sabato 23 luglio 2011

Pizzaccio – m 2.588 - 23 Luglio 2011

Come avevo detto l'altra volta? Mai fare una gita con quelli di On-Ice … E allora perché accetto l'invito quando arriva venerdì?
Mah … perché sono sola?
Ma no … alla fine mi ero pure divertita lo scorso sabato per cui, visto che la comitiva è dimezzata, mi son detta: perché no?
I perchè son presto detti:
1 – mai andare in giro con quelli di On-Ice soprattutto se c'è un gigante che, essendo tale, PRETENDE il posto davanti lasciando la sottoscritta a stare male dietro :( (soffro maledettamente il mal d'auto!)
2 - mai andare in giro con quelli di On-Ice soprattutto se c'è un goloso che PRETENDE di fermarsi a fare colazione in quel di Chiavenna: come fare a dire di no ad un bellissimo krapfen che ha inoltre il sapore antico di quando il papà te lo faceva trovare per colazione?
3 - mai andare in giro con quelli di On-Ice soprattutto se c'è una coppia di spaccamaroni che, non potendosela prendere con il loro mentore, se la prendono con l'unica malcapitata per tutto il santo giorno …
Morale: arrivo a Olmo mezza morta, il mal d'auto si fa sentire. Purtroppo avrò la testa per aria (giramenti e sensazioni di svenimento) per quasi tutto il giorno, praticamente fino a metà discesa. Mentre salgo penso al tratto esposto e alle roccette da fare in discesa, proprio quello che ci vuole con la testa che non ne vuol sapere di stare ferma al suo posto.
Lo spirito goliardico della coppia, inizio a capire, sarà rivolto “contro” di me per tutto il giorno.
E sia. Mi metto l'aureola di Santa e, pazientando, cerco di dar loro corda :)
Arriviamo all'Alpe Lendine dove due splendide signore insistono per offrirci il caffè. E meno male che, chiacchierando con le nostre gentili ospiti, ci indicano la “vera” cima, e non il Mater come qualcuno a caso aveva individuato come la nostra cimetta!
Ripartiamo. Come dislivello siamo circa a metà strada e i 2 spaccamaroni prendono il volo. Sono sempre alla nostra vista, ma io mi rilasso :) chiacchierando con il mio vecchio amico.
Arrivati al lago inizio ad essere davvero stanca. Niente sosta banana … come dicevo? Mai andare in giro con quelli di On-Ice
Ma … MIRACOLO! La coppia Spaccamaroni Antisociali ci aspetta!
Non ci posso credere!
Ma ecco svelato l'arcano: “Nano … dove dobbiamo andare?”
Gulp ….
Come sarebbe dove dobbiamo andare … ma che razza di alpinisti sono questi qui????
Rido a crepapelle, anche perché ora sono davvero alla frutta. Talmente alla frutta che il buon Nano, per non farmi prendere troppo in giro dagli S.A. (che NON sta per sci alpinisti!) passa davanti e mi prende il bastone aiutandomi a salire.
Arriviamo ad una bastionata: “Nano … dove dobbiamo andare?”
Amoh ….. Grande Nano che parte e si dirige verso la cengia (lui non conosce né la zona né il sentiero, ci tengo a precisarlo … lui è bravo di suo!)
E poi la solita solfa per le roccette … fino ad arrivare in vetta.
Arrivati, Kikko non si ferma nemmeno un momento, gira i tacchi e scende.
Io mi rifiuto, lo so che quei nuvoloni neri non sono simpatici, ma guardo il mio mentore e vedo che è tranquillo: ok, si possono fare un paio di foto.
Purtroppo niente foto di gruppo.
Purtroppo niente firma sul libro di vetta.
Purtroppo niente bandierine, per fortuna qui ci sono già anche se vecchiotte.
Scendiamo.
Lo S.A. Number one ha una brillante idea: scendiamo di qui!
Viene immediatamente azzittito dagli altri 2 che però, e purtroppo, accettano la seconda proposta: scendere al lago dopo la cengia senza passare dal sentiero.
Ovviamente ora piove e perfino San Nano alla fine brontola: “Bella eh questa deviazione … splendida idea CorvoNero!!!”
Io intanto ho già superato abbondantemente la frutta e con solo un caffè in corpo da quando abbiamo lasciato la macchina non ce la fò più.
“Arrivati al sentiero mangiamo la banana” promette San Nano .
Il sentiero faticosamente arriva, ma nessuno si ferma …
Va bene, mi fermo io :)
Il duo prosegue (sempre più asociale!) mentre il mio mentore mi tiene compagnia.
Poi scendiamo finalmente sereni, in ambiente tranquillo (senza schiamazzi) chiacchierando del più e del meno.
All'Alpe Lendine le signore ci aspettano ancora con il caffè. Mi coccolo la bimba più piccola e quando è ora di scendere … mi tocca ridarla alla mamma … peccato, era davvero un amore!
La discesa … un tormentone … gli S.A. non mi hanno lasciato perdere un attimo … e cosi la discesa è passata in un baleno :)
Macchina.
Il gigante davanti, ovviamente.
Ad un tornante, per non sboccare proprio nel coppino del gigante, chiedo a CorvoNero di fermarsi.
Cavolo come sto male … mi riprendo solo dopo la sosta pranzo e cosi … altro alterco che dura fino alla macchina.
Che dire … mi sono divertita un mondo … non so gli altri, ma per me è stata una bellissima gita fatta in ottima compagnia!

Nota tecnica:
Da Olmo prendiamo il sentiero ben segnalato per l' Alpe Lendine. Da qui si vede la cima, ma non il percorso che si deve fare.
Poco più avanti si prende la rampa sulla dx, sempre seguendo i segnavia, che porta al lago Caprara e subito dopo al passo Lendine.
Dal passo bisogna abbandonare il sentiero segnalato (che porta al passo della Forcola) e portarsi sul lato destro della cresta.
Su tracce non sempre evidenti seguire la cresta fino alle ripide roccette finali, dove bisogna individuare una cengietta esposta che traversa con buona esposizione sulla parete Sud.
La cengia porta alla cresta opposta a quella finora salita e per facili roccette sulla vetta 


Partecipanti:
CorvoNero, Kikko, Nano, heliS
Quota partenza: m 1.070
Quota arrivo: m 2.588
Dislivello secondo Gipsy: m 1.580 circa
Tempo totale, comprese le soste: 7 h 20 m
Km percorsi secondo Gipsy: 16 km
heliSLaLenta

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