Questa cima faceva parte di una
rivincita che però, dopo novembre, non ha più senso; è rimasta però la voglia
della cima.
Quest’anno sarebbe da salire in
quota, ghiacciai coperti, buone temperature in quota, condizioni ottimali di
itinerari e creste … e io, come al solito, sono senza compagno di salita …
ormai dovrei essermene fatta una ragione ma ogni anno ci rimango male.
Pazienza, mi consolo con quello che
posso fare da sola.
Sono agitata per questa gita, non
certo per la meta a piedi, ma per quella in macchina si e in effetti devo fare
3 soste prima di arrivare a Samedan … questo significa che in ogni caso i miei
viaggi non potranno essere molti, se sto cosi male a guidare la mattina presto
non mi posso permettere di rischiare un incidente o di stare in ballo ore
(questa volta ho impiegato quasi un terzo del tempo in più di quello indicato
:( )
Non vi dico dove parcheggiare
perché non sono sicura di aver parcheggiato tanto bene, ma vi posso dare una
info: a San Peter c’è un bagno chimico (profumato e pulitissimo) e dell’acqua
potabile.
Sono sola con la mia Kyretta e senza
cartina, cmq ho in tasca la relazione e la controllo.
In realtà non si può proprio
sbagliare, non ci sono poi molte altre mete nella zona, e dal terzo cartello
che incontro trovo anche la mia meta segnalata.
Arrivate nei pressi dell’Alp
Muntatsch lego Kyra perché sento le mucche al pascolo … e ho fatto bene … che
sia un cane pastore? O ne ha paura anche se sono lontane?
Mi fermo un attimo per prendere
acqua (in realtà c’è una fontana anche un poco più avanti). L’Alpe è anche un
posto di ristoro e una signora gentile viene a chiedermi se voglio qualcosa …
in tedesco … le chiedo solo se la direzione per il Piz Ot è giusta e
gentilmente mi conferma.
Ripartiamo. Poco dopo trovo la
fontana che dicevo prima. Piccolo inciso: non è che non c’è acqua nella valle,
non ci sono più fontane ma dei ruscelli li si incontra, e questo è quello che
mi interessava per la mia Kyretta.
Salendo per arrivare al pianoro
dove la relazione promette che vedrò la mia cima, vedo una coppia che sale:
bene, non sono sola! Magari mi aiutano con la Kyra (un amico mi ha detto che
dovrò aiutarla in alcuni passaggi e questo mi preoccupa … se non ce la faccio,
Kyra starà buona buona ad aspettarmi?)
Scollino, altre mucche, Kyra di
nuovo legata che tira come un torello per andare dalle mucche.
Vedo una cima: sarà quella, penso,
ma non mi convince.
I due che avevo davanti tornano e
vedo che hanno con loro un barboncino gigante … devo ammettere che mi fa senso,
ma saluto e proseguo. Sono sola in questa splendida valle. Il sole se ne è
andato ma sono abbastanza tranquilla perché non davano precipitazioni e le
nuvole sono alte. Anzi, devo dire che ne sono contenta perché la temperatura è
ottimale, a tratti fa pure freddo!
Giuliano mi ha detto che ci sono
due vie per arrivare sotto la bastionata: una lunga … lunghissima … quasi
un’ora in più! L’altra, che loro non hanno visto, più corta che taglia la
pietraia e segue gli ometti; ho letto di questa deviazione anche da una
relazione, i vecchi segni sono stati cancellati da una pennellata grigia ma si
vedono lo stesso …eh si, ho visto il bivio e ovviamente prendo la più corta. Ci
portiamo sulla pietraia che per fortuna non è continua fino alla bastionata ma
intervallata da tratti di sentiero che ti fanno respirare.
Incontro poche persone che
scendono, una coppia, un paio di singoli, tutti che mi parlano in tedesco; solo
un signore gentilissimo mi parla in italiano e mi diche che mi mancherà un’ora
e mezza alla cima … cosi tanto? penso io …. Spero che lui sia molto lento in
discesa … solo che io sono molto lenta in salita …
Mi rendo conto di essere a 3.000 m
dal respiro che si fa affannoso mentre Kyra corre come niente fosse: ma i cani
… soffrono il mal di montagna?
Arrivo finalmente sotto la
bastionata; ora, guardando su, non vedo la cima più cosi lontana!
Lego Kyra, ho letto che ci sono
passaggi esposti e non mi fido. Lei però tira (4 ruote motrici e solo 7 kg da
portare … senza zaino … ) e cosi la mia fatica raddoppia. Le cenge e i canali
non sono poi cosi difficili, le catene e i parapetti abbondantemente presenti
possono tornare utili se bagnato. Mi viene voglia di slegare Kyra ma aspetto la
larga cresta che anticipa la cima.
