lunedì 7 maggio 2007

Moregallo - 6 Maggio 2007

Si, una delle solite mete, una di quelle che mi piacciono di piu’.
Non sono allenata, per cui la prima meta sarà il rifugio SEL. Se poi il tempo e la fatica me lo permettono, salgo.
Perche’ mi piace il Moregallo?
Perché ha un sentiero abbastanza ripido che mi mette alla dura prova nella discesa.
Perché ci sono delle catene che aiutano a superare piccoli salti di roccia, e a me piace percorrere sentieri cosi strutturati,.
Perche’ difficilmente incontro gente su per questo percorso.
A Milano c’e’ il sole, ma a Canzo no. Fa nulla, anche se piove mica mi restringo!
Passo spedito mi avvio a Gajum. Ho deciso: niente foto all’andata (e allora perche’ mi tengo la macchina fotografica al collo????), vediamo quanto tempo ci impiego per salire.
Fino a Prim’Alpe vado bene, mi fermo all’imbocco del sentiero n.5 per scorciare i pantaloni, cambiare pila al lettore MP3 e bere un po’.
Da qui il cartello indica 1 ora e 50 minuti. Faccio i conti e dovrei essere al Rifugio SEL per le 12:20.
C’e’ gente che scende: gia’ a quest’ora? Ma a che ora sono partiti????
E’ vero che io vengo da Milano, se sei piu’ vicino una sgambettata di prima mattina e’ anche piacevole.
Comunque la gente che incontro e’ davvero poca. All’imbocco del sentiero ho visto una magnifica aquilegia, provo velocemente a fotografarla ma no, non c’e’ luce, dovrei dedicare piu’ tempo all’operazione. Riesco a convincermi, chiudo la macchina e mi avvio, con quello che mi sento di definire un buon passo.
Non guardo l’ora, cerco solo di salire il piu’ velocemente possibile.
Torno alla “gestione” di due/tre ani fa: sacca dell’acqua, bevo quanto voglio, respiro dalla bocca …. insomma, non mi faccio i problemi che mi sono fatta ultimamente.
Sbuco fuori dal bosco, il tempo non e’ migliorato. Davanti a me c’e’ un “ragazzo di altri tempi” (vedi una delle prime foto) e nessun altro.
Eccomi al rifugio, finalmente mi permetto di guardare l’orologio: 1 ore e 10 minuti ….. Beh, dai NON MALE !!!
Mi fermo giusto il tempo di mangiare una banana e poi via, verso la mia meta.
C’è tanto fango, cerco un paio di volte di volare culo a terra ma resisto alla tentazione.
Poi inizia la salita.
Ora …. vorrei tanto sapere …. non e’ chi sale che ha la precedenza?
Il primo piccolo salto di roccia lo incontro con una comitiva che sta scendendo.
Incurante del fatto che la ragazza sta attaccando il masso per scendere inizio a salire.
Mi guarda e mi chiede: scendo io o sali tu? Che domanda ….. le dico gentilmente che preferirei salire io. Si fa da parte e mi fa passare. Meno male, perche’ dietro di lei c’e’ una carovana di persone che scende. Anche loro …. Ma da dove arrivano?
Decido per la cresta, la maggior parte della gente sta scendendo dal traverso. Purtroppo anche qui incontro persone, neppure loro si sognano di lasciare il passo a chi sale …. No comment.
Per fortuna è finita qui la ressa. Arrivo alle catene. Di solito, quando trovo inutile quell’ammasso di ferraglia, mi dico che servono per quando piove. E su quel masso bello bagnato ho benedetto le catene!
L’ultimo salto di roccia me lo sono fatta con gli scarponcini non solo con la suola quasi liscia, ma anche un po’ infangata. Per fortuna avevo la catena ben stretta in mano, perche’ il piede e’ scivolato via …. Ridero’ assai al ritorno!
In cima, incredibile ma vero, non c’e’ nessuno.
Faccio i conti: 3 ore!!! Non mi sembra male.
Non sto troppo tempo a crogiolarmi, il tempo non è dei migliori, dovrebbe andare verso il meglio nel pomeriggio ma ancora non si vede il cielo blu.
Mangio qualcosa e inizio a scendere.
Le catene vanno bene, poi fuori la macchina fotografica: FINALMENTE!
Devo dire che a livello botanico e’ molto meglio il percorso di cresta, ma anche qui i fiori non sono male. Solo che mi sembra che le foto non vengano. Sono negativa ….. uffa ….
A scendere sono il solito delirio. Queste scarpe ormai non tengono piu’ nulla e la mia testa non e’ piu’ tanto abituata a scendere. Per fortuna qui, che il sentiero e’ aperto, non e’ piu’ bagnato.
Quello che mi ha colpito in modo particolare e’ stata da differenza di flora tra i Corni ed il Moregallo. Scendi nella bocchetta ed entri in un mondo a parte, la roccia e’ proprio differente e poi non c’e’ quasi per nulla bosco.
In compenso e’ pieno di pecore, ed in cima si sentiva :(
Sbuco ai Corni, altra piccola pausa per un po’ di cibo e poi torno dal sentiero dell’andata.
Purtroppo mi ritrovo con una comitiva di 6/8 persone che ciacolano a meraviglia.
Io vado piano, mi fermo tantissimo a fotografare, ma a volte mi tocca superarli per farmi poi superare a mia volta. Pazienza, non si puo’ pretendere di essere soli qui …..
Tantissime foto, a casa mi rendo conto che non sono poi malaccio. Il vento che si e’ alzato mentre scendevo dai Corni ha fatto venire molte foto mosse (tra cui quelle dell’aquilegia, purtroppo!) ma nel complesso non sono male. Sugli insetti devo fare ancora molta esperienza. Per adesso sto provando a compensare l’esposizione, e anche su questo devo lavorare ancora un po’.
Prossima gita al mare: ci saranno ancora i fiori primaverili? Strano, ma ho voglia di vedere quella distesa blu che luccica ….. ovviamente di vederla dall’alto!

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