domenica 24 gennaio 2016

Terz'Alpe m 800 – 24 Gennaio 2016


Sembra sia gelato il torrente Gajum (quanti di voi sanno che si chiama cosi??? Io non lo sapevo!) e allora andiamo a vederlo, armati di macchina fotografica.
Molto più freddo alla partenza, prova ne è che il ghiaccio è prevalentemente li, poi temperatura sempre più mite.
Il 31 di gennaio scade la gestione attuale e il bando sembra lo abbia vinto un progetto di Valmadrera. Comunque vada, spero che i nuovi gestori siano più cordiali verso TUTTI i visitatori e non solo con i proprio amici e accettino TUTTI i cani e non facciano una selezione.
Dopo la mia piccola polemica, vi lascio alle fredde immagini di gennaio … finalmente fredde oserei dire!

heliSLaLenta & Kyra , Giuliano e Mario

mercoledì 20 gennaio 2016

Monti di Carate m 782 – Rif.Murelli m 1190 - Monti di Urio m 720 20/1/15


Prologo
Qualcuno (perdona … la mia memoria …. ) mi ha parlato dei Monti di Carate e mi ha incuriosito.
Visto che di neve non ce n'è e che la passeggiata è a sud questo potrebbe essere un buon periodo. Guardo la relazione, la cartina e scopro che più si c'è un rifugio. Di relazioni ce ne sono davvero poche, eppure siamo sull'alta via dei monti lariani!
La sera prima prendo in mano il tutto per decidere la strada in macchina e farmi una idea precisa del percorso. Oh cavolo … è la macchina dove la parcheggio? Le due relazioni che trovo sono in contraddizione. Decido di seguire quella di Diska che è sempre molto preciso.
Piccola nota di folklore: nel cercare l'itinerario (Diska ha TUTTI gli itinerari che portano al rifugio segnati nel suo sito!) ne trovo uno dove il parcheggio è facilissimo! Ottimo, penso. Parte da Urio. Dovete sapere che Carate Urio è l'unione di due paesi, come spesso accade ai comuni con due nomi e anche se sono vicinissimi rimangono due entità separate, almeno sulla cartina.
Decido quindi di salire da li ma …. mi rendo conto che le due relazioni sono diverse. Non capisco. Leggo bene i passaggi e si, sono proprio diverse. Fino a che non mi viene la folgorazione: vuoi vedere che c'è Monti di Carate e Monti di Urio?
Meno male che ho avuto questa brillante intuizione, per carità, niente di male se salivo ai Monti di Urio ma io volevo proprio i Monti di Carate!
Cmq, alla fine non so ancora dove diavolo andare a parcheggiare.
Parto. Arrivati a Cernobbio il navigatore inizia a diventare indispensabile. La relazione dice di salire su una strada dopo la via Santa Marta per cui ho segnato sul navigatore: Carate Urio, Via Santa Marta.
Passa la prima galleria, quella lunga. Bene.
Passano anche le altre gallerie. Bene.
Passa anche il cartello che indica il centro di Carate Urio. Non bene.
Continuo lo stesso. Arrivo a Laglio e il navigatore mi fa salire da una strada che è a fondo cieco. Ok, c'è qualcosa che non va. Torno indietro. Mentre giro mi rendo conto che il caro navigatore ora mi mostra l'arrivo più avanti, vale a dire che l'ho già superato.
Accidenti … io che non ho per niente senso dell'orientamento ora sono in braghe di tela.
Ad un certo punto vedo una mulattiera con un cartello di quelli che indicano le passeggiate. Li c'è proprio un bel parcheggio. Che bello! penso … scendo e vado a vedere il cartello: Monti di Urio.
Ma come … ma no!!! Uffa. Risalgo in macchina, metto via il navigatore e decido di andare al centro di Carate Urio. La relazione di Diska mi dice come imboccare la mulattiera a piedi, in qualche modo troverò parcheggio.
Toppo la prima uscita e mi ritrovo a girare che sono quasi a Cernobbio. Finalmente scendo sulla vecchia Statale Regina. Ma in che paese sono? Occavolo … senza superare i limiti di velocità (con disappunto di chi mi sta dietro che mi supera appena può) cerco di capire. Finalmente trovo il cartello di inizio di Carate Urio. Mi ricordo dalla relazione che devo arrivare ad una chiesa, e intanto ho bisogno di un bagno e voglia di fare colazione. Ecco la chiesa. Dovrei fermarmi per leggere la relazione … ma ecco un bar e incredibilmente ha anche un posto libero per la macchina li davanti!
Prima di scendere leggo la relazione. Sono giusta. Devo solo trovare un parcheggio e poi cercare il numero 87 di quella via e seguire le indicazioni.
La signora che mi serve al bar è simpatica e allora le chiedo: per andare ai Monti di Carate? “A non so, chieda agli uomini”. Sono 3 signori seduti al tavolino che ora fanno a gara per spiegarmi: “è semplice, basta andare su” mi dice uno ridendo. E' simpatico, rido anch'io e gli spiego che il problema è la macchina.
Guarda, non puoi sbagliare (e quando iniziano cosi a me vengono i sudori freddi) prendi questa strada che sale, fai uno, due, tre e quattro tornanti … cmq prima di arrivare su allo stradone dove c'è il bivio per Como. Ecco, a quell'ultimo tornante c'è un parcheggio. Ci sono delle scale che scendono e poi una galleria. Passata la galleria, sopra c'è lo stradone, non puoi più sbagliare.
Intanto sono arrivati avventori che fanno un sacco di coccole a Kyra.
Bene, sospiro, vado in bagno e poi riparto.
Incredibile, ma le spiegazioni che ho capito erano giuste!
Parcheggio, metto gli scarponi, scendo le scale, poco dopo la galleria e li, ad aspettarmi, il cartello che indica la mia meta.
La giornata è salva, la gita può iniziare.

