martedì 6 dicembre 2011

Trittico ferrato al Resegone - 6 Dicembre 2011

Non amo le ferrate, e allora cosa ci faccio qui?
La domanda mi sorge spontanea quando, con le braccia ormai rasate (IO HO PROBLEMI CON LE BRACCIA !!!) mi sono appesa alla catena incapace di tirarmi su.
Arriva la mail: andiamo a rifare la ferrata del Grona?
Ma si, se ne parlava ormai da qualche giorno …
La sera prima la svolta: visto che siamo solo noi, inutile andare “lontano” andiamo sul Resegone a fare la ferrata del centenario e la De Franco Silvano.
La seconda la volevo vedere perchè mi avevano detto che si poteva usare come sentiero di discesa per cui accetto.
Salendo mi sento dire che si può fare la Gamma1.
Anche no, grazie.
Io non l'ho mai fatta.
Ti piacerebbe?
Si.
Se vuoi saliamo alla Stoppani e cosi saltiamo il pezzo delle scale.
Ovviamente non abbiamo fatto la Gamma1/2 ma intera. Rispetto alla prima volta che l'ho fatta in notturna è andata meglio. I due passaggi che mi avevano fatto riflettere li ho fatti tranquilla, con la solita cagarella al ponte tibetano.
Bene, ci abbiamo impiegato una vita ma va bene cosi. Via verso la seconda ferrata.
Visto che caldo non fa scendiamo a passo spedito e risaliamo fino al Baitello. Da li, prima sbagliamo strada poi, per ripidissimo sentiero, arriviamo all'attacco della ferrata.
Questa si che è una ferrata! Non ci sono scale, non ci sono staffe se non una nel passaggio chiave ed è arrampicabile.
Purtroppo ci sono alcuni passaggi che devi fare per forza a braccia. Quelli facoltativi cerco di arrampicare ma non sono poi tanto brava e cosi, quando arriva un punto dove per qualche metro devi salire a braccia … non cado, per carità … ma mi areno. Ne discuto con Nano cercando un modo di salire e poi via … parto e passo.
Al secondo passaggio però le braccia cedono. Gli altri non capiscono ma le mie braccia si rifiutano di tenere il mio corpo. Giuliano mi aiuta a passare. Uffi … mi deve aiutare in un terzo punto. Poi finalmente torna tutto più umano. Si arrampica su roccia con la catena solo come sicurezza e questo alle mia braccia (e anche alla mano che ora inizia a dolere veramente) fa molto meno male che la catena.
Arrivo in cima stracotta.
Li inizio la mia solita sceneggiata e coinvolgiamo Gaetano, un ragazzo che avevamo visto salire sul Comera.
Quanto tempo credete mi ha lasciato il mio negriero per riposare?
Si scende! Se scendi in fretta facciamo il caminetto, se no dobbiamo andare a Erna e scendere con la funivia.
Con la funivia?
CON LA FUNIVIA???
Non sia mai detto! Anche se Gaetano con la funivia ci è salito a me, si sa, non piace prendere gli impianti.
Scendiamo chiacchierando e raccontando le angherie a cui il mio negriero mi costringe :) E cosi non mi rendo neanche conto. Arrivati al bivio proseguiamo tutti e 4 per il caminetto che faremo in discesa (3° ferrata anche se in realtà è un sentiero attrezzato). L'avevo fatto in salita ed è sempre davvero molto bello.
Solo che … ahi … la mia maninaaaaaa !!!
Non ne può più … ora fa davvero tanto, ma tanto male.
Non credo di averla combinata grossa. Anzi, la devo usare perchè riprenda solo che ora ho paura che la mano non regga la catena per cui scendo facendo molta attenzione.
Ora è solo sentiero, ma il negriero non molla: niente soste! Cosi, quando devo espletare un bisogno fisiologico, lo prego … poi, mentre l'acqua esce da una parte, ne approfitto della sostina e ne incamero dall'altra … ma cosa mi tocca fare per farmi portare un po' a zonzo?
Un caro saluto a Gaetano
Con me hanno camminato: Pinuccio, Nano,Gaetano
heliSLaLenta
Quota partenza: m 590
Quota arrivo: m 1.875
Dislivello secondo Gipsy: m 1.800 circa
Tempo totale: 9 h
Km percorsi secondo Gipsy: 13

Le foto sono gentilmente concesse dalla NanoAdventure
Metto qui le difficoltà delle 3 ferrate:
- Gamma1: Moderatamente difficile eccetto alcuni metri difficili prima del ponte a fune.
- De FrancoSilvano: Moderatamente difficile
- Caminetto (Bus della Carlotta): facile

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