Non
è un giro da fare in questa stagione, penso mentre preparo la gita
il giorno prima.
Non
è un giro da fare in questa stagione, penso mentre parcheggio la
macchina.
Non
è un giro da fare in questa stagione. Si parte bassi e non si arriva
poi neanche troppo in alto ma si sa, quando una cosa è entrata in
testa da li non esce.
Al
parcheggio trovo un simpatico signore (che fa il macellaio … ) che
mi attacca un bottone che non finisce più. Con fatica mi sono alzata
e partita da casa un'ora prima dell'altra volta e non vorrei perdere
tutto il mio anticipo a chiacchierare anche se sono piacevolissime
chiacchiere.
Chiedo
se la strada per Uschione è quella con la barriera, tanto per fargli
capire che devo andare, e meno male che ho chiesto perché non era
quella :O ma quella di fianco che ha la sbarra poco dopo. Il signore
(che fa il macellaio … ) mi dice che non mi sarei persa ma non so
dove sarei finita.
Ci
salutiamo e parto con Kyra felice al mio fianco.
Ovviamente
prendo la strada bassa ed entro in paese, poco male. Risalgo fino al
parcheggio delle auto che hanno il permesso ma non trovo più il
cartello per il lago. A ottobre c'era, me lo ricordo benissimo. Dove
diavolo è finito? D'altra parte è proprio da li che mi è venuta
voglia di salire a questo laghetto … e me ne ha parlato anche il
ragazzo che ha condiviso con me la discesa dal Bivacco Forcola!
E'
una gita nuova per me per cui sono qui con la relazione la quale mi
indica come meta intermedia Prato del Conte, indicata sul cartello.
Ottimo, penso, da li ci penseremo.
Iniziamo
la salita. Il bosco mi appare subito scuro, faccio anche fatica a
fare foto nonostante non sia prestissimo. E' anche vero che non c'è
il sole, dal punto di vista meteorologico l'ho azzeccata: giornata
irregolarmente nuvolosa, con vento ma niente pioggia.
Man
mano che si sale il bosco si chiude. Sarà che sono in apprensione
perchè la relazione non è molto ottimista sul sentiero: fare
attenzione qui, non è segnato di la … per me che sono una frana
nell'orientamento è preoccupante.
E
cosi arriva il primo intoppo. Passo delle baite ma il percorso non mi
torna con la relazione. Torno, ravano un momento e poi ritrovo la
strada.
Respiro
di sollievo.
Proseguo
alternando prati (dove avrei dovuto perdermi secondo da relazione) a
boschi … e mi ritrovo ad un villaggio che immagino sia Prato del
Conte. C'è una fontana e ci fermiamo a rifocillarci. Io sudo anche
se non fa caldissimo e Kyra non si fa mancare la puciatina ad ogni
pozza che incontra. Guardo l'altimetro. Non ci siamo. Ci sono più di
100 m di dislivello di differenza. All'inizio non ci faccio caso ma
quando si deve ripartire ci ragiono: sono troppi.
Ora,
io devo fare davvero attenzione ad andare in giro da sola perchè
confondo le cose. Rileggo la relazione ma leggo il paragrafo
sbagliato per cui vado a cercare quella baita in alto a sinistra …
e guarda caso ho visto una bandiera lassù.
Mi
inerpico sui prati appena falciati e arrivo alla baita sopra la
bandiera. Bene, c'è una cartina, da qui passa il sentiero.
No,
non passa niente. Cerca che ti ricerca il sentiero non c'è ma c'è
un muretto che costeggia il villaggio e tramite quello riscendo fino
a trovare il punto in cui sono entrata nel villaggio, aiutata dal
gps. E ora? Rileggo la descrizione e vedo che dovrei trovare una
indicazione che non ho visto. Allora torno verso la fontana ma di
indicazioni nulla. C'è un sentiero ma va in piano mentre il mio deve
salire. Mi convinco che devo essermi sbagliata. Ecco, qui viene fuori
la mia esperienza e la mia fifa: non vado a ravanare e cercare il
sentiero, torno indietro sulla traccia già percorsa fino al punto
che indica la relazione.
Scendo
… e salgo …. e scendo … e salgo … di strada ne ho fatta
parecchia e inizio a pensare che tra poco mi ritrovo a Uschione
quando vedo su un masso una scritta sbiadita. La guardo un po' per
caso, io dovrei trovare un cartello oltretutto che mi indica
dall'altra parte. Sta di fatto che mi fermo e cerco di identificare
la scritta. Alla fine esulto: Pesceda! Io devo passare da Pesceda e
quindi è qui che ho sbagliato!
