domenica 14 febbraio 2010

Pian del Tivano – Rifugio Alpetto di Torno – 14 Febbraio 2010

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Dovrei essere contenta: un sogno della mia vita sta per realizzarsi … solo che sono obbligata a rinunciare ad una persona davvero speciale e questo mi appesantisce il cuore.
Mettiamoci poi i casini famigliari, i problemi di salute, il ginocchio che vuole il suo tempo per recuperare … insomma, oggi sono davvero con il morale a terra e non ho nessuna voglia di rimanere nella mia squallida Milano.
Non ci ho dovuto pensare piu’ di tanto, i Piani del Tivano mi sembrano una buona idea. Sono piani, c’è perfino una pista di fondo e se riesco mi faccio pure qualche foto.
Parto tardi, non c’è bisogno di arrivare su presto. Siccome passo da Canzo faccio un saltino a Gajum per prendere l’acqua che, guarda caso, ho la tanica nel portabagagli.
Arrivo al parcheggio e mi ricordo dell’ultima volta che sono stata qui. Era una giornata uggiosa, piena di nuvole basse e anche quella volta non stavo troppo bene. C’era pero’ con me un amico … ma è un’altra storia, quasi di un altro pianeta.
Oggi sono qui da sola con il magone che impera.
Mi guardo intorno. Non so bene dove andare. Faccio un giretto vicino alla macchina e noto subito una strada asfaltata che prosegue. Ci sono dei cartelli indicatori di sentieri e decido che posso salire da li. Torno a prendere la macchina fotografica ma non metto gli scarponi. NON devo camminare troppo, non devo salire, non devo rischiare.
Mi incammino. Sono sola con i miei pensieri ed il mio obiettivo. Che la fotografia mi mancasse lo sapevo e mi metto subito a vedere immagini e a commentare le foto che vedro’ poi. Non dico che mi torna il buon umore, ma sicuramente in mezzo alla natura con la macchina fotografica al collo le cose vanno molto meglio.
Incontro dolcissimo con i cavalli e poi proseguo. La strada per fortuna è pianeggiante. A volte un pochino innevata ma ai lati non si rischia di scivolare.
Proseguo.
Primo strappo. Ma è piccolo, vado.
E poi ancora su … su … su … non riesco a fermarmi. I pensieri vanno per conto loro, le dita prendono la macchina meccanicamente ogni volta mi tocca un particolare e io proseguo.
Lo so che non lo devo fare. Ma proseguo.
Ogni tanto passa una macchina, ne scendono un paio. Ma di gente nulla.
Arrivo al rifugio e qui mi impongo a me stessa: STOP!
Foto e poi, piano piano, si scende.
Usti … la discesa.
Piano piano piano e il ginocchio un po’ lo sento. Poi prendo una scivolata su una lastra di ghiaccio che avevo sottovalutato. Per fortuna ho avuto il tempo di salvare la gamba operata e ho attutito il tutto con la gamba sana ma questo fa si che scendo ancora piu’ lentamente.
Intanto le famiglie iniziano ad arrivare. Mi sa che andranno su a mangiare. Ci sono un sacco di bimbi :)
Quando sto per arrivare inizia a nevicare … ottimo!
Ho deciso che scendo da Bellagio con la macchina e poi, lungo il lago, torno a Lecco quindi a Milano. Una bella strada, piena di curve e di verde. Quanto mi mancava quel verde!
A Bellagio mi fermo per un caffè con la panna. Per consolarmi, mi dico. Solo che la mia “consolazione” litiga (la panna con il caffè) nel il mio stomaco vuoto ormai da un paio di giorni: forse non è stata una grande idea ma ormai è fatta.
Qui vedo una montagna che mi sembra il Bregagno … è possibile? Mi si stringe il cuore al pensiero …
Do le indicazioni al mio Tom Tom che incredibilmente le capisce e mi porta sulla strada giusta. Mi ritrovo proprio sulla strada che volevo io, lungo il lago torno verso Lecco. Non è male anche se molto tortuosa.
Arrivata a casa faccio i conti.
Ca@@o!!! Sono piu’ di 200 m di dislivello !!! Se non ho sbagliato a vedere le altimetrie.
Sgrunt!
Domani, quando lo diro’ al mio fisioterapista mi cazzierà sicuramente …. E pensare che ci vorranno ancora altri 3 mesi :(



Quota partenza: m 906
Quota arrivo: m 1.150
Dislivello, secondo il mio altimetro: non avevo l’altimetro ma calcolato è 244 !!!
Tempo totale di marcia comprensiva di soste e foto: non l’ho calcolato






5 commenti:

  1. Ciao Silvia, bentornata! Nonostante ci parli di solo duecento metri di dislivello, dal tuo racconto traspare una verve ed una grinta che pare difficile da domare. Forza manca poco !!!

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  2. ...

    Ero certo ceh avresti ricominciato ben prima di quanto un fisioterapista ti avrebbe consigliato...

    Bentornata Silvietta...

    Verrai ripagata per la pazienza!!!

    Ad maiora!

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  3. Ehi piano eh, e almeno metti gli scarponi, monellaccia...
    Ciao
    Diska

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  4. Una macchina fotografica e le montagne... è positivo!!
    Buon recupero, andrà sempre meglio.
    S'ciao

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  5. Comincia a tornare la Silvia che conosciamo!

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