La gita
La mulattiera è davvero ripida. Nel primo tratto ci sono case con tanto di box: ma come diavolo fanno le macchine a entrare e uscire con cosi poco spazio? E' vero che il box sono tutti molto grandi ma io la retromarcia qui non la farei mai! Si vede che in qualche modo ce la fanno a girare … sono i pensieri di questo pezzo di salita che è davvero ripido. Kyra al guinzaglio tira di qui e di la ma non me la sento ancora di lasciarla libera. Sarà il ripido o il sole che inizia a fare capolino ma io inizio a sudare … e ho lasciato a casa il mio asciugamanino, mannaggia!
Appena finiscono le case libero la tata e mi spoglio.
Dicono che quassù potrebbero passare quei trattorini 4x4 piccoli … beh, ne troverò uno in salita e ben due in discesa!
E' molto antropizzata questa mulattiera, piena di muretti e di ruderi. Alcuni cartelli indicano dei lavori fatti da volontari (che ringrazio, ovviamente) e fanno capire quanto ci si tenga a mantenere tutto in ordine e pulito. In effetti non c'è una carta in giro e la mulattiera è pulitissima.
Si passa in diverse frazioni, ognuna con il suo bel cartello; le case, ristrutturate e molto belle, fanno pensare che qui almeno d'estate la gente ci salga.
Ho visto un cartello che indicava il sentiero per i Monti di Urio (lo vedo di la dalla valle) e una piccola idea si fa strada nella mia testolina.
Ne vedo un altro più avanti che parla di sentiero impegnativo. Impegnativo? E perché? Roccette? Scivoloso? Ghiaccio? Ok, se decido di fare l'anello prendo quello sotto che è meno impegnativo, si sa mai!
In un'oretta siamo ai Monti di Carate dove troviamo, oltre all'immancabile chiesetta, anche una fontana. Dissetateci e fatto un giretto li intorno guardo la relazione per decidere dove proseguire visto che la meta non è indicata.
Passato il borgo si entra nel bosco; qualcuno ha definito monotona e noiosa questa salita, Kyra ed io invece l'abbiamo trovata molto bella e rilassante. Ecco che laggiù si vede il rifugio. Sono circa 2 ore e 20 che camminiamo. Il rifugio è aperto tutto l'anno ma ahimè non accetta animali. Fuori ci sono molti tavoli ma trovo un'asse di legno comodissima proprio sotto le mura e decido di stare li. Qui arriva anche una strada, ma è sterrata e non so se le macchine private ci possono passare.
Arrivano, distanziate uno dall'altro, tre furgoncini, sembrano operai che vengono a mangiare.
Poi arrivano due ragazzi con una splendida cucciolotta (ma quanto è affollato sto posto?)
Il ragazzo ha il giubbotto dei Ragni di Lecco e allora controllo con lui la mia cartina Svizzera: non è segnato il traverso che dai Monti di Urio porta ai Monti di Carate e inoltre c'è una forra da attraversare … e li al rifugio non trovo il cartello per proseguire. I ragazzi arrivano dal Bisbino e mi dicono che hanno trovato dei cartelli ma non li hanno letti. Bon, decido di andare a vedere.