Riprendiamo
a salire. A Pesceda incontriamo i primi esseri viventi. Kyra, legata,
abbaia a un'asina e al suo cucciolo che si alza spaventato ma non si
muove dalla sua mamma … forse ha capito che Kyra è legata (e tanto
non avrebbe fatto null'altro che abbaiare). Altri 3 asini che non ci
considerano nemmeno e nessun altro.
Attraversiamo
l'alpe e poi ancora bosco. Man mano che saliamo il bosco si fa più
scuro, il sentiero più faticoso e inizio a riflettere che da qui
forse è meglio non scendere visto che non ho neppure i bastoncini.
Prato
del Conte. Ci siamo. Cartelli a gogò sia a Pesceda che qui che mi
rincuorano.
Incontriamo
una mucca. Bella e simpatica. Dapprima sentiamo la campana classica
suonare, poi compare lei. Ci segue. Ovviamente Kyra non è molto
contenta.
“NO,
tu con noi non vieni!”
“Daiiii
che sono qui da sola!”
“Ho
detto di no”!
“Va
bene, vado a brucare un po' di erba, buon viaggio”
Ecco,
sembra proprio questo il dialogo intercorso.
Saliamo.
Ora inizio ad essere stanca. Volevo fermarmi qui a bere ma mucca e
Kyra non sono un buon connubio, devo aspettare un punto buono più in
alto. Il bivacco! Non è proprio a due passi ma è un buon posto per
sostare.
Il
bivacco Scarlonzoo è sempre aperto, ha dentro l'essenziale ma è
molto grande e in caso di maltempo direi che è ottimale.
Dopo
esserci riposate 5 minuti riprendiamo la salita.
Il
panorama cambia, il bosco si apre, appaiono i rododendri ancora in
fiore, la pietraia.
Il
percorso fatto fin qui è davvero selvaggio, sembra che non ci passi
poi tanta gente eppure non ho fatto fatica a trovare la relazione.
Vorrei
fermarmi ma vedo lassù dei cartelli. Sono un po' demoralizzata
perchè non vedo intorno a me la conca che potrebbe contenere il lago
e di scollinare … mi vengono i brividi solo al pensiero di
scollinare, il dislivello è parecchio a vedere da qui.
Mi
sforzo per arrivare ai cartelli: Lago del Grillo 5 minuti … bene,
penso, più di cosi non ce l'avrei fatta. Il sentiero devia a destra
e li poco sopra si vede la conca: eccoci!!!! Non faccio in tempo a
togliermi lo zaino che Kyra corre via di la dal lago al fischio della
marmotta. La guardo con apprensione, questi massi presi di corsa mi
preoccupano e attendo con ansia il suo rientro per verificare se sta
bene.
Torna
e bella tranquilla si fionda nel lago a fare il suo bagnetto. Mi farà
morire di preoccupazione!
Come
ho detto all'inizio, non c'è il sole e c'è un'arietta che aiuta non
poco. Non dico che ho freddo ma direi che si sta benone.
Mangio
qualcosina, quando sono cosi stanca non ho molta voglia di mangiare,
e penso se sia il caso di scollinare e scendere dall'altra parte.
La
relazione dice che il percorso è ripido e poco segnalato. E io
guardo l'unico canale che vedo e ci sono solo massi per arrivare su.
Non me la sento assolutamente.
Mentre
inizio ad abituarmi all'idea di scendere da dove sono salita tiro
fuori la relazione e la leggo: tutto il contrario di quello che
pensavo di aver letto … ma porc … sono però cosi contenta che
decido di andare a vedere quanto manca per scollinare. Il cartello
dice 15 minuti e facendo due conti non possono essere più di 100 m
di dislivello. E poi di la dal lago c'è un ometto grande quanto me …
dai, non può essere cosi complicato (io che ne ho fatte di ogni …
mi preoccupo … ma sono stanca e quando sei stanca devi tenere conto
di tutto).
Il
sentiero gira intorno a un promontorio, alzo gli occhio e la porta di
ingresso alla valle è proprio li! Scendo all'alpe Mottaccio e da qui
inizia la visuale della parete nord del Pizzo di Prata. Bella e
imponente.