Eccoci su … per Kyra è il primo
tremila!!! E siamo sole. Come una scema aspetto a fare l’autoscatto di vetta
perché ho visto dietro di me una persona salire. Quanto mai! Un ragazzo
scorbutico che non parla l’italiano e che non ama i cani e che si mette seduto
li, davanti alla croce … ma mi spiegate perché quando si arriva in cima tutti
devono mettere i bastoncini, le magliette stese ad asciugare, gli zaini e loro
stessi attaccati alla croce/ometto di vetta anche se hanno una piazza d’armi a
disposizione?
Non fa niente, Kyra ed io non
abbiamo fretta, aspettiamo che scenda.
Solo che appena sceso ne arriva un
altro, stavolta un pelino più simpatico ma non parla italiano; riusciamo almeno
a scambiarci le foto di vetta. Aspetteremo che scenda pure lui per goderci la
vetta in solitaria.
Gli svizzeri si distinguono anche
qui: il libro di vetta è nuovo, pagine integre, matita per scrivere e non è
pasticciato … sto pensando di trasferirmi qui …
E’ ora di scendere, il sole ha
fatto capolino la mezz’ora giusta, ora per fortuna se ne è andato ancora dietro
alle nuvole.
Kyra vola in discesa, ovviamente
non legata, e una volta se ne va per i cavoli suoi. La chiamo e la richiamo …
torna … e come al solito da adesso in poi non si allontanerà per più di qualche
metro.
Troviamo altri 2 ragazzi che
salgono e poi più nulla. Kyra ora mi sembra stanca, e anch’io lo sono; quando
il sole fa capolino si schiatta e cosi faccio coraggio a Kyra dicendole che al
fiume facciamo un bel pediluvio. Deve essere stanca si perché anche se sente le
marmotte non si mette a correre in direzione ma ci prova e basta :)
Kyra sta imparando un sacco di cose
e i bagnetti che le ho fatto fare con tanta pazienza sia al fiume che nel
catino a casa hanno portato i loro frutti: si mette con le zampine a bagno a
godersi l’acqua fresca, presto seguita dalla sua padrona che non vede l’ora di
smorzare il dolore dei pollicioni.
Qualche foto e poi rimetto gli
scarponi continuiamo la discesa.
Arrivati alle mucche Kyra
impazzisce! Abbaia e tira come una forsennata. Quando poi troviamo le mucche
sul sentiero Kyra da il meglio di se, tirando ancora più forte! Non so proprio
come ho fatto a trascinarla fuori sentiero! Il bello è che appena superate le
mucche, lasciatele un paio di metri dietri di noi, Kyra si placa e diventa
calmissima … è qui mi è venuto il dubbio: che ne abbia paura? Ma allora, perché
abbaiare anche se sono lontane?
Mah … cmq trovo il sentiero che
porta a San Peter senza passare dall’Alpe e decido di prenderlo, almeno non
trovo più mucche.
Arriviamo stremate e accaldate alla
macchina, io quest’anno proprio non riesco ad allenarmi.
Quando salgo e accendo il motore
vedo le ore e faccio 2 conti: alla fine sono stata in giro poco più di 8 ore, 4
per salire, in cima mi sono fermata più di un’ora … come mai allora la discesa
mi è sembrata interminabile?
Vi lascio con un’ultima immagine:
paesino, cimitero compreso, pieno di cestini, con a fianco il sacchetti per la
cacca dei nostri cagnolini … io mi trasferisco …
Oggi ho avuto il piacere di
camminare con Kyra
heliSLaLenta
Quota partenza: m 1.795
Quota arrivo: m 3.246
Dislivello secondo Gipsy: m 1.450
circa
Tempo totale: 8 h 25 m comprese le
soste
Km percorsi secondo Gipsy: 14,5
circa
Ti faccio i miei complimenti Silvia: per aver avuto la determinazione di superare i tuoi problemi ed essere riuscita a salire questa bella cima. Quando ti ci metti hai una marcia in più.
RispondiEliminaGiuliano
I tuoi complimenti sono sempre o più graditi ... anche perchè davvero sinceri!
RispondiEliminaSmack!
S.
Brave ad entrambe, non è facile trovare le motivazioni per andare soli in montagna, ma poi torneranno tempi migliori, vedrai.
RispondiEliminaKyra, spero che almeno stavolta la tua padrona ti abbia dato da mangiare qualcosa di decente e non un torsolo di mela.