giovedì 25 luglio 2013

Piz Ot - m 3.246 – 25 Luglio 2013

O Pizzott, come lo chiama Giuliano :)
Questa cima faceva parte di una rivincita che però, dopo novembre, non ha più senso; è rimasta però la voglia della cima.
Quest’anno sarebbe da salire in quota, ghiacciai coperti, buone temperature in quota, condizioni ottimali di itinerari e creste … e io, come al solito, sono senza compagno di salita … ormai dovrei essermene fatta una ragione ma ogni anno ci rimango male.
Pazienza, mi consolo con quello che posso fare da sola.
Sono agitata per questa gita, non certo per la meta a piedi, ma per quella in macchina si e in effetti devo fare 3 soste prima di arrivare a Samedan … questo significa che in ogni caso i miei viaggi non potranno essere molti, se sto cosi male a guidare la mattina presto non mi posso permettere di rischiare un incidente o di stare in ballo ore (questa volta ho impiegato quasi un terzo del tempo in più di quello indicato :( )
Non vi dico dove parcheggiare perché non sono sicura di aver parcheggiato tanto bene, ma vi posso dare una info: a San Peter c’è un bagno chimico (profumato e pulitissimo) e dell’acqua potabile.
Sono sola con la mia Kyretta e senza cartina, cmq ho in tasca la relazione e la controllo.
In realtà non si può proprio sbagliare, non ci sono poi molte altre mete nella zona, e dal terzo cartello che incontro trovo anche la mia meta segnalata.
Arrivate nei pressi dell’Alp Muntatsch lego Kyra perché sento le mucche al pascolo … e ho fatto bene … che sia un cane pastore? O ne ha paura anche se sono lontane?
Mi fermo un attimo per prendere acqua (in realtà c’è una fontana anche un poco più avanti). L’Alpe è anche un posto di ristoro e una signora gentile viene a chiedermi se voglio qualcosa … in tedesco … le chiedo solo se la direzione per il Piz Ot è giusta e gentilmente mi conferma.
Ripartiamo. Poco dopo trovo la fontana che dicevo prima. Piccolo inciso: non è che non c’è acqua nella valle, non ci sono più fontane ma dei ruscelli li si incontra, e questo è quello che mi interessava per la mia Kyretta.
Salendo per arrivare al pianoro dove la relazione promette che vedrò la mia cima, vedo una coppia che sale: bene, non sono sola! Magari mi aiutano con la Kyra (un amico mi ha detto che dovrò aiutarla in alcuni passaggi e questo mi preoccupa … se non ce la faccio, Kyra starà buona buona ad aspettarmi?)
Scollino, altre mucche, Kyra di nuovo legata che tira come un torello per  andare dalle mucche.
Vedo una cima: sarà quella, penso, ma non mi convince.
I due che avevo davanti tornano e vedo che hanno con loro un barboncino gigante … devo ammettere che mi fa senso, ma saluto e proseguo. Sono sola in questa splendida valle. Il sole se ne è andato ma sono abbastanza tranquilla perché non davano precipitazioni e le nuvole sono alte. Anzi, devo dire che ne sono contenta perché la temperatura è ottimale, a tratti fa pure freddo!
Giuliano mi ha detto che ci sono due vie per arrivare sotto la bastionata: una lunga … lunghissima … quasi un’ora in più! L’altra, che loro non hanno visto, più corta che taglia la pietraia e segue gli ometti; ho letto di questa deviazione anche da una relazione, i vecchi segni sono stati cancellati da una pennellata grigia ma si vedono lo stesso …eh si, ho visto il bivio e ovviamente prendo la più corta. Ci portiamo sulla pietraia che per fortuna non è continua fino alla bastionata ma intervallata da tratti di sentiero che ti fanno respirare.
Incontro poche persone che scendono, una coppia, un paio di singoli, tutti che mi parlano in tedesco; solo un signore gentilissimo mi parla in italiano e mi diche che mi mancherà un’ora e mezza alla cima … cosi tanto? penso io …. Spero che lui sia molto lento in discesa … solo che io sono molto lenta in salita …
Mi rendo conto di essere a 3.000 m dal respiro che si fa affannoso mentre Kyra corre come niente fosse: ma i cani … soffrono il mal di montagna?
Arrivo finalmente sotto la bastionata; ora, guardando su, non vedo la cima più cosi lontana!
