sabato 28 novembre 2009

Monte Legnone m 2.609 – 28 Novembre 2009


Qualche breve nota tecnica per chi ancora non conoscesse questa splendida montagna.
E’ l’estremo baluardo delle Orobie verso ovest ed è la cima più alta della provincia di Lecco, nonché estremamente panoramica … se la nebbia che spesso aleggia intorno a lei è assente.
La partenza del sentiero è in località Roccoli Lorla Q 1445 che si raggiunge con una stretta e tortuosa strada che sale nei pressi dell’abitato di Tremenico.
Dall’ambio parcheggio si prosegue sul sentiero (in direzione opposta al Legnoncino … mi raccomando!) ed essendo unico non è possibile sbagliare.
Si giunge dapprima all’Alpe Arogno Q 1636 da dove iniziamo a vedere la nostra cima con la cresta che percorreremo.
Il sentiero prosegue uscendo dal bosco, passando un altro alpeggio e giungendo alla Punta dei Merli Q 2129.
Un breve ed aereo traverso ci conduce alla piccola Capanna Legnone Q 2150 in prossimità di un grande ripetitore, unica nota stonata della giornata.
Dopo una doverosa sosta, si riprende il cammino su tracce di sentiero ma sempre ben visibili. Da qui ha inizio il tratto più panoramico e impegnativo della gita: la cresta!
I tratti più impegnativi o esposti sono aiutati da catene fisse. Da fare molta attenzione se fatta con neve/ghiaccio. In questo punto è facile trovare neve fino a stagione inoltrata!
In vetta ci aspettano una bella croce ed una cappelletta, oltre al bussolotto del libro di vetta, ma portatevi la penna che noi non l’abbiamo trovata!



