venerdì 21 settembre 2018

Passo di Vicima m 2.234 Lago – Lago di Bernasca m 2.140 – 21 Settembre 2018




Omesso il bivacco di Bernasca nel titolo per evitare di renderlo troppo lungo … e perchè mi ha fatto un po' arrabbiare il cartello trovato la. Nelle foto il commento dedicato.
Questa gita nasce proprio da questo bivacco, nella Valtartano che amo tanto e che non conosco per niente. Vado sul sito di Diska (www.diska.it ve lo consiglio!) e vedo che prima si sale al passo, poi si scende al lago e quindi al rifugio. 1.100 m di dislivello, non ho contato i 146 negativi perchè di solito non si risale e penso che si, si può fare.
Decido anche di seguire le spiegazioni di Diska. Se non lo conoscete, sapiate che con Diska NESSUNO si può perdere. Lui ti segna anche i tornati a destra e quelli a sinistra, le pietre, i rivoli … per farla breve, questa gita è stata stampata su 4 pagine!
All'inizio della valle trovo un bel divieto. Come al solito i cartelli sono messi in modo che non fai in tempo a leggere quello che c'è scritto, probabilmente l'orario e la zona del divieto per cui salgo un po' in apprensione. Inoltre i miei navigatori non mi danno né Campo Tartano figuriamoci la frazione di partenza per cui ho il timore di toppare direttamente all'inizio.
Invece, vista la descrizione super dettagliata, riconosco il posto. Decido però di andare al parcheggio successivo. Ma non ho letto bene la relazione e non lo trovo. E mi trovo il blocco per lavori stradali.
Torno indietro e parcheggio al primo posto che avevo incontrato anche se sulla strada.
Kyra deve stare legata perchè siamo proprio sulla provinciale. Io mi metto i miei scarponcini nuovi (ho capitolato dopo anni, più che altro mi mancava il vibram …) e partiamo.
Incontro due signori belli e simpatici e siccome non c'erano cartelli alla base (avrebbero dovuto esserci) chiedo a loro. Ridono. E' lunga! mi dicono entrambi. Lui mi spiega la strada, allora c'è stato? No, pero conosciamo. Sono teneri.
Ringrazio, saluto e via. Loro mi dicono di svoltare a sinistra ma io svolto a destra, voglio vedere dove era l'altro parcheggio e cosi mi leggo anche meglio la relazione: con la macchina dovevo girare in una strada laterale. Trovo il parcheggio … e Kyra fa i suoi bisogni. Ma porca paletta, non potevi aspettare nel bosco? Raccolgo nel mio sacchetto e cerco un cestino. Che non trovo.
Mi incammino fino a trovare il bivio dove sarei arrivata se salivo a sinistra. Nessun cestino. Allora metto il mio sacchettino li in mezzo ai cespugli con l'intento di prenderlo al ritorno.
Iniziamo finalmente la nostra gita. Il primo pezzo è nel bosco, un bellissimo bosco, fitto ma con un sentiero molto ben tracciato. E ci credo, da qui salgono le mucche quando caricano gli alpeggi e ci scendono pure quando tornano a valle.
Quando si esce dal bosco si incontra una “strada” che ha ben poco di una strada per cui non è noiosa a salire. E poco dopo iniziamo a vedere le mucche al pascolo, la valle si apre e ti si apre anche il cuore. Kyra al guinzaglio fino a che non siamo abbastanza lontane dalle mucche e continuiamo a salire. La strada termina praticamente alla testata della valle. Ultimo strappo e si è al colle. Vento. Freddo. Una goduria. Metto per 5 minuti il pile, faccio qualche foto e mi godo l'ambiente. Il lago ancora non si vede per cui riprendiamo la camminata.
Quando il lago sbuca fuori rimango incantata: è davvero molto bello! Li in fondo si vede anche il rifugio e non mi sembra troppo lontano per cui decido di andare li a mangiare.
3 ore e 40 per arrivare con due piccole soste. Non è vicinissimo e ho anche fatto mente locale sul fatto che mi toccherà risalire per cui ai 1.100 si dovranno aggiungere i 146.
Ormai non è più tempo di dire speriamo di farcela. Vorrà dire che faremo delle soste in discesa per riposare.
Questo bivacco dicono che serve per emergenza. Ma la chiave è in fondovalle. Dice che non ci possono entrare i cani, ma so che sono praticamente obbligati a mettere questo cartello. Non sarà che anche la faccenda dell'emergenza sia per risolvere qualche problema burocratico?
Cmq io non posso entrare, non che mi serva vista la splendida giornata.
Mangio. Kyra ha preso un brutto andazzo che è quello di chiedere cibo umano. No, piccola, ti fa male, li c'è la tua pappa per cui da ora in poi niente più cibo umano. A ognuno il suo. Io mi metto forse a chiederti un croccantino? No, e quindi tu non devi più chiedere nulla, come facevi fino a qualche mese fa.
