domenica 29 gennaio 2012

Val Boazzo: Cascata di ghiaccio - 29 Gennaio 2012

Abbiamo fatto di tutto insieme: le notturne, le mattiniere, le giornaliere … ci mancava giusto la pomeridiana :)
Quando mi hanno detto che si faceva nel pomeriggio ho storto il naso: verremo giù che è buio.
Mario mi dice subito che ha portato la frontale :) bene, la pensa come me!
Sapevo che il sentiero per scendere era davvero impervio; diciamo cosi: se inizi a scendere, sei convinto che la cascata te la fai tutta pur di non risalire da li. E' davvero ripidissimo, scivolosissimo e in alcuni punti anche pericoloso.
Ecco perchè ringraziamo davvero 2 gruppi di persone: i primi che hanno tracciato oggi il sentiero sia scendendo verso la cascata che alla fine per tornare alla macchina, sia chi ha deciso di mettere delle corde per aiutare nella discesa.
Altro grosso ostacolo attraversare il torrente. I maschietti passano senza grossi problemi, per me invece mettono una corda … che schiappa che sono!
Altri passaggini divertenti come questi e siamo finalmente in vista della cascata.
Sono bagnata fradicia di sudore … e non ho ancora iniziato!
Ci prepariamo e i due capicordata partono.
Io non sono brava a fare le relazioni tecniche. Posso solo dire che abbiamo superato laghi dove non era il caso di finire dentro, la cascata non è continua ma ci sono salti un po' appoggiati e altri verticali; su uno di questi ho fatto anche il mio primo voletto … da seconda ovviamente … un minimo di spavento iniziale poi, quando ho capito che non avrei puciato neppure i piedi nell'acqua sottostante, mi sono tranquillizzata.
Giuliano dice che con le picche faccio solletico al ghiaccio, e probabilmente ha ragione … ma se invece di criticare e basta mi spiegasse bene come le devo usare? No, non è da lui. E' forse l'unico suo difetto: secondo lui devi nascere imparata :(
Cmq, solletico si o no, mi sono fatta tutti i miei saltini di ghiaccio. Quando finalmente capisco come salire senza svenarmi di fatica … la cascata finisce … Ci sleghiamo e io crollo. Sono stravolta ma il mio negriero non mi concede neanche una pausa. Ha ragione, dobbiamo essere fuori da qui prima che faccia buio e, se possibile, anche giù. Solo che io sono davvero stanca. Preso da compassione, mi permette di bere un sorso di tisana e poi via di nuovo, a rincorrere gli altri 2 soci che (comediavolofanno?!?!?!) sono già su.
Seguo le orme e finalmente siamo fuori dal bosco. Ora non so più nemmeno come mi chiamo. Vedo due ombre laggiù ferme, che si stanno togliendo tutta l'attrezzatura: SI RIPOSAAAAAAAAAA !!!
Arrivo, c'è una panchina; la spolvero dalla neve e mi siedo.
Tiro fuori la torta per i miei soci e poi non riesco più a fare nulla.
Mario e Pinuccio, presi da compassione, mi aiutano a togliere i ramponi.
L'imbrago lo tengo su, non voglio neppure sprecare energie per toglierlo.
Bevo. Ho più che altro sete. Quando finalmente mi avvicino alla scatola della torta noto con molta soddisfazione che ne sono avanzati solo 3 pezzetti: hanno apprezzato.
Riusciamo a mettere via la scatola vuota, metto le picche nello zaino, insieme al casco e prendo i bastoni.
Come dicevo, la discesa ce l'hanno segnata i ragazzi che sono saliti prima di noi. I ramponi li abbiamo messi via ma uno alla volta riusciamo tutti a cadere: sotto lo strato di neve c'è una lastra di ghiaccio che non concede sconti!
Bosco. Non è esattamente l'itinerario che ho fatto io l'altro giorno ma scende, e questo ci basta.
Riusciamo ad arrivare alla strada ancora con la luce. Ora dobbiamo risalire.
Non la ricordavo cosi lunga … Giuliano tira fuori la frontale, Mario mi segue tallonandomi mentre Pinuccio prende il volo.
La luce di Giuliano mi guida, Mario mi consola ma io sono di nuovo accaldata, sudata e stanca … ma felice di questa splendida altra esperienza.
Pinuccio sembra sempre essere li che dice: “ma chi me lo ha fatto fare!!! Io questi non li seguo più! E poi, quando arriva la nuova proposta, non si tira mai indietro :)
Un ringraziamento particolare lo devo fare a Giuliano: pieno di antibiotici ha deciso che si faceva lo stesso altrimenti c'era il rischio che si saltasse anche quest'anno; e nonostante il mal di denti è stato come sempre all'altezza della NanoAdventure!
Grazie a Mario, Pinuccio e naturalmente Giuliano che hanno condiviso questa esperienza con me.

