venerdì 16 giugno 2017

Giro dei laghi da Carona – 16 Giugno 2017


Doveva essere Pizzo del Becco poi un'amica mi dice che la vede dura per Kyra. Allora mi informo, leggo altre relazioni e tutte dicono la stessa cosa: c'è un pezzo, piccolo, ma verticale e Kyra andrebbe parancata. 
La ferratina è corta, circa 70 m di dislivello in totale ma quel pezzo rischia di vanificare la cima. 
Ho letto che c'è un percorso più lungo (e sembra anche affascinante) senza catene ma con neve fino a stagione inoltrata. 
Che fare? Metto l'imbrago di Kyra e vado a vedere, la deciderò. 
La gita ai Laghi Gemelli l'aveva proposta un amico qualche settimana fa, poi saltata per mille motivi ed è da li che mi è tornato in mente il Pizzo del Becco. 
Ovviamente la giornata che decido io cade proprio in coincidenza di uno sciopero dei mezzi, ma io vado in controcorrente, speriamo! 
L'arrivo a Carona va bene, nessun intoppo se non qualche discussione con il mio navigatore che a volte ha delle idee un po' troppo naif ma a Carona inizia il problema: dove diavolo è il parcheggio? Ci sono stata anni fa, mi ricordo benissimo … e allora perchè non lo trovo adesso? Prima finisco alla casa dell'ENEL e visto che non mi hanno offerto il caffè torno indietro e chiedo. 
Spiegazioni un po' sui generis e riparto … e arrivo dall'altra parte del paese senza aver visto come fare per passare il lago. 
A dire il vero un idea l'avevo ma c'era il cartello di strada interrotta a 150 m e allora? Chiedo di nuovo. Prima di dicono di prendere quella strada che finiva a 150 m poi si ravvedono e mi mandano avanti dicendomi di seguire il carello “al lago” che io stupidamente avevo tralasciato perchè pensavo pedonale. 
Eccomi al parcheggio! Lo riconosco. C'è un bar dove poter fare il biglietto (2 €, non lamentatevi!) e finalmente si parte. 
Pochissime persone in giro … e scendono … di già? 
Per il resto Kyra si gode il bosco scorrazzando di qui e di la e non facendosi scappare neanche un torrentello. 
Io salgo tranquilla, una piccola pausa albicocche e in meno di 3 ore sono al rifugio. 
Le persiane sono aperte, ci sono persone dentro e mi sto facendo accarezzare dall'idea di mangiare un primo ma poi i miei panini? 
Ok, dai, una torta e il caffè. 
E invece è chiuso, non possono farci neppure il caffè perchè non hanno nulla di acceso e anche loro a mangiare vanno a una baita da un amico. 
Che peccato. 
E aprono domani per la stagione. 
Torniamo a noi che è meglio. 
Ci sono ancora tracce di neve e medito cosa fare guardando la cartina. 
Potrei salire al passo di Aviasco e tornare dal sentiero delle Orobie. Ne parlo con due ragazzi bergamaschi che sono li e mi sconsigliano: è lungo. Ma lungo quanto? Almeno 3 ore. Vabbeh, lungo per modo di dire. E se poi piove? … su questo non commento. 
Finita la mia pausa e riposata per bene (un'oretta) riparto. 
Solo che appena il sentiero inizia a salire mi rendo conto che sono stanca. Lo stress di questi giorni si fa sentire per cui decido che il giro dei laghi va benissimo. 
E' lo stesso giro che ho fatto anni fa ma all'ora c'era neve e avevamo tentato il passo. 
Ora è estate, il posto è meraviglioso e solitario. 
Ci fermiamo a un laghetto artificiale e metto i piedi a bagno. Finalmente anche io le zampette fresche. E mentre sono li immobile a godermi il fresco i pesciolini si avvicinano. Si vede che sono curiosi. Attendo con calma e alla fine decidono che non sono un pericolo allora arrivano, mi fanno il solletico, cercano di assaggiarmi … è stato emozionante, a me non era mai capitato che un branco di pesciolini venisse a farmi il solletico! 
Dopo essermi goduta questo spettacolo riprendiamo il sentiero che si ricongiunge con quello dell'andata. 
Una sosta per bere ma più che altro per asciugare il sudore ed eccoci arrivati a Carona. 
Sosta gelato sulla strada, sosta GPL con un signore egiziano simpaticissimo con cui condivido il problema del caldo e per le 7 siamo a casa. 
Pappa alle bestioline, io ho l'insalata di riso pronta, fresca e pronta … una goduria. 
La giornata non è andata esattamente come pensavo ma devo dire che il posto è davvero meraviglioso e il giro lo consiglio davvero a tutti. 

