sabato 1 gennaio 2022

Sass Quader m 886 (o monte Marcio m 914)– 1 gennaio 2022

 Le foto



Ne abbiamo sentito parlare da conoscenti del bar domenicale e ci è sembrata una buona meta per la mezza giornata del primo dell'anno.

Un minimo di informazioni (stampate e lasciate a casa … :D ) ma tanto Giuliano c'è già stato in bici. Non in cima ma in zona.

Ho abitato due anni a Ballabio e manco so che c'è questa strada, più vecchia della vecchia dove si trova, in un punto ancora non ben precisato, l'osteria di Montalbano.

Arriviamo all'inizio del sentiero, troviamo un posticino per la macchina in modo da non precludere il passaggio nel caso capitino due macchine in senso opposto l'una all'altra e poi via.

Un tappeto di foglie costellato da quelli che qui chiamano erroneamente bucaneve, sono gli Ellebori, o meglio conosciuti come rose di natale.

Pieno di foglie, a tratti ripido ma tenuto molto bene.

Come diavolo ho fatto a non sapere nulla di questo monte?

Incontro immancabile con le capre (grazie Mario che mi hai tenuto Kyra, guarirà la mia manina!) e poi eccoci in cima. Panorama davvero particolare. Non che non conoscessimo queste montagne ma soprattutto la visuale della famosa parete del Medale è fantastica.

Ritorno con un piccolo anello giusto in tempo per fermarci nella mia adorata Ballabio per un caffè (orrendo) e goderci un po' di questo sole primaverile.

Ah no? Siamo ancora in inverno? Credevo …


HeliSLaLenta , Kyra, Giuliano & Mario


I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 597
Quota arrivo massima: m 880
Dislivello: m 262 in salita e 344 in discesa … boh!
Tempo totale: 2 h 12 m compreso di tutto
Km percorsi: 2,1 km circa
Percorso canabile: Si
Acqua sul percorso: No


martedì 30 novembre 2021

Trial Corni di Canzo (un pezzetto) – 30 Novembre 2021

 Le foto

MI SONO PERSA!!!!
Ecco, questo versante dei corni non mi vuole.
Ma partiamo dall'inizio. Giornata di sole, sono ferma da troppo per cui si va.
Solo che prevedono vento. Ha nevicato, fa freddino ma il vento no. Quindi niente San Primo e lasciamo stare anche il Cornizzolo che abbiamo già dato anni fa con il vento in cresta.
Ah giusto, il Trial! Quando porto Kyra a fare un giro, spesso arriviamo a quel cartello che mi incuriosisce e mi sono sempre ripromessa di andare a vedere dove sale questo sentiero. Parte da dietro i corni, a Canzo ma verso la strada provinciale, per intenderci.
Fa freddo, ho le mani gelate e inizia praticamente subito la neve. La prima tappa è il “sassone”, noi lo chiamiamo cosi ma ha un nome ben specifico: Sass de la Prea. Una balconata su Canzo, Castelmarte e Caslino e si vede pure un pezzetto di Lago del Segrino.Mi fermo per bere, giusto il tempo di bagnarmi il sedere seduta per terra.

Riprendiamo il sentiero tutto in mezzo al bosco, tratti di sole dove le piante lo lasciano passare. I segni si fanno più labili segnati sui tronchi, devo fare molta attenzione. La neve aumenta e mi arriva sopra le caviglie. Povera Kyra, ha già le zampe e la pancia piene di palline di neve. Mi fermo per pettinargliele via. Lei salta come uno stambecco, si diverte un sacco mentre io inizio a preoccuparmi un po'. I segni sono sempre più labili anche se il sentiero si intuisce.