Alterno tratti di strada sterrata con sentieri, tenendomi sempre sul versante del lago che tanto è da li che devo scendere. Le foglie la fanno ancora da padrone e le scivolate non si contano. L'ultima volta che sbuco sulla strada dopo un traverso poco segnato, mi fa trovare il Bisbino proprio li davanti. Le ragazze che ho incontrato prima mi hanno detto di aver letto il cartello con la mia meta ma … se l'avessi già superato? Uffa, non ho tanta voglia di tornare indietro …
proseguo. Mi trovo di fronte ad un altro rifugio, il Bugone; ci sono cartelli ma nessuno che indica la mia meta. Mi fermo un attimo al tavolo, ho sete … e li dietro l'angolo ci sono dei cartelli … siiiiii! Quelli che interessano a me! Sto anche pensando che posso sempre scendere a Carate Urio (130 minuti … ) e poi la macchina non sarà poi cosi tanto distante.
Proseguiamo. Splendida mulattiera, larga, bel fondo, tenuta bene. Sono contenta, oggi non ho voglia di ravanare. Con passo tranquillo, con Kyra che se la gode un mondo … ah, ho visto anche un … capriolo? a me sembrava più un camoscio cmq era un ungulato. Kyra non l'ha visto. La chiamo, vorrei cercare di prenderla prima che lo veda … ma a meno di un metro da me lo vede e schizza.
Ormai però lei è diventata brava, si fa una bella corsa e poi, senza lontanamente pensare di raggiungere l'animale, se ne torna tutta soddisfatta.
Arriviamo ai Monti di Urio e li la sorpresa di vedere un cartello bello, più bello che dall'altra parte, che indica i Monti di Carate. Mi rincuora quel cartello, sembra nuovo, vuol dire che il sentiero non puo' essere poi cosi male. Decido di prenderlo. Anche qui una splendida e larga mulattiera.
Poi il bivio. Il nuovo cartello mi dice di prendere il sentiero che scende: ma allora dove va sta strada? In ogni caso scendo. Ci sono i segni e ogni tanto anche qualche cartello. Il sentiero scende e si inoltra nel bosco. Diventa sempre più brutto. Niente di infattibile ma a volte si fa fatica a vedere dov'è. Per non parlare di quegli alberi caduti! A volte non li si può superare e occorre sdraiarsi per terra per passare. Ormai sono qui, che devo fare? In ogni caso il sentiero lo ritrovo sempre e allora continuo tutto sommato abbastanza tranquilla anche se so che oggi siamo le sole ad essere qui.
E poi mi vedo il cartello, che indica dalla parte da cui sono venuta: sentiero difficile …. ma allora, dove è quello facile? Vuoi vedere … che non c'è? E in effetti, poco più avanti, torvo un bivio: uno che va si ai Monti di Carate, l'altro che va alla frazione dove ho visto il primo cartello. Decido di non salire, anche se so che su c'è l'acqua, ne ho ancora un po' sia per me che per Kyra e dovrebbe bastare.
Piccola sosta al borgo e poi la discesa. Spacca alluci. Se in salita l'ho trovata ripida in discesa è ancora peggio. Per fortuna non è lunga.
Rientriamo alla macchina esattamente 6 ore dopo essere partite. Stanche. Oggi i muscoletti hanno lavorato molto. Siamo soddisfatte, ce lo meritiamo un pezzetto di grana, vero Kyra?

