giovedì 19 agosto 2010

Monte Rosetta m 2.360 – Monte Combana m 2.327 – Cima della Rosetta m 2.147 – 19 Agosto 2010

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L’idea di questo giro l’ho tirata fuori quando ho capito che finalmente si riusciva a combinare con Andrea. Era tutto perfetto: oggi con Andrea, domani si saliva al Bivacco Seveso per poi fare la traversata al San Matteo sabato, con il bel tempo.
Mai fare programmi Silvia … e lo sai :(
Alle 8:30 suona il telefono, proprio mentre stiamo arrivando a Rasura e devo indicare ad Andrea la strada per salire al Bar Bianco. Cerco di cavarmela tra lo sconforto ed i gesti perché la telefonata è di Mario che dice che sabato ha un problema.
Bene, direte voi, andate solo in 2.
E no … non si può … ma che mai potrà succedere ad un bivacco a 3.400 m dove la mia attività principale è quella di cercare di non star male? Siamo nel 21° secolo eppure c’è ancora chi trova disdicevole andare in un bivacco se non con il tuo compagno o con una dello stesso sesso :( sta di fatto che non solo non si va più via, ma l’unico giorno che si può dedicare alla montagna è domani, con il tempo molto incerto quando sabato sarà davvero bello.
Sono demoralizzata. Non me ne va una giusta quest’anno. Mi ero fatta ingolosire da quella traversata e ci avevo davvero creduto, ormai mancava solo un giorno alla partenza.
La delusione è forte e rimango muta. Andrea che non sa la strada, povero, cerca di capire dove andare. Alla fine si barcamena e trova il Bar Bianco.
Sempre silenziosa e rabbuiata mi cambio e partiamo.
Voglio fare il giro inverso che ho fatto l’anno scorso perché voglio salire il Monte Rosetta (mio tormentone tra la Cima e il Monte) e siccome il ginocchio mi ha dato problemi l’altro giorno al Grignone penso che per male che vada io scendo mentre Andrea, che si deve allenare, prosegue per il Combana e la Cima di Rosetta.
Sono talmente a terra che non valuto neppure se è giusto il sentiero che sto prendendo e ben presto la traccia sparisce. Provo a salire per boschi, tanto è di li che si deve andare, ma Andrea non mi segue. Allora torno sui miei passi brontolando piuttosto vivamente. Andrea paziente non reagisce, lui mi capisce.
Alla fine abbiamo fatto un giro dell’oca per arrivare al lago del Culino dove finalmente mi ritrovo. Qui mi rendo conto che sono insopportabile e allora sprono Andrea ad andare avanti da solo. Per lui questa volta è importante l’allenamento. Ovviamente non lo fa, da buon AMICO, e mi sopporta con il mio morale a terra.
Allora cerco di farmelo passare e con esso anche il mal di stomaco che ha accompagnato questa notizia. Si vede che sono troppo sotto stress se una cosa del genere riesce a farmi stare ancora male fisicamente. E pensare che dovrei rilassarmi, che questi 3 gg speravo proprio di rilassarmi …
E’ inutile, penso. Me ne devo andare via da sola se voglio riprendermi.
E cosi, presa la decisione, mi sento già meglio e cerco un dialogo con il mio compagno.
Proseguono le lezioni sulla mia macchina fotografica. Andrea, preciso e programmato come sempre, si deve essere fatto una sua scaletta e oggi è il giorno del film. Neppure io mi ricordo come si fa e ci impiego un po’ di tempo prima di arrivarci, ma poi siamo tutti e 2 soddisfatti del risultato. Devo ammettere che queste “lezioni” fanno ripassare anche a me le potenzialità della mia macchina che, devo ammettere, non è niente male per essere una compatta. Poi il resto lo deve fare il fotografo :)
Riprendiamo a salire. Arriviamo al bivio con la cima della Rosetta e non trovo il sentiero per il Monte. Ma la cima è li, la vedo. Il fondo valle non presenta problemi e il colle li a destra sembra abbordabile.
