lunedì 26 dicembre 2011

Zuc di Valbona m 1546, I Canti m 1563, 3 Faggi 1.399 - 26 Dicembre 2011

Si, ricordate bene, qualcuno c'è stato qualche giorno fa ma facendo il giro al contrario.
Mi aveva entusiasmato il luogo magico dei 3 faggi e vedendo sulla cartina che si poteva fare mi son detta: perchè no?
Si sono accodati immediatamente Grandemago, anche se l'aveva appena fatta ma mancava proprio la parte da Morterone, e Stefano58
Abbiamo avuto inoltre la piacevole sorpresa di vederci arrivare anche Nano, Mariomario e Pinuccio con Kira che però ci accompagneranno solo per metà itinerario in quanto devono mettere le gambe sotto al tavolo … evidentemente ieri non hanno mangiato a sufficienza :)
Appuntamento da me alle 7:30 Chi è arrivato in anticipo si prende pure il caffè casalingo, per gli altri occorre “accontentarsi” del bar e poi via, verso la lunga strada che porta a Morterone.
Da qui il giro risulterà più lungo e la mia idea è quella di seguire tutta la dorsale godendoci un panorama che solo l'inverno è capace di regalare.
Partiamo leggermente in ritardo alla mia tabella di marcia ma non sono abituata a muoverci in 6 per cui non ci faccio neanche caso.
Si chiacchiera allegramente, si mettono i ramponi (solo chi li ha … indovinate chi non li ha portati???) e si arriva in cresta.
Non fa freddo per nulla, la neve è davvero pochina e i ramponi li mettiamo solo perchè alcuni tratti sono ghiacciati.
Si prosegue sempre su crestone e si arriva alla prima cima, lo Zuc di Valbona dove tentiamo di fare una foto di gruppo … che fa abbastanza pena.
Qui ci lascia metà del gruppo + Kira perchè, appunto, la tavola chiama.
Noi proseguiamo tranquillamente chiacchierando del più e del meno fino a I Canti.
Foto di rito, poi si scende per i 3 Faggi. E' implicito che sosteremo la per il pranzo.
Scivolo. Batto la gamba e il gomito. No … non su ghiaccio … troppo ovvio :( Sono scivolata su fango … UN MALE!!!!
Cmq niente di rotto, si può proseguire.
Il posto è davvero magico. Dopo le mille foto di rito ognuno di noi trova un posticino per mangiare ma nonostante la bocca sia impegnata le chiacchiere non mancano mai … ma che avremo ancora da dirci? :)
Si torna. Ora dobbiamo salire. Si. Ma …
Per evitare lo stesso percorso potremmo andare a prendere la strada … anzi, magari tagliamo un pochino cosi da non scendere fino in fondo …
Ragazzi …. CHE RAVANATA !!! :)
Aldo era peroccupatissimo … ciccio … io di solito vado con la NanoAdventure … che ti credi :)
Quando arriviamo finalmente sulla strada inizia la salita. Si perchè fino ad ora siamo solo scesi. Ecco spiegato come abbiamo fatto, nonostante tutto, a fare 1000 m di dislivello.
Evitiamo i ramponi per tutta la cresta. Decidiamo di scendere sulla strada un pochino prima rispetto alla salita e allora ci ramponiamo.
Tranquillamente torniamo alla tana. Ora fa freddo. Tanto freddo. La luce è stupenda. Scendiamo ammaliati dalla luce che solo l'inverno sa regalare. Il fatto che non ci sia neve colora tutto con tonalità di marrone a cui non siamo abituati.
Birretta
Saluti
Alla prox

Hanno camminato con me: Stefano58, Grandemago, Mariomario, Nano, Pinuccio, Kira
heliSLaLenta
  
Quota partenza: 900
Quota arrivo: 1.546
Dislivello secondo Gipsy: m 1.053 circa
Tempo totale: 7 h 30 m
Km percorsi secondo Gipsy: 16