Quando siamo partite c'erano tracce di moto (???) che ci segnavano la strada. Quasi ora le rimpiango. Ad un certo punto il sentiero scende e poi il nulla. Non c'è più alcun segnale. La zona la conosco, ho visto dove sono i corni e il Cornizzolo per cui so dove andare e cerco di trovare una via logica dove fare un sentiero per scendere. Arrivo ad un pianoro e vedo due casotti. Bene, penso, se ci sono i casotti ci saranno pure arrivati in qualche modo. Mi prende invece lo sconforto quando mi accorgo che uno dei due è un casotto di caccia (sigh!) mimetico. Per fortuna l'altro no. Siamo circondati dagli alberi e io non so più dove andare. A questo punto chiedo aiuto a Santo GPS che mi dice che siamo cmq sul sentiero. Devo scendere ancora verso sinistra. Ok. E iniziano le scivolate. Cavolo, non posso neanche farmi male in pace visto che tra pochi giorni devo subire una operazione, cerco di lasciarmi andare durante la scivolata per evitare il peggio.
E poi finalmente una strada! Ecco, cerco un punto dove scendere e poi mi avvio nella direzione dei corni.
Occavolo! Una catena ci sbarra il passaggio. Ok, passiamo sotto, mi giro e … SONO SBUCATA IN UNA AREA PRIVATA!!! In effetti avevo visto una casa che non avevo mai visto e tutt'ora sono perplessa: ma dove cavolo sono finita?
Vado avanti. Avanti …. avanti … inizio a preoccuparmi di nuovo ma finalmente incontro un'altra strada, deve essere per forza quella che incrocia il sentieri.
E in effetti incrocio il sentiero 5. Solo che non ho voglia di scendere da li, preferisco continuare sulla strada e andare a terz'Alpe, dove mi fermerò a mangiare. La nostra avventura finisce qui.
Penso.
Bivio.
A sinistra il mio sentiero Trial Corni di Canzo, a destra niente. Vorrei andare a destra ma poi penso che se devo tornare indietro … no, prendo il sentiero segnato. Beh, mi sono ritrovata sul sentiero n1. Ok, da qui c'è il sentiero che porta a terz'Alpe.
Niente, non lo trovo.
Poi trovo il cartello della deviazione per la frana che indica anche la ferrata. Va bene, da li c'è il sentiero che mi porta giù, un po' più lungo arrivare alla mia meta ma pazienza.
Saliamo. Saliamo. Saliamo. Qui a scendere ci vogliono i ramponi. No, non voglio scendere di qui. Però mi rendo conto che ormai manca poco a scollinare e vista la stanchezza col cavolo che vado a Pianezzo.
Ok, ci si ferma a mangiare. Sedere nel bagnato ma ci riposiamo. E qui arriva un signore con cui scambio 4 chiacchiere. Mi tranquillizza, mi dice che scendendo arrivo al “pianetto” e da li devo proseguire dritto in discesa e arrivo a terz'Alpe. Però io quel sentiero non l'ho visto e tornare sui miei passi per perdermi di nuovo non ne ho tanta voglia.
Metto i ramponi, Kyra è convinta che si salga … no tata, dai che scendiamo.
Piano piano che non mi devo fare male arrivo al “Pianetto”. Cavolo, io di sentieri che scendono non ne vedo. Mi sto incamminando a destra quando giro lo sguardo e lo vedo quel sentiero che scende! Mi guardo meglio intorno e finalmente lo vedo: tra due massi un piccolo passaggio … ma va in mona!
Ora sono tranquilla.
Stanca ma tranquilla.
So che il rifugio è chiuso ma fino all'ultimo spero in un caffè e una torta. Niente.
Pazienza. Scendiamo fino a quasi il primo parcheggio dove trovo mamma, figlia e cana con cui ci mettiamo a chiacchierare. Non andremmo mai via se non fosse che Kyra protesta per andare e io inizio ad avere freddo.
Casa. Doccia. Poi uno splendido tramonto che solo l'inverno sa regalare.
Ci torneremo per capirci qualcosa quando non ci sarà neve.
E mi ripeto ancora una volta: non si fanno sentieri nuovi con la neve, non si fanno sentieri nuovi con la neve, non si fanno sentieri nuovi con la neve, non si fanno sentieri nuovi con la neve, non si fanno sentieri nuovi con la neve, non si fanno sentieri nuovi con la neve, non si fanno sentieri nuovi con la neve, non si fanno sentieri nuovi con la neve …

