e proseguo. Sono sola in questa splendida valle. Il sole se ne è andato ma sono abbastanza tranquilla perché non davano precipitazioni e le nuvole sono alte. Anzi, devo dire che ne sono contenta perché la temperatura è ottimale, a tratti fa pure freddo!
Giuliano mi ha detto che ci sono due vie per arrivare sotto la bastionata: una lunga … lunghissima … quasi un’ora in più! L’altra, che loro non hanno visto, più corta che taglia la pietraia e segue gli ometti; ho letto di questa deviazione anche da una relazione, i vecchi segni sono stati cancellati da una pennellata grigia ma si vedono lo stesso …eh si, ho visto il bivio e ovviamente prendo la più corta. Ci portiamo sulla pietraia che per fortuna non è continua fino alla bastionata ma intervallata da tratti di sentiero che ti fanno respirare.
Incontro poche persone che scendono, una coppia, un paio di singoli, tutti che mi parlano in tedesco; solo un signore gentilissimo mi parla in italiano e mi diche che mi mancherà un’ora e mezza alla cima … cosi tanto? penso io …. Spero che lui sia molto lento in discesa … solo che io sono molto lenta in salita …
Mi rendo conto di essere a 3.000 m dal respiro che si fa affannoso mentre Kyra corre come niente fosse: ma i cani … soffrono il mal di montagna?
Arrivo finalmente sotto la bastionata; ora, guardando su, non vedo la cima più cosi lontana!
Lego Kyra, ho letto che ci sono passaggi esposti e non mi fido. Lei però tira (4 ruote motrici e solo 7 kg da portare … senza zaino … ) e cosi la mia fatica raddoppia. Le cenge e i canali non sono poi cosi difficili, le catene e i parapetti abbondantemente presenti possono tornare utili se bagnato. Mi viene voglia di slegare Kyra ma aspetto la larga cresta che anticipa la cima.
Eccoci su … per Kyra è il primo tremila!!! E siamo sole. Come una scema aspetto a fare l’autoscatto di vetta perché ho visto dietro di me una persona salire. Quanto mai! Un ragazzo scorbutico che non parla l’italiano e che non ama i cani e che si mette seduto li, davanti alla croce … ma mi spiegate perché quando si arriva in cima tutti devono mettere i bastoncini, le magliette stese ad asciugare, gli zaini e loro stessi attaccati alla croce/ometto di vetta anche se hanno una piazza d’armi a disposizione?
Non fa niente, Kyra ed io non abbiamo fretta, aspettiamo che scenda.
Solo che appena sceso ne arriva un altro, stavolta un pelino più simpatico ma non parla italiano; riusciamo almeno a scambiarci le foto di vetta. Aspetteremo che scenda pure lui per goderci la vetta in solitaria.
Gli svizzeri si distinguono anche qui: il libro di vetta è nuovo, pagine integre, matita per scrivere e non è pasticciato … sto pensando di trasferirmi qui …
E’ ora di scendere, il sole ha fatto capolino la mezz’ora giusta, ora per fortuna se ne è andato ancora dietro alle nuvole.
Kyra vola in discesa, ovviamente non legata, e una volta se ne va per i cavoli suoi. La chiamo e la richiamo … torna … e come al solito da adesso in poi non si allontanerà per più di qualche metro.
Troviamo altri 2 ragazzi che salgono e poi più nulla. Kyra ora mi sembra stanca, e anch’io lo sono; quando il sole fa capolino si schiatta e cosi faccio coraggio a Kyra dicendole che al fiume facciamo un bel pediluvio. Deve essere stanca si perché anche se sente le marmotte non si mette a correre in direzione ma ci prova e basta :)
Kyra sta imparando un sacco di cose e i bagnetti che le ho fatto fare con tanta pazienza sia al fiume che nel catino a casa hanno portato i loro frutti: si mette con le zampine a bagno a godersi l’acqua fresca, presto seguita dalla sua padrona che non vede l’ora di smorzare il dolore dei pollicioni.
Qualche foto e poi rimetto gli scarponi continuiamo la discesa.
Arrivati alle mucche Kyra impazzisce! Abbaia e tira come una forsennata. Quando poi troviamo le mucche sul sentiero Kyra da il meglio di se, tirando ancora più forte! Non so proprio come ho fatto a trascinarla fuori sentiero! Il bello è che appena superate le mucche, lasciatele un paio di metri dietri di noi, Kyra si placa e diventa calmissima … è qui mi è venuto il dubbio: che ne abbia paura? Ma allora, perché abbaiare anche se sono lontane?
Mah … cmq trovo il sentiero che porta a San Peter senza passare dall’Alpe e decido di prenderlo, almeno non trovo più mucche.
Arriviamo stremate e accaldate alla macchina, io quest’anno proprio non riesco ad allenarmi.
Quando salgo e accendo il motore vedo le ore e faccio 2 conti: alla fine sono stata in giro poco più di 8 ore, 4 per salire, in cima mi sono fermata più di un’ora … come mai allora la discesa mi è sembrata interminabile?
Vi lascio con un’ultima immagine: paesino, cimitero compreso, pieno di cestini, con a fianco il sacchetti per la cacca dei nostri cagnolini … io mi trasferisco …

