Le parole di oggi:
Commemorare:
ricordare solennemente una persona o un avvenimento
Ho fatto di tutto
per avere altro da fare oggi, ma niente. Il Pizzo è li che mi
chiama. Mi sarebbe piaciuto andarci con Mario a Aurora (inutile dire
che metterei al primo posto Giuliano … ) ma non so se riusciremo.
Io per adesso vado in perlustrazione, da sola.
Alla fine ho capito
che era la cosa giusta per me.
La notte ho fatto un
sogno balordo, sempre sotto l'acqua; mi sveglio stanca, mi alzo lo
stesso, mi preparo e con Kyra parto.
Vorrei fare
esattamente lo stesso percorso di salita. Ci riuscirò anche se il
pezzo tra il Trona e Falc lo farò in discesa (ma davvero siamo
passati da qui con la neve???)
Parcheggio allo
stesso posto. Scendo e apro la porta a Kyra.
Per fortuna arriva
un ragazzo a cui Kyra abbaia e cosi ci mettiamo a parlare, lui
accarezza la mia tata che gongola e il magone passa.
Partiamo.
Incontriamo greggi e miracolosamente Kyra appena li guarda. Se tende
a partire la chiamo, NO! e lei rimane vicino a me. Altra vittoria mia
piccola tata!
Il sentiero si
alterna alla strada agrosilvopastorale che, se da una parte ha
deturpato la valle, dall'altra è di grande aiuto agli alpeggi. Il
sentiero permette di fare almeno la metà del percorso fuori dalla
strada per cui non me la sento di lamentarmi più di tanto.
Iniziano i ricordi,
vivi come se fosse ieri … ma perché non riesco a dimenticare?
Qui facevo il
pagliaccio, era presto e faceva freddo. Io al solito lenta, sparavo
cazzate agli altri sperando cosi di farmi aspettare per capire almeno
quello che dicevo.
Al tavolo ci eravamo
fermati a bere qualcosa di caldo, con Giuliano che brontolava sempre
ma faceva anche un sacco di foto.
Oggi incontro una
famiglia di Sondrio, molto alla mano e simpatica, faremo più o meno
la strada insieme fino al Falc. E' grazie a loro che ho una bella
foto li al tavolo.
..
Si prosegue,
l'ultimo pezzo prima del Trona è su strada. Qui Pinuccio mi ha
chiesto il favore di disfargli il nodo dei calzoni di pile che gli
vanno larghi e cadono e quel nodo impedisce di stringerli alla
cintura. Continuava a dimagrire quel ragazzo, lo dicevo a Giuliano
che forse era meglio fare un po' di esami.
Tutto contento
quando finalmente ce l'ho fatta, con i calzoni che finalmente stanno
su procediamo.
Il Trona, inteso
come rifugio, non si vede, prendiamo il sentiero che sale a destra.
..
Oggi il Trona si
vede, i prati sono verdi e pieni di colore. Il rifugio è gestito, i
gestori sembrano simpatici ma oggi no, non ho voglia/tempo di
fermarmi.
..
La neve, è
ghiacciata ma si cammina bene. Ora siamo silenziosi, in armonia con
la natura che sta per addormentarsi. Ognuno perso nei propri pensieri
chiedendo solo a Giuliano la strana quando siamo indecisi.
..
Prendo il sentiero
basso, quello alto lo farò al ritorno. Mi ricongiungo con la
famiglia di Sondrio e scherzando gli dico: “Non è che conosci
Eliana?” Manco a farlo apposta la conosce “ma chi, la moglie di
Fulvio?” Ah ah ah piccolissimo il mondo! Chiacchieriamo e insieme
arriviamo al Falc.
Uno sguardo,
arrivavamo da la.
..
Pinuccio ha preso la
traccia bassa, io quella alta, Giuliano è indietro. Mi preoccupo,
avrò preso la traccia migliore? A me sembra di si ma Pinuccio è su
quella giù! Arrivo al Falc, arriva anche Pinuccio che alla fine ha
preso anche lui la alta.
Mentre aspettiamo
Giuliano ci ramponiamo, non si sa mai e quando arriva pure lui ci
guarda: ma si, dai, vi tengo compagnia e li metto pure io anche se
non servono, la neve è sincera.
