mercoledì 30 giugno 2010

Pizzo Ferrè - m 3.103 - 30 Giugno 2010


Giuliano mi prende davvero sul serio: sei tornata in montagna? Bene …

Uno sguardo alla meteo e poi la conferma: mercoledì si va. Dove? Il Ferrè che ci sarà neve nella seconda parte e cosi ti diverti.

Sinceramente non me lo sono fatta ripetere 2 volte. Per chi non ricordasse, appena ci siamo conosciuti siamo saliti al Bivacco Cecchini per una notte da incubo, con un freddo davvero intenso, bufera di vento e neve … e ovviamente senza cima.

Ricordo vagamente che qualcuno si è fatto legare per la cresta ma non sono preoccupata. Non penso neppure che potremmo trovare ghiaccio in cresta. Questa volta sono davvero incosciente e mi affido totalmente alle capacità di giudizio del mio ospite, che nei guai non mi ci metterà di certo.

Appuntamento alle 5 a Lecco.

E ovviamente non suona la sveglia :( Per fortuna avevo quella di riserva che alle 4:05 interrompe il mio sonno.

Colazione (di Isi e mia), sistemazione casa, chiusura zaino e via verso Lecco.

Arrivo a Bione con i miei soliti minuti di anticipo e Giuliano è già li, pantaloncini corti e sandali, che mi aspetta appoggiato alla macchina con il bagagliaio aperto … e meno male che non ha osato dirmi che ero in ritardo! :D

Partiamo. Ho portato un CD che credevo fosse dei Sud Sound System (se non li conoscete, fateci un giro! Sono fantastici!!!) e invece ho sbagliato e ci “sorbiamo” Fred Buscaglione fino alla pausa colazione.

Si … un’altra … diventerò una balena … brioche con crema e cappuccino …

A Montespluga ci si presenta una situazione ben diversa rispetto a quella di ottobre: E’ BELLISSIMO! Fresco ma bellissimo :)

Ci prepariamo e prima delle 7 siamo in marcia. Siamo soli, e mi sembra normale visto che è il 30 di giugno ed è mercoledì. Mi dovrò ricredere al rientro … ma se c’è tutta sta gente oggi, cosa c’è nel fine settimana?!?!?

Saliamo. Ci sono numerosi torrentelli da attraversare. Alcuni con abbondante acqua. L’ultimo è un vero torrente che guadiamo con difficoltà (da parte mia … son piccina!) ed è qui che credo sia iniziata ad entrare acqua negli scarponi. Seppur ramponabili, sono sempre scarponi estivi!

C’è tanta neve e ne approfittiamo per evitarci il sentiero. Prendiamo i canali per salire, la neve tiene ancora bene e io, incredibile a dirsi, non sono per nulla preoccupata neppure da quell’ultimo tratto cosi ripido.

Giuliano è già su, ha aperto il bivacco e mi ha fatto trovare li fuori il libro dove abbiamo cercato la nostra avventura autunnale.

Piccola sosta, mi devo riprendere, e poi via, da qui in poi è tutto nuovo.

So del traverso bastardo, mi sono dimenticata che si scende per andare a prendere il ghiacciaio e …

Andiamo con ordine.

Il traverso passa tranquillo. Giuliano mi batte molto bene la pista.

Poi si deve scendere per andare sul ghiacciaio.

E qui, chi lo vede più Giuliano?

BrontoloBrontoloBrontolo … la mia pentola di fagioli inizia a bollire.

Faccio molta fatica, il sole è ormai alto e fa caldo. E allora brontolo :) Per fortuna da sola …

Ecco, se volevo venire da sola potevo anche farlo … e poi, se vuole che aumento il passo, deve essere raggiungibile … etc …

Ad un certo punto scoppio a ridere, mi fermo a fare un paio di foto e riprendo. Giuliano è li che mi aspetta. Lo apostrofo sorridendo con una battuta e lui mi risponde che va al suo passo …

Uffi … lo so che non sono allenata … ma cavolo! E’ la prima uscita seria dall’operazione, che si pretende da me???

Ghiacciaio. Decidiamo di non ramponarci. Ora Giuliano mi sta più vicino. Vedo da vicino la salita alla sella … GULP! Ma è ripidissima!!!