heliSLaLenta

Quota partenza: 900
Quota arrivo: 1.185
Dislivello secondo Gipsy: m 510 circa
Tempo totale: 5 h 22 m
Km percorsi secondo Gipsy: 5,5

sabato 28 gennaio 2012

Palanzone, Asino, Bolettone - 28 Gennaio 2012

Ma chi ci ferma? Non certo le previsioni di un pochino di neve.
“Buona lavata!” mi augura Giuliano.
Bene, metto l'ombrello nello zaino :)

Appuntamento al cimitero di Ponte Lambro, dove riposa Rino. Parto con qualche minuto di anticipo cosi da fare una visita alla tomba.
Esco dal cimitero e ancora non ci sono. Mando un sms a Cristina: “Se il cimitero è quello di Ponte Lambro io sono arrivata ma lasciare la macchina qui non mi sembra il caso”.
Niente. Non risponde. Decido di aspettare le 8:30 e poi telefono.
Chiama prima lei: anche noi siamo al cimitero ma non ti vediamo.
Al solito … i nostri rocamboleschi appuntamenti!
Per fortuna da loro passa un'anima (viva) e chiedono, cosi scopriamo che non sono a Ponte Lambro ma a Erba. Magico Tomtom, mi danno l'indirizzo e in 5 minuti li raggiungo.
Pioviggina, ma non ci scoraggiamo. La salita la facciamo dal sentiero che avevo percorso con Andrea in discesa, passando prima da Caslino d'Erba e poi dal Forum Francescanum.
La prima tappa tisana e torta la facciamo alla Bocca di Vallunga e qui iniziano le comiche. Nessuno vuole togliere lo zaino, per terra ormai si deposita la neve e la schiena, almeno la mia, è ormai fradicia. Allora vedi Luca che mi aiuta a prendere il thermos e la torta, Marco che aiuta Cristina a prendere i guanti, Cristina che aiuta Marco a prendere la bandana … sembriamo proprio una banda di deficienti :)
Riprendiamo, io con l'ombrello perchè ormai nevica che è una meraviglia.
La giornata prosegue con le prese per i fondelli relative alla pericolosità della neve: attenzione al traverso! Usti, qui c'è pericolo valanghe … e via di questo passo.
Si ride e si chiacchiera.
Io sono come al solito la lentina del gruppo e quando arriviamo in vista della cima sono abbastanza stanca. Rallento, ma non con la lingua e scherzando con il “Capo Marco” arrivo brontolando in cima: io non sono allenata … , ma dove mi avete portato …. , io che non metto mai il naso fuori di casa …
C'è un signore, fermo sotto la neve, unica altra anima con noi sulla vetta del Palanzone che ci guarda. Non sa se ridere o piangere ma quando gli proponiamo di farci una foto un po' particolare accetta subito con entusiasmo :) Ci vuole carattere per andare in giro con questo tempo :)
Scendiamo a rifocillarci un momento al Rifugio Riella … ovviamente per la strada più lunga … ovviamente io brontolo, oggi ho deciso di fare la “rompina delle gite CAI” tanto per prendere in giro l'accompagnatore Marco, il quale reagisce con serafica calma :)
Al rifugio chiedo una tisana, a me il tè non piace: niente tisane :( Va bene, mi bevo la mia mangiano il mio mezzo panino (si si, Giuliano, hai capito bene: ANCHE OGGI HO DIETRO UNO SPLENDIDO PANINOOOOOOOOOOO!!!!).
Cerco il telefono per vedere se prende, dovrei fare una telefonata, e cosi scopro che il telefono non c'è più. O è in macchina o l'ho perso prendendo i guanti alla prima sosta. Cristina mi consola: non ti preoccupare, se non è in macchina torniamo a cercarlo, abbiamo le frontali!
Riprendiamo sotto la neve che ormai è sempre più fitta.
Solo Cristina si preoccupa: ma facciamo tutto il giro? No, non crediate che sia lei a voler rinunciare, è quella più convinta ma ha paura che a rinunciare siamo noi.
Azzittita la “rompina del CAI” alla quale hanno tolto il potere di voto si decide all'unanimità di proseguire.
Ecco la prima salita invernale al famoso e inviolato Pizzo d'Asino … in cima non ci fermiamo però, proseguiamo: dobbiamo conquistare la nord del Bolettone … speriamo anche questa in prima.
Decidiamo però di fermarci un attimo alla Capanna Mara per finire il lauto pranzo e scoprire che anche qui non hanno tisane … niente acqua per i bagni … sono messi male sti poveri rifugisti :( !
Beviamo il caffè e poi affrontiamo l'impervia cresta nord del Bolettone che conquistiamo con immensa fatica e facendo molta ma MOLTA attenzione ai traversi insiodisi e al pericolo ormai marcato di valanghe …
Comiche per la foto di vetta e poi giù verso il buco del piombo.
In discesa mi riprendo un pochino, la stanchezza della salita passa (anche alimentata dal succulento panino) e arriviamo all'insidioso bosco. Qualche dubbio sui bivi, consulti tra di noi, e poi il buio … avanza … va bene che è brutto tempo, ma è possibile che sia già buio? Ma che ore sono? Nessuno di noi lo sa ma va bene cosi.
Solo Cristina ed io, le due linci del gruppo (nel senso visivo) ci preoccupiamo un pochino.
Arriviamo all'ultimo bivio per Erba, una volta che siamo al “ponte detto romano” siamo fuori dal bosco e allora aspettiamo a bere, a soddisfare i bisogni fisiologici perchè vogliamo essere fuori con gli ultimi scampoli di luce. La poca neve che è caduta qui con la terra e le rocce rendono insidiosa la discesa. Gli ometti procedono spediti, io e Cri invece procediamo più accortamente tanto che Marco ad un certo punto mi apostrofa: fai quello che vuoi basta che scendi!
Usti … cazziata anche da lui … devo avere davvero la lentite acuta :(
Ponte detto Romano. Fiuuuuuuuuuuuu
Ora le neve è solo un piccolo velo. Al paese arriva il momento più difficile: trovare la macchina :)
Gpsy aiuta anche in questo caso e non ci perdiamo.
In macchina cerco subito il cellulare: non c'è.
Sgrunt!
Chiedo comunque a Marco di chiamarmi mentre ormai si sta organizzando la spedizione per il giorno successivo in soccorso del telefono …. driiiiiiiiiiinnnnnnnnnnnnnn !!!!!!!!!!!!!
Evvai! Eccolo trovato, era caduto in un angolino nascosto nel bagagliaio e stamattina, non vedendolo più, ho pensato che era nello zaino :)
E anche questa avventura è finita bene … questa splendida avventura!
Grazie compagni di viaggio: Cristina, Marco e Luca