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 272
Quota arrivo: m 1.240
Dislivello: m 1.180 circa
Tempo totale: 6 h compresa di soste
Km percorsi: 14,7 circa

sabato 16 gennaio 2016

San Calimero m 1.494 e Rifugio Riva m 1.021 – 16 Gennaio 2016


Non è stato semplice mettersi d'accordo con Giuseppe ma alla fine ce l'abbiamo fatta: andiamo a San Calimero dove lui ha un conto aperto.
Finita la passeggiata devo andare a Cremeno per una commissione per cui propongo di trovarci direttamente a Baiedo. Proprio li sulla rotonda so che c'è un bar, ho bisogno del bagno e ne approfitto per bere un caffè. Solo che il bar è diventato panetteria … ma no, guarda meglio, li di fianco c'è anche il bar! Che bel posto! Gestito da ragazze molto simpatiche e altrettanto lo sono gli avventori che non mancano di fare tante coccole a Kyra.
Arrivo e la macchina di Giuseppe è già li, ora ci sarà l'incontro dei canidi e spero ardentemente che vada tutto bene … dovranno stare insieme tutta la giornata!
Desy è più piccola di quello che credevo dalle foto ed è una gran chiacchierona. Per adesso tutto bene, non si considerano più di tanto e, purtroppo, con Kyra questa è la norma.
Partiamo in direzione del sentiero: è di qui, a me sembra di la … e non era da nessuna delle due parti! Nonostante sia venuta qui più volte faccio sempre fatica a trovare la partenza ma tornando un pochino indietro vedo il cartello la in fondo, tutto a posto, trovato!
Incontriamo un altro simpatico cane con un simpatico padrone; mentre i cani si conoscono io scambio 4 chiacchiere con il signore (e te pareva …. ) e poi su. Chiacchierando con Giuseppe (indovinate un po' di cosa?) la strada passa via veloce e arriviamo ai Piani di Nava. Il mio compagno propone di salire prima a San Calimero e di passare dal rifugio scendendo: perfetto! Prendiamo quindi il bivio e saliamo. Non fa freddo come temevamo, ma stare fermi all'ombra la giacca ci vuole. Il sentiero è tranquillo, solo verso la fine troviamo un po' di ghiaccio ma passando lateralmente e facendo un po' di attenzione giungiamo alla meta.
Siamo soli, per ora. Foto di rito e poi facciamo una cavolata, noi umani: abbiamo messo i nostri cani in una situazione non proprio bella, praticamente chiusi in un cerchio da cui non potevano muoversi mentre Giuseppe prendeva del cibo dallo zaino. L'attacco è stato velocissimo, non mi sono praticamente accorta della dinamica che mi ha spiegato dopo Giuseppe ma è stato davvero un attimo. Grazie al nuovo collare di Kyra l'ho presa al volo e spostata da li. Mi sono spostata anch'io con il mio zaino ed è tornata la calma. Non si sono più beccate per tutto il giorno, per fortuna. Questo per dimostrare che è un attimo, con i cani si deve sempre fare tanta attenzione!
Un po' per volta arrivano altre persone. Kyra abbaia a tutti salvo poi andare a fare la sua solita questua (e riesce anche a racimolare qualcosa). Ci scambiamo la foto di gruppo con dei signori e ci prepariamo alla discesa che decidiamo di fare seguendo un cartello che indica Pasturo ma per un sentiero al sole, dove quindi non dovremmo trovare ghiaccio.
Io speravo che ci portasse direttamente ai Piani di Nava ma invece si ricongiunge al sentiero dell'andata, dopo la parte ghiacciata.
Bivio per il rifugio, dove trovo con molta sorpresa indicato benissimo il sentiero per il Passo della Stanga che vorrei rifare quest'anno con Kyra.
Al rifugio troviamo molti tavoli già occupati e il solito caldo umido interno che non fa respirare. Desy e Kyra sono bravissime, sedute li, vicino al tavolo, non fanno storie e non disturbano nessuno e la ragazza che serve ai tavoli cambia perfino l'acqua alla ciotola destinata ai cani … questa si che è accoglienza!
In discesa spero di poter sfruttare le conoscenze di Giuseppe sull'addestramento canino ma purtroppo il sole non c'è più e il freddo inizia a diventare pungente.
Spero che ci sia una prossima volta, Kyra ha bisogno di lavorare con me ma non trovando educatori in grado di prendersi in carico i suoi piccoli problemi dobbiamo arrangiarci da sole.
Nel complesso è stata davvero una bella e rilassante giornata e sono felice che Kyra abbia avuto modo di camminare con un altra cagnolina al fianco … le fa solo bene!