Ora sbanfa anche Giuliano, iniziamo ad essere in quota e si sente. Quando vedo finalmente la sella avvicinarsi e Giuliano che mi dice “dai che ormai è fatta” sono quasi felice.

Lo so che non è fatta per nulla, ora manca la cresta, ma almeno è roccia e non si salirà cosi ripidamente.

Giuliano ragiona sul fatto se è o meno il caso di legarsi. Legarsi? Vediamo se c’è ghiaccio.

Ecco … mi prende un colpo. Ghiaccio? Cribbio … se c’è ghiaccio … nono, è tutto pulito.

Eureka!!! Ok, niente imbraco e niente corda. Partiamo.

La cresta è una cresta sul serio. Bellissima. A tratti davvero esposta ma sempre facile e divertente. L’unico punto che non mi è piaciuto è dove abbiamo trovato una lingua di neve. Perfino il pezzo da fare a cavalcioni me lo sono goduto. Con calma. Senza ansia. Adoro le creste!!!

Cima.

CIMA!

Siamo soli.

SONO IN CIMA AL FERRE’ !!! mi metto a urlare, incurante che dietro di noi stanno arrivando 2 signori che probabilmente penseranno che troppo normale non sono.

Beh … in effetti … :D

4 ore e un quarto per salire. Se non ci fermavamo al bivacco eravamo nei tempi canonici. Devo considerarmi molto soddisfatta nonostante non avevo il passo del mio socio … ma il suo passo io non l’avrò mai è inutile che mi metta a confronto :)

Foto di rito poi scendiamo.

Giuliano mi fotografa, carinissimo come sempre, e mi da alcuni consigli su come superare certi passaggi in discesa. Incrociamo i 2 che stavano salendo e proseguiamo nella discesa.

Arrivati su neve decidiamo di ghettizzarci ma ancora niente ramponi. Un bel po’ di attrezzatura lasciata bellamente nello zaino :) Meglio cosi, sempre meglio averla nello zaino e non usarla che averne bisogno e non averla … lapalissiano, no?

La discesa è sempre penosa e anche se siamo all’inizio dell’estate il caldo è davvero potente. Quando alzo lo sguardo e vedo i 50 m che dobbiamo risalire mi viene un coccolone … ma un piedino dietro l’altro supero anche questa ultima risalita.

Rifugio. Beviamo, mangiamo qualcosina, firmiamo il libro del rifugio, chiacchieriamo con i 2 signori che nel frattempo sono scesi. Ci raccontano che qualcuno ha preparato dell’acqua. Al momento non ci ho fatto caso.

Ci scambiamo il favore delle foto reciproche e poi si scende.

Strano detto da me, ma ho benedetto la neve. I pezzi che un tempo mi sembravano ripidi ora li scendo quasi divertendomi. Giuliano invece vedo che scivola e cosi scopro che i suoi Nepal hanno lo stesso difetto dei miei: si forma lo zoccolo :( Io ho ormai i piedi bagnatissimi ma almeno lo zoccolo no.

Riusciamo a stare sulla neve per quasi tutta la discesa, ora ci tocca la piana con tutti i suoi torrentelli. Non ci facciamo più alcun problema e mettiamo i piedi dove capita. Siamo stanchi, giochiamo, i miei ormai fanno splash slpash ad ogni passo mentre quelli di Giuliano probabilmente reggono anche questi guadi.

Arrivati alla macchina chiacchieriamo con un signore mentre ci cambiamo e cosi scopriamo che è stato lui a prepararci l’acqua. Ha pensato che potevamo averne bisogno, ci ha visto sulla strada per la cima … che uomo! L’ho ringraziato anche se non ne ho approfittato, di gente cosi in montagna ce n’è sempre bisogno!

Birra.

Per il gelato devo insistere. Il “brutto” dell’andare con Giuliano è che deve sempre correre a casa a fare qualcosa :( non sa proprio rilassarsi quell’uomo!





Quota partenza: m 1.905

Quota arrivo: m 3.103

Dislivello totale, più o meno visto che l’altimetro è rimasto a casa: m 1.300

Tempo totale di marcia comprensiva di soste e foto: 8 ore e un quarto

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