sabato 24 dicembre 2011

Anello Corno Birone - Cornizzolo - 24 Dicembre 2011

Ecco cosa succede quando si fa passare troppo tempo tra la gita e la stesura della relazione … passa il momento e i ricordi si fanno flebili, già pieni delle gite successive. Almeno a me succede cosi.
Però i ragazzi sono iper-impegnati con le gite (he he he … ) e cosi tocca a me relazionare.
Più che altro abbiamo deciso di relazionare per il mitico sentiero “Dario e William” che Cristina e Marco stanno cercando da un po'. É un sentiero piuttosto in piedi che risale la cresta del Corno Birone che parte da Valmadrera.
Ci si incontra davanti alla banca, con le “solite” fantozziane telefonate:
heliS: ciao, qual'era la banca?
Cristina: la tal dei tali
heliS: ah … allora sono arrivata
Cristina: anche noi
E via cosi :) Caffè e poi andiamo a parcheggiare sopra al cimitero. Il dubbio di dove parte il sentiero ci fa decidere di telefonare a Nano per chiedere lumi. Ecco, Nano è bravissimo, ma dopo 5 minuti di spiegazioni al telefono con Marco capisco che non si capiscono :) Facciamo da noi, dai! che è meglio!
Cosi iniziamo ad incamminarci … e per prima cosa vediamo il cartello … che non avrebbe dovuto esserci :)
Pensiamo che poi il sentiero si perda e invece è proprio quello giusto.
Si fa presto ripido. Ma molto bello e ovviamente molto panoramico. Ciacoliamo in continuazione fino a che non arriva il primo vento. Iniziamo a vestirci. Quando siamo in cresta le raffiche diventano potenti. Le chiacchiere affievoliscono e le nostre fatiche non sono solo per salire, ma anche per rimanere in piedi.
Arrivati in cima mi decido: meglio mettere la giacca a vento e scendo un momento per cercare un riparo dal vento. Quando risalgo, mi devo sdraiare per terra se voglio fare la foto alla croce senza che venga mossa. Non ci fermiamo, è impossibile, proseguiamo vero il Monte Rai con Cristina ed io che ogni tanto siamo costrette a fermarci per non essere spazzate via dal vento; Marco invece, pesando quei pochi grammi di più (o portando i siluri nello zaino) è un filino più stabile.
Anche sul Monte Rai non ci si ferma. Giù verso il Marisa Consiglieri che ha uno splendido locale sempre aperto.
Entriamo. Ci rifocilliamo. Io sto meditando che posso anche fare a meno di salire il Cornizzolo ma quando vedo la faccia delusa di Cristina cambio subito idea.
Ci rituffiamo nel vento. É davvero potente. In cima non ci si può fermare. Torniamo al rifugio a mangiare e inizia ad arrivare un po' di gente: anche oggi, che è a vigilia di Natale, il Cornizzolo chiama i suoi adepti :)
Facciamo una sosta piuttosto lunga, e non so ancora che il rientro è luuuuuuuuuuungoooooo!
Scendiamo a San Pietro, incontrando un po' di ghiaccio sul sentiero. Speravano che da qui il vento fosse meno ma è una vana speranza. Dobbiamo prendere il sentiero Luisin per iniziare a stare meglio. Ora sono raffiche e non troppo fredde.
Il Luisin, per chi non lo sapesse, è un bellissimo sentiero … che passa sul costone … con AMPI saliscendi … e non finisce mai :)
Non ricordo più a qualche bivio vedo il cartello Valmadrera: bene! Comunico la mia gioia ai miei compagni di viaggio che mi guardano … eh no … si sale ancora … non è questo il sentiero che dobbiamo prendere per scendere :)
Lo ammetto, sono stanca. Ma ho la testa dura. Mi incammino e tra una raffica e l'altra arriviamo al bivio giusto.
Scesi alle macchine, con Marco confrontiamo gli altimetri. Il modello è identico, cosi come sono identici i dati: oltre 2000 m di dislivello. All'inizio non ci facciamo un gran caso. Ci salutiamo scambiandoci gli auguri e poi via, verso casa.
E medito.
Conto le ore: non ci siamo. E' impossibile. Arrivo a casa e scarico i dati: sul computer i metri diventano poco più di 1400 … che cavolo è successo ai nostri altimetri? Il vento?
Mah, mi confronto con Cristina e Marco e giungiamo alla decisione che 1400 sono più veritieri. A voi è mai successo un errore cosi enorme?
E' stato un bellissimo giro, i ragazzi sono davvero molto allenati e spero di poterli raggiungere a presto, come allenamento. Mi piace il loro modo di andare in montagna e di vivere la montagna, andando a cercare itinerari insoliti e non facendosi spaventare dal dislivello.
Grazie ragazzi, è stata davvero una gran bella vigilia!
heliSLaLenta

