sabato 24 settembre 2011

Piz Ledù dalla NanoVia – m 2.503 – 24 Settembre 2011


Vista da heliS

Come al solito. Arriva la mail: Piz Ledù … interessa?
Non mi sono ancora ripresa dalla mia 2 gg, le gambe mi fanno incredibilmente male (forse per i 2.500 m della discesa?) ma non posso dire di no. O la salgo con Nano questa cima o rimane li inviolata.
Dovrebbe esserci una ferratina, per cui abbiamo dietro imbraco e set da ferrata ma al parcheggio entra nello zaino anche la corda, e non quella da 30 m ma il “naso” di Nano gli fa portare quella da 50.
La salita fino all'Alpe Campo già la conosco. Era umida l'altra volta e adesso è uguale. Forse è proprio tipico della zona ma arrivo su stremata, stanca e sudatissima.
Non mi scompongo. Bevo e mangio mezza banana e arranco dietro ai miei due soci.
Su per il canale, massi instabili. Cerco di non pensare a quanto manca, al ritorno, ma solo a quello che troverò quando arriverò alla bocchetta.
Il luogo in cui sorge il bivacco è davvero incantevole; un po' di meno lo è il traverso che ci porta a prendere di nuovo il sentiero. Massi enormi e instabili mi fanno prendere una bella strizza … e una bella grattugiata al mio stinco :(
Finalmente finiamo di contornare la montagna e iniziamo a salire, aiutati dalle catene, per girare intorno e cercare la famosa ferrata.
Alla bocchetta le catene scendono.
Scendiamo.
Poi un traverso.
Poi scendono.
E scendono.
E scendono.
E scendono.
Troppo. Nano inizia a capire che della ferrata non troveremo traccia e decide di andare a vedere su per questo canale se si passa.
Tornerà deciso: adiamo da qui, imbrachiamoci!
Nel fare questa operazione Pinuccio perde la borraccia … azz … proprio oggi che ho portato solo un litro!
Inizio a salire fino a che non incontro le prime roccette. Nano mi manda giù la corda e intanto sento Pinuccio che litiga con l'imbraco.
“Vieni su” gli urlo, provo io ad aiutarti.
E cosi, in bilico sulle roccette instabili, mi devo togliere lo zaino, tirare fuori il coltellino per tagliare la fettuccia sfilacciata e permettere cosi alla stessa di entrare nella fibia.
Ora siamo tutti imbracati e legati. Parto. Massi instabili dicevo e appena salgo su uno (nonostante lo avessi prima “saggiato”) mi crolla tutto sotto i piedi … e 2 massi piuttosto grossi vanno a finire sullo stinco di Pinnuccio … Ohi Ohi !!! Sono costernata e già mi vedo a chiamare l'elicottero e a sommergermi di sensi di colpa. Per fortuna non è successo nulla, era molto vicino a me per cui è stata solo una escoriazione. Procediamo con ancora molta più cautela. Raggiungiamo Nano, inizio il traverso fino ad una paretina di roccette. Nano sale e arriva in cresta. Noi seguiamo appaiati e lo raggiungiamo. Io non sono per niente convinta che sia la cima e ho timore che la mia guida voglia fermarsi qui. Invece, essendo lui più determinato di me, inizia a salire la cresta.
Ok, ha trovato l'ometto. Pinnuccio lo segue, poi arrivo io, legata in sicurezza. La cresta è piuttosto esposta ma non difficile tranne in un unico passaggio dove mi faccio coraggio e …. hoppp! Eccomi a pochi metri dalla cima.
Grande Nano! Anche se avremo il dubbio fino a metà discesa e lo sfateremo totalmente solo a casa quando scaricherò la traccia GPS ora siamo in cima al Ledù!
Per la discesa, scegliamo un canale erboso e una calata, io e Pinuccio ci facciamo calare da Nano che scende in doppia.
Abbiamo cosi risparmiato un bel pezzo di sentiero … e meno male perchè io sono distrutta.
Arrivati alla bocchetta sento i ragazzi che confabulano: Nano vuole scendere con un giro ad anello. Non dico niente, ormai sono rassegnata. Mi convocano per un briefing: effettivamente non sembra tanto più lunga, c'è però quella risalita …
Decidiamo al bivio.
Inutile dire da dove siamo scesi, allungandola di un bel pezzetto e risalendo per altro che 50 m!
Ma abbiamo il Ledù in tasca … che ci importa del resto?
Un grazie speciale ai miei due soci: uno per il regalo che mi ha fatto, l'altro per avermi accompagnato sul Ledù!

