Monte
Cadelle: fatto!
"E'
lunga, preparati!"
La relazione parla di tracce di sentiero e dalle foto sembra un deserto caldo e senza acqua.
Ma quando ho visto la foto dell'angelo in cima non ho potuto resistere cosi, preparate a far notte, ci siamo andate.
Per fortuna tutte le notizie erano errate. Non è per niente lunga, il deserto in realtà è solo un pezzetto (con anche una pozza per abbeverare gli animali) e lo spettacolo dalla cima eccezionale.
Quelle 10 persone che mi seguono su FB e il paio di amici che mi frequenta sanno che sto attraversando un momento difficilissimo, diciamo che dopo il 2012 questa è la cosa peggiore che poteva capitarmi. E la batosta è arrivata 3 o 4 giorni dopo che sono riuscita a chiudere definitivamente il contenzioso con la mia ex padrona di casa durato un paio di anni. Non posso rilassarmi un minuto, d'estate io vorrei sparire, anadre a viviere in un posto al polo nord dove non viene mai nessuno. Però, a differenza degli altri anni, sto riuscendo ad andare in montagna.
La relazione parla di tracce di sentiero e dalle foto sembra un deserto caldo e senza acqua.
Ma quando ho visto la foto dell'angelo in cima non ho potuto resistere cosi, preparate a far notte, ci siamo andate.
Per fortuna tutte le notizie erano errate. Non è per niente lunga, il deserto in realtà è solo un pezzetto (con anche una pozza per abbeverare gli animali) e lo spettacolo dalla cima eccezionale.
Quelle 10 persone che mi seguono su FB e il paio di amici che mi frequenta sanno che sto attraversando un momento difficilissimo, diciamo che dopo il 2012 questa è la cosa peggiore che poteva capitarmi. E la batosta è arrivata 3 o 4 giorni dopo che sono riuscita a chiudere definitivamente il contenzioso con la mia ex padrona di casa durato un paio di anni. Non posso rilassarmi un minuto, d'estate io vorrei sparire, anadre a viviere in un posto al polo nord dove non viene mai nessuno. Però, a differenza degli altri anni, sto riuscendo ad andare in montagna.
E
ieri … mamma mia che giornata ieri! Me la sto godendo appieno oggi:
cielo blu, verde dei prati e dei boschi, il grigio delle rocce, i
laghi … Kyra felicissima e tante belle persone (a parte uno …
pazienza)
La
Val Tartano la frequentavo solo in inverno ma è un errore, d'estate
riesce a essere meravigliosa. Mi sono avvicinata il più possibile
con la macchina, nonostante la strada sterrata, proprio perchè: E'
LUNGAAAAA ! E cosi ho parcheggiato proprio a inizio sentiero. Si può
dire che fino ai laghi la conosco a memoria ed è bello riguardare i
posti che di solito frequenti con le ciaspole. A dire il vero in
estate ci sono stata almeno una volta, giusto al passo di Porcile e
strano a dirsi, mi ricordo tutto.
In
un attimo siamo al primo lago, sembra una pozza paludosa … ma
guardate le foto del pomeriggio!
Arrivare
al secondo è un attimo ma quando arrivi al terzo … mamma mia che
bello! Kyra è andata subito a fare il bagnetto, io mi sono messa a
chiacchierare con due ragazzi pescatori, proccupati che Kyra potesse
cadere nel laghetto (un paio di metri di altezza) ma loro non la
conoscono la mia tata!
Pesci
non ne hanno trovati, solo roba piccola. E devo dire che la “roba
piccola” era davvero abbondante (vedi foto).
Salutati
anche loro si va al passo. E li si guarda su Foppolo. E le mie paure
iniziano e declinare perchè la mia cima è segnata sui cartelli. E
se è segnata vuol dire che è anche tracciata. E se è tracciata ho
poche possibilità di perdermi ^_^
Attraversiamo
un bel gregge di pecore, Kyra legata al guinzaglio che da i numeri,
uno dei tre cani del pastore (che chiacchiera al telefono) ci viene
incontro incuriosito; è un cucciolo, un amore di cane … ma Kyra è
troppo fuori di testa per le pecore e gli asini per cui cerco di
andare via veloce.
La
ripida salita in realtà è piuttosto corta e sono in cima. Di
già????
3
ore. Alla fine per una serie di motivi che non sto a raccontare ho
fatto solo 2 micro soste per bere per cui le 3 ore sono secche.
Ci
sono due persone salite con un bellissimo anello dalla bergamasca che
sono sedute in un arco di roccia a mangiare. Si sono rifugiati li per
il venticello e mi lasciano il posto per andare a sdraiarsi.
Effettivamente li dentro si sta bene ma di mangiare non ne ho nessuna
voglia, solo qualche biscotto (che poi mi rimane pure sullo stomaco)
e poi vado a chiacchierare con un signore che avevo già visto in
salita. Piacevoli chiacchiere di vetta. Kyra coccolatissima, più di
cosi non poteva pretendere.
Ora
di scendere, con calma, chiacchiero con chi incontro, ci fermiamo al
terzo lago per bagno e pediluvio e poi giù, sempre con calma.
A
5 minuti dalla macchina c'è un tavolo all'ombra e mi fermo a
mangiare. Riprendendo il cammino ritrovo l'amico con cui ho
chiacchierato in cima. Salutandoci alla macchina mi ha detto una cosa
bellissima: è stato belle rivederti, spero che i nostri passi si
incrocino ancora.
