giovedì 11 novembre 2010

Monte Lago - m 2.353 – 11 Novembre 2010

Continuano ad avere un che di rocambolesco le mie gite organizzate con gli amici di Hikr: quelle con Ewuska per l’organizzazione, quelle con Floriano per la scelta della meta.
Floriano mi chiama martedì: vieni a camminare con noi giovedì? Come no!
Mercoledì siamo tutti e 3 in contatto via mail … una serie infinita di mail … la palla è lasciata a Chiara e me visto che conosciamo la zona. Qualche proposta, le rispettive osservazioni e poi pensiamo che, vista la situazione neve (ha nevicato gli ultimi 3 gg e il manto è ancora molto instabile visto che non ha fatto ancora fondo e andare troppo in alto affogheremmo nella neve fresca dovendoci tracciare il percorso) proponiamo la zona di Canzo con 2 diversi itinerari, molto panoramici e con il passaggio su diverse cime (Floriano ha messo come paletto che ci sia almeno una cima).
Niente … viene bocciata dal maschietto del gruppo che preferisce andare in zona Val Gerola dove, secondo lui, ci sono cime più significative.
Io mi defilo :) e lascio a loro la scelta, a me va bene davvero tutto e se non mi reputerò in grado di salire la cima li aspetterò giù.
Arriva la mail a sera: Val Gerola … la meta la decidiamo sul posto.
Bene, penso, hanno voglia di infognarsi nella neve :) Preparo ciaspole, ramponi e ghette e poi vado a nanna.
Puntuali ci si trova a Bione alle 7. Partenza, sosta caffè e intanto meditiamo sulla cimetta da salire. Vince il Monte Lago, che sia Chiara che io abbiamo salito qualche anno fa. Certo, ci dovremo pistare il percorso, ma ci ricordiamo che se stiamo lontane da certi pendii non dovremmo avere problemi.
Non dovremmo …
La neve non è molta e il sentiero lo vediamo sempre. Per me è la prima volta che vado con persone che hanno più o meno la mia esperienza e sono curiosa di vedere come ce la caveremo.
Pistiamo, se cosi si può dire, un po’ per uno fino a che non incontriamo dei ragazzi che lavorano nel bosco. Scambiamo un paio di battute e proseguiamo. Chiara ora è perplessa, stiamo scendendo e lei si ricorda che stava più alta. Io non ricordo esattamente, la direzione è questa ma non so se ero più alta o più bassa. Purtroppo Gipsy non mi è di aiuto perché sulla mia cartina questo itinerario non è segnato per cui decidiamo di proseguire un poco e poi decidere.
No, non ci sembra la strada giusta. Decidiamo di tornare dai ragazzi e chiedere. Avevamo ragione, poco più sopra dovevamo prendere il sentiero di sinistra. Torniamo sui nostri passi e rieccoci sulla retta via. Primo punto in cui ci siamo persi.
Riprendiamo a salire, io decido di mettere le ghette perché gli scarponi non sono impermeabili nonostante siano ramponabili; i ragazzi mi seguono.
Usciamo dal bosco, la nostra meta è li che ci guarda. Iniziamo a vedere le cascine e poi un bivio (che non fotografo) e poi un altro bivio.
Chiara ed io siamo perplesse: su o giù? Sulla cartina il bivacco segnato nel bivio non è riportato. Proviamo a scendere. Non ci convince. Chiara vede una bandiera su una casa, che sembra proprio il rifugio, dietro di noi, più in basso di dove siamo passati.
Non siamo convinte. Chiara ed io decidiamo di tornare ai cartelli (che io non avevo fotografato mannaggia a me!) mentre Floriano non è d’accordo e ci aspetta li.
I cartelli ci dicono che dobbiamo proseguire sulla strada alta, che la casa con la bandiera è la Baita Corte (se non ricordo male perché si, manco ora ho fotografato i cartelli!) e rientriamo da Flo.. Immaginiamo i commenti quando ci vedrà arrivare invece ci apostrofa dicendo che aveva fotografato i cartelli … mannaggia a me che non glie l’ho chiesto!
Bene, proseguiamo ed arriviamo al rifugio. Sosta. Un piccolissimo spuntino, ciaspole. Siamo solo all’11 di novembre e metto già le ciaspole!
Davanti a noi c’è solo un signore, decidiamo di seguire le sue orme. Io ricordo di essere passata dal casotto (che scopro essere ora il bivacco) ma non ricordo se all’andata o al ritorno.
Le tracce portano la e decidiamo di non pistare per ora e di arrivare al bivacco. Li troviamo il signore … che si ferma … mannaggia a lui!
Consulto, decidiamo di proseguire fino alla sella e da li decidere il da farsi.
Ora dobbiamo pistare, abbiamo le ciaspole ma la neve inizia ad essere consistente. Arriviamo alla selletta, guardiamo il pendio dal quale secondo noi si dovrebbe salire ma ci sembra troppo ripido. Decidiamo di andare ancora un pochetto avanti e poi tagliamo su.
Ora è Chiara davanti, e lo resterà fino alla cima.