Per
la storia che lega questa parete al suo primo salitore vi rimando al
sito da cui ho preso la relazione, nella seconda parte la trovate:
http://www.paesidivaltellina.it/chiavenna/laghettodelgrillo.htm
E
da qui il paradiso. Non solo per la parete nord del Prata o per il
balcone sulla Valchiavenna, ma per il sentiero! Bello, morbido e
largo. Per il bosco meno cupo e più luminoso. Segnato anche qui
scendiamo tranquille, meno acqua per i bagni della Kyretta ma
scendendo dovremmo avere anche meno caldo.
Fino
a che mi suona il telefono. Dai segnali degli sms arrivati so che ha
preso praticamente per tutto il tempo. La telefonata è piuttosto
importante per cui mi siedo a parlare e dura un po'. Mi ha messo
fuori fase questa cosa e quando riprendo il cammino è probabile che
non sia stata troppo attenta sta di fatto che mi trovo in un
villaggio. Ma … questo è quello che abbiamo passato stamattina! Mi
viene spontaneo. Solo che all'ultima casa, dove noi ci eravamo
fermate, ricordate … con la fontana? Beh, la fontana non c'è. Il
sentiero prosegue li a sinistra e proviamo a incamminarci.
Non
sono convinta. La cartina (ok, è una Kompass, ma almeno la direzione
…) dice che dovremmo scendere paralleli al sentiero dell'andata per
cui torno indietro. Cerco di riprendere il sentiero da cui sono
arrivata ma io non ricordo il punto esatto e il gps non mi è di
aiuto. Da questo punto di vista non ho mai imparato ad usarlo bene.
Riprovo ancora il sentiero a sinistra andando più avanti solo che
invece di scendere verso destra sale verso sinistra. Inizio a
preoccuparmi e la stanchezza si mette di mezzo e sento la crisi
isterica che sta arrivando. La relazione non è di alcun aiuto e
allora con calma riprendo il gps. Cerco di ampliare la visione della
traccia sul piccolo schermo ma, come al solito, fa quel che vuole.
Ormai sembro un animale in gabbia che non sa più dove andare e si
ritrova sempre li. La crisi isterica è alle porte e allora mi fermo,
respiro e cerco di ragionare. Il gps mi dice che qui vicino c'è la
traccia di dove mi sono persa stamattina, queste case io le riconosco
come quelle dove mi sono fermata stamattina (non chiedetemi dove è
andata la fontana … mistero che non voglio risolvere) e in ogni
caso è tutto bosco. Se mi muovo attraverso il bosco seguendo il gps
trovo il sentiero.
Con
la calma spesso si risolve, ho spento e riacceso la mappa del gps e
ho seguito fino a ritrovarmi sul sentiero del mattino. Ok, ora è
tutto a posto.
Respiro.
Anche
la lunga deviazione del mattino ha avuto il suo perchè. Pesate se
non l'avessi fatta … altro che panico mi sarebbe preso! Avrei
dovuto chiamare il Soccorso Alpino dicendogli solo: ditemi per
piacere dove devo andare per trovare il sentiero che scende … già
fatto una volta e vorrei evitare la seconda.
Arriviamo
a Uschione io stremata, Kyra che correva ancora come fosse primo
mattino.
Sono
scesa alla prima fontana per rinfrescarmi un attimo, prendere acqua
che l'avevamo finita (anche quella di Kyra!) e poi ci incamminiamo
verso la macchina.
E
qui vedo il cartello del sentiero da cui dovevo sbucare se non
perdevo la strada … e il senno.
Ok,
ci dovrò tornare per capire dove sbuca.
heliSLaLenta
& Kyra
I
dati secondo Gipsy: (comprese le “deviazioni”)
Quota
partenza: m 787
Quota
arrivo massima: m 2.005
Dislivello:
m 1.429 circa
Tempo
totale: 8 h 36 m compresa di tutto
Km percorsi: 18,2
circa
Percorso canabile:
Si
Acqua sul percorso:
un paio di fontane e qualche torrentello
I
dati secondo Gipsy: (senza le “deviazioni”)
Quota
partenza: m 787
Quota
arrivo massima: m 2.005
Dislivello:
m 1.275 circa
Tempo
totale: 8 h 36 m compresa di tutto
Km percorsi: 13,5
circa
Percorso canabile:
Si
Acqua sul percorso:
un paio di fontane e qualche torrentello
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