Quota partenza: m 270 circa
Quota arrivo: m 1.241
Dislivello secondo Gipsy: m 1.475 circa
Tempo totale: 7 h 15 m
Km percorsi secondo Gipsy: 14

martedì 20 dicembre 2011

Zucco di Desio m 1.655 / Monte Due Mani m 1.657 - 20 Dicembre 2011


Dopo il we andato un po' cosi ho bisogno di un piccolo allenamento. La salita da questo versante l'avevo tentata tempo fa, pur senza saperlo, ma mi ero piacevolmente persa fino ad arrivare al cartello che indicava appunto le due cime.
Ora so da dove partire e dove andare per cui parto serena … non come la meteo purtroppo ma oggi ho a disposizione.
Ho con me i ramponcini perchè la mia imbranataggine è ormai proverbiale e anche perchè, vista la stagione e il freddo (non credo che la temperatura oggi sia mai salita oltre lo zero) è sempre meglio averli dietro.
All'inizio della salita suona il telefono. Tyco non ce l'ha fatta …
Continuo la mia salita triste ma per non rattristare chi legge (non dimentichiamo che per la maggior parte della gente questo è un periodo di feste!) lascio alla dida della foto il mio dolore.
La salita prosegue solitaria. Lascio la strada per il bosco che mi porta alle cascine. Da qui, ci vuole circa un'oretta di bosco prima e cresta poi. Dallo Zucco di Desio si deve scendere alla sella per risalire al Due Mani. La neve è poca ma ghiacciata. Sono salita tranquilla ma in discesa, visto che ero sola ed alcuni passaggi sono piuttosto esposti (d'estate manco li noti) ho preferito calzare i ramponcini.
Sono quai 1000 metri di allenamento, solitario, tranquillo, al cospetto delle Grigne.
Secondo me si può fare :)
heliSLaLenta

Quota partenza: m 800
Quota arrivo: m 1.655 - m 1657
Dislivello secondo Gipsy: m 986 circa
Tempo totale: 4 h 30 m
Km percorsi secondo Gipsy: 12

martedì 6 dicembre 2011

Trittico ferrato al Resegone - 6 Dicembre 2011

Non amo le ferrate, e allora cosa ci faccio qui?
La domanda mi sorge spontanea quando, con le braccia ormai rasate (IO HO PROBLEMI CON LE BRACCIA !!!) mi sono appesa alla catena incapace di tirarmi su.
Arriva la mail: andiamo a rifare la ferrata del Grona?
Ma si, se ne parlava ormai da qualche giorno …
La sera prima la svolta: visto che siamo solo noi, inutile andare “lontano” andiamo sul Resegone a fare la ferrata del centenario e la De Franco Silvano.
La seconda la volevo vedere perchè mi avevano detto che si poteva usare come sentiero di discesa per cui accetto.
Salendo mi sento dire che si può fare la Gamma1.
Anche no, grazie.
Io non l'ho mai fatta.
Ti piacerebbe?
Si.
Se vuoi saliamo alla Stoppani e cosi saltiamo il pezzo delle scale.
Ovviamente non abbiamo fatto la Gamma1/2 ma intera. Rispetto alla prima volta che l'ho fatta in notturna è andata meglio. I due passaggi che mi avevano fatto riflettere li ho fatti tranquilla, con la solita cagarella al ponte tibetano.
Bene, ci abbiamo impiegato una vita ma va bene cosi. Via verso la seconda ferrata.
Visto che caldo non fa scendiamo a passo spedito e risaliamo fino al Baitello. Da li, prima sbagliamo strada poi, per ripidissimo sentiero, arriviamo all'attacco della ferrata.
Questa si che è una ferrata! Non ci sono scale, non ci sono staffe se non una nel passaggio chiave ed è arrampicabile.
Purtroppo ci sono alcuni passaggi che devi fare per forza a braccia. Quelli facoltativi cerco di arrampicare ma non sono poi tanto brava e cosi, quando arriva un punto dove per qualche metro devi salire a braccia … non cado, per carità … ma mi areno. Ne discuto con Nano cercando un modo di salire e poi via … parto e passo.
Al secondo passaggio però le braccia cedono. Gli altri non capiscono ma le mie braccia si rifiutano di tenere il mio corpo. Giuliano mi aiuta a passare. Uffi … mi deve aiutare in un terzo punto. Poi finalmente torna tutto più umano. Si arrampica su roccia con la catena solo come sicurezza e questo alle mia braccia (e anche alla mano che ora inizia a dolere veramente) fa molto meno male che la catena.
Arrivo in cima stracotta.
Li inizio la mia solita sceneggiata e coinvolgiamo Gaetano, un ragazzo che avevamo visto salire sul Comera.
Quanto tempo credete mi ha lasciato il mio negriero per riposare?
Si scende! Se scendi in fretta facciamo il caminetto, se no dobbiamo andare a Erna e scendere con la funivia.
Con la funivia?
CON LA FUNIVIA???
Non sia mai detto! Anche se Gaetano con la funivia ci è salito a me, si sa, non piace prendere gli impianti.
Scendiamo chiacchierando e raccontando le angherie a cui il mio negriero mi costringe :) E cosi non mi rendo neanche conto. Arrivati al bivio proseguiamo tutti e 4 per il caminetto che faremo in discesa (3° ferrata anche se in realtà è un sentiero attrezzato). L'avevo fatto in salita ed è sempre davvero molto bello.
Solo che … ahi … la mia maninaaaaaa !!!
Non ne può più … ora fa davvero tanto, ma tanto male.
Non credo di averla combinata grossa. Anzi, la devo usare perchè riprenda solo che ora ho paura che la mano non regga la catena per cui scendo facendo molta attenzione.
Ora è solo sentiero, ma il negriero non molla: niente soste! Cosi, quando devo espletare un bisogno fisiologico, lo prego … poi, mentre l'acqua esce da una parte, ne approfitto della sostina e ne incamero dall'altra … ma cosa mi tocca fare per farmi portare un po' a zonzo?
Un caro saluto a Gaetano
Con me hanno camminato: Pinuccio, Nano,Gaetano
heliSLaLenta
Quota partenza: m 590
Quota arrivo: m 1.875
Dislivello secondo Gipsy: m 1.800 circa
Tempo totale: 9 h
Km percorsi secondo Gipsy: 13