heliSLaLenta & Kyra 

I dati secondo Gipsy: 
Quota partenza: m 1.127 
Quota arrivo massima: m 2.052 
Dislivello: m 1.003 circa 
Tempo totale: 7 h 37 m compresa di tutto 
Km percorsi: 15,8 circa 
Percorso canabile: Si 
Acqua sul percorso: Torrenti e laghi

sabato 3 giugno 2017

Capanna Grassi dalla Val Bona – 3 Giugno 2017


Avevo visto il cartello … il masso indicativo quando sono stata in Val Biandino poco tempo fa ma mi incuriosiva capire dove fosse la salita. Avevo il dubbio che fosse quella valle dove sono stata con Giuliano nella mia vita precedente. Mi ricordo di quella gita una fatica immane e un bel tratto a ravanare. Invece oggi è andato tutto benissimo. Percorso che attraversa la valle opposto al “solito” e soprattutto in ombra (tenetelo presente se lo volete fare d'estate). E poi si entra nella Val Bona. Mamma mia che bella! Selvaggia e solitaria … e faticosa! Lo ammetto, ho fatto fatica perchè è davvero ripida ma vi assicuro che ne vale la pena.
Per i cani il primo tratto difficile è quando si attraversa il torrente. Ci sono le catene e un chiodo nella roccia per i piedi ma per i cani c'è da tenere conto che è umido. Nel dubbio ho legato Kyra me se l'è cavata alla grande.
Poi si incontra un bivio che permette di scendere in Biandino all'altezza della Baita degli Alpini.
Quando poi si è entrati in Val Bona c'è un punto in cui il sentiero è franato e li Kyra, che si fa sempre prendere dall'entusiasmo, è salita sul masso liscio e inclinato e ha iniziato a scivolare … mentre ho allungato la zampa … pardon, la mano, per prenderla si è fermata ma era proprio sull'orlo! Ecco, a volte bisognerebbe avere un po' di paura! L'ho legata e ho cercato il modo secondo me migliore per passare e tutto è andato bene.
La Bochetta di Valbona mi è apparsa all'improvviso e che respiro di sollievo che ho tirato!
Oggi era molto afoso e ho sudato 10 volte più del solito. Il sole si è fatto vedere poco e non so se è stato un bene, magari mi asciugava! Dalla Bocchetta al rifugio non c'è molto e li finalmente il meritato riposo.
Siamo poi scese dal solito percorso del Passo del Camisolo per la Val Biandino e poi per strada fino alla Fonte di San Carlo, io ero troppo stanca per prendere il sentiero. L'ho preso solo in quell'ultimo pezzo. E poi ancora per la cascata.
Siamo arrivate alla macchina accaldate e stanche ma appagate. Si, questa è una gita che davvero appaga corpo e spirito.
Ve la consiglio davvero!


heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 663
Quota arrivo massima: m 2.054
Dislivello: m 1.418 circa
Tempo totale: 8 h 28 m compresa di tutto
Km percorsi: 19,1 circa
Percorso canabile: Si con un paio di passaggi a cui fare attenzione
Acqua sul percorso: Torrenti e fontana al rifugio