Un po' di foto e poi ci rimettiamo in moto, ci toccano i 146 m di salita.
Non pesano molto a dire il vero. Dal colle in poi sarà tutta discesa. E mentre scendiamo vedo la prima persona della giornata. Dall'altra parte della valle sento qualcuno che parla. Lo cerco e finalmente lo vedo e mi chiama: ha visto delle pecore? Urka! No, mi dispiace, di la non ci sono, almeno fino al rifugio. Arrivo dalla ragazza e scopro che è con il pastore. Praticamente ha portato li pecore da un'altra valle e queste sono scappate. Questi si che sono problemi perchè ne hai di strada da fare quando non hai idea di dove possano essere andate.
Poi incontro un ragazzo che non mi sembra italiano ed in effetti non riusciamo a parlare, peccato.
Kyra non si lascia scappare un fischio di marmotta. Corre 2-300 m e poi lascia stare. E per quelli che “povere marmotte” faccio presente che la marmotta fischia per me prima ancora di vedere il cane.
Cerco di tenermi sul sentiero dell'andata che qui un po' si perde (viva il GPS!) e ci ritroviamo sulla strada.
Era tanto che non mi succedeva ma ho visto una marmottona ad una decina di metri. Indecisione totale: prendo Kyra, cerco di fotografarla … non ho fatto in tempo a fare ne una né l'altra cosa, peccato.
Nelle foto troverete poi dei commenti ai vari luoghi incontrati io vorrei solo far presente che Diska ha ben detto di fare attenzione a dove si entra nel bosco dalla strada perchè la strada finisce in niente.
Solo che non mi sembrava di essere stata cosi veloce e cosi mi ritrovo nel niente.
Risalgo, ormai è pomeriggio e il caldo è potente (si era stati cosi bene fino ad ora!) ma ritrovo l'ometto che mi fa entrare nel bosco. Spero in un po' di fresco ma all'inizio il bosco è rado e fa caldo lo stesso.
Ci fermiamo un attimo, ber bene più che altro ma mi rendo conto che sedermi è una goduria e questo mi fa capire che sono stanca.
Poi. Poi capita quello che non doveva capitare.
SONO CADUTA !!! FACCIA AVANTI !!! E AVEVO LA MACCHINA FOTOGRAFICA AGGANCIATA SUL DAVANTI DELLO ZAINO !!!
E' stato tutto al rallentatore. Il piede sinistro inciampa, metto avanti il destro per bilanciarmi ma inciampa pure quello. Inizia la caduta che capisco non si può più arrestare. Penso subito alla macchina fotografica cosi allungo le braccia (cosa che si dovrebbe sempre fare ma a ma non viene poi cosi spontaneo) e cerco di cadere sulla destra, la macchina è sulla sinistra. Sento subito il labbro che si spacca e il ginocchio sbucciato e il dito destro che ha attutito il colpo. Non so come sta il pollice ma per adesso non me ne preoccupo. Sto ferma un secondo per capire che sono ferma e la caduta non continua. Mi guardo e capisco che è andata bene, la macchina fotografica non dovrebbe aver subito colpi. Intanto Kyra torna indietro e mi si mette proprio dietro. Non so se a volermi consolare o difendere da eventuali persone (???) che potrebbero passare. Mi siedo e poi mi alzo. Sento il sapore del sangue in bocca. Mi accorgo che il pollice è arrossato nella parte verso il polso ma … la macchina fotografica??? Mi fermo ancora un po' traballante e la provo. Si accende. Ma funziona? La provo. Funziona. Guardo la foto fatta, funziona. Un sospiro di sollievo e posso mandare i mille accidenti al labbro spaccato, al ginocchio sbucciato e al pollice che non ho ancora ben capito se ha danni.
Mi pulisco e scendo, stavolta con più attenzione. Un'attenzione che non mi lascerà più fino alla macchina.
Recupero il mio sacchettino che butterò nel cassonetto al parcheggio.
Incontro ancora un signore che raccoglie legna e una signora ottantenne che vive nel borgo (grazie ancora della chiacchierata)
Che dire. Sono rimasta incantata da questi luoghi. Valtartano da scoprire.

Tornata a casa mi chiama Giuliano che non capisce bene dove sono stata (ho sbagliato a dargli il nome del lago). E cosi mi dice che alla mia destra, arrivata al passo, avevo il Seleron, la montagna più alta della Valtartano e che da li c'è una cresta facile, anche se non segnata.
Ci sono rimasta male.
Poteva mica dirmelo prima che almeno gli facevo una foto?

heliSLaLenta & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 1.146
Quota arrivo massima: m 2.236
Dislivello: m 1.277
Tempo totale: 7 h 48 m compresa di tutto
Km percorsi: 15,3 circa
Percorso canabile: Si
Acqua sul percorso: Torrenti e lago e fontana


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