Le foto sono gentilmente concesse dalla NanoAdventure
Metto qui le difficoltà delle 3 ferrate:
- Gamma1: Moderatamente difficile eccetto alcuni metri difficili prima del ponte a fune.
- De FrancoSilvano: Moderatamente difficile
- Caminetto (Bus della Carlotta): facile

sabato 3 dicembre 2011

Anello al Rifugio Grassi - 3 Dicembre 2011

Da quando un pochino di umidità o il pericolo di pioggia mi ferma? Cosi quando arriva la proposta di Cristina non ci penso neanche. E poi passo a trovare Anna :)
Siamo 5 pazzi al parcheggio di Introbio che si infilano nel bar. Ci sono altre persone vestite da montagna ma non sono poi tanto sicura che andranno a camminare.
Ci avviamo chiacchierando amabilmente sulla mulattiera che presto diventa sentiero.
Chiacchiera … chiacchiera … chiacchiera … non mi rendo neanche conto di dove sono. Quando alzo la testa e fermo la lingua mi rendo conto che siamo immerse nella nebbia … Cristina ed io … mentre gli altri non li vediamo più … cavolo che passo che hanno!
Ogni tanto mi aspettano, Cristina gentilissima sta con me e chiacchieriamo a più non posso.
Io sono bagnata fradicia, un po' per l'umidità ma soprattutto per il sudore. Arriva l'ultima salita, Cristina mi parla e non sente risposte. Devo farmi forza e dirle “appena la salita finisce ….. puff …. puff …. ti rispondo … “ Non ce la faccio più, sono stanca e faccio davvero tanta fatica. Non ho sudato cosi tanto in tutta l'estate come sto sudando questo autunno …
Sul versante nord incontriamo un pochino di ghiaccio e la temperatura si abbassa notevolmente. Ci fermiamo per mettere i guanti e tirare fuori i miei bastoni e vediamo Marco che torna indietro a cercarci: cosa è successo? … Che carino …
Arriviamo al rifugio. Un caloroso benvenuto da parte di Anna che ci invita ad entrare nella sala riscaldata. Ci sono solo 2 persone … e uno splendido labrador … non so se mi ha adottato lui o l'ho adottato io, so solo che neanche mi sono tolta lo zaino e abbiamo iniziato a coccolarci … che bello … che amore … non mi sarei più staccata da lui!
Poi chiacchiere, torta, the e/o tisane mentre fuori la nebbia persiste.
Quando è ora di scendere ci alziamo di malavoglia, oggi va cosi ma fuori ci attende una sorpresa: la nebbia si è alzata e scendendo vedremo perfino un raggio di sole!
Un po' di ghiaccio nella prima parte della discesa e poi giù, dando priorità ai sentieri … e alla lingua :) Ho bevuto un sacco e non credo sia solo per quanto ho sudato :)
Sono rimasta un pochino demoralizzata invece dalle mie performance che mi sembrano peggiorare invece di migliorare … però poi, quando ho scaricato i dati a casa, mi sono resa conto che abbiamo salito i 1.600 m di dislivello in meno di 4 ore … per gli altri magari il tempo è stato troppo … io invece mi sono consolata :)
E' stata davvero una gran bella giornata … grazie ragazzi, alla prossima!

