mercoledì 23 novembre 2011

Orrido di Gallavesa - 23 Novembre 2011

Tempo fa, su Orobie si parlò di questa facile ferrata. Restammo (Giuliano ed io) affascinati e decidemmo di farla in autunno.
Solo che l'autunno avanza e non ci sono mai momenti in cui proporre il giro.
Sto meditando di andare da sola quando vedo che Laura ha delle giornate disponibili durante la settimana ma con orari ridotti. Ricordo che parlammo di farla in mezza giornata per cui la contatto e si organizza.
Ovviamente invito anche i 2 soci che ultimamente hanno compiuto con me le pazzie … accettano … :) Incredibile! Non fanno una roba da ammazzarsi per questo mercoledì :)
Un po' di casotto per incontrarsi ma alla fine si decide, visti i tempi segnati su vieferrate.it di trovarci a Lecco, salire a Erve con 2 macchine e lasciare li quella di Laura cosi che possa tornare a casa in tempo a prendere la bimba all'asilo.
Compattato il gruppo saliamo a Erve, seguendo fedelmente la macchina di Giuliano che io, senza TomTom, sono persa … nel vero senso della parola.
Lasciata un'auto, ci si avvicina un carabiniere … usti, penso … che abbiamo fatto? Invece voleva solo sapere dove andavamo e ha avuto la brillante idea di dare a Giuliano una “dritta” su come arrivare prima a Somasca. Siccome le scorce spesso ti fanno perdere un sacco di tempo cosi è anche questa volta per cui, inversione e via verso la strada solita.
Arriviamo e invece di cercare la strada iniziamo ad andare con il naso della nostra guida (non per nulla si è autonominato NanoAdventure!) e chiediamo un po' in giro. L'orrido lo vediamo li ma non capiamo bene da che parte andare. Gira di qui, gira di la alla fine il naso ha avuto buon fiuto e arriviamo al cartello.

Davanti Pinuccio, in mezzo le caciarone, Giuliano che dirige da dietro il gruppo, arriviamo al fiume.
Io sono perplessa, ma si sa che quando c'è la guida non devi fiatare. I rovi che abbiamo attraversato mi hanno lasciato dei bei segni sulle mani ma non importa. 

Guado. Guado. Guado. Guado. Guado. Guado. Guado. Guado. Guado. Fine.
Da qui non si passa più.
Io penso alla bimba di Laura e vedo sfumare la nostra ferratina.
Pazienza, mi dispiace per lei che è quella che si è sciroppata più strada di tutti.
Rientriamo sul sentiero (Guado. Guado. Guado. Guado. Guado. Guado. Guado. Guado. Guado. ), come dice Laura abbiamo arrampicato su fango erba spine e sassi che rotolano immancabilmente verso valle (a pochi cm da me … e 2!) 

e poi troviamo l'attacco della ferrata.
Io pensavo di non portare nulla ma Giuliano ha insistito e allora su imbraco e set da ferrata. Per adesso il casco sta nello zaino.
La ferrata alias sentiero attrezzato si svolge su una cengia piuttosto esposta, all'inizio addirittura protetta da un parapetto e cmq con sempre il cavo per assicurarsi.

Spettacolare, anche se piuttosto corta. I passaggi sono sempre ben assicurati e mai particolarmente difficili. I 2 guadi sono molto più semplici di quelli fatti prima e soprattutto hanno anche loro il cavo di assicurazione.


Passaggio chiace sulla casa dell'ex centrale idroelettrica

La ripida scalinata che conduce all'uscita della ferrata

Arriviamo ad Erve con un'ora di anticipo … ma chi ha scritto quella relazione?
Non c'è nulla di aperto per cui mangiucchiamo qualcosa per conto nostro poi Pinuccio si fa dare uno strappo da Laura che deve tornare a casa presto.
Mi spiace, se l'avessi saputo saremmo tornati tutti, sta di fatto che ci troviamo, Giuliano ed io, a cercare il sentiero che, cartello alla mano, in un'ora e 40 ci riporta a Somasca … ma dove le hanno viste le 2 ore e 30?
Si deve salire ancora di circa un centinaio di metri, purtroppo su strada asfaltata, ma poi inizia questa bellissima mulattiera che sale ancora un pochino, fino ad un belvedere con panche. Piccola sosta per bere qualcosa poi si scende.

Giuliano mi prepara i bastoni (cavallerescamente si è offerto di portarmeli!) e io: ma no, provo a scendere senza che devo recuperare l'equilibrio. Va bene, mi dice lui, li porto a mano.
Scendiamo chiacchierando.
Siamo circa a metà strada che guardo il mio socio … guardo me … “I BASTONI”!!!
Sono rimasti alla croce.
Lasciali la.
Ma sai quanto costano?
Te li ricompro io.
Ma io ci sono affezionata.
Vado su io.
No vado io.
Lascia qui lo zaino.
Ma no inizia a scendere …
Insomma, le solite scenette.
Sono alla macchine poco dopo le 15. Laura ce l'avrebbe fatta benissimo, e anche Pinuccio … peccato che abbiano rinunciato ma la “colpa”, se di colpa si può parlare, è di quella relazione che è stata davvero terroristica.
Noi ci siamo fermati un sacco a Erve e abbiamo ravanato non poco per trovare il sentiero.
Alla fine direi che 4 ore per il giro totali sono iperabbondanti.
Un grazie a tutti i miei compagni di gita che hanno fatto di questa splendida giornata … anche una giornata divertente!
heliSLaLenta
Partecipanti: Laura, Pinuccio, Giuliano, heliS
Quota partenza: m 290
Quota arrivo: m 559 (700 raggiunti con il sentiero di rientro)
Dislivello secondo Gipsy: m 600 circa
Tempo totale, comprese le mega soste: 4 h 30 m
Km percorsi secondo Gipsy: 8

Nessun commento:

Posta un commento