heliSLaLenta


Vista da Nano (parte tecnica)

Provate a cercare informazioni sulla salita al piz Ledù in internet, vi imbatterete in un muro di gomma. Nessuna foto e poche informazioni vi troverete. Sembra che questa montagna sia avvolta da un alone di mistero.
Ma io non mi spavento per così poco. Sul forum di On-Ice i commenti del Franz sono lapidari:" La ferrata per la cima è lì " sono i suoi commenti alle rare foto. Allora! Che problema c'è? si va a cercarla.
Oltretutto al Bione trovo la banda Franz, Mattia e soci che partono per il Fellaria. Gli dico che saliamo al Ledù sperando di trovare la ferrata , volete sapere la sua risposta:" Come fai a non trovarla? la ferrata è di facile individuazione".
Infatti!

Se devo identificare una montagna misteriosa per le poche notizie e relazioni questa è il Ledù.
Ci avevo già provato a raggiungerne la cima tempo fà ma ero solo riuscito a raggiungerne la cresta salendo un canalino sul versante Sud.
Notizie ( poche e contrastanti) parlano di una ferrata sulla parete Est che dovrebbe portare nei pressi della cima, ne parla anche sommariamente la guida Mesolcina Spluga. Non resta che andare a vedere di persona.
Partiamo alle 7,45 dall'inizio della val Garzelli io, Silvia e Pinuccio, il tempo non è bellissimo e il Ledù è nelle nuvole.
Alle 11 siamo alla bocchetta del cannone, scolliniamo sul versante sud al cospetto del magnifico lago Ledù. Incrociamo l'alta via dei monti Lariani e la percorriamo in direzione est transitando sotto la parete Sud del Ledù.
Una bocchetta attrezzata con catene ci riporta sul lato Nord.
Ora cominciamo a contornare la parete Est del Ledù scendendo con le catene dell'alta via, Cerchiamo di capire dove possa essere la fantomatica ferrata ma non ne veniamo a capo. Le nuvole basse rendono ancora più difficile il compito.
Le catene dell'alta via scendono troppo, prendo il coraggio a due mani e vado a perlustrare un canale erboso all'apparenza accessibile che si alza sulla parete Est. Il canale a metà presenta una impegnativa strozzatura rocciosa, la supero e salgo ancora fino a che mi accorgo di essre nei pressi della cresta Sud.
Verificato che si può passare ritorno al punto di partenza del canale , ci imbraghiamo , ci leghiamo e poi io riparto all'attacco del canale, dopo averlo superato ci rimangono 25 Mt. di roccette Di II grado per arrivare sulla cresta.
Arriviamo nelle nuvole, dove sarà la cima? Percorro un tratto di cresta in direzione Ovest esposta ma facile e dopo un intaglio una paretina porta ad un punto dove si vede l'ometto di vetta. Recuperati i miei soci ci sleghiamo per percorrere il facile tratto di cresta mancante ed alle 13 siamo in cima.
Per la discesa scegliamo un pendio erboso sul versante Sud fino allo zoccolo roccioso finale che scendiamo in doppia.Al ritorno in val Garzelli opteremo poi per il sentiero che porta all'alpe dosso allungando il giro e scendendo a Bodengo.
Per chiudere ancora non saprei consigliare la via più sicura per arrivare in cima al Ledù. Una cosa è sicura, non andateci senza corda.

Partecipanti: Pinuccio, Nano, heliS
Quota partenza: m 917
Quota arrivo: m 2.503
Dislivello secondo Gipsy: m 1.700
Tempo totale, comprese le soste: 10 h
Km percorsi secondo Gipsy: 18

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