heliSLaLenta



Quota partenza: m 586
Quota arrivo: m 1.987
Dislivello secondo Gipsy: m 1.600 circa
Tempo totale, compresa la mega sosta in rifugio: 8 h 10 m
Km percorsi secondo Gipsy: 18


Ho avuto il piacere di camminare con: Cristina, Betty, Andrea (Il Poggi), Marco27

mercoledì 30 novembre 2011

Traversata Corni di Canzo – Cornizzolo - 30 Novembre 2011

Altro giretto di allenamento che mi frullava in testa da un po'. Sono sola oggi e lo posso fare in tutta tranquillità, nessuno che mi dice che sono lenta, imbranata e che metto giù i piedi come un handicappato :(
Ma non è neppure onesto visto che me lo sono detta io per tutto il giorno ... ho dei "pessimi" maestri :)
Sono sola, mi godo la giornata, l'arrampicata (poca) e le ripide e scivolose discese, senza bastoncini che con la scusa della mano che non posso usare troppo cerco di riprendere un pochino l'equilibrio.
Che dire di questo giro? Degno di nota è stato l'inizio.
Arrivo in corrispondenza del primo ponte sul sentiero geologico e vedo un signore fermo. Quando sono vicina mi dice: “un airone!” Dove? Me lo fa vedere … che bello! E' li, appollaiato su un ramo cosi piccolo che ti chiedi come possa reggerlo. 4 chiacchiere sulla bellezza della natura e poi il signore mi appoggia le mani sulle spalle, mi bacia su entrambe le guance e mi saluta augurandomi buona giornata :)
Poco dopo sono sulla strada che da Prim'alpe porta a Terz'Alpe. Non sbanfo visto che sono in falsopiano. E chi ti vedo? Un bellissimo scoiattolino :)
Poco dopo sbuca un cerbiatto … sono però sul sentiero e sbanfo cosi deve avermi sentito. Corre, ma lo spazio lasciato libero dalle foglie cadute me lo fa ammirare anche nel bosco.
Poi è routine. Traversata con salita anche al 3° corno, acqua del Fo, Sasso Malascarpa e ultimo strappo per il Cornizzolo.
Sono tornata stanca … è mai possibile che perda cosi tanto l'allenamento? In fin dei conti non era di certo una passeggiata tosta :(
La prima meta
Le mie splendide Grigne

Seconda colazione con brioche fatta in casa e tisana allo zenzero

Primo Corno e Resegone
Secondo Corno

Ultimo Corno, sempre con il Resegone sullo sfondo

Con il Cornizzolo finisce la serie di croci



heliSLaLenta
Quota partenza: m 445
Quota arrivo: m 1.373
Dislivello secondo Gipsy: m 1.425 circa
Tempo totale: 6 h 45 m
Km percorsi secondo Gipsy: 14,5

sabato 26 novembre 2011

Grignone – m 2,410- 26 Novembre 2011


Oggi è un giro di allenamento. Ho perso tanto nel mese che sono stata ferma e la mano dolorante non mi ha di certo aiutata a recuperare per cui parto presto.
Non so cosa gira nella mia testolina oggi, perchè sbaglio clamorosamente i calcoli, praticamente sono a casa alle 3 del pomeriggio, dopo essermi fermata a ciacolare con 2 miei “fans” al Pialeral per più di mezz'ora. Meglio cosi, ho tempo di riposare e di prepararmi la cena, una volta tanto non la salto di rientro dalla montagna.
Scendendo ho incontrato anche Pinuccio con Kira, splendida cagnetta nera! Lui si che l'ha indovinata, è partito tardi … si è perso l'alba, ma ha dormito :)
Cmq, anche se in cresta ho fatto molta fatica, sono soddisfatta di averci impiegato 3 ore e mezza per la salita.
Grignetta all'alba