HeliSLaLenta , & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 402 (altezza di Canzo)
Quota arrivo massima: m 1.062
Dislivello: m circa 700, ci sono molti saliscendi
Tempo totale: 6 h 9 m compreso di tutto
Km percorsi: 11 km circa
Percorso canabile: Si
Acqua sul percorso: Fontane e torrenti solo dopo Terz'Alpe
Come potete constatare, anche dalla foto del percorso, Gipsy mi sta abbandonando, è sempre peggio … devo trovare un altro GPS 😢






venerdì 15 ottobre 2021

Bivacco Salavaar – m 1.680 - 15 ottobre 2021

 Le foto


Non è che la Val Fraina non la conoscessimo ma questo versante ci mancava per cui, non avendo l'allenamento (né la voglia di svegliarci presto) prendiamo come meta questo bivacco.
Relazione di Diska (http://www.diska.it/rifugi.htm) che ti racconta anche i tornanti e il numero di assi che compongono il ponticello (e non scherzo) partiamo.
Colazione al Glicine e cosi ho la lieta sorpresa di trovare una delle ragazze al sesto mese di gravidanza … era solare … mi ha fatto un piacere immenso.
Partiamo con parecchio freddo, secondo me siamo vicino allo zero per cui sono arrivata al bivacco, anche se dopo circa metà strada avevamo il cole, con il pile addosso.
L'Alpe di Caprecolo è bellissima, poche case, tante fontane e tanto sole rispetto all'altra parte della valle che non lo vede oramai per tutto il giorno.
Qui inizia il sentiero. E ci sentiamo a casa. Credo che sia la linea Cadorna che, dopo aver superato un altro piccolo agglomerato di case e dopo un pezzo in falsopiano, sale con tornanti stretti ma per nulla ripidi.
Il bivacco non è altro che un casotto di due locali restaurato dai cacciatori di Premana nel 92. La prima stanza, quella con la porta, ha molta legna, un bel camino e una rete ripiegata e appesa senza materasso. L'altra stanza invece non ha porta ed è completamente spoglia.
Stranamente non ho trovato acqua nei paraggi.
Mangiamo e poi iniziamo la discesa. Alle prime case iniziamo a trovare anime vive. 4 chiacchiere e proseguendo a Caprecolo troviamo come arrivano i proprietari qui: due quad e una moto.
Torniamo nell'ombra ma ormai non fa freddo.
Tornando a casa mi sento strana, ho una sensazione di pace “celestiale” ma giuro che non ho preso niente di strano.
La cosa che però mi sta preoccupando da giorni e oggi l'ho notata in modo particolare, è il tremore soprattutto alla zampa posteriore destra ma un po' anche alla sinistra.
Mi sa che un salto dal nostro amico verde lo facciamo perchè la ragazza ha superato i 10 anni e riportato a noi umani dovrebbe avere circa la mia età … anche se io col cavolo che corro e salto come lei!

HeliSLaLenta , & Kyra

I dati secondo Gipsy:
Quota partenza: m 968
Quota arrivo massima: m 1.694
Dislivello: m 800
Tempo totale: 5 h 52m compreso di tutto
Km percorsi: 11,9
Percorso canabile: Si
Acqua sul percorso: Parecchie fontane nei borghi 

venerdì 8 ottobre 2021

Castagnata a Uschione – m 840 8 ottobre 2021

Le foto


Ci veniamo tutti gli anni, adoriamo questo posto.

Questa volta però abbiamo avuto una brutta esperienza al rifugio, l'unico rimasto. Avevamo mangiato a suo tempo al Circul gestito dal Gigante e ci eravamo trovati bene.

Qui abbiamo preso 2 primi (gnocchetti di Chiavenna, gnocchi di patate conditi con formaggio, un paio di pezzetti di patate lesse e pepe), 2 caffè e due coperti. 30€ senza scontrino.