heliSLaLenta


Quota partenza: 290
Quota arrivo: 1.434
Dislivello secondo Gipsy: m 1.670 circa
Tempo totale: 9 h 30 m
Km percorsi secondo Gipsy: 25 circa

mercoledì 25 gennaio 2012

Anello ai Piani d'Erna - 25 Gennaio 2012

C'è un motivo se mi metto a fare un anello tutto a nord con il rischio di trovare ghiaccio sul sentiero (puntualmente trovato) e vedendo poco sole.
Ovviamente un motivo c'è: ho bisogno di controllare dov'è il sentiero che scende dai Piani d'Erna e va alla strada per Morterone all'altezza della ferrata; o meglio, all'altezza della Val Boazzo. Si, il motivo sta proprio nella Val Boazzo. Da 3 anni i miei 2 soci mi propongono la cascata omonima ma nei due anni scorsi non ci sono state le congiunzioni astrali … e sembra non ci saranno neanche quest'anno … d'altra parte mettete insieme 4 elementi completamente slegati tra di loro e calcolate le probabilità che questi 4 si trovino contemporaneamente nelle stesse condizioni … non sono un matematico ma mi sembra assai improbabile.
Cmq, nell'improbabile caso che si riesca a fare mi è già stato detto che sarò “abbandonata” ai Piani d'Erna perchè loro devono scendere di corsa per andare a mettere le gambe sotto al tavolo.
“E non è facile trovare il sentiero da li! Noi ci siamo sempre persi!”
Gulp.
Beh, non mi rimane che andare a vedere; se lo prendo dal basso il sentiero ho più probabilità di trovarlo. Ecco il perchè di questa uscita.
E vista la facilità con cui ho trovato il sentiero mi sa di presa per i fondelli quel “noi ci perdiamo sempre … “ ma tanto fa. Da qui non ero mai salita e non ero mai stata al Rifugio Marchett (a proposito, il sentiero del Cammello si prende proprio da qui!)
Piccola pausetta mentre medito cosa fare. Salendo ho visto un cartello che indicava la Forcella di Olino per cui decido di colmare un'altra lacuna mia: la parte bassa del Resegone da questa parte non l'ho mai fatta. Ovviamente la cartina è a casa. Controllo Gipsy e vedo che perfino la sua cartina il sentiero lo segna … allora ci deve proprio essere!
A parte il ghiaccio e il poco sole, il percorso è tipico della zona, nel bosco con squarci dove si vede il panorama.
Mi fermo poco, mi annoio quando sono da sola e poi sono curiosa di vedere il giro, o meglio, se riesco a tornare al punto di partenza senza fare l'asfalto :)
Arrivo alla Forcella di Olino. E adesso? Provo a passare la galleria ma della strada che mi dovrebbe riportare alla Val Boazzo niente.
Un po' sconsolata inizio a scendere su asfalto: eppure Gipsy mi dice che sono qui vicino … e in effetti alla prima curva ecco il cartello della vecchia mulattiera per Ballabio :)
Beh, la mulattiera è messa davvero male: sassi grandi che rendono difficoltoso il cammino, nonostante il divieto vedo anche impronte di moto che sono passate di recente (che tu possa essere scivolato sul ghiaccio o la tua ruota inciampata in qualche sasso cosi che qualche ossicino abbia fatto crack tanto da insegnarti la prossima volta a rispettare i divieti!)
Solo quando ormai siamo a livello del fiume il percorso diventa più agevole.
Prima di quello che pensassi mi ricongiungo alla strada della partenza. Un pochino di salita ed è finita anche questa esperienza.
Ovviamente, io la cascata mica l'ho vista ….


