mercoledì 5 gennaio 2011

Rifugio Nicola m 1.880 – 5 Gennaio 2011

Stavolta abbiamo toppato la meteo. Doveva essere bello invece non lo era qui in Valsassina. Avremmo dovuto andare un po' più in la ma tanto è che ci ritroviamo al parcheggio per la strada che porta ai piani di Artavaggio e nevischia.
Non fa nulla, ormai siamo qui ed è da prima di Natale che non vedo Andrea per cui la salita tranquilla ci permetterà di mettere a conoscenza reciproca gli ultimi avvenimenti.
Mentre ci stiamo preparando arriva un'altra macchina. I componenti sono caciaroni e in particolare una signora ha una voce piuttosto antipatica ma è un signore che ci irrita non poco. Mentre stiamo caricando le ciaspole sullo zaino ci dice che non servono; facciamo finta di nulla e allora, solerte, ci ripete che non servono. Alla terza volta mi volto, lo guardo, lo ringrazio dell'informazione e torno a sistemare le ciaspole. Ma farsi qualche grammo di ca@@i suoi? Che ne sa di quale è la nostra meta? Se la mia meta erano i Piani di Artavaggio manco le avrei messe in macchina le ciaspole!
La nostra meta era la Cima di Piazzo ma già dal parcheggio si presume che rimarrà li per un altra volta.
Saliamo e appena siamo fuori dalla portata dei “signori rompi” facciamo la prova ARTVA. Bene, funzionano :) Non che avessimo dei dubbi né che pensassimo che qui serve, ma abbiamo reputato il caso di portarli dietro per fare qualche prova e la prima è appunto verificarne la funzionalità ad inizio gita.
Saliamo tranquilli chiacchierando. Ci supera uno sci alpinista che si ferma ad aspettarci: ci siamo visti al corso ARTVA! Che combinazione :) Anche lui ha la nostra stessa meta ma anche lui è scettico sul raggiungerla.
Che fosse lunga la strada lo sapevo ma sinceramente non ricordavo cosi lunga. Ci mettiamo una vita a salire e arrivati ad Artavaggio siamo avvolti nella nebbia. Non si capisce proprio nulla :( Allora la butto li ad Andrea: e se andassimo al Nicola a mettere le gambe sotto il tavolo? Li si mangia davvero bene.
Il mio socio non se lo fa ripetere e accetta entusiasta.
Calziamo le ciaspole più per non farle stare sulla schiena che altro e ci avviamo. Qui invece la ricordavo più lunga la strada.
Entriamo, mangiamo (benissimo!) e poi le prove con l'ARTVA. Andate molto bene, sia Andrea che io abbiamo trovato subito l'apparecchio nascosto.
Bene, il corso ha dato i suoi frutti.
Ci prepariamo per la discesa. Ci sono 4 bimbi con 2 bob che stanno giocando. Escono anche i genitori e si incamminano con noi verso la piana. Ad un certo punto sento dei rumori strani dietro di me. Un bob con 2 bimbi sta venendo a razzo proprio addosso a me. Cavolo! Mi sposto veloce e mi fanno il pelo. Ora è il turno di Andrea. Sembra che prendano la mira. Andrea non si è accorto di nulla. Mi metto ad urlare. Appena in tempo il socio si sposta. Passato il pericolo mi giro verso gli adulti mettendomi ad urlare. Loro si scusano: “non dovevano scendere prima di noi” … solo che quando arrivano dai bimbi non c'è un rimprovero, non una parola. No comment.
Proseguiamo la discesa. Togliamo le ciaspole alla fine della piana e ci apprestiamo a questa interminabile discesa.
Alla fine saranno circa 19 km anche se solo 700 m di dislivello. Lunga, troppo lunga. Mi sa che il prossimo tentativo sarà da Moggio anche se con dislivello maggiore.
E pensare che c'è qualcuno convinto che noi ciaspolatori siamo affascinati da questi lunghi quanto pianeggianti itinerari … un po' come quelli convinti che il massimo per un fondista sia di fare come il cricetino in gabbia e girare su 3 km di pista … permettetemi il commento, ma sono solo degli ignoranti, nel senso che ignorando le attività non sanno di cosa stanno parlando.
Alla fine arriviamo alla macchina all'orario previsto … se facevamo la cima :) Ebbene si, questa volta ho toppato io i tempi ma se la giornata fosse stata bella, tornare con il crepuscolo non avrebbe di certo causato problemi.
Bene, la cima è li che ci aspetta, tra poco (spero) la ritenteremo.
Rientro a casa, Isi, mail … un'altra mazzata sui denti … ormai ci dovrei essere abituata, meglio che stia male io che qualcun altro … però che palle … :(
Dimenticavo … come ho fatto a dimenticarmi di parlarvi delle motoslitte?
Salendo (e scendendo) ne abbiamo incontrate troppe … oltre al baccano, c'è la puzza e l'inquinamento che provocano. Si sale in questi posti magici per godere della pace, della tranquillità e dell'aria pura e poi ti trovi a confronto con le motoslitte.
E' un peccato che i gestori dei locali di Artavaggio puntino più su quello che sull'escursismo … perchè è certo che io (e non solo) ci andrò il meno possibile ad Artavaggio visto gli spiacevoli incontri :(

Quota partenza: m 1.200
Quota arrivo: m 1.880
Dislivello secondo Gipsy: m 720 circa
Tempo totale, comprese le soste: 7 h 30 m
Km percorsi: 19 circa

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