Grignone all'alba

Pizzo dei 3 signori ormai senza neve

Quasi in cima, con la neve solo sulla cresta

Cima della Grigna Settentrionale

Classicissima


heliSLaLenta


Quota partenza: m 800
Quota arrivo: m 2.410
Dislivello secondo Gipsy: m 1.600 circa
Tempo totale, comprese le mega soste: 7 h 15 m
Km percorsi secondo Gipsy: 13 circa

venerdì 25 novembre 2011

Primavera al Cornizzolo – m 1.241- 25 Novembre 2011


Oddio … però siamo a Novembre …come primavera?
Non avete idea di quanti fiori ho trovato oggi salendo al Cornizzolo!
Sono salita per la strada, da Eupilio, perchè volevo verificare se fosse vero che io in bici non ce la farò mai. Non ne sono convinta … ci dovrò provare.
Cmq, fiori a iosa … perfino un paio di fragoline ed un fiorellino!!!
Incredibile questo fine autunno … per quello che mi riguarda, che continui pure cosi! Quest'anno proprio non ho voglia di neve :(















heliSLaLenta


Quota partenza: m 440
Quota arrivo: m 1.241
Dislivello secondo Gipsy: m 700 circa
Tempo totale, comprese le mega soste: 4 h 47 m
Km percorsi secondo Gipsy: 12



mercoledì 23 novembre 2011

Orrido di Gallavesa - 23 Novembre 2011

Tempo fa, su Orobie si parlò di questa facile ferrata. Restammo (Giuliano ed io) affascinati e decidemmo di farla in autunno.
Solo che l'autunno avanza e non ci sono mai momenti in cui proporre il giro.
Sto meditando di andare da sola quando vedo che Laura ha delle giornate disponibili durante la settimana ma con orari ridotti. Ricordo che parlammo di farla in mezza giornata per cui la contatto e si organizza.
Ovviamente invito anche i 2 soci che ultimamente hanno compiuto con me le pazzie … accettano … :) Incredibile! Non fanno una roba da ammazzarsi per questo mercoledì :)
Un po' di casotto per incontrarsi ma alla fine si decide, visti i tempi segnati su vieferrate.it di trovarci a Lecco, salire a Erve con 2 macchine e lasciare li quella di Laura cosi che possa tornare a casa in tempo a prendere la bimba all'asilo.
Compattato il gruppo saliamo a Erve, seguendo fedelmente la macchina di Giuliano che io, senza TomTom, sono persa … nel vero senso della parola.
Lasciata un'auto, ci si avvicina un carabiniere … usti, penso … che abbiamo fatto? Invece voleva solo sapere dove andavamo e ha avuto la brillante idea di dare a Giuliano una “dritta” su come arrivare prima a Somasca. Siccome le scorce spesso ti fanno perdere un sacco di tempo cosi è anche questa volta per cui, inversione e via verso la strada solita.
Arriviamo e invece di cercare la strada iniziamo ad andare con il naso della nostra guida (non per nulla si è autonominato NanoAdventure!) e chiediamo un po' in giro. L'orrido lo vediamo li ma non capiamo bene da che parte andare. Gira di qui, gira di la alla fine il naso ha avuto buon fiuto e arriviamo al cartello.

Davanti Pinuccio, in mezzo le caciarone, Giuliano che dirige da dietro il gruppo, arriviamo al fiume.
Io sono perplessa, ma si sa che quando c'è la guida non devi fiatare. I rovi che abbiamo attraversato mi hanno lasciato dei bei segni sulle mani ma non importa. 

Guado. Guado. Guado. Guado. Guado. Guado. Guado. Guado. Guado. Fine.
Da qui non si passa più.
Io penso alla bimba di Laura e vedo sfumare la nostra ferratina.
Pazienza, mi dispiace per lei che è quella che si è sciroppata più strada di tutti.
Rientriamo sul sentiero (Guado. Guado. Guado. Guado. Guado. Guado. Guado. Guado. Guado. ), come dice Laura abbiamo arrampicato su fango erba spine e sassi che rotolano immancabilmente verso valle (a pochi cm da me … e 2!) 

e poi troviamo l'attacco della ferrata.
Io pensavo di non portare nulla ma Giuliano ha insistito e allora su imbraco e set da ferrata. Per adesso il casco sta nello zaino.
La ferrata alias sentiero attrezzato si svolge su una cengia piuttosto esposta, all'inizio addirittura protetta da un parapetto e cmq con sempre il cavo per assicurarsi.

