E' la giornata più bella del lungo we
pasquale e ci siamo già perse lo splendido giovedì causa guasto macchina
per cui si va. Non dove volevamo andare giovedì, ci sarebbe troppa
gente, troppo lontano per fare il viaggio di sabato, oltretutto un
sabato di partenze.
Niente, dai, si sta vicino a casa, ti fa niente Tata? Immaginate la risposta …
Decidiamo per un anello fatto da me tanti anni fa, senza darci molte
regole, senza un itinerario preciso: solo che saliamo da Caslino d'Erba e
scendiamo dal Foro Francescano.
Un po' di storia la racconteranno
le foto e le relative didascalie ma in soldoni: abbiamo incontrato un
simpatico signore con un simpaticissimo cane che ci ha guidato nei primi
bivi. Poi io prendo l'iniziativa: ma si, andiamo al sasso giallo! E
all'eremo di San Salvatore non ci siamo andate. Spero che il signore non
si sia preoccupato non vedendoci arrivare anche se, ovviamente, ci
siamo andate a infognare in fondo a un sentiero che finisce nel nulla.
Nel nulla ma non siamo le uniche a finire li visto che ci abbiamo
trovato un rifiuto umano :(
Poco prima c'era un bivio, torniamo e prendendolo arriviamo al sasso giallo. Beh … la falesia più facile è un 6b …
Proseguiamo. Sentieri nuovi, non credo di essere mai neanche venuta a
vedere questa falesia e oggi va bene cosi, andiamo alla scoperta.
Bivio. Arriva un falesiardo, lo si riconosce dalle scarpette appese
fuori da uno zaino enorme. Si ferma e mi aspetta. “C'è gente?” No, solo
una corda appesa. “Cioè?” … ehm … una corda che penzola dalla parete.
“Ma non c'è nessuno?” No. “ Ah, va bene” Si gira e se ne va. Lo fermo:
da dove arrivi? “Da giù” … ok, me la sono cercata. Va bene, ma se vengo
di li dove vado? “Torni al sentiero” E se salgo da qui? “Al sentiero”.
Ok, grazie. Meglio non parlare con gente che ha solo la catena alla
fine della via nei suoi obiettivi, tanta esperienza me l'ha insegnato.
Decidiamo per il sentiero che sale.
Ci ritroviamo sulla strada (altro che sentiero!) che si prende
normalmente. Poco dopo trovo un altro bivio: dai che è al giornata!
Saliamo. Urka se è ripido! Ma dove mi porta? Io pensavo alla Crus
Pissina ma … boh! Arranco e alla fine, alzando lo sguardo, vedo
l'immensa croce “piccina” che mi guarda.
Prima sosta della giornata,
con Kyra facciamo un po' di esercizio di ricerca, fotografiamo un
escursionista arrivato dal sentiero canonico e poi scendiamo. Arranco
fino al Monte Puscio e poi mi prende la fame. E a Kyra prende male un
ragazzo che è sdraiato li a prendere il sole. Niente da fare, un panino
mandato giù di fretta e poi via verso la capanna Mara. Li tanta gente,
coccole a mille per Kyra e ce ne andiamo. Da qui in poi sarà dura non
trovare gente.
Chiacchiero con un simpaticissimo signore che mi da
per più volte della male educata e lo fa con tanta affabilità che non
posso che mettermi a ridere. Nonostante la sua simpatia, decido di
fermarmi prima del rifugio a finire il mio pranzo, con Kyra che mi fa la
guardia. Oggi girano davvero tante bici, Kyra è bravina e i ciclisti
sono simpatici, nessun danno!
Al rifugio ci sono due cose che ci
impensieriscono: la fontana non ha acqua e la strada che volevamo
proseguire per poi salire al Palanzone è piena di ghiaccio, con tanto di
ordinanza di chiusura per pericolo frane. Kyra se la cava in ogni caso,
io no. Ho i ramponcini, ma ho davvero voglia di incasinarmi la vita? Ci
guardiamo io e Kyra: no, anche se non saliamo in cima va bene lo
stesso.
Torta e caffè in rifugio. Se dovessi fare una lista dei
rifugi che più mi piacciono il Riva sarebbe in cima! Kyra è bene
accolta, la torta e il caffè abbondanti e, udite udite, non accettano
prenotazioni, neanche per Pasqua! Li adoro!
Tornando indietro un
pezzetto, troviamo il traverso che ci porta al colletto che avremmo
preso se salivamo e scendevamo dal Palanzone. Caldo. E stanca. Io. Trovo
una sdraio stupenda tra rocce e zaino e mi addormento. Kyra mi fa la
guardia.
Arriva una bici e: tranquilla, passo di la … con la bici si
arrampica dalla parte meno agevole pur di non farmi alzare dalla mia
pennichella … l'ho adorato!
“Mamma, ma lo prendiamo il gelato per merenda?” Cavolo si, ma è meglio se andiamo perché è ancora lunga.
E qui sono io la tonta che non ha tenuto conto che è vero, non è il
versante al ghiaccio … ma è cmq in ombra e un po' di neve la
incontriamo. E l'ha incontrata anche il ragazzo in bici, ne vedo le
tracce. Kyra è contenta, ovviamente, io sospiro e scendo cercando di non
scivolare. Per fortuna dura poco, poi tutto asciutto.
Arriviamo al
bivio per il foro francescano. Ormai è quasi finita la nostra gita … e
anche la mia acqua ma non bevo, l'idea di non averne ancora un po' nello
zaino non mi piace.
Beh, voi non ci crederete ma quando arriviamo
alla fontanella Kyra si mette li, vicino a dove esce l'acqua fino a che
non arrivo con la bottiglia e la riempio, poi si allontana con calma. Ma
come ha fatto a capirlo???
Arriviamo alla strada asfaltata e qui la
nota negativa della giornata: una musica assordante! Ma da dove arriva!
Ne abbiamo percorsa di strada prima di trovare la casa incriminata, una
festa tra ragazzi. Ora, per carità, tutto il diritto di festeggiare, ma
cosi alta la musica? Stride enormemente in mezzo alla natura! Lo so, in
città non lo puoi fare … ma neanche qui! Divertirsi, musica alta … ma
fino a un certo punto. Bacchettona? Vecchia? Va bene, sono entrambi ^_^
Il gelato non ce lo siamo fatti mancare a coronamento di una splendida giornata.
heliSLaLenta & Kyra
I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 422
Quota arrivo: m 1.290
Dislivello: m 1.125 circa
Tempo totale: 7 h 15 m compresa di soste
Km percorsi: 16,9 circa
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