Oggi ho avuto il piacere di camminare con Kyra

heliSLaLenta

Quota partenza: m 1.795
Quota arrivo: m 3.246
Dislivello secondo Gipsy: m 1.450 circa
Tempo totale: 8 h 25 m comprese le soste
Km percorsi secondo Gipsy: 14,5 circa




sabato 20 luglio 2013

Le tre cime di ….



Pizzo Coppa m 1.420 - Monte Grona m 1.739 - Bregano m 2.107– 20 Luglio 2013





Fulvio, Paolo e Max vogliono fare una ferrata e la scelta cade, mi vien da dire ovviamente, sul Monte Grona. Io no, grazie, declino, troppo caldo e cosi con Eliana discuto un pomeriggio intero su dove andare. Alla fine però mi rendo conto che le cime tra Morbegno e l’Alto Lario proponibili per oggi le ho già salite tutte e a Fulvio sarebbe spiaciuto se fossimo andare a fare una cima che lui non aveva salito … e allora torno all’idea originale: accompagniamo i maschietti e ce ne andiamo al Bregagno.
La prima cima del nostri trittico la troviamo al bivio tra il sentiero panoramico e la direttissima (Pizzo Coppa) Poi decidiamo che da direttissima è un bellissimo sentiero e ciacolando arriviamo al Grona dove ad attenderci non c’è solo la croce, ma una marea di insetti che ci massacrano.
Decidiamo quindi di non aspettare i nostri prodi visto che abbiamo diversi puntelli durante la giornata, e ci avviamo verso Sant’Amate dove abbiamo 2 sorprese:
la bella e che c’è una splendida fontana
la brutta è che anche qui le bestiole volanti non ci lasciano in pace.
Allora decidiamo di proseguire per il Bregagno. Ma che avremo mai da raccontarci? Sta di fatto che abbiamo parlottato fino in cima dove finalmente cerchiamo di mangiare le brioches che gentilmente la mia socia ha portato anche per me. Non avevo in casa molto, ho portato una busta di tonno con dei cracker ma anche se qui gli insetti sono meno non è certo un posto dove fermarsi molto.
Purtroppo non è stagione di cime basse, gli insetti, il caldo, le cacche non rendono queste cime appetibili, molto meglio in inverno.
Scendiamo, anche perché i maschietti ci hanno fatto sapere che non ci raggiungono :)
Solo che avendo mangiato poco inizio quasi a sentirmi male e accetto la barretta che mi offre Eliana. Va meglio, ecco l’ennesima dimostrazione che io non posso stare senza mangiare in montagna … vado in crisi :(
La discesa è lunga ma le chiacchiere non sono finite per cui arriviamo alla macchina quasi senza accorgercene.
Un Fulvio tranquillo e sorridente ci attende, Paolo e Max, essendo autonomi, sono già partiti.
Che dire … nonostante la cima già salita più volte, nonostante il caldo (per fortuna smorzato da soffi di vento fresco), nonostante le cacche e gli insetti sono stata davvero bene …
Grazie Eliana per la splendida compagnia!

Oggi ho avuto il piacere di camminare con Eliana e in parte con Fulvio, Paolo e Max!


heliSLaLenta

Quota partenza: m 1.089
Quota arrivo: m 1.420 – m 1.736 - m 2.107
Dislivello secondo Gipsy: m 1.300 circa
Tempo totale: 6 h 39 m comprese le soste
Km percorsi secondo Gipsy: 13,4 circa