Nel
tuo CV escursionistico non può mancare! Me lo aveva detto già anni
fa quando passammo di li per una gita invernale nei dintorni
dell'Aprica e me lo ha ribadito anche questa estate. Mi sono sempre
fermata davanti al lungo viaggio in macchina (2 ore e mezza …
abbondanti!) ma questa volta è quella giusta. Me la sento sia di
fare il viaggio in macchina che di svegliarmi presto (?!?!).
Il
mio presto ormai è poco prima delle 7. Va bene anche cosi, c'è luce
cmq fino ancora alle 20.
Accendo
in navigatore perchè il mio mentore mi ha detto di fare molta
attenzione al bivio in macchina: non è molto visibile. Se arrivo
all'Aprica devo tornare indietro.
Il
GPS che ho scelto non funziona. Oh oh … Aspetto. Arrivo a Lecco e
ancora non funziona. Oh oh … arrivo a Colico e ancora non funziona
… Oh oh … Finisce la nuova superstrada e ancora non funziona.
CAVOLACCIO!
Per
fortuna mi fermo prima di Sondrio a bere un caffè e cosi riesco a
cambiare navigatore: funziona … fiuuuuu... più tranquilla, lo devo
ammettere, riprendo la strada.
Obiettivamente
il bivio vendendo da qui non si vede, i cartelli sono solo dalla
parte dell'Aprica.
Inizio
a percorrere la strettissima strada.
“Quando
vedi una casa a due piani, poco prima della diga, parcheggi”
Ecco.
La casa c'è. Ma il navigatore mi dice che ci vogliono ancora 6 km.
Sono perplessa. Per fortuna ci sono dei signori e chiedo. Ridendo mi
dicono che devo andare avanti … un bel po' più avanti.
Ecco.
Riparto. Trovo un altro bivio. Strada sterrata ma ben tenuta. Poi
torna asfaltata. Quello che non cambia è che è sempre strettissima.
Ci sono i punti per far passare ma sinceramente spero di non
incontrare nessuno. Passo il Rifugio Cristina (privato e aperto …
il caffè del dopo gita è assicurato!) e finalmente arrivo ad
un'altra casa a due piani. Parcheggio. Ci sono dei cartelli: è la
partenza del mio sentiero.
Ok,
la parte più difficile della gita l'ho fatta.
Siamo
a circa 1.300 m, il dislivello oggi non sarà molto. So che i primi
300 m li si fa su una carrozzabile e mi sta bene perchè la mia testa
deve elaborare quello che mi sta succedendo. Però poi leggo che la
carrozzabile è stata allungata e arriva alla casa di caccia a 1.900
m. La seguo e intanto elaboro non una soluzione perchè soluzioni non
ne ho, ma almeno un modo per alleviare il mio malessere.
Casa
di caccia e prima sosta.
Salendo
le foto le ho fatte. La zona è meravigliosa e le montagne hanno la
prima spruzzata di neve. La solitudine è totale.
Da
qui in poi è sentiero. Nel bosco. In un bosco alpino che quest'anno
non ho ancora incontrato. E quello che mi colpisce è il profumo.
Profumo di resina, di aghi di pino … è meraviglioso e ogni tanto
mi fermo, chiudo gli occhi e inspiro profondamente. Peccato non poter
portare a casa un po' di questo profumo.
Il
mio mentore aveva ragione. Qui è fantastico. Le montagne, il bosco,
il prato … e i laghi!
Il primo che si incontra è il lago nero, il più grande. Vedo che è indicato dai cartelli anche il lago Lavazza di cui la mia relazione parla di un avvicinamento ostico. 50 minuti. Dai, si va al lago verde e poi si tenta anche il terzo lago.
Il primo che si incontra è il lago nero, il più grande. Vedo che è indicato dai cartelli anche il lago Lavazza di cui la mia relazione parla di un avvicinamento ostico. 50 minuti. Dai, si va al lago verde e poi si tenta anche il terzo lago.
Davanti
a noi il Torena e mi viene in mente l'avventura del mio amico, che ci
manca poco ci rimette la pelle. Lui è salito sul Torena ma io non ci
penso neppure! I cartelli lo davano a 5 ore e mezza e con la
spruzzata di neve … e poi ci volevano i ramponi. No, non fa più
per me … forse non ha mai fatto per me.
Arriviamo
al lago verde. Un piccolo laghetto con ancora girini, ormai cicciotti
ma credo che passeranno l'inverno come girini rimandando la muta alla
prossima primavera.
Foto
e poi torniamo indietro. E io mi godo i massi, i fiori, il panorama.
Ti calma passeggiare qui.
Prendo
il sentiero per il Lavazza. Uno splendido sentiero che costeggia il
lago nero e taglia a mezza costa la montagna. Ad un certo punto lo
vedo la in fondo che scende … cavolo se scende … e poi lo dovrò
risalire … ma no, ecco qui a sinistra un cartello: Lago Lavazza 10
minuti. Da qui il pezzo più ripido di tutto il percorso. Ad un certo
punto alzo gli occhi. Ecco la conca dove sicuramente c'è il lago.
Ancora un paio di passi e appare il lago. A mio parere il più bello.
Sosta
pranzo, Kyra si fa un bagno spaventando le trote che sono presenti a
centinaia e di tutte le dimensioni. Le più grandi saltano nell'acqua
che è un piacere.
Mi
riposo un po' ma non troppo, mi spaventa il rientro in macchina.
Torno
e incontro gli unici due escursionisti del giorno: due simpatici
ragazzi a cui consiglio di salire al Lavazza.
Arrivati
alla casa di Caccia decido di prendere il sentiero che taglia la
strada, in salita non lo avevo visto, almeno non tutto.
Effettivamente si accorcia di un bel po'
Macchina.
Sistemazione. Rifugio. Panna cotta e caffè.
Si
vede che oggi è la giornata perchè il Navigatore non prende, la mia
radio non prende … ma coma mai stamattina funzionavano tutti e 2?
Vabbeh,
a casa ci torno e il mio CD non mi ha ancora stufato.
Che
dire: se avete una giornata libera, un bel sole e nessun impegno per
cena io ve la consiglio la Val Belviso
heliSLaLenta
& Kyra
I
dati secondo Gipsy:
Quota
partenza: m 1.386
Quota
arrivo massima: m 2.146
Dislivello:
m 898
Tempo
totale: 6 h 24 m compresa di tutto
Km percorsi: 14,6
circa
Percorso canabile:
Si
Acqua
sul percorso: Si, torrenti e laghi
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