Sulla salita c'è poco da dire, ne ho
parlato un sacco di volte visto che amo questo sentiero e lo percorro
molto spesso. Solo due note: vento fresco, neppure troppo fastidioso, e
la mia voglia di tornare a fotografare fiori.
Sulla discesa invece
un paio di cosine da dire le ho. Con Kyra non posso fare le catene ma di
scendere da quel canalone caldo e opprimente non mi va. Lo so che c'è
un sentiero sotto, che taglia via le catene e passa dal Canalone Belasa
per cui ci provo. Però ad un certo punto mi trovo su uno spuntone dove
trovo un palo attrezzato per la sosta. Mi guardo in giro e non vedo
pareti per arrampicare ma altri sentieri non ce ne sono. Si fa strada
un'idea nella mia testolina ma no … non è possibile! Provo a scendere un
pezzo. Per fortuna arriva un signore seguito a breve da un amico.
Ciao, dove porta questo sentiero?
Sentiero?
Si, sono su un sentiero …
Veramente sei sulla OSA …
Ecco, l'ideuccia che mi era girata per la testa è vera, sono sulla OSA.
Tata, si torna!
E cosi inizio a parlare con i due “ragazzi”. Mi indicano come superare
la parete che loro scaleranno, ci si ritrova in cima e mi accompagnano
al mio sentiero. Capisco anche dove ho sbagliato, la prossima volta
dovrei fare giusto.
I signori sono simpatici e mi fermo a parlare,
mi rendo conto che anche a loro fa piacere e si parla di montagna,
ognuno racconta le sue esperienze, scopriamo di pensarla allo stesso
modo sul destino. Mi chiedono di Kyra, della sua educazione, le fanno i
complimenti … insomma, mi spiace quasi doverli salutare ma loro devono
finire la loro scalata e io ho il mio sentiero che mi aspetta. Da qui in
poi non posso più sbagliare.
Arrivata alla Bocchetta di Moregge
scendo verso Sambrosera e purtroppo c'è molto pantano. Per fortuna
arrivo indenne al sentiero asciutto. Kyra ha un paio di incontri con un
gregge, io sento solo le campanelle. La prima volta scappa, la chiamo e
torna tutto sommato abbastanza presto: la seconda volta che sento le
campanelle la lego e lei sembra guardarmi per dire: ma che mi leghi a
fare, ho capito che non devo andare la!
Poi la discesa prosegue
tranquilla e solitaria. Mi godo il bosco, i tratti in ombra belli
freschi e i cinguettii di mille uccelli.
Bella sosta a Sambrosera e poi via verso Sasso Preguda.
Mi pregusto già il mega gelato da Excalibur e meno male che, prima di
arrivare alla macchina, mi ricordo che è martedì ed è il giorno di
chiusura :( Pazienza, mi accontenterò della gelateria sotto casa ma
certo è un'altra cosa.
Caldo, oggi ha fatto caldo, mai messo sul il
pile e il pantalone a tre quarti è già troppo, si passa ai calzoncini
per le prossime gite.
Eppure ricordo bene mia nonna che mi diceva: April gnanca 'n fil, Mag adag, giugn fà quel che te voeu.
P.S. Piano piano mi cerco i nomi dei fiori ma se intanto ne conoscete qualcuno ...
heliSLaLenta & Kyra
I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 284
Quota arrivo: m 1.276
Dislivello: m 1.140 circa
Tempo totale: 6 h 17 m compresa di soste
Km percorsi: 10,5 circa
martedì 19 aprile 2016
Anello al Moregallo – 19 Aprile 2016
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