Non ho potuto fare storie perché il mio amico non è d'accordo e non mi andava proprio di litigare con lui. La mia politica cmq non cambia, li non mangerò nulla e dipendesse da me porterei da casa anche il caffè.

Però la castagnata è andata benissimo. Giornata da urlo, tante castagne e tanto rilassamento.


HeliSLaLenta , Giuliano & Kyra 




giovedì 17 settembre 2020

Monte Coltignone – m 1.473 – 17 Settembre 2020


Un settembre davvero pazzo, fa ancora tanto caldo e io mi passo i pomeriggi in casa, nell'unico locale dove c'è l'aria condizionata, a leggere.

Ma oggi compio gli anni, un compleanno importante.

Stamattina colazione in un bar che adoro e che ha delle brioche che sono la fine del mondo.

Poi a casa a fare qualcosa visto che la mattina si respira e dopo mangiato ce ne andiamo ai Pian dei Resinelli. E' qualche giorno che penso di salire li, senza fare chissà che cosa, troppo caldo.

E quindi Parco del Valentino. Questa era l'idea solo che il Belvedere è chiuso, stanno facendo dei lavori (una terrazza sospesa … dovrò andare a vedere quando i lavori saranno conclusi ma cosi, di primo acchito, non ne capisco la necessità).

La salita alla cima sembra però percorribile cosi Kyra potrà fare la passeggiata nel bosco che è qualche giorno che le prometto.

Incontro un sacco di persone simpatiche con cui mi fermo a scambiare 4 parole. A qualcuno lo dico che oggi è il mio compleanno. Cosi, tanto per sentirmi fare gli auguri con un bel sorriso.

In cima ci fermiamo un po', io a leggere e Kyra seduta accanto a me.

Scendiamo e obiettivamente non è più tempo di merenda con una fetta di torta ma chissenefrega? Penso a dove andare a prenderla. Ci sono molti bar aperti, non sapevo di questa vita ai Resinelli ma alla fine decido per il forno. Li dovrebbero essere fatti da loro o per lo meno non industriali. Solo che di torte ce ne sono 2 ed entrambe con del cioccolato (ma perchè lo devono mettere dappertutto???) Giro su un panino con il formaggio, buonissimo, e una lattina di aranciata. Cosi non arriverò a casa morta di fame.

Scendiamo e passiamo da Obi. Il mio capo vuole regalarmi dei vasi che però devono essere pesanti visto che quest'anno cadevano al primo alito di vento. Lui me li regala ma io li devo cercare. Ma che regalo è? :D

Fa niente. Arriviamo a casa che sono circa le 19. I gatti che miagolano affamati. Ma io devo prima farmi la doccia che sta iniziando una conferenza via web che mi interessa.

Mi costringo alla calma altrimenti mi innervosisco e non è il caso.

Riesco a fare tutto senza essere sbranata dalle bestie ^_^

La giornata finisce. Seduta sul divano con Giulietta e Romeo che si alternano e Kyra che si allunga fino ad occupare quasi due posti.

Tanti auguri Silvia, altri 60 magari anche no, ma che la vita ti possa sorridere si, questo proprio te lo auguro. Me lo auguro.


heliSLaLenta & Kyra



martedì 28 luglio 2020

Monte Verrobbio – m 2.136 – 28 Luglio 2020


L'idea è di salire al Lago di Pescegallo, Poi andare al passo e li fermarmi.

Adoro questa valle, da questa parte poi non ci vengo spesso e quando arrivo al Lago faccio il solito errore di pensare che i due passi partano dal lago e invece sono uno dietro l'altro.

Tralascerò il racconto del brutto ceffo incontrato (per fortuna sono rarissimi i casi di incontrarli in montagna però mi sono un po' preoccupata perchè non stava passando nessuno in quel momento … ) perchè rovinerebbe la bella giornata che abbiamo passato.

Sosta per bene al Passo del Forcellino arriviamo giusto per ora di pranzo al Passo di Verrobbio.