Spettacolare, anche se piuttosto corta. I passaggi sono sempre ben assicurati e mai particolarmente difficili. I 2 guadi sono molto più semplici di quelli fatti prima e soprattutto hanno anche loro il cavo di assicurazione.


Passaggio chiace sulla casa dell'ex centrale idroelettrica

La ripida scalinata che conduce all'uscita della ferrata

Arriviamo ad Erve con un'ora di anticipo … ma chi ha scritto quella relazione?
Non c'è nulla di aperto per cui mangiucchiamo qualcosa per conto nostro poi Pinuccio si fa dare uno strappo da Laura che deve tornare a casa presto.
Mi spiace, se l'avessi saputo saremmo tornati tutti, sta di fatto che ci troviamo, Giuliano ed io, a cercare il sentiero che, cartello alla mano, in un'ora e 40 ci riporta a Somasca … ma dove le hanno viste le 2 ore e 30?
Si deve salire ancora di circa un centinaio di metri, purtroppo su strada asfaltata, ma poi inizia questa bellissima mulattiera che sale ancora un pochino, fino ad un belvedere con panche. Piccola sosta per bere qualcosa poi si scende.

Giuliano mi prepara i bastoni (cavallerescamente si è offerto di portarmeli!) e io: ma no, provo a scendere senza che devo recuperare l'equilibrio. Va bene, mi dice lui, li porto a mano.
Scendiamo chiacchierando.
Siamo circa a metà strada che guardo il mio socio … guardo me … “I BASTONI”!!!
Sono rimasti alla croce.
Lasciali la.
Ma sai quanto costano?
Te li ricompro io.
Ma io ci sono affezionata.
Vado su io.
No vado io.
Lascia qui lo zaino.
Ma no inizia a scendere …
Insomma, le solite scenette.
Sono alla macchine poco dopo le 15. Laura ce l'avrebbe fatta benissimo, e anche Pinuccio … peccato che abbiano rinunciato ma la “colpa”, se di colpa si può parlare, è di quella relazione che è stata davvero terroristica.
Noi ci siamo fermati un sacco a Erve e abbiamo ravanato non poco per trovare il sentiero.
Alla fine direi che 4 ore per il giro totali sono iperabbondanti.
Un grazie a tutti i miei compagni di gita che hanno fatto di questa splendida giornata … anche una giornata divertente!
heliSLaLenta
Partecipanti: Laura, Pinuccio, Giuliano, heliS
Quota partenza: m 290
Quota arrivo: m 559 (700 raggiunti con il sentiero di rientro)
Dislivello secondo Gipsy: m 600 circa
Tempo totale, comprese le mega soste: 4 h 30 m
Km percorsi secondo Gipsy: 8