Ecco,
come rendere una bella giornata meravigliosa.
Per
la relazione vi rimando al link:
https://www.vienormali.it/montagna/cima_scheda.asp?cod=1993
Un
po' di storia
Luglio
1987. Dalle latitudini artiche una grande massa di aria fredda scende
veloce verso l’arco alpino, sul quale staziona una massa di aria
molto calda ed umida. Risultato: il barometro precipita, ma, per una
concatenazione assai rara di fattori, non precipita la temperatura
(lo zero termico rimane inchiodato a 4000 metri). Dal pomeriggio di
venerdì 17 luglio sulla Valtellina comincia a piovere a dirotto, in
una rapida sequenza di temporali estivi. Piove con eccezionale
intensità sul fondovalle, sui versanti montuosi, ma anche sui
ghiacciai più alti: non è solo l’acqua del cielo a precipitarsi
sul fondovalle con il rombo sordo di torrenti limacciosi ed
impazziti, ma anche l’acqua che si libera dalla morsa di nevi e
ghiacci: tutto ciò concorre ad imprimere una forza d’urto
eccezionale anche a corsi d’acqua ritenuti inoffensivi. L’acqua
vien giù a rotta di collo dai versanti, che non riescono più ad
assorbirla o a drenarla.
E viene il sabato 18, un sabato preannunciato come tranquilla giornata di partenza per le vacanze programmate da molti. Non è così: dal pomeriggio si comincia a realizzare l’eccezionalità della situazione. Dopo i primi allarmi dall’alta valle, arriva una prima tragica notizia, c’è un grosso smottamento a Tartano, forse ci sono anche delle vittime, e poi le notizie più precise: alle 17,30 un'enorme massa d'acqua, massi, alberi e fango è precipitata sul condominio "La Quiete”, all’ingresso di Tartano, si è portata via la strada sottostante e si è abbattuta sull'albergo "La Gran Baita", uccidendo dodici persone. Nove i dispersi (anche loro dovranno essere annoverati fra le vittime, ventuno in tutto). È solo l’inizio della tragica decade che dal 18 al 28 luglio mise in ginocchio la Valtellina.
C’è una cima dedicata alla memoria di quei tragici giorni, ed in particolare alla tragedia della Val Tartano: si tratta della cima delle Cadelle, o monte Cadelle (“scima de lì cadèli”), sull’angolo sud-orientale della valle, fra Val Lunga e Val Brembana, nel punto in cui si incontrano Val Lunga (Val Tartano, Val Madre e Val Brembana. Su questa cima, a 2483 metri, è stata collocata, nel 1987, la statua dell'arcangelo Gabriele (conosciuta come l’angelo delle Cadelle), con il volto trifronte, che guarda in tre diverse direzioni (sud, Val Brembana, nord, Val Tartano, est, Valmadre), e veglia sui due versanti orobici, perché non si ripetano gli eventi che hanno luttuosamente segnato la Val Tartano.
Tratto da: http://www.paesidivaltellina.it/valtartano/cimacadelle.html
E viene il sabato 18, un sabato preannunciato come tranquilla giornata di partenza per le vacanze programmate da molti. Non è così: dal pomeriggio si comincia a realizzare l’eccezionalità della situazione. Dopo i primi allarmi dall’alta valle, arriva una prima tragica notizia, c’è un grosso smottamento a Tartano, forse ci sono anche delle vittime, e poi le notizie più precise: alle 17,30 un'enorme massa d'acqua, massi, alberi e fango è precipitata sul condominio "La Quiete”, all’ingresso di Tartano, si è portata via la strada sottostante e si è abbattuta sull'albergo "La Gran Baita", uccidendo dodici persone. Nove i dispersi (anche loro dovranno essere annoverati fra le vittime, ventuno in tutto). È solo l’inizio della tragica decade che dal 18 al 28 luglio mise in ginocchio la Valtellina.
C’è una cima dedicata alla memoria di quei tragici giorni, ed in particolare alla tragedia della Val Tartano: si tratta della cima delle Cadelle, o monte Cadelle (“scima de lì cadèli”), sull’angolo sud-orientale della valle, fra Val Lunga e Val Brembana, nel punto in cui si incontrano Val Lunga (Val Tartano, Val Madre e Val Brembana. Su questa cima, a 2483 metri, è stata collocata, nel 1987, la statua dell'arcangelo Gabriele (conosciuta come l’angelo delle Cadelle), con il volto trifronte, che guarda in tre diverse direzioni (sud, Val Brembana, nord, Val Tartano, est, Valmadre), e veglia sui due versanti orobici, perché non si ripetano gli eventi che hanno luttuosamente segnato la Val Tartano.
Tratto da: http://www.paesidivaltellina.it/valtartano/cimacadelle.html
heliSLaLenta
& Kyra
I
dati secondo Gipsy:
Quota
partenza: m 1.507
Quota
arrivo massima: m 2.490
Dislivello:
m 1.030
Tempo
totale: 7 h 44 m compresa di tutto
Km percorsi: 11,1
circa
Percorso canabile:
Si
Acqua sul percorso:
Laghi e torrentelli fino al passo, poi nulla fino alla cima
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