Senza sentiero proseguo cercando di tenermi alta, in fondo valle c’è il pantano. Tra massi, mirtilli e rododendri guadagno l’inizio della salita e arrivata circa a metà ritrovo uno splendido sentiero: peccato che in discesa si perda perché man mano che sale è sempre migliore. Arrivata al colle vedo le 2 tracce: una che mi porta al Monte Rosetta, l’altra al Combana.
Bene, è fatta. Parto per il Monte Rosetta. La cresta è bella, aerea a tratti ma mai pericolosa. Andrea mi segue, ogni tanto cerca un suo percorso anche se poi si pente :)
Verso la cima ancora perdiamo il sentiero e allora saliamo diretti. In cima non c’è nulla, a parte i ricordini delle capre. Me lo aspettavo ma mi vedo tutta la cresta che ci accingiamo a fare.
Purtroppo la vede anche Andrea: io di li non ci passo! Sentenzia …
Non capisco. Io non vedo nulla di difficile né di pericoloso ma Andrea vede cose che noi umani … (intendo che lui ha una vista davvero acuta da lontano … un’invidia!) e allora lo tranquillizzo: guarda che non è niente di che.
Per fortuna mi crede e si convince ad andare a vedere. Mangiucchiamo qualcosa poi scendiamo, riprendiamo la cresta a attacchiamo il Combana.
Cerco i passaggi meno esposti e quelli dove si deve arrampicare il meno possibile. C’è solo un punto dove ho paura mi faccia storie ma, come al solito, lo passa meglio di me.
Arriviamo proprio sotto la cima e ad Andrea vengono i crampi. Anche qui mi stupisce. Si ferma tranquillo, beve e mangia qualcosa dicendomi che tra qualche minuto passano e riprendiamo la marcia. Ottimo … vedo che i miei insegnamenti stanno portando dei buoni frutti :)
In cima al Combana non ci fermiamo, siamo assaliti da formiche volanti che sono peggio delle mosche. La discesa inizia nella nebbia tanto che ho il timore di prendere la cresta sbagliata. Ma l’altra è quella dell’Olano, non posso sbagliare.
Ora Andrea è stanco, inizio a staccarlo. Lo aspetto, cerco sempre di tenerlo a vista ma la cresta è tranquilla e non ci sono problemi di sorta.
Altra sosta mangereccia sulla Cima della Rosetta poi le formiche mi “assaggiano” anche qui ed inizio a scendere. Andrea mi raggiunge con calma. Io in discesa ancora non riesco a tirare e ho il ginocchio che cmq mi fa male :( Mi sa che in questi giorni sto esagerando … speriamo in bene!
Verso la fine perdiamo il sentiero. Che novità per la giornata di oggi :) La prendiamo sul ridere e scendiamo a sentimento. Lo ritroviamo poco più sotto e cosi arriviamo alla macchina accaldati ma tranquilli. Andrea è contento del giro. Ha fatto un buon allenamento ma soprattutto è contento dell’anello, delle 3 cime e della cresta.
Bene, sono molto soddisfatta pure io.
La giornata non poteva terminare che con uno splendido gelatone a Delebio … che buona quella gelateria!

Quota partenza: m 1.530
Quota arrivo: m 2.360 – 2.327 – 2.147
Dislivello secondo Gipsy: m 1.012
Tempo totale di marcia comprensiva di soste e foto: 6h 15m
Km percorsi: 10,8





2 commenti:

  1. IL cazziatone più "divertente" è stato quando Silvia mi ha perfino rimproverato di leggere la cartina troppo spesso. Ma le era appena andato male un progetto alpinistico.


    Poi dal Monte Rosetta ho visto la cresta del Combana e detto "io lì non ci passo" . . . se dal Monte Combana avessi visto la cresta del Monte Rosetta avrei detto "io lì non ci passo". Dobbiamo sempre andare a vedere prima di rinunciare.

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  2. Beh .... Andrea ... di solito basta guardarla una volta la cartina e non 5 volte nel giro di pochi minuti ... :DDD
    S.

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