Un altro dei miei tormentoni è il Legnone in versione “invernale”. Dopo averci rinunciato mercoledì, proponiamo la gita a Rino. Venerdì sera Nano mi dice che il tempo non sarà un gran che ma andiamo lo stesso. Parlando dell’organizzazione della gita, mi dice che in 3 ore siamo in vetta.
3 ORE??? Naaaaaaaaaaa … io in 3 ore arriverò al bivacco! Ci ho sempre messo almeno 4 ore a salire!
Arrivo presto, dicono che ci sarà nebbia invece non ne trovo neppure un filo, per cui andiamo a bere un caffè al frequentatissimo bar di Eupilio. Giochi con i cani in attesa di Rino, trasbordo e poi via.
Io sto male come al solito in macchina, mi metto li tranquilla, chiudo gli occhi perché proprio non ho voglia di partire con la nausea :-( Ogni tanto sbircio: cavolo! Sembra un tempo magnifico!
Arriviamo ai Roccoli e la giornata è davvero meravigliosa. Non fa particolarmente freddo e il parcheggio è pieno.
Pieno???
GULP! Ma quanta gente per essere sabato! Poi medito: domani è brutto per cui, chi poteva, si gode questa splendida giornata, mi sembra normale.
Quello che non è normale è invece il mio sfogo. O meglio … Andiamo con ordine. Ho avuto una settimana difficile causa problemi familiari e Nano insiste per farmi raccontare. Sono iperagitata e, conoscendomi, ho meditato se era o meno il caso di andare in montagna in compagnia. Quando sono in queste condizioni divento odiosa, rompiballe e aggressiva :-( e questo non mi piace.
Ma poi vince la voglia di stare con i nuovi amici e di salire al Legnone e allora cerco di mettere da parte le mie preoccupazioni e di godermi la giornata. Per cui, quando Nano insiste, provo a dire che a Rino frega poco dei miei casini. Niente da fare. Insistono.
Si apre il barile. E vomito casini su casini, mi arrabbio, mi altero, mi agito … e cammino!
Ecco, mi hanno fatto sfogare, mi hanno detto cosa ne pensavano loro e ho visto che i consigli erano le cose che già avevo fatto. Difficile capire e difficile commentare quando ci sono in gioco cose cosi grandi ma i ragazzi sono stati fantastici perché mi hanno lasciato sfogare e cosi poi mi sono tranquillizzata e ho passato una splendida giornata.
E incazzata sono salita velocissima! Arriviamo a scollinare, 5 minuti prima del bivacco, con una media di salita di 470 m all’ora … CAVOLO!!!
Salendo Rino commenta che ci sarà da divertirsi in discesa visto che iniziamo ad avere uno straterello di neve, quello giusto per scivolare … ecco, una volta tanto che non penso alla discesa … ma poi medito: c’è Nano con me e mi tranquillizzo. Non so se qualcuno mi può capire, ma mi fido quando sono con lui. Non mi molla mai da sola, se non si ferma ad un passaggio allora vuol dire che ce la posso fare da sola. Se il passaggio è per me più ostico, allora si ferma e mi aspetta. Ecco, insomma, io sono sempre tranquilla se c’è lui con me :-)
Sosta pappa. Mezza barretta e un pezzetto di bisciola. Tenete a mente queste cose plis!
Arriviamo al bivacco e non mi lascio perdere l’occasione di mettere il mio primo adesivo Hikr :-) L’evento è stato iperfotografato manco fosse la prima della scala :-) e ridendo e scherzando attacchiamo la parte più difficile della salita.
E intanto si aprono un paio di discussioni tra Nano e me che ci fanno rallentare il passo.
Prima regola: mai parlare di politica! E’ inutile, se non c‘è un argomento specifico ma solo uno scambio di opinioni sulla situazione generale, è facile che ci si scorni e ognuno rimanga della sua opinione.
Seconda regola: non prendertela mai con il tuo socio se pensi di aver bisogno di lui … hi hi hi
Beh, un filo opportunista però … insomma, volevo fare un po’ l’arrabbiata ma come si fa! Nano è talmente trasparente che se gli metti il muso ci rimane davvero male e allora non ce la fai e scoppi a ridere.
E cosi “perdiamo” tempo.
Abbiamo nello zaino picca e ramponi che rimangono tranquillamente nello zaino anche se vedo tracce fresche di ramponi. A salire ho pochi problemi. La mia “guida” mi tiene i bastoni quando ci sono le corde e mi “permette” di attaccarmi ad esse solo perché c’è neve e per me è la prima esperienza.
Rino è su che ci aspetta e ci fotografa mentre arriviamo.
Guardo i tempi: 3 ore e 20! Cavolo! Però! Wuauuuuu!!! :-)
E come al solito Nano aveva ragione, ce l’ho fatta!
Sono soddisfatta anche perché, finalmente, un bel panorama da questa cima che di solito mi regala solo nuvole.
Rino ha freddo, è ipercoperto. Io mi metto il mio piumino e inizio a fotografare. Chiediamo a dei ragazzi la foto di vetta (una volta tanto che non siamo soli perché non approfittarne?) e poi ci tocca scendere.
In cima ho mangiato un pochino di frutta secca. Tenete a mente anche questa plis!
Scendiamo. Ora sono un pochino agitata perché ho paura di scivolare ma Nano è sempre li, davanti a me che mi aspetta e mi consiglia come scendere. In effetti non è poi cosi complicato. Sono lenta rispetto a loro che scendono senza incertezze e veloci, ma almeno scendo tranquilla. La neve è fantastica qui in cresta. Non tanta ma asciutta e per nulla scivolosa.
Sempre chiacchierando scendiamo le catene. Gola secca alla fine della giornata … me lo dicono sempre che parlo troppo … ma che ci posso fare … uff … :-) però ridono, rispondono, ricambiano gli sfottò … alla fine mi sa che anche loro sono contenti di scherzare un po’. In fin dei conti si va in montagna perché ci piace ma anche per rilassarci, passare una giornata tranquilla, magari anche allegra, che ci scarichi delle tensioni accumulate durante la settimana … o no? Beh, per me è cosi e se parlo tanto vuol dire che sto bene, sto bene con me stessa e con le persone con cui sto condividendo questa esperienza.
Rino è parecchio avanti, Nano mi precede ma ad un certo punto sentiamo il ragazzo che era rimasto in vetta che ci chiama: avete perso una picca? Io: no! Nano mi guarda dietro: si :-( Eppure l’avevo anche bloccata! Meno male che ce l’hanno recuperata! Aspettiamo che il ragazzo scenda, non so più come ringraziarlo e stavolta metto la picca dentro lo zaino. E Rino è giù che ci aspetta. Uff, mi spiace farlo aspettare ma che ci posso fare se sono sempre la solita tonta???
Realizzo molto dopo che la picca che sta nel mio zaino non è la mia, ma Nano, essendo la mia troppo lunga, ha voluto fare cambio per cui io ho la sua. E allora capisco anche perché l’ho persa!
Io ho il fermo per il cinghietto (non ricordo come si chiama, mannaggia!) mentre questa non ce l’ha, quindi si è semplicemente sfilata! Meno male che è andata a finire bene, una volta tanto.
Arriviamo al bivacco con la Silvietta che borbotta da moh che ha caldo e Nano che insiste per aspettare di arrivare da Rino.
Arrivo accaldata e sudata, mi voglio fermare almeno 5 minuti, c’è la bananina da mangiare (tenete a mente anche questa plis!), da fare la pipi e da togliere la giacca.
E qui trovo finalmente qualcuno che la pensa come me! RINO!!! Anche lui è del parere che le bucce non devono essere lasciate in giro! Se proprio vuoi lasciarle in montagna, almeno le sotterri, o le metti sotto un sasso che sono si biodegradabili, ma ci vogliono 6 mesi se le lasci li all’aria … non parliamo poi nella neve …
Con Rino mi trovo bene. L’altra volta era un po’ sulle sue ma ora si è un po’ lasciato andare e scopro che su molte cose la pensiamo allo stesso modo … e possiamo coalizzarci contro le idee “integraliste” di Nano :-) Ora è in minoranza, è meglio che ci stia attento!!! :-D
Arriviamo al parcheggio presto, ci accoglie uno splendido odore di spezzatino ed io realizzo cosa ho mangiato oggi; bene, ci crederete che hanno avuto il coraggio di dirmi che ho mangiato troppo?!?!?!
Con che razza di gente mi tocca andar per monti …
Casa, cani, foto, bimbi, cena, chiacchiere, macchina, casa, Isi …