heliSLaLenta & Kyra , Giuseppe & Desy

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 603
Quota arrivo: m 1.517
Dislivello: m 990 circa
Tempo totale: 6 h 46 m compresa di soste
Km percorsi: 13,5 circa

mercoledì 13 gennaio 2016

Monte San Primo – m 1.682 – 13 Gennaio 2016

Ho sentito che avevano aperto gli impianti, poca neve ma sufficiente per sciare. Vorrei portare Kyra a divertirsi un po' ma qui intorno proprio non ce n'è per cui provo li, a Pian Rancio.
Arrivo con l'amara sorpresa: tutto giallo. E' andata tutta via.
Kyra però non se ne preoccupa, lei è felice perchè corre per i prati annusando tutto quello che c'è da annusare. Abbiamo davvero tanto da imparare dai cani e cosi cerco di mettere il morale in modalità ON, metto gli scarponi (e si …. pensavo di trovare un po' di neve … ) e partiamo.
Non so esattamente quando hanno ristrutturato l'alpe di Borgo e di conseguenza quando hanno asfaltato la strada ma salgo di li. Poi il bosco, il sentiero/strada inizia a diventare un po' ghiacciato … e io ho appena messo via i bastoncini che tanto a che mi servono. Slalomando tra il ghiaccio arrivo a Terrabiotta. Giornata meravigliosa, freddina e con un po' di vento. Cresta? No, strada. E cosi i pensieri partono. E oggi non è giornata per far volare i pensieri e, manco a dirlo, non c'è nessuno. La prima persona che incontro è appena giù dalla cima.
La solitudine della vetta non è cosa da tutti e me la godo.
Lo ammetto, ho fatto la seconda colazione (pure Kyra …) nonostante siano soltanto le 10:30
Oggi aspetto anche il corriere, non voglio che ritirino i vicini ma sto …. di un corriere ha mandato stamattina la mail … ecchecavolo! Dalle 10 alle 15:30 – punto sul fatto che di solito arrivano all'ultimo momento ma sono agitata. Ora scendo, tanto che ci sto a fare qui? Freddo, vento … panorami che conosco ormai come le mie tasche … Ma ecco che iniziano ad arrivare.
Prima due ragazzi con due bellissimi cani. Con Kyra si annusano ma non si prendono più di tanto. Noi umani chiacchieriamo un po', offro loro la ciotola per far bere i cani e poi, visto che stanno facendo le foto, gli chiedo se ne vogliono una insieme; ovviamente l'intento è quello di farmene fare una io ma appena rendo il telefono loro: ora scendiamo subito che devo andare a prendere il pupo a scuola … vabbeh, la solita c....a, fa niente tanto di foto qui ne ho tante.
Poi arriva la massa. Prima un quartetto dal Martina: ma non avete trovato ghiaccio? Ohhhh siiiii, tanto! Ecco :D e una del gruppo mi chiede del mio blog, ti chiami Silvia … devo ammettere che mi fa piacere vedere che il mio blog è ancora consultato da qualcuno ^_^
Inizio a scendere, ormai tanto vale cercare di arrivare a casa in tempo per il corriere. Ancora strada, vento e ghiaccio non mi invitano di certo e sulla strada ormai è quasi una processione. Tanti cani, Kyra è felice di fare tante conoscenze.
Poi noi tagliamo giù a sinistra mentre quasi tutti arrivano dalla colma (ma lo pagate il parcheggio?)
All'alpe mi fermo un pochino, un signore con un cucciolo, leo, di 3 mesi. Con un po' di fatica riesce a giocare con Kyra ma lui è legato al guinzaglio e a Kyra evidentemente non piace la situazione.
Il signore mi parla del suo piccolo, che non può mangiare altro che le sue cose perchè è delicato … ma è di razza? Si … ecco, mi vine spontaneo dire che Kyra è meticcia e mangia più o meno di tutto. Prima o poi capirò perchè la gente si ostina a prendere cani di razza sapendo benissimo le difficoltà a cui andranno incontro.
Poi arrivano i 4 incontrati in cima, con la ragazza che mi conosce attraverso il mio blog (a proposito, se mi leggi … CIAO!) e per ultima scendo anche io.
Gita corta, oggi in ogni caso non avevo voglia di fare di più. L'inverno senza neve è desolante. Trovare il ghiaccio poi non mi entusiasma.
Kyra invece è contenta … in cima mi ha chiesto se la prossima volta andiamo sul Grignone :O

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 1.180
Quota arrivo: m 1.682
Dislivello: m 600 circa
Tempo totale: 4 h compresa di soste
Km percorsi: 9 circa