Ogni tanto ci consultiamo sulla direzione da prendere e devo dire che sono molto soddisfatta del fatto che la pensiamo allo stesso modo. Vuol dire che sto imparando anch’io qualcosina.
La salita è davvero ripida, a volte si affonda (ci sono le piante di ginepro sotto di noi coperte dalla neve fresca scesa in questi giorni) a volte la neve è ventata e portante.
Il percorso si fa sempre più ripido. Ora siamo molto distanziati (prima Chiara, poi io e segue Flo) ma io non sono preoccupata. Solo ogni tanto mi giro e penso alla discesa. Penso che metterò i ramponi, è l’unico modo per scendere tranquilla.
Finalmente raggiungo Chiara che si è fermata un momento. Ci confrontiamo ma siccome riusciamo a salire con le ciaspole decidiamo di continuare cosi ancora per un po’.
Ormai siamo molto vicini alla meta. Ci fermiamo e decidiamo di ramponarci. Un po’ di comiche visto il pendio ripido ma riusciamo a farlo senza perdere nulla.
Nel frattempo ci raggiunge Flo che si è già ramponato: ma come fate a salire con le ciaspole?
Hi hi hi … non lo so come abbiamo fatto!
Arriviamo in cima. Ci abbiamo impiegato un tempo infinito.
Chiara ed io non siamo molto tranquille. Il fatto di essere in sintonia mi rende più tranquilla (in contraddizione con quanto ho detto prima ma in realtà non lo è). La discesa è davvero ripida e io penso al mio ginocchio soprattutto per il fatto che la neve non è ferma, sotto di noi c’è l’erba e i buchi non mancano.
Se fossi stata con altra gente non sarei salita in cima, troppo tempo perso nel cercare la retta via e soprattutto a salire la cresta dove il nostro passo è rallentato davvero tanto.
Ma è ora di scendere. Mi mettono in mezzo in rispetto del mio ginocchio e pian piano scendiamo. Decidiamo di scendere diretti questa volta, senza fare l’ansa fatta all’andata, e ci rendiamo conto che effettivamente era fattibile.
Flo è preso da crampi continui (glielo dite pure voi che deve bere bere bere???) e io con il mio ginocchio di certo veloce non vado. Lui decide di mettere le ciaspole che forse per il suo problema è meglio mentre Chiara ed io proseguiamo con i ramponi. Tagliamo via il bivacco ed eccoci finalmente al rifugio … PAPPA !!! Abbiamo una fame !!! Chiara non si toglie neppure i ramponi ma addenta subito il suo pranzo :)
Sosta non troppo lunga, ormai il sole è basso e presto tramonta.
Scendiamo. Io sempre in mezzo facendo attenzione a non scivolare. In un paio di punti dobbiamo fare un consulto per decidere quale sentiero prendere visto che ci sono diverse impronte (ma da dove arrivano???) fino a che arriviamo al bivio dove abbiamo incontrato i ragazzi lavoratori al mattino.
Ora inizia a fare buio, nel bosco faccio fatica a vedere il sentiero e la preoccupazione di un sasso scivoloso non mi abbandona.
Sempre più buio ma proseguiamo … fino a che sbuchiamo sulla strada asfaltata …
GULP! Penso io, è troppo presto! Nello stesso tempo Chiara sbotta: non siamo mica saliti da qui!
Cribbio … abbiamo toppato il sentiero :( Terza volta nella giornata. Ora però è buio, fa freddo ed io ho il timore della strada ghiacciata che però, per fortuna, è infondato.
Ho Gipsy con me, lo consultiamo. Vediamo dove abbiamo cannato ma non torniamo indietro. Decidiamo di scendere dalla strada tenendo d’occhio Gipsy per vedere dove ci porta. Siamo comunque convinti che ci porti vicino alla macchina anche se non proprio li.
Scendiamo spediti, ora è davvero buio ma per fortuna non fa più tanto freddo come lassù. Consulto Gipsy spesso fino a che mi rendo conto che … CI STA PORTANDO PROPRIO ALLA MACCHINA! Flo intanto realizza che salendo, proprio all’inizio, c’era una strada asfaltata che non abbiamo preso! SI SI!!! Siamo proprio arrivati li! Come potete vedere dal tracciato GPS abbiamo allungato il percorso ma evidentemente abbiamo seguito le tracce dei lavoratori che avevano portato su il loro mezzo.
Tutto è bene quel che finisce bene. Chiedo ai ragazzi di fermarsi da me a cena, è tardi e penso sia meglio per loro riposare un attimo e arrivare a casa almeno già mangiati.
Difficile trovare il cibo per Chiara, ma alla fine riesco a sfamare tutti :) fiuuuuuuuuuuuu …..
Che giornata ragazzi … davvero molto istruttiva! E una cima davvero bella! Se volete, ora è pistata fino alla cima e sabato si può fare!

Quota partenza: m 1.370
Quota arrivo: m 2.353
Dislivello secondo Gipsy: m 1.100
Tempo totale di marcia comprensiva di smarrimenti vari: 9 h
Km percorsi: 13,2 km





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