..
Guardo la porta del
rifugio, dove eravamo seduti con la fida Kira a tenerci compagnia e a
infilarci i ramponi.
Scoppio a piangere.
Mi allontano un po' per non farmi vedere ma non c'è problema, anche
se vedono le mie lacrime nessuno mi chiederà nulla.
..
Proseguiamo. Kira ha
paura, Pinuccio la tiene legata ma io da dietro mi rendo conto che
non è tranquilla. Cerchiamo una strada più adatta a lei, qui è
troppo ripido e in traverso!
..
La strada è lunga.
Non mi ricordavo. Man mano che mi avvicino la vetta si copre di
nuvole e io perdo un po' il senso dell'orientamento (l'ho mai
avuto?); ad un certo punto mi pare di essere nel posto giusto. Guardo
l'altimetro, 2.300 m … un po' basso … mi guardo intorno …
eppure potrebbe essere qui … non ne sono convinta ma voglio
controllare lo stesso. Ho fatto una fatica immensa ad arrivare qui.
Le gambe non volevano sapere di andare oltre. Mi imponevano di
fermarmi ma io no, con la testa ho tirato avanti, piano piano ma
sempre più su.
La targa non c'è,
non è questo il posto. E poi la nuvolaglia si dirada e vedo che sono
ancora ben lontana. Le gambe a questo punto riprendono ad andare,
potere della mente.
Proseguo lentamente
mentre Kyra incontra in modo ravvicinato i primi stambecchi.
Ovviamente non si tira indietro …. tata, non potrai mai competere
con loro!
Passo dopo passo,
metro dopo metro arrivo. La targa è li che mi guarda con un mazzo
nuovo di fiori gialli ma il luogo ora lo riconosco anche senza.
Appoggio lo zaino,
cerco il canale, aspetto che le nuvole si alzino per capire l'esatta
traiettoria del volo, è li che voglio lanciare i miei fiori.
Quando ho tutto
chiaro mi siedo, macchina fotografica e fiori con me, e scoppio a
piangere.
Come quel giorno non
c'è in giro nessuno. Sono sola. Con le mie lacrime. E un urlo mi
sale da dentro: perché diavolo non mi sono attaccata al tuo braccio
impedendoti di scendere? Dovevo farlo in tutti i modi, anche se forse
mi avresti poi odiato … ora odio me per non averlo fatto.
Prendo i miei 4
fiori colti dal mio giardino.
Il primo per
Pinuccio, il secondo per la sua Kira, il terzo per la vita di
Giuliano cambiata cosi radicalmente da quel giorno e il quarto per la
mia di vita … noi, come eravamo fino a quel giorno, non ci siamo
più.
Li lancio uno ad
uno.
Sono sempre sola con
la mia Kyra. Quando mi risiedo viene ad appoggiare il capino sulla
mia gamba e sta li con me.
Ho nelle orecchie
ancora le mie urla. Davanti ai miei occhi quel volo. Non riesco a
dimenticare. Quei secondi che paiono minuti. Le telefonate con il
soccorso. Io che chiamo con tutta la voce che ho in gola. L'idea di
scendere ma poi chi coordina i soccorsi?
Kyra mi fa capire
che vuole salire. A me non importa la cima. Voglio scendere dalla
Valle dell'Inferno per passare proprio sotto a quel luogo ma la tata
vuole la cima.
Ci avviamo.
Lentamente. Lei non ha problemi, non li avrebbe neppure se ci fosse
la neve.
In cima c'è solo un
ragazzo, ma scende quasi subito. Sembra fatto apposta. Oggi nessuno è
qui. Ci hanno lasciate sole. Qualche foto. Una paginetta scritta sul
libro di vetta. Un ringraziamento a chi ha messo le nuove bandierine
(le avevo messe pure io quel giorno).
Eravamo seduti qui a
mangiare, in piedi qui a fare la foto.
Poi la discesa.
