Davvero
generoso questo giro e non solo perchè abbiamo salito il monte
omonimo. Di avventure ne abbiamo avute di ogni genere a partire dal
cercare di arrivare a Erbonne, il punto che ho scelto come partenza
per poter effettuare un anello.
Stavolta
la sosta caffè la facciamo lungo la strada che attraversa la
splendida Val d'Intelvi … ma quanto è bello questo posto?
Il
primo intoppo lo trovo a 2,8 km da Erbonne. Vedo un cartello di
divieto con la solita scritta: strada agro-silvo-pastorale.
Parcheggio e mi guardo intorno. Il nulla. C'è un'area pic nic e
basta. Neanche un cartello sentieristico. Penso che 2,8 km prima di
arrivare alla partenza sono troppi. Mi viene il dubbio che il divieto
non sia per la strada asfaltata per cui risalgo in macchina, con Kyra
che non capisce perchè, e proseguo. Strada piccola piccola a curve
continue fino ad arrivare ad uno splendido parcheggio, peccato solo
molto assolato. Li il cartello lo vedo: Erbonne a 150 m. Divieto di
accesso tranne che per i residenti. Qui mi suona meglio per cui mi
cambio le scarpe e iniziamo il nostro giro.
Troverò
il sentiero una volta arrivata in paese? Alla prima casa vedo due
signore che chiacchierano e chiedo: vai alla chiesa, sulla destra c'è
il sentiero per l'alpe di Orimento, prendi sempre a destra. Bene,
ovviamente io prendo sempre a destra e mi ritrovo si davanti a dei
cartelli ma non solo il mio alpe. Ok, cerchiamo la chiesa e cosi
intanto mi guardo questo splendido paesino che è Erbonne. Alla
chiesa non solo trovo il mio cartello ma vedo anche quello che porta
a Scudellate, che è il paese da cui devo rientrare. OTTIMO! Ho poche
possibilità di perdermi!
Inizio
la mia dolce salita. Bellissimo sentiero. Nel bosco, calmo e
solitario.
A
Orimento trovo l'Alpeggio delle Coccole che recupera animali in
difficoltà (sequestrati e salvati dai maltrattamenti) e li
accudisce. Non so d'inverno dove li accudisce visto che è tutto
chiuso. Inoltre offre ospitalità a famiglie con bambini, coppie e
ragazzi. Ecco, io non sarei bene accetta visto che non rientro in
nessuna di queste categorie …
Proseguendo
trovo il cartello per il Monte Crocione. Faccio due conti e decido
che posso salire anche al Crocione. L'altra volta che sono stata qui
era il 2013, un anno molto particolare per me. Ci avevano invitato
degli amici di Giuliano e avevamo fatto il giro sentiero alto –
sentiero basso fermandoci poi a mangiare all'arrivo dello skilift,
non siamo arrivati in cima al Crocione.
Qui
inizio a trovare gente. Il primo è un ciclista che ci spaventa, ma è
simpatico e non se la prende se Kyra gli abbaia addosso anzi, ci
chiede scusa. Allo Skilift vuole abbandonare la salita visto che si
fa fatica a portare su la bici a mano. A volte davvero la soluzione
più banale non la si vede: perchè non la lasci qui? Accetta la mia
proposta e saliamo insieme gli ultimi metri. In cima riesco a farmi
fare una foto mentre lui continua a guardarsi intorno estasiato dal
panorama,
Lui
scende, noi ci fermiamo un momento (sosta banana) e poi scendiamo per
andare a prendere il sentiero alto che sale al Generoso.
A
Orimento incontro un ragazzo che parla strano, è straniero, direi
americano dall'accento (poi me lo confermerà) e lo accompagno
all'inizio del sentiero. Chiacchieriamo un po', mi racconta che lui
accompagna in giro gli americani non solo in Italia ma anche nel
mondo. Americani ricchi, hotel a 5 stelle … e ogni tanto li porta
anche in giro per i monti. Mi dice che i suoi genitori erano in
affari con una coppia di Erba cosi l'hanno mandato qui a fare la
terza media. In questo modo ha imparato a parlare benissimo italiano
anche se l'accento americano rimarrà sempre.
Ma
lui è giovane e io voglio fotografare i fiori per cui lo lascio
andare “ci vediamo in cima”.
Ma.
Bivio.
Lui
prende a sinistra. Io lo seguo ma non sono convinta. Lo chiamo: sai
che secondo me si va di la? Torniamo indietro ed effettivamente avevo
ragione io. Mi ringrazia ma nel frattempo arriviamo ad un altro
bivio. Lui sale, secondo me però si sta giù cosi chiedo ad un
signore che è li sdraiato a prendere il sole: vai giù di li, poi
attraversi la pineta e sei in cresta.
Con
il ragazzo americano ci ridiamo su e ci salutiamo nei pressi della
pineta con un: ci vediamo in cima … oppure al prossimo bivio!”
Torniamo
alla solitudine. La cresta è molto ampia con qualche chiazza di neve
ma si riesce ad aggirare perfettamente. Quando iniziamo ad
avvicinarci alla meta iniziano le persone. Incontriamo un paio di
gruppetti italiani, poi uno tedesco. Poi siamo in cima. Lego Kyra,
c'è tanta gente in giro e …. il ragazzo americano è li che mi
aspetta per mangiare insieme! Carinissimo!
