sabato 21 aprile 2007

Ciao, Chicco!

Come ti tocca diversamente la morte se a morire è uno che conosci.
Continua a venirmi in mente quel racconto della disgrazia letto sul forum: “Gridavano aiuto …. Poi hanno visto qualcosa di rosso (Chicco, immagino, aveva sempre quella giacca rossa) cadere.”
E allora pensi.
Pensi a lui che si sta rendendo conto di quello che sta per succedere.
Pensi a lui che ha 2 persone sotto di se …
Pensi a quello che puo’ pensare, quello che puo’ provare ….
Cosa si pensa quando si vola per tanti metri?
Oggi (20 aprile) sono tornata ai Corni, con Chicco nel cuore per dargli un addio tutto mio.
Vorrei passare anche al cimitero, non mi rendo ancora conto.
Me lo rivedo fuori da Terz’Alpe che si complimenta con me per le mie gita …. Gia’, e’ ancora il primo della lista della mia news letter ….
Qualcuno ha scritto:”Speri sempre che non sia qualcuno che conosci”. Vero.
Ma stavolta lo conosco …. Lo conoscevo ….

Scendo a Lambrugo con il treno. Chiedo ad almeno 10 persone dov’è il cimitero.
Lo trovo.
Non c'e' in giro nessuno. Inizio a leggere le lapidi.
Mi imbatto in un gruppo di persone che mi chiedono chi sto cercando: “Cerca lo scalatore?”
E si, son qui con lo zaino e gli scarponcini, facile indovinare.
“Si” rispondo sorridendo, ancora sorrido.
Mi indicano, un signore mi accompagna fino all’ingresso.
Passo dopo passo, sempre piu’ lento, gli occhi lassu’ finche non lo vedo.
Hanno messo la foto di lui sul ghiaccio. Scelta coraggiosa della famiglia, visto che moglie e figlio non sono montanari, ma è giusta. Lui amava il ghiaccio, era il suo “pane”.
La commozione ha il sopravvento.
Piango.
Mentre esco le donne mi chiamano: “Ci scusi sa, ma visto che aveva lo zaino ci siamo permesse di chiedere …” Rispondo tra le lacrime che hanno fatto bene.
A testa bassa torno in stazione e aspetto il treno.

Ciao Chicco!

2 commenti:

  1. Molto commosso, non ho parole, anche se non lo conoscevo di persona, penso che tutti gli appassionati di montagna siano persone umili e generosi e la loro perdita lascia sempre un grande dispiacere.
    Valerio

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