Non penso più
all'incidente, ora ho la mente occupata a pensare alla discesa dalla
valle dell'inferno e Kyra mi aiuta a pensare ad altro. Lei corre
anche sulle placche e prende il sentiero che abbiamo fatto salendo
fino a scomparire la dietro le rocce a sinistra. Che hai mai visto?
Fischio. Con il fischietto a ultrasuoni, io non sono capace di
fischiare. Lei ricompare e come un bimbo che ha ben altro da fare mi
guarda, scodinzolando: che c'è mamma di cosi urgente da disturbarmi?
Niente, tata, vieni.
Si, dopo mamma! E
corre di nuovo via. Sono scoppiata a ridere perché, giuro,
l'espressione era proprio quella.
Il bivio è però li
e non vorrei che Kyra pensi di tornare dallo stesso sentiero di
salita.
Fischio ancora.
Stessa scena: ancora
mamma? Che c'è stavolta?
Andiamo tata!
Parolina magica,
corre da me e prende il sentiero di discesa.
Il mio dolce amore …
Neve. Tanta neve. E
io ho le scarpe basse. Me lo aspettavo e nella mia testa c'era di
mettere le ghette nello zaino. Ovviamente sono rimaste a casa e anche
se le pendenze sono tranquille devo scendere piano per evitare di
inzupparmi i piedi.
Continuo a guardare
Gipsy, mi piacerebbe trovarmi vicino al luogo in cui sono atterrati
ma li la montagna è troppo infida. Il sentiero porta alla Bocchetta
dell'Inferno e poi scende tenendo la destra e spostandosi a sinistra
ben dopo il punto in cui devono averli ritrovati.
Pazienza, è
comunque qui che è successo. A Giuliano porterò il racconto, a Pino
e Kira un piccolo ricordo di oggi, di questo momento in cui loro sono
ancora qui con me.
Passata la neve, le
rocce e i guadi, si torna sul calmo sentiero. Ora mi rendo conto che
la meteo sta mettendosi al brutto. Vorrei arrivare almeno al Trona
prima della pioggia cosi che posso prendere la strada con l'ombrello
invece di inzupparmi sul sentiero ma la testa non vuole, vuole
godersi appieno la giornata che ho dedicato a questa commemorazione.
Arrivati al Falc ho
il piacere di essere riconosciuta da due splendide persone che ho
perso di vista ormai da anni, sono stati dolcissimi, non c'è stato
neanche bisogno di spiegare perché ero li, mi hanno solo chiesto
dove esattamente è successo.
Un abbraccio, a
rivederci presto ancora sui monti e poi prendo il sentiero per
scendere.
Poco prima del Trona
mi devo fermare a mangiare. Sbagliato, ci fermiamo a mangiare, povera
Kyra, tra rincorse di marmotte e camosci penso sia stanca pure lei.
Macchina.
Kyra, le dobbiamo
pulire le zampine, sono troppo nere nere.
MAMMA! Ma non lo
senti che tuona???? Come puoi pensare di pulirmi le zampine con i
tuoni in arrivo????
Facciamo in tempo,
accendo la macchina e scendono le prime gocce.
Sulla strada
incontro una signora a piedi. Faccio quello che a volte vorrei fosse
capitato a me: mi fermo e le chiedo se vuole un passaggio. Accetta.
Un piccolo pezzo ma sempre un aiuto ad arrivare prima.
Arrivo a casa tardi.
Le bestie devono mangiare, l'orto ha bisogno di acqua poi finalmente
una doccia. Quando si torna a casa tardi sarebbe meglio ordinare una
pizza, invece metto su l'acqua per la pasta, l'insalata è pulita e i
pomodorini appena colti dall'orto.
Il mio corpo è
stanco. Stanco che fa fatica anche a mangiare. La mente invece no.
Sono costretta ad
andare a letto ma la mente è vigile. Il corpo non accetta neanche la
lettura ma il sonno non viene a concludere questa anomala giornata.
heliSLaLenta
& Kyra accompagnate dai ricordi ancora dolorosi
I
dati secondo Gipsy:
Quota
partenza: m 1.477
Quota
arrivo (altezza massima): m 2.556
Dislivello:
m 1.235 circa
Tempo
totale: 8 h 35 m compresa di soste e commemorazione
Km percorsi: 19,2
circa