Per
l'ennesima volta devo cambiare meta. Ho caldo. Tanto caldo ma nessuna
voglia di fare strada in macchina. Oltretutto la Nina deve prendere
l'antibiotico e non posso partire presto.
La
proposta me la offre il mio capo: San Primo da Pian del Tivano.
Vabbè,
proviamoci.
Allungo
un attimo la strada in macchina per fare la seconda colazione, con 4
chiacchiere piacevoli con la barista. Poi il dubbio: dove lascio la
macchina? Il grosso parcheggio che c'è appena arrivati mi dice che è
riservato al ristorante e per evitare una multa entro nella stradina
che porta all'Alpetto di Torno. So che per un bel tratto è asfaltata
ma è molto stretta. E se incontro un'altra macchina? Non ci sono
molti spazi per passare cosi al primo spiazzo proponibile (ci sono 2
bidoni della spazzatura) mi fermo. Cambio le scarpe con Kyra che già
scalpita perchè li sopra ci sono le mucche. Sarà una bella
giornata.
Ho
ancora un pezzo di asfalto da fare, solo un paio di macchine
scendono. Alpetto di Torno: davvero carino! La ragazza che ci abita
con i due bimbi è simpatica, magari al ritorno mi fermo a bere
qualcosa.
Finalmente
l'asfalto finisce, sono all'Alpe Piazza se non ricordo male (non ho
fatto la foto!!!).
Da
qui inizio a perdermi. Prendo la strada che sale ma poi vedo che c'è
una bacheca sull'altra strada. Scendo e ovviamente trovo il cartello
per il San Primo. L'ultimo. Da qui prendo sempre la strada (strada …
ci può passare un trattore) più battuta e cosi vado sempre di più
verso Sormano. Il San Primo dietro di me che si allontana. Inizio a
pensare che è meglio tornare indietro quando sbuco sulla strada che
arriva dalla Colma. Ok, da qui tutto tranquillo.
Dopo
poco incontro una signora simpatica con sui inizio a parlare. Parla
parla … siamo salite insieme. In una morsa di umido pazzesco ma per
fortuna niente sole.
E
cosi la ragazza mi racconta che tutti gli anni da Caglio partono e
vanno all'Alpe Spezzola e fanno una spaghettata per ricordare un
ragazzo morto li, caduto per cercare di salvare una pecora. Alcuni
vanno in cima al San Primo, altri aspettano all'Alpe.
In
effetti troviamo qualcuno del suo gruppo in cima e … scopro anche
che c'è un libro di vetta! Viene cambiato ogni anno ma non so da
quando c'è. Lo sportello parla di 2008 ma dice di un rifacimento per
cui non so. So solo che per prendere e rimettere il libro mi devo
arrampicare sulla croce, l'hanno messo bello in alto.
Il
gruppo degli spaghetti scende, rimaniamo in pochi in vetta. Non c'è
sole, il venticello asciuga il sudore e le mosche non sono poi tanto
fastidiose ma … come al solito ci fermiamo poco. Scendiamo dalla
cresta. E ci troviamo sul sentiero le pecore. Povera Kyra … legata
ma dà fuori di matto. Passate le pecore la rislego perchè ci sono i
cani del pastore con cui mi fermo a chiacchierare. E' lo stesso che
ho incontrato anni fa in zona Palanzone. E' simpatico, pacato e con
voglia di chiacchierare. Gli racconto di Kyra, del fatto che è stata
per un po' con un pastore che poi non l'ha voluta e chiacchierando
dei problemi che ho con lei mi dice che è colpa mia. Lo so ma non so
come venirne fuori. E un paio di consigli me li da. E non sono il
metodo gentile anche se non sono né violenti né cruenti. E mi sa
che se riesco li metto in pratica perchè sono sfinita, non posso
portarla in ambienti che non siano la natura.
Ma
per noi è ora di scendere, facciamo una piccola sosta a Terrabiotta
e poi per la strada a cercare il cartello che mi indica il percorso
che spero sia più corto.
Presa
la deviazione decido di fermarmi sotto un albero per prendere un po'
di fresco. Ora il caldo si sente. Ci fermiamo poco, come al solito,
poi riprendiamo. Controllo con il GPS e cavolo se il percorso è più
corto! Medito che quasi quasi mi fermo al rifugio a bere un caffè ma
arrivata li della ragazza non c'è ombra. Due chiacchiere con il
bimbo più piccolo e poi decido che è meglio andare a casa.
Nonostante
siamo vicino alla gelateria non me la sento di scendere dalla
macchina rinfrescata per cui niente gelato, dritte a casa.
Mi
stupisco alquanto di come stia reagendo alle passeggiate di bassa
quota, al caldo afoso … una volta avrei dato fuori di matto.
In
parte credo che sia perchè nonostante abbia dei grossi problemi
familiari nel mio io ho raggiunto quello che era il sogno della mia
vita. Una casa in un piccolo paese, qualche bestia a tenermi
compagnia, orto … e poi ho lavorato tanto su me stessa. Questo non
significa che amo il caldo ma di certo la mia testa reagisce molto
meglio di qualche anno fa.
Bene.
Perché tanto non avevo alternativa ;)
heliSLaLenta
& Kyra
I
dati secondo Gipsy:
Quota
partenza: m 1.045
Quota
arrivo massima: m 1.686
Dislivello:
m 746
Tempo
totale: 6 h 23 m compresa di tutto
Km percorsi: 14,8
circa
Percorso canabile:
Si
Acqua
sul percorso: No, qualche pozza per abbeverare le mucche
Sempre molto belli i tuoi racconti,grazie!!
RispondiEliminaGrazi a te, anonimo amico!
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