Ognuno
il suo panino chiacchierando del più e del meno. Poi gli spiego come
scendere dal sentiero basso e gli racconto della grotta dell'orso che
però è chiusa. Dovrebbe aprire a giugno ma c'è un biglietto da
prendere a non so quale parcheggio.
Intanto
la cima si è svuotata e rimaniamo noi e due ragazzi che si
avvicinano timidamente a Kyra, uno per volta. Amore a prima vista.
Allora rifornisco le loro mani di croccantini ed è divertimento per
tutti.
Il
motivo per cui siamo qui è il fiore di pietra, il nuovo ristorante
costruito visto che quello vecchio era pericolante. Me lo aspettavo
diverso, forse più grande, non so … ammetto che come costruzione
mi è piaciuta, anche dentro è tutto bello per quello che ho potuto
vedere. Ci sono 2 ristoranti, una terrazza panoramica e due sale
conferenze. I ristoranti sono self service e nella terrazza coperta
da ombrelloni ti ci puoi sedere tranquillamente. C'è pure un mini
parco giochi per i bambini che se fossimo in Italia qualche genitore
avrebbe già denunciato per la pericolosità … qui salivano e
scendevano piccolo alpinisti senza che nessuno avesse nulla da
obiettare.
Quindi,
salutiamo i due ragazzi in vacanza e scendiamo a fare un po' di foto.
Gira di qui e gira di la, fotografa qui e fotografa la … vorrei
andare in bagno ma con Kyra … essendo in Svizzera scommetto che
nessuno avrebbe da ridire e mi sento anche di scommettere sulla
pulizia dei bagni. Quello su cui non mi sento di scommettere invece è
se sono gratuiti e io i franchi svizzeri li ho ovviamente lasciati a
casa.
E
qui rincontriamo i due ragazzi della cima, sono seduti su una
panchina che aspettano il trenino con cui hanno deciso di scendere.
Alla fine si offrono di tenermi zaino e Kyra per il tempo di andare
in bagno (a proposito, non è a pagamento). Lo so che per Kyra non
sarà il massimo ma li ha già visti in cima e poi lascio li anche il
mio zaino. Le do il comando “RESTA” e scappo via. Quando torno i
ragazzi sono li che se la ridono perchè Kyra non si è mai mossa …
guardando sempre la porta da cui sono entrata! Li risaluto e mi avvio
con Kyra che mi tira. Non voleva stare li un minuto di più per paura
che i ragazzi la portassero via immagino …
E'
ora di pensare alla discesa, oggi me la voglio prendere comoda e non
pensare al fatto che potrei tornare tardi. Per fortuna trovo i
cartelli con il paese dove devo scendere perchè il sentiero porta
dall'altra parte della valle e iniziavo un po' a preoccuparmi … e
poi bivio: Scudellate di qui e Scudellate di la. Mi sembra il
sentiero dello spirito del bosco. Qualche prendo? Tiro la moneteae ho
l'impressione che ho scelto il più ripido. E a gradini. Niente di
che, sia ben detto, ma penso al mio ginocchio che in questi giorni
non è messo benissimo.
Ci
siamo quasi quando mi trovo davanti una costruzione con un cancello.
Orpo. Mi avvicino e leggo: chiudere il cancello. Ok, allora si
dovrebbe aprire. Dovrebbe. Un po' di olio non sarebbe male ma con
qualche accidenti riesco ad aprirlo. Per la cronaca siamo in un
roccolo ristrutturato. Per continuare il sentiero devo aprire un
altro cancello, sempre un po' duretto. Discesa spettacolare e
arriviamo su una carrareccia. Scudellate la danno a 10 minuti. Mi
fermo a riflettere: che ci vado a fare? Deciso, torno a Erbonne e mi
vado a visitare meglio il paese. C'è un ponte che collega le due
zone (non so prima come si collegavano) e i cartelli dicono che i
confini li non li hanno mai capiti. I due paesi si sono sempre
scambiati, la gente andava di qui e di la senza problemi … poi è
arrivato il confine. Noi uomini siamo proprio perfetti per dividere
la gente, purtroppo.
Mi
faccio il mio giretto a Erbonne e poi torno alla macchina. Mentre mi
cambio arriva un ciclista che studia ben bene la cartina che c'è sul
cartello esplicativo. Poi, con una scusa, si mette a chiacchierare
con me e mi chiede se c'è il ponte che passa questa forra perchè
nelle sue cartine non è segnato. Mi racconta un po' di fatti suoi,
gli chiedo dove è diretto e mi dice che torna in Svizzera. Ok, sei
in bici, prima o poi a casa ci arrivi.
Cosi
come ci arriviamo noi, neanche tanto tardi. Stanche. Non so perchè
ma questa volta sono stanca. Piacevolmente stanca. E' stata una gita
bella. Bella per la gente che abbiamo incontrato, per i boschi, i
luoghi e i sentieri.
Ve
lo consiglio il giro, magari non proprio in estate, ma ve lo
consiglio proprio.
heliSLaLenta
& Kyra
I
dati secondo Gipsy:
Quota
partenza: m 923
Quota
arrivo massima: m 1.707
Dislivello:
m 1.122 circa
Tempo
totale: 6 h 59 m compresa di tutto
Km percorsi: 17
circa
Percorso canabile:
Si
Acqua sul percorso:
No
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