mercoledì 23 febbraio 2011

Rifugio Mambretti - m 2.004 – 23 Febbraio 2011


Seduti nella mia cucina con davanti la crostata di marmellata di arance e il moscato discutiamo sul da farsi.
Sfumata la notturna decidiamo di andare a camminare domani, solo che c'è vento … tanto vento!
Mario ci tiene compagnia solo stasera ma partecipa attivamente alla scelta e quando viene fuori il Rifugio Mambretti concorda con Giuliano che la zona è davvero bella. Me la consiglia.
Mando giù il rospo di non fare una cima e va bene, mi fido dei miei amici e accetto la proposta e ora via, tutti a nanna!
Appuntamento al solito Bione, colazione al solito Ristop e poi giù verso Sondrio. Ci rendiamo subito conto che il vento è notevole e quindi non dovremmo aver poi sbagliato più di tanto la meta.
Arriviamo nei pressi della diga, saliamo ancora un pezzetto con la macchina ma all'altezza del ponte ci fermiamo, calziamo gli scarponi e partiamo alla volta di Agneda dove, d'estate e con apposito permesso, si può' arrivare con la macchina.
Non mi sento troppo in forma oggi … continuo a lamentarmi … sono agitata perché so che Giuliano è veloce … ma no, non è questo: non sono in forma e basta.
Tantè che ci mettiamo circa un'ora e mezza per arrivare alla diga.
E qui … sorpresa: ma io qui ci sono già stata!
Ricordo la scritta sotto quella galleria … ma me ne sto zitta. Anche perchè pioveva tanto ... ma tanto .... MA TANTO! Quel ricordo non fa testo, per me è comunque una zona nuova.
Parliamo con i guardiani, chiediamo le chiavi del rifugio tanto per dare un'occhiata (il tempo che rimarremo lassù non ci permetterà neanche di accendere la stufa e si sa, in questa stagione fa più freddo dentro che fuori!) e cosi scopriamo che la traccia la troveremo solo fino all'Alpe Caronno, poi il nulla …
Eh … sarà dura che arrivate su! E' caduta tanta neve e lassù, con quella trasportata … sarà difficile che arrivate al rifugio …
Chi continua imperterrito a scoraggiarci è il guardiano: che voglia compagnia e ci induca a fermarci li?
Mah … non conosce Giuliano che in effetti non fa troppo caso a quanto detto e prosegue.
Io dietro.
Devo essere sincera: oggi si è comportato benissimo il ragazzo! Ha tenuto il mio passo, mi ha incoraggiato all'inizio … si, perchè nonostate sia ormai un po' di tempo che ci conosciamo lui non ha ancora capito che sono di carburazione lenta … MOLTO lenta … ma poi prendo il mio ritmo e vado.
In effetti si rende conto, appena fuori dal bosco, che non sono più in difficoltà e procediamo abbastanza spediti verso la meta.
Come da programma, dopo l'Alpe le tracce non ci sono più … ci tocca battere la pista … GLI tocca battere la pista. Da brava compagna di escursioni ad un certo punto ho chiesto se voleva il cambio. Da buon compagno di escursioni mi ha risposto di no :)
Quando la neve era molta, farinosa, 40 – 50 cm di neve soffice dove si sprofondava e il pendio era bello ripido, riuscivo a stargli davvero attaccata, al punto che ogni tanto inciampavo nelle sue ciaspole.
Quando poi abbiamo dovuto superare una slavina, quindi neve dura e irregolare … povera me … ma alla fine siamo saliti, abbiamo scollinato … ed eccola li, la piccola bomboniera del Rifugio Mambretti!
E' davvero in una posizione incantevole … peccato solo che non si veda il Redorta, uno dei miei nuovi tormentoni di quest'anno :)
La porta è semisommersa, Giuliano si mette al lavoro e dopo pochi minuti riusciamo ad entrare a dare un'occhiatina e a mettere il nostro adesivo sulla porta.
Usciamo di nuovo, per fermarci qualche minuto al sole. Siamo stati riparati abbastanza dal vento, ma qui un po' passa ed è davvero freddo!
Vediamo i 2 sci alpinisti che avevamo davanti (abbiamo visto le tracce, hanno deviato al ponte) che stanno salendo nel canale del Brumone.
Decidiamo di scendere. Si sa che con Giuliano non si mangia (cara grazia che ho avuto il permesso della banana poco prima della diga!)
Ora si fa sentire il vento gelido. Nonostante il giubbetto antivento mi manca il mio guscio, mi manca il cappuccio in cui mi chiudo completamente quando soffia quest'aria cosi gelida ma non mi sembra il caso di fermarmi a coprirmi. Non dovrebbe durare a lungo questa situazione per cui stringo i denti e vado avanti.
Appena il freddo cala mi fermo a stringere gli scarponi, poi un tratto soleggiato e riparato e ci fermiamo ancora pochi minuti per bere e mettere sotto i denti un pochetto di torta avanzata ieri sera.
Il signore della diga è li che ci aspetta. Ha una gran voglia di fare 4 chiacchiere ma non possiamo fermarci molto.
Io cerco di scendere velocemente perché se arriviamo giù presto si potrebbe fare un salto allo spaccio della Mello's
Ma fuori dal bosco, arrivata sulla strada, non ne posso più. Mi prende una grande spossatezza. Faccio fatica, mi duole un ditone ma con l'obiettivo dello spaccio stringo i denti e proseguo.
Finalmente ho il permesso (he he he) di togliere le ciaspole e allora … corro giù! Ah …. che goduria! Qui non si scivola né si sprofonda, è una strada che fanno con la jeep per cui si può scendere veloci tant'è che anche Giuliano si complimenta :)
Arriviamo alla macchina.
No … non facciamo in tempo ad andare allo spaccio …
Sgrunt … ad averlo saputo prima …
:)
Sosta pappa però si, un paninetto e un gelatino.
Casa.
Doccia
Isi
PAPPA !!!
Quota partenza: m 1.034
Quota arrivo: m 2.004
Dislivello secondo Gipsy: m 1.000 circa
Tempo totale, comprese le soste: 6 h 45 m
Km percorsi: 15 circa
Non credere, piccolo uomo, di essere chi sa chi, perché prima che tu nascessi io già c'ero e quando tu non esisterai più io ancora ci sarò (La Montagna)

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