Lego Kyra, ho letto che ci sono passaggi esposti e non mi fido. Lei però tira (4 ruote motrici e solo 7 kg da portare … senza zaino … ) e cosi la mia fatica raddoppia. Le cenge e i canali non sono poi cosi difficili, le catene e i parapetti abbondantemente presenti possono tornare utili se bagnato. Mi viene voglia di slegare Kyra ma aspetto la larga cresta che anticipa la cima.
Eccoci su … per Kyra è il primo tremila!!! E siamo sole. Come una scema aspetto a fare l’autoscatto di vetta perché ho visto dietro di me una persona salire. Quanto mai! Un ragazzo scorbutico che non parla l’italiano e che non ama i cani e che si mette seduto li, davanti alla croce … ma mi spiegate perché quando si arriva in cima tutti devono mettere i bastoncini, le magliette stese ad asciugare, gli zaini e loro stessi attaccati alla croce/ometto di vetta anche se hanno una piazza d’armi a disposizione?
Non fa niente, Kyra ed io non abbiamo fretta, aspettiamo che scenda.
Solo che appena sceso ne arriva un altro, stavolta un pelino più simpatico ma non parla italiano; riusciamo almeno a scambiarci le foto di vetta. Aspetteremo che scenda pure lui per goderci la vetta in solitaria.
Gli svizzeri si distinguono anche qui: il libro di vetta è nuovo, pagine integre, matita per scrivere e non è pasticciato … sto pensando di trasferirmi qui …
E’ ora di scendere, il sole ha fatto capolino la mezz’ora giusta, ora per fortuna se ne è andato ancora dietro alle nuvole.
Kyra vola in discesa, ovviamente non legata, e una volta se ne va per i cavoli suoi. La chiamo e la richiamo … torna … e come al solito da adesso in poi non si allontanerà per più di qualche metro.
Troviamo altri 2 ragazzi che salgono e poi più nulla. Kyra ora mi sembra stanca, e anch’io lo sono; quando il sole fa capolino si schiatta e cosi faccio coraggio a Kyra dicendole che al fiume facciamo un bel pediluvio. Deve essere stanca si perché anche se sente le marmotte non si mette a correre in direzione ma ci prova e basta :)
Kyra sta imparando un sacco di cose e i bagnetti che le ho fatto fare con tanta pazienza sia al fiume che nel catino a casa hanno portato i loro frutti: si mette con le zampine a bagno a godersi l’acqua fresca, presto seguita dalla sua padrona che non vede l’ora di smorzare il dolore dei pollicioni.
Qualche foto e poi rimetto gli scarponi continuiamo la discesa.
Arrivati alle mucche Kyra impazzisce! Abbaia e tira come una forsennata. Quando poi troviamo le mucche sul sentiero Kyra da il meglio di se, tirando ancora più forte! Non so proprio come ho fatto a trascinarla fuori sentiero! Il bello è che appena superate le mucche, lasciatele un paio di metri dietri di noi, Kyra si placa e diventa calmissima … è qui mi è venuto il dubbio: che ne abbia paura? Ma allora, perché abbaiare anche se sono lontane?
Mah … cmq trovo il sentiero che porta a San Peter senza passare dall’Alpe e decido di prenderlo, almeno non trovo più mucche.
Arriviamo stremate e accaldate alla macchina, io quest’anno proprio non riesco ad allenarmi.
Quando salgo e accendo il motore vedo le ore e faccio 2 conti: alla fine sono stata in giro poco più di 8 ore, 4 per salire, in cima mi sono fermata più di un’ora … come mai allora la discesa mi è sembrata interminabile?
Vi lascio con un’ultima immagine: paesino, cimitero compreso, pieno di cestini, con a fianco il sacchetti per la cacca dei nostri cagnolini … io mi trasferisco …

Oggi ho avuto il piacere di camminare con Kyra

heliSLaLenta

Quota partenza: m 1.795
Quota arrivo: m 3.246
Dislivello secondo Gipsy: m 1.450 circa
Tempo totale: 8 h 25 m comprese le soste
Km percorsi secondo Gipsy: 14,5 circa




3 commenti:

  1. Ti faccio i miei complimenti Silvia: per aver avuto la determinazione di superare i tuoi problemi ed essere riuscita a salire questa bella cima. Quando ti ci metti hai una marcia in più.

    Giuliano

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  2. I tuoi complimenti sono sempre o più graditi ... anche perchè davvero sinceri!
    Smack!
    S.

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  3. Brave ad entrambe, non è facile trovare le motivazioni per andare soli in montagna, ma poi torneranno tempi migliori, vedrai.

    Kyra, spero che almeno stavolta la tua padrona ti abbia dato da mangiare qualcosa di decente e non un torsolo di mela.

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