mercoledì 16 novembre 2011

Traversata Rongio – Rosalba – Grignetta – Pian dei Resinelli - 16 Novembre 2011


“Sei la solita carretta!”
Ha ragione, oltre a tutti i miei guai e guaietti ora ho pure il raffreddore e a me, il raffreddore mi abbatte! Spero che la gita sia rimandata invece arriva la mail: si va.
E come faccio a dire di no? Una traversata spettacolare, con una giornata spettacolare?
Arrivano i ragazzi e Pinuccio ha la brillante idea: “Perchè non portiamo una macchina su ai Resinelli?” Si, perchè nella mente malata del Nano si doveva scendere a casa mia per prendere la mia macchina e andare a Mandello a recuperare l'altra.
Stranamente il socio accetta, l'avessi detto io sai che filippica mi doveva toccar di sentire?
Cmq, arriviamo a Rongio e dobbiamo riscendere per un caffè … che avrei davvero fatto a meno di prendere tanto era cattivo.
Ci prepariamo e partiamo. Subito abbiamo un dubbio. Chiediamo a 3 signori che ci illuminano e riprendiamo il sentiero. Primo bivio lo lasciamo. Invece era quello giusto. Il sentiero che abbiamo preso fa un lungo traverso e, anche se sale, sale troppo lentamente. A me sta venendo il dubbio che ci porti ai Resinelli cosi facciamo il classico consulto: nessuno di noi ha la cartina.
Ottimo.
Guardiamo Gipsy e riusciamo a capire dove dovrebbe essere il sentiero. Prendiamo per una deviazione segnalata con un ometto e con una salita da togliere il fiato arriviamo ad un punto panoramico dove io posso ricominciare a respirare. Oggi proprio non sono in forma … e si che lo sapevo che erano 1900 m di dislivello … solo che io avevo capito che si passava dall'Elisa e mi sono detta che se ero in crisi da li rientravo, prendevo la macchina e tornavo a casa e salivo ai Resinelli con l'auto a prendere i ragazzi.
Ma primo, Nano non mi avrebbe mai lasciato scendere da sola, secondo siamo a Mandello con la macchina di Pinuccio e terzo la mia è già su ai Resinelli.
Bene, mi faccio forza e dopo una piccola pausetta ripartiamo.
Ora abbiamo ripreso il sentiero toppato al primo bivio. A tratti è davvero ripido e mi rendo conto ancora una volta dell'aiuto che possono dare i bastoncini.
All'ombra fa freddo, al sole sudo … non sono mai contenta :)
Finalmente scolliniamo: pensavamo di arrivare prima al Rosalba ma ora abbiamo un fantastico traverso da fare, nella parte più bella della Grignetta, al sole e tranquilla.
Al Rosalba mi rendo conto che il mio stato fisico è davvero pessimo. Mancano ancora circa 4-500 m alla vetta ma ci saranno dei saliscendi … che faccio? Lo so che con il mio socio non posso dire nulla, a meno che non crolli svenuta per terra non mi posso arrendere.
Ripartiamo. Pinuccio sempre davanti a fare strada, io ora arranco davvero. Nano dietro a controllarmi.
Le catene sono un gaudio unico. Cerco di non usarle perchè con la mano non ce la faccio, molto meglio la roccia; ma se ci riesco bene in salita, in discesa sono un pochino più imbranata e poi si sa, quando sono stanca faccio più fatica a fare qualsiasi cosa.
Arrivo all'incrocio con la Cermenati che non so più nemmeno come mi chiamo. Piccolissima sosta banana e poi su.
In cima siamo in 6 in totale. Bellissimo.
20 minuti di sosta.
Altro che negriero.
In discesa dalla Sinigallia il socio si stupisce di quanto sono imbranata … caro … lo sai che quando sono stanca non sono più capace di fare nulla …
Imperterriti i miei soci proseguono, freschi come 2 roselline di maggio …
Arriviamo al punto in cui la Sinigallia scende verso destra ma noi no! Noi la facciamo integrale! E allora via sul filo di cresta. Un paio di passaggi rocciosi di cui uno un pochetto tostino per la mia fatica (e le mie gambe di puffo) che per fortuna prendiamo tutti sul ridere e poi giù.
Io non ne posso più.
Alla fine della cresta, ci restano ancora un paio di km per andare a prendere la macchina (mica pensarci stamattina e mettere già la macchina li … ) Pinuccio non vuole andare perchè non vuole guidare una macchina non sua, io preferisco che Giuliano rimanga con me ma non sono capace di scendere più veloce; vorrei fare una sosta ma non la propongo neanche … alla fine siamo in 3 a discutere … Vado io … no vado io … non va nessuno … io scendo da sola …
Sta di fatto che alla fine Pinuccio mi accompagna e Nano corre a prendere la macchina. Ci troviamo giusto giusto alla sbarra.
Siamo talmente tanto “in ritardo” che riusciamo pure a fermarci a Ballabio a mangiare una piadina e li, in questo baretto, un regista albanese sta registrando un film: è la prima volta che lo vediamo in diretta e soprattutto Pinuccio non stacca mai gli occhi dalle scene; devo dire che è stato istruttivo.
Ed è stato anche istruttivo il fatto che la mia capa tosta non mi ha fatto stare a casa visto che le mie condizioni continuano a non essere ottimali … va a finire che i miei 2 soci non mi portano più in giro :(
Arrivo a casa, apro HIKR e cosa ti vedo? Cristina ha fatto la nostra stessa gita! Ovviamente loro sono tornati a Rongio a piedi … ma loro hanno il fisico :)
A proposito: non ci eravamo messe d'accordo!
Partecipanti: Pinuccio, Nano, heliS
Quota partenza: m 380
Quota arrivo: m 2.184
Dislivello secondo Gipsy in salita: m circa 1.940
Dislivello secondo Gipsy in discesa: m circa 950
Tempo totale, comprese le soste: 7 h 30 m
Km percorsi secondo Gipsy: 10 ... cosi dice lui ma a noi sembrano un po' di più, almeno una quindicina!
heliSLaLenta