Post scriptum
Mi hanno detto che ultimamente i miei racconti mancano di verve … forse è vero, ma è molto più facile raccontare con “verve” quando le cose vanno male che quando va tutto bene. Più difficile trasmettere la tranquillità di una giornata serena passata a camminare senza meta raccontandocela su piuttosto dei casini combinati per salire, ad esempio, sul Tresero (a proposito, ragazzi: SIAMO PARTITI ALLE 4:56 … non mi sembra fosse troppo tardi … eravamo noi proprio non in forma :-( )


Quota partenza: 1.463
Quota arrivo: 2.609 m
Dislivello, secondo il mio altimetro: 1.295
Tempo totale di marcia comprensiva di soste e foto: circa 6 ore e mezza





4 commenti:

  1. No!!!
    Io non ho detto che hai mangiato troppo, ho detto solo che si mangiano troppe schifezze, forse un panino con la panzetta con una spolverata di pepe era meglio.
    Poi scusa per i tuoi problemi, ma dato che non ti conosco bene, una parola in questi casi potrebbe essere di troppo.
    Ciao Rino

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  2. Bugiardo! Hai detto che avevo mangiato per 700 kal e tu in una giornata ne avevi bisogno di 1200 ... :)
    Ovviamente è tutto sullo scherzo, per cui non ti preoccupare!
    Ciao e grazie della giornata!
    S.

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  3. Conoscendo tu me, non ti stupirà che io abbia apprezzato la nota tecnica iniziale. E pazienza se sul web se ne trovano tante: scritta così è migliore della media. Dice le cose più importanti in modo conciso.


    Una nota finale sul Tresero: ho pescato una paginetta rimasta nascosta che dice 4 ore e mezza per la salita invernale, molto meno diretta di quella estiva. Se è così non mi stupisce che dopo 5 ore non eravamo ancora in cima: un pò una sosta, un pò con le ciaspe si va più adagio che con gli sci... L'avessi vista subito avrebbe dovuto far scattare qualche dubbio.
    Ciao.

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  4. Qualcuno ha avuto pure il coraggio di criticarmi dopo avermi scaricato il compito della relazione tecnica ... per cui ti ringrazio per i complimenti :)
    Andrea ... mi spiace che ti brucia ancora cosi la faccenda del Tresero, cosi come non riesco a capire come mai Giuliano continua a insistere ... ci siete rimasti notevolmente piu' male voi di me :) La montagna è li, e ci vedrà sulla sua vetta molto presto!
    Ciao
    S.

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