heliSLaLenta


Quota partenza: 826
Quota arrivo: 1.526
Dislivello secondo Gipsy: m 880 circa
Tempo totale: 5 h
Km percorsi secondo Gipsy: 14 circa

domenica 22 gennaio 2012

Monte Coltignone – m 1.479 - 22 Gennaio 2012

Anello: Pizzetti – Crocione – Coltignone – Val Calolden
Con Cristina e Marco credo proprio che ci sia un filo che ci lega: mi propongono una gita che avevo in mente di fare anch'io in settimana … Come dire di no?
Stavolta coinvolgo anche Andrea, facendo ben attenzione al fatto che lui non abbia il tempo di controllare il dislivello e la lunghezza altrimenti non viene … me lo perdonerà?
A dire il vero non lo so nemmeno io e non me ne importa poi neanche tanto.
Mi alzo presto, l'appuntamento è abbastanza tardi per cui me la prendo comoda … e come tutte le volte che sono in anticipo arrivo in ritardo :( Mannaggia … sono già li, scarponi ai piedi che mi aspettano.
Pazienza, questa volta sono io quella che dovrà farsi perdonare.
Alla partenza vediamo la macchina del soccorso … incontriamo poi un gruppetto di soccorritori che sale … scoprirò solo a casa quello che è successo ma non sapendo nulla non ci facciamo impressionare.
Saliamo. E' ripido ma saliamo sempre chiacchierando.
La prima cimetta Andrea decide di non salirla, ci aspetterà giù. Oggi mi sento buona e non dico nulla :)
Riprendiamo. Catene, roccette, sentiero e poi eccoci alla fonte.
4 chiacchiere, un po' di festa ai cani incontrati li e poi si riparte. Io pensavo che si saliva dalla Val Verde invece saliremo dalla parte della Croce di Medale.
Al Crocione facciamo la prima sosta mangereccia (alla faccia di Giuliano … come si dice: via il gatto i topi ballano!) e riprendiamo il sentiero verso la Croce di Medale fino ad arrivare al bivio.
Iniziamo il lungo traverso, stiamo chiacchierando alla grande quando a Cristina viene il dubbio: non avremo già passato il canale? Qui stiamo scendendo a Rongio … Consulto. Alla fine decidiamo di proseguire ancora una decina di minuti. Come spesso accade, poco dopo il sentiero sale decisamente: siamo nel canale :)
Sale ripido … anzi: ripidissimo! Ginocchia in bocca, mani per terra saliamo … solo la lingua non smette e le chiacchiere continuano.
Andrea, contro ogni mia previsione, sale tranquillo. Non mi manda accidenti, non mi dice che è stanco e non lo sembra neppure!
Arrivano le catene: un filino esposte le roccette ma con le catene non c'è problema a superarle.
Arriviamo in cima e finalmente ci fermiamo … a mangiare :) Il pensiero corre ancora a Giuliano: “non andremo mai con quel negriero!” mi dicono ridendo Cristina e Marco … chissà, magari prima o poi succede … e allora il negriero sarà in minoranza :)
Scendiamo, ci fermiamo al rifugio a prendere il caffè e poi giù per la Val Calolden.
Lunga. Un pochino monotona ma chiacchierando (Ancora? Non ci siamo ancora detto tutto???) arriviamo alla strada.
Ora comincia la vera gita: trovare il modo di rientrare alla chiesa dei Cappuccini di Lecco. Speriamo di trovare il sentiero ma alla fine la strada ci tocca.
Pazienza. Non è tardi, il fatto di essere rimasti vicino a casa ci ha permesso di godere a lungo delle 2 pause fatte.
Grazie ragazzi, un gran bel giro! Ad Andrea, invece: guai a te se adesso mi dici che non sei in grado di fare 1.500 m di dislivello!!!