Un salto a vedere dall'alto Passo San Marco e poi ci siamo sedute a mangiare facendoci coccolare da uno splendido venticello fresco.

Ma quel cartello ravana dentro la mia mente: Monte Verrobbio EE 30 minuti.

E' solo mezz'ora. Ma è EE. Si, mi faccio mettere un po' paura perchè non sono allenata e non faccio EE da una vita.

Ma il tarlo ha fatto il suo dovere per cui, finita la nostra mega sosta, partiamo per il Monte EE.

Da giù si vede una cima. Dentro di me penso che arrivare li ci vorranno 10 minuti. E cosi è. Solo che non è LA cima. E una volta su vedo la cresta. E abbiamo già fatto dei passaggi che in discesa mi faranno riflettere, soprattutto avendo Kyra legata a me. Si, Kyra è legata. E' una cresta esposta e scivolare da qui vuol dire non fermarsi. Io spero di non scivolare ma preferisco cmq tenere Kyra legata per paura che possa scivolare lei.

Ci sono più punti in cui mi chiedo se non sia meglio tornare indietro ma oramai siamo qui. Quando mi trovo su un pendio ripido da farmi salire attaccandomi all'erba inizio a sudare freddo: io da qui non ci scendo, mi ritrovano a San Marco. Ma Kyra mi riporta in cresta e li troviamo il sentiero per cui immagino di aver sbagliato strada.

Poi le difficoltà cessano, è solo un sentiero di cresta esposto, ma sentiero.

Arrivo in cima affaticata, accaldata, assetata … una cima nuda, di quelle che piacciono a me: neppure una targhetta che mi dice il nome del monte.

Non ci fermiamo molto, il tempo di bere e riprendere fiato e poi affrontiamo la discesa.

Come presupponevo, la discesa è stata molto meno faticosa della salita, il sentiero era più evidente e non abbiamo mai sbagliato strada per cui le difficoltà si sono azzerate.

Torniamo al Forcellino e scendendo incontro quello che al mattino ho visto scendere verso il Lago di Pescegallo che arrivavano da San Marco. Con un paio di loro ho fatto chiacchiere lunghe come a voler dimenticare il bullo incontrato la mattina e rincuorarmi che in montagna la maggior parte della gente è bella ed è bello fermarsi a fare 4 chiacchiere.

Facciamo il giro del lago e scendiamo per puciare i piedi e rinfrescarci un attimino,

Avevo già deciso che poi saremmo scese per la strada, pensavo fosse più lunga ma alla fine neanche poi tanto.

Non sono riuscita a fermarmi al bar a bere qualcosa per cui, ancora accaldate, cambio scarpe e poi giù verso casa.

Adoro questa valle. Se potessi prenderei qui una casetta in affitto per l'estate. E me la godrei tanto, non è neppure troppo lontana da casa e con la super strada che arriva fino a Morbegno (quasi) è davvero un attimo arrivare qui.


heliSLaLenta & Kyra



I dati secondo Gipsy:

Quota partenza: m 1.367

Quota arrivo massima: m 2.141

Dislivello: m 981

Tempo totale: 8h 34m compreso di tutto

Km percorsi: 12,6

Percorso canabile: Si con attenzione alla cresta del Monte

Acqua sul percorso: Torrentelli qua e la e laghi



domenica 26 luglio 2020

Cascata del Cenghen – 26 Luglio 2020

Le foto


E' la terza volta che vado. Un bel posto, un bel sentiero per raggiungerla. Ma da non fare di domenica. Già arrivati sul posto (non erano ancora le 10) a me sembrava affollato ma scendendo abbiamo incontrato il mondo che saliva. Mondo umano e canino. Uno addirittura con il pallone sotto il braccio.

Bocciato per la domenica ma già al sabato secondo me è una bella gita da mezza giornata.

Poche foto fatte con il cell.

Gipsy a casa ma se cercate nel blog trovate le altre gite con i dati.



heliSLaLenta & Kyra , Giuliano, Mario, Greta e Stella