heliSLaLenta

Quota partenza: 220
Quota arrivo: 1.479
Dislivello secondo Gipsy: m 1.400 circa
Tempo totale: 8 h 30 m
Km percorsi secondo Gipsy: 15 circa

sabato 21 gennaio 2012

Valle di Campovecchio con le ciaspole - 21 Gennaio 2012

La meta degli sci-muniti è il Monte Telenek, io so già che non ci arrivo. Non perchè sono 1.740 m di dislivello ma perchè in discesa li farei aspettare troppo.
Lo scopo di questa gita, a cui mi aggrego volentieri per sfruttare il passaggio in macchina, è solo allenamento e vedere un po' di neve fresca.
Ha nevicato questa notte e gli alberi sono pieni di neve fresca e morbida … che bello!
Riesco a convincere Giuliano a seguire gli altri, io vado avanti con il mio passo. Non è facile, giustamente non gli va troppo a genio che sia da sola, ma dopo tutto sono su una strada, poi sarà sentiero ma sempre tranquillo. D'altra parte, se io non parto con il mio passo non vado da nessuna parte e loro hanno una salita piuttosto lunga … e non solo per il dislivello.
Ho fatto 2 conti: in 8 km si salgono 700 m di dislivello … un delirio! Per questo la cimetta non è molto frequentata :)
Io proseguo alla mia velocità, godendomi il silenzio e la neve fresca … e la traccia degli amici che sono avanti :)
Mi fermo dopo un'ora e mezza a bere qualcosa. Alzo gli occhi: chi ti vedo davanti a me?
Cavolo … li ho ripresi! Mi chiamano, mi salutano ma non mi aspettano.
Riprendo. Siamo tremendamente in ombra, solo ora si inizia a vedere un pochino di sole.
Il paesaggio però ricambia con il suo splendore e poi non fa nemmeno troppo freddo.
Quando inizia la salita non riesco più a mantenere la mia andatura ma noto che anche gli sci-muniti rallentano visto che la distanza tra me e loro non aumenta.
Ora inizio ad essere stanca. Vorrei almeno portare a casa “il millino della vergogna” per cui stringo i denti e proseguo.
Supero uno sci-munito che si è fermato stremato. Pinuccio mi vede e mi aspetta: dai che arriviamo al colle! Mmhhh non sono troppo convinta, secondo il me il colle è alto. Lo lascio andare e io medito.
Raggiungo un altro sci-munito anche lui in crisi e gli chiedo a che altezza è il colle: non lo sa.
Bene, vedo che lo sciatore dietro di me sta salendo allora lo aspetto: lui lo sa a che altezza è il colle e mi mancano ancora 400 m … e poi la discesa … no, è meglio se mi fermo qui, sono lenta a scendere di mio, figuriamoci con quelli che sciano!
Mi fermo e cerco di mangiare. Non c'è un briciolo di sole e qui, a 2.200 m il freddo è più pungente. Decido di scendere e fermarmi più giù se trovo il sole. Intanto, i primi a salire iniziano la discesa.
Il sole non lo vedrò più per cui arrivo al rifugio stremata. Sole si o sole no mi devo fermare. I piedi mi fanno male, ho deciso di togliere le ciaspole tanto la neve non è tanta e ora va meglio, ma il dolore si sente ancora.
Mangio qualcosa e poi proseguo nella discesa.
Arrivo alla macchina. Meno male che Giuliano mi ha fatto dare le chiavi della macchina :)
Mi cambio, accendo il motore per scaldare il mezzo e dopo 10 minuti arrivano alla spicciolata.
“Dov'è G8”?
Cavolo … non c'è!
Il padrone gira i tacchi e, zaino in spalla e sci in mano, risale a cercare il cane.
Io sono preoccupata, propongo di rimettere gli scarponi e di andare tutti a cercarlo ma nessuno mi considera :(
Per fortuna passano pochi minuti poi arrivano: G8 sulle spalle del padrone, stanco ma felice di averlo ritrovato :)
Un piatto di affettati con birretta conclude la gita.
Alla prossima Telenek … ci rivedremo questa estate!


heliSLaLenta



Quota partenza: 1.080 m
Quota arrivo: 2.286 m
Dislivello secondo Gipsy: m 1.200 circa
Tempo totale: 6 h 44 m
Km percorsi secondo Gipsy: 18

domenica 15 gennaio 2012

Monte Bisbino – m 1.325 - 15 Gennaio 2012

Si, lo so, ci arriva la strada.
Si, lo so, ci sono tante persone.
Si, lo so, si pranza in rifugio.
Le tre note fanno si che questa non sia una “heliS-Gita” ma quando arriva l'invito di Cristina, come dire di no?
Primo: è il compleanno di Marco
Secondo: non sono mai salita sul Bisbino
Terzo: una volta ogni tanto si può anche fare.
Vengo preavvisata: ci saranno una decina di persone, non si camminerà veloci, non sarà lunga.
Bene, questo è il we della lentezza :)

Appena spento il pc, la sera prima, mi rendo conto che non ricordo quanto tempo viamichelin.it mi ha detto che impiegherò; ricordo un'ora e un quarto, ci aggiungo il quarto d'ora accademico e quindi punto la sveglia.
Al mattino accendo il pc: usti! Tre quarti d'ora! Sono parecchio in anticipo, pazienza, me la prenderò con calma.
Oltretutto faccio la strada più veloce e arrivo a Como un pochino in anticipo sulla tabella di marcia.
Suona il telefono, è Cristina: dove sei? Il tempo di 2 chiacchiere e vedo il Bennet. Bene, penso, sono arrivata. Vedo al parcheggio delle persone, sono loro, penso. Riattacchiamo il telefono.
Non posso entrare da qui al parcheggio per cui vado avanti. Suona il telefono. Sono pronta a dire che sto entrando da dietro che mi sento dire: HAI SBAGLIATO!!!
Ma va??? Che caso … :)
Non erano loro le persone che avevo visto ma Marco, che conosce le sue polle mi dice di fermarmi li che viene a prendermi lui :)
Andiamo al bar dove c'è il resto della truppa: siamo in 15 + 2 che si trovano al rifugio.
Bene, mi avevano avvista per cui tutto a posto.
Parcheggiamo, ci prepariamo e via verso la meta … sulla strada … non dimentichiamo che stiamo salendo al Bisbino.
Chiacchiere … chiacchiere … chiacchiere … come al solito. La salita è tranquilla, prima per strada, poi per mulattiera. La truppa si sgrana, poi ci si aspetta.
La prima sosta alla Croce dell'uomo e spezzetto ulteriormente il bitto avanzato ieri per dar modo a tutti di assaggiarlo: avranno il coraggio di avanzarmelo disgraziati!
Poi le sculture di legno e le frasi incise nel legno, a volte detti popolari, a volte verità un po' scontate.
Poi vediamo la cima. Fino ad adesso non abbiamo incontrato il ghiaccio ma da ora un pochino ci terrà compagnia.
Per l'ultimo tratto Cristina mi invita a tirar fuori i bastoncini: meglio, con il ghiaccio non si sa mai!
Cima. Raggruppiamo. Diamo un'occhiatina al piccolo museo e poi via verso il rifugio. La fame ora è tanta ma il sentiero ghiacciato, occorre fare attenzione. Evitiamo di mettere i ramponi e arriviamo, piuttosto tardino devo ammettere, al rifugio.
La nostra tavolata è pronta. Cristina ed io ci aspettavamo i Missultin con la polenta ma purtroppo veniamo deluse: oggi non ci sono :( Ci dobbiamo accontentare di ravioli al sugo di funghi.
Polenta e brasato, pizzoccheri, cervo e affettati fanno gola e il pranzo si consuma in allegria.
Peccato solo che sono a corto di personale oggi e sono quindi molto lunghi a servire.
Poi la mia crostatina ma soprattutto i cantucci di Cristina che sono strepitosi con una bottiglia di moscato che il prode Marco si è portato su … a dire la verità se ne è portato due ma una è tornata a valle … che alpini che siamo!
Per cercare di accelerare i tempi, con Cristina facciamo i conti uno per uno e raccogliamo i soldi. Siamo quasi precise, mancano solo 4 €.
Il dubbio viene quando vedo che il conto viene preparato su un pezzetto di carta.
Una volta intascati i soldi … sempre le due rompiballe chiedono la ricevuta … ecchecavolo … solo noi dobbiamo pagate le tasse? Magari che lo avrebbe dato lo stesso lo scontrino … cmq meglio prevenire.
Fuori. Foto di gruppo. Dai che è tardi. Ah ma tanto ci siamo abituati ad arrivare tardi quando andiamo con Cristina e Marco! Abbiamo la frontale :)
Sorrido, sono dei grandi. Per una del gruppo è la prima uscita eppure non ho  mai sentito un lamento.
Con la fisarmonica della salita iniziamo la discesa. Il ghiaccio per fortuna finisce presto. Arrivati al paese Marco prende in mano Gipsy per cercare la strada migliore tra le viuzze. Dopo essere finiti in un cortile semiprivato e aver imboccato improbabili vicoli, arriviamo indenni alla macchina: è quasi buio.
Vorrei ringraziare uno per uno tutti i miei compagni di viaggio, ma non riuscirei mai a ricordare tutti i loro nomi, per cui un solo grande grazie per la piacevolissima giornata.


Dimenticavo: Marco ed io abbiamo lo stesso modello di GPS e di macchina fotografica ... sarà un segno???


heliSLaLenta


Quota partenza: 280
Quota arrivo: 1.325
Dislivello secondo Gipsy: m 1.200 circa
Tempo totale: N/A
Km percorsi secondo Gipsy: 18

sabato 14 gennaio 2012

Ciaspolata in Val di Pai - 14 Gennaio 2012



Che questo non fosse un inverno da grandi cime lo sapevo sin dal suo inizio per cui, quando mi arriva la mai “magari tu ti fermi alle baite” accetto cmq l'invito volentieri.
Invece le cose cambiano. Cambia la partenza dell'itinerario, cambia il dislivello che da 1.500 diventa “solo” 1.000 m e cambiano anche i partecipanti, di speedy gonzales ce ne sono solo 2 … chissà, magari allora arrivo in cima, medito mentre mi metto gli scarponi.
Speranza subito vanificata: ci sono con noi due ragazze alle prime esperienze con gli sci da alpinismo per cui, da quando faccio partire Gipsy, iniziamo a muoverci 10 minuti dopo.
Dopo pochi metri siamo di nuovo fermi perchè un paio di sci va regolato.
Bene, penso, già sono lenta io … godiamoci la giornata che io sulla cima non ci salgo.
Gli sci-muniti tolgono e mettono gli sci un paio di volte; siamo nel bosco, di neve a volte non ce n'è, io con le ciaspole me la cavo, ma con gli sci no.
Siamo lentissimi :) e ad un certo punto mi trovo davanti a battere pista … credo che sarà la prima e l'ultima volta che mi tocca batter pista a degli sci-alpinisti :)
Tra una chiacchiera e una sbuffata arriviamo fuori dal bosco. Una splendida casetta in pietra ci ospita al riparo dal freddo e dal vento e ci scaldiamo un pochino con le nostre tisane.
Ora ho però davvero freddo. Abbiamo percorso metà della salita e non abbiamo ancora incontrato il sole.
Mi piazzo dietro a Richi per cercare di arrivare il prima possibile al tiepido sole, ho le mani che mi fanno male … davvero tanto male per cui non dico nulla ma cerco di accelerare il passo per scaldarmi … fino a che non salgo sugli sci del mio capo file … usti … scusa … ti sono stata troppo vicino … rallento. Le mani fanno davvero male … male … male … ma ecco finalmente il sole! Ora posso fermarmi e girarmi a vedere a che punto sono gli altri.
Giuliano fa la scopetta, Annalisa arriva ma Morgana mi sembra stremata. Non ci metto molto a capire la situazione; chiedo a Riccardo di salire in cima con Giuliano mentre io mi metterò dietro a Morgana. Annalisa è autonoma.
Comunicando la mia idea a Giuliano mi guarda: ne sei sicura? Certo che si, abbiamo impiegato un tempo infinito ad arrivare qui e se tento io la cima arriviamo giù che è buio. I due velocisti invece ce la faranno benissimo.
Mi piazzo dietro a Morgana e tra una chiacchiera e l'altra, tra una caduta e l'altra, arriviamo sotto la pala. Vediamo i due che stanno tracciando le diagonali: che invidia! Annalisa ha lasciato gli sci e faticosamente li segue.
Noi ci fermiamo, chiacchieriamo, ci raccontiamo le nostre vite e …. MANGIAMO !!!
Morgana è stata davvero brava: nonostante sappia sciare bene non va in montagna e ha fatto una sola sci-alpinistica più di un mese fa … beh, complimenti!
Siamo al sole, se non tira il vento si sta anche bene ma la mia sosta comincia ad essere lunga.
Abbiamo visto i ragazzi arrivare in cima, muoversi lassù senza sci mentre Annalisa imperterrita prosegue la sua faticosa salita.
Con Morgana facciamo i pronostici: se aspettano Annalisa in cima ci vorrà ancora un'oretta a salire e poi la discesa senza sci … no, non è da Giuliano comportarsi cosi.
Però i ragazzi non scendono.
Vediamo un'aquila volare alta lassù sulla cima: ecco, si saranno fatti incantare, pensiamo.
Passa il tempo. Troppo. Inizio ad avere freddo. Concordo con la mia socia che io mi avvio e lei mi segue tra poco, con l'obiettivo di trovarci alla casetta.
Peccato, avrei voluto vedere le prime curve dei ragazzi … ed ecco che mentre mi avvio finalmente sbucato dalla cresta. Bene! Dai che li aspetto.
Ma non arrivano.
Non scendono.
Intanto Annalisa ha fatto dietro front e sta scendendo ma degli sci-muniti nessuna traccia.
Sconsolata sto per partire quando sento G8 che abbaia: finalmente!!!
Ora li vedo. Mi fermo proprio per vedere 2 curve e poi io, che dovrei essere la più lenta, inizio la discesa.
Mi godo la solitudine, la neve, la mia prima ciaspolata della stagione, il sole, il silenzio.
Con calma arrivo alla baita. Nessuno mi ha seguito.
Aspetto.
Aspetto.
Aspetto.
Inizio a chiedermi se Morgana si è dimenticata che avevamo qui l'appuntamento … eppure ho lasciato fuori anche i bastoncini!
Sto per alzarmi che sento chiamare: “Silviaaaaaaaaaaaaaaaaaa”
E' Giuliano. Le ragazze hanno qualche problema a scendere. Vado a vedere la discesa dal canale. Una è a terra, l'altra con gli sci in spalla … ossignur! E io che pensavo di essere la più lenta oggi :)
Ricompattato il gruppo inizia la discesa nel bosco. Giuliano ed io scendiamo un pochino più veloci per scaldare la macchina.
Arriviamo, ci cambiamo, scaldiamo la macchina, guardiamo le foto … poi Giuliano che non riesce mai a stare fermo va incontro ai nostri prodi.
Finalmente arrivano tutti. Annina ha avuto una crisi … povera … ma è cosi magra e non ha mangiato! Ci credo che va in crisi!
Formaggio, birretta, casa, doccia … domani è un altro giorno, un'altra gita :)

Grazie a Annalisa, Morgana, Riccardo e Giuliano che hanno condiviso con me questa avventura.

heliSLaLenta



Quota partenza: m 1.450 circa
Quota arrivo: m 2.270
Dislivello secondo Gipsy: m 900 circa
Tempo totale: no comment :)
Km percorsi secondo Gipsy: 10

sabato 7 gennaio 2012

Anello al Resegone: Cresta della Giumenta e Passo del Cammello - 7 Gennaio 2012


Diiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Corsaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!
Ecco come si potrebbe intitolare questa gita. D'altra parte, l'alternativa era andare da sola e allora abdico e accetto di tornare per l'ora di pranzo.
Figuratevi che i loschi figuri volevano addirittura tentare un canale! Arrivati però sotto al monte ci rendiamo conto della penosità delle condizioni e optiamo per il giro Cresta della Giumenta, Passo del Fo, Piani d'Erna, Passo del Cammello.
Bello, il Cammello non l'avevo mai fatto … avessimo avuto i pantaloni corti li avrei messi :(
Inoltre siamo stati abbastanza protetti dal vento che in cresta si è fatto sentire e ci immaginiamo in cima!
Grazie ragazzi, anche di corsa siete sempre una bellissima compagnia … e una fonte inesauribile di idee :)

heliSLaLenta



Quota partenza: m 600 circa
Quota arrivo: m 1.359
Dislivello secondo Gipsy: m 1.200 circa
Tempo totale: 5 h
Km percorsi secondo Gipsy: 14

martedì 3 gennaio 2012

Monte Croce di Muggio da Vendrogno - 3 Gennaio 2012


Ebbene si, lo ammetto, essere partiti da più in basso non mi entusiasmava, abbiamo la strada e già siamo in macchina ... ma almeno cosi non ho fatto esattamente lo stesso itinerario di un anno prima.
La pentola di fagioli ha borbottato fino a che non ha deciso di passare in pool position e battere la pista: e qui la pentola (la sottoscritta) ha iniziato a divertirsi per cui sono passati anche i borbottamenti.
E poi, Andrea62 sa bene come farsi perdonare: quel caffè con panna era davvero strepitoso!

Quota partenza: 720 circa
Quota arrivo: 1.799
Dislivello secondo Gipsy: m 1.110 circa
Tempo totale: 7 h soste comprese
Km percorsi secondo Gipsy: 12

domenica 1 gennaio 2012

Grignetta dal Canalone Porta - 1 Gennaio 2012

No, tranquilli, non vuole essere l'ennesima relazione sul Canalone Porta ma semplicemente aggiornarvi sulla condizione del suddetto: estiva :( Non c'è un briciolino di ghiaccio e la neve la si incontra (poca) solo all'incrocio con la Sinigallia. Cmq, se non era per i miei 2 soci io avrei messo i ramponi per l'ultimo pezzo con le catene per cui, se volete andare li, portateli che non si sa mai.
Un grazie davvero particolare ai miei 2 soci che hanno voluto condividere con me questo inizio d'anno, nonostante la mia proverbiale lentezza.
La discesa invece l'ho fatta da sola, allungando il percorso fino a casa. Io non avevo nessuno che mi aspettava per pranzo :)

Essendo il percorso stranoto e stra-relazionato non metto